Re: Scie chimiche ?

Inviato da  Polifilo il 7/7/2006 12:46:39
Buon giorno

1. X Refosco:

in un'altra discussione ho postato:

Citazione:
Sarebbe l'indicatore della ormai vicina crisi della produzione di petrolio (il consumo di oltre la metà delle riserve planetarie di petrolio, quelle facili da sfruttare, il resto costerà sempre di più andarlo a prendere, con le trivelle tecnologiche o con le guerre) che i pessimisti collocano attorno al 2010-2012 (...2012?!) gli ottimisti attorno al 2030-40 (e che differenza fà?).


Le riserve non sono, e non possono essere, infinite. Il petrolio deriva dalla decomposizione/digestione di animali e vegetali per lo più acquatici sedimentatisi decine di milioni di anni fa. E' evidente che sono una quantità finita. Altro discorso è quantificarla ed individuarne tutte le sacche. Alcune potrebbero essre anche non raggiungibili o troppo finemente divise per essere sfruttabili (vedi i giacimenti al piede delle scarpate oceaniche, ipotizzati ma non ancora verificati, a 5-6000 matri di profondità + altri 1000 metri di sedimenti).
per le previsioni ti invito a cercare "Hubbert peak" o "picco Hubbert" e vedere cosa viene fuori. Illuminante.
Forse, anche se magari centra col thread, potrebbe essere argomento di un Thread a parte, che ne dite?


2. x ivanvox:
Concordo con l'osservazione dei 15 anni e con la coincidenza tra le chem-contrails e le aereovie (d'altra parte il reticolo di aerovie è così fitto...). Io preferisco parlare di "contrails anomale" ed ipotizzarne ragioni sia climatiche che chimiche: ho ipotizzato che più che nebulizzazioni volute di sostanze chimiche per ragioni da verificare (che giustificherebbe una specifica definizione di chemtrails), vista la diffusione del fenomeno, la non specificità riguardo a veicoli, vettori, enti privati, civili, militari, di nazioni particolari siano da prendere in considerazione fenomeni di condensazione resi anomali (rispetto alle nostre pregresse esperienze ed osservazioni) dalle mutate condizioni ambientali e da possibili modifiche nella formulazione dei carburanti (non necessariamente usate da tutti i "distributori" di combustibili avio). Con i mutamenti climatici (guarda caso evidenziatisi da 15 anni a questa parte) si è passati da "cielo sgombro, occasionalmente condense" a "cielo velato e condense persistenti, occasionalmente sgombro".
E' sempre possibile un esperimento di intervento sul clima (modifica della nuvolosità e dell'albedo atmosferica) usando come vettori gli aeromobili di vari gestori civili e militari; ho letto in passato che poteva essere una strategia percorribile per combattere gli effetti (nota bene: gli effetti, non rimuovere le cause o rimediare al danno) dell'effetto serra e dell'impoverimento della fascia di ozono. Sarebbero sempre e comunque scie di condensazione, ma innescate dalla dispersione di germi di condensazione.
In maniera analoga è stata anche proposta la fertilizzazione di larghe fasce di oceano con sali di ferro che promuoverebbero una fioritura di fitoplancton superficiale in grado di fissare il biossido di carbonio atmosferico (o anidride carbonica, CO2, il maggior contributo all'effetto serra antropico). esperimenti in tal senso sono già stati fatti qualche anno fa nell'oceano indiano; l'idea è di caricare sulle navi di tutto il mondo cisterne di sali di ferro che queste rilascerebbero durante la navigazione.

Sulla salubrità di B e Al la letteratura ancora non si pronuncia: per l'Al si parla di forti sospetti nell'insorgenza di malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer.

Un ultima nota: le condense "normali" non sono vapore acqueo ma particelle di ghiaccio dovute alla condensazione del vapore acqueo dei motori. Una scia, chimica o da condensa, è sempre costituita da particelle liquide o solide in sospensione nel mezzo aeriforme e le vediamo perché rifletto e diffondono la luce solare. La loro persistenza dipende dalla tendenza che hanno i composti a rivaporizzare, diventando di nuovo "invisibili". Ovviamente nel caso di sostanze solide questo vale meno, anche se alcuni solidi volatilizzano sublimando (vedi naftalina o il cloruro di alluminio AlCl3, che guarda caso, è un agente nebbiogeno e lacrimogeno).


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