Re: Scie chimiche e controllo del mondo 2

Inviato da  echoes il 29/4/2006 19:24:34
Salute a tutti
Noto con grande piacere che la discussione ultimamente si è evoluta enormemente, grazie ad alcuni utenti di LC veramente speciali. Anche se non portera’ nulla di nuovo (soprattutto dopo l’intervento di Linucs), vorrei trascrivervi testualmente un breve paragrafo, nel capitolo “le previsioni del tempo”, di un modesto libro di scienze che ho in casa, scritto da Piero Bianucci, redattore capo alla Stampa e autore di numerasi libri di divulgazione scientifiche.
MODIFICARE IL TEMPO
Nel 1915 a San Diego, mentre la California era tormentata da una terribile siccita’, Charles Hatfield scommise 10.000 dollari sul fatto che sarebbe riuscito a far piovere. In effetti di li a poco si susseguirono disastrose innondazioni e molti californiani che ebbero le case o le coltivazioni danneggiate gli fecero causa. Ma si puo’ davvero modificare il tempo meteorologico?
La “danza della pioggia” praticata dagli indiani Hopi dell’america settentrionale e da altre popolazioni primitive per indurre le sospirate precipitazioni oggi ha una efficace versione tecnologica. Vincent J. Schaefer, ex direttore dell’ Atmospheric Sciences Research Center dell’Universita’ di New York, forse un po troppo ottimisticamente, scrisse: “Ogni volta che un meccanismo naturale non riesce a trasformare le goccioline delle nubi in precipitazioni che raggiungano il suolo, o il fenomeno avviene sotto forma di grandine devastatrice, o i fulmini causano incendi, o le precipitazioni sono eccessive, o la nebbia impedisce la visibilita’, o una spessa coltre di nuvole nasconde il sole, c’è la possibilita’ di procedere a una modificazione intelligente del tempo per volgerlo a condizioni piu desiderabili dal punto di vista umano, e accettabili dal punto di vista ecologico”.
La tecnica finora piu sperimentata per condizionare il tempo meteorologico è quella che consiste nel “seminare” la pioggia. Di solito lo si fa disperdendo nelle nuvole Sali di ioduro d’argento, i cui microcristalli fungono da nuclei di condensazione. Le prime applicazioni sono state di tipo militare: gli americani adottarono questa tecnica durante la guerra del Vietnam per aumentare la piovosita’ (gia altissima in quei luoghi) e trasformare in paludi fangose le piste di Ho Chi Minh. Applicazioni civili al servizio dell’agricoltura sono ormai frequenti in molti paesi, da Israele all’Italia.
I primi studi risalgono al 1946 e allo stesso Schaefer, che per puro caso aveva scoperto in laboratorio un metodo per trasformare le goccioline di una nuvola sopraffusa in cristalli di ghiaccio utilizzando ghiaccio secco (anidride carbonica allo stato solido, la cui temperatura è di -78° C ). Il metodo fu sbito applicato in natura su una nube sopraffusa e in cinque anni si accumularono 200 esperimenti di inseminazione di nuvole con ghiaccio secco. Bernard Vonnegut, un collega di Schaefer, introdusse l’uso dello ioduro d’argento, e poiché questo sale puo’ essere impiegato anche all’esterno delle nuvole, rimane la sostanza piu’ usata. Ioduro di piombo, solfuro di rame, metaldeide, fluoroglucinolo e altri composti sono pure stati provati con buon esito.
Il progetto Cirrus, lanciato nel 1947, permise di perfezionare la tecnica. Il concetto è sempre quello di moltiplicare nelle nubi i nuclei di condensazione, che devono passare da 0,1-10 per litro a una concentrazione da 100 a 1000 volte maggiore. Di solito pero’ basta seminare da 10 a 50 nuclei di condensazione per litro per stimolare la formazione di cristalli di ghiaccio, i quali a loro volta costituiranno nuovi nuclei. Si riesce cosi’ a far piovere in una misura fino al 30% in piu’ rispetto alle piogge naturali, a evitare almeno in parte la formazione di grandine e a ridurre la frequenza dei fulmini. Queste tecniche sono pero’ controverse. Da un lato la loro effettiva efficacia viene messa in dubbio; dall’altro si sostiene che la loro applicazione puo’ avvantaggiare certe regioni e danneggiarne altre. Per esempio, nel 1947 il primo uragano trattato con inseminazione di nuclei di condensazione nell’ambito del progetto Cirrus cambio’ improvvisamente direzione e si scarico’ su Savannah, in Georgia. Con il programma americano Stormfury, negli anni sessanta-settanta si cerco’ di attenuare la violenza degli uragani nei Carabi, ma il risultato fu una maggiore siccita’ nel Messico, dove di solito si scaricano le tempeste tropicali. Viceversa l’ inseminazione ha ottenuto un aumento del 18% nelle piogge invernali sul bacino di Galilea.
Anche la nebbia puo’ essere dissipata introducendo nuclei di condensazione. I primi esperimenti risalgono alla seconda guerra mondiale e al programma FIDO( Fog Investigation and Dispersal Operation) : bruciatori a petrolio riuscirono a liberare dalla nebbia alcuni aeroporti. Per disperdere la nebbia sono stati utilizzati anche batteri non patogeni (Pseudomonas siringae, microrganismi che vivono sulle piante di fragola, sui carciofi e sugli agrumi) o un aerosol di azoto liquido ( la cui temperatura è -190°C). Questa tecnica, ideata dai russi, è stata sperimentata con successo in Italia in alcuni aeroporti (come Parma, nel 1997-98) e su alcuni tratti di autostrada in Emilia. Ogni intervento richiede l’immissione nella nebbia, tramite erogatori opportunamente distanziati. di 150-200 kg di azoto liquido all’ora. Generalmente in venti minuti la nebbia si dissolve.
La neve artificiale è una realta’ dagli anni Sessanta. Quando negli Stati Uniti cominciarono a diffondersi i cannoni spruzzaneve. In Italia la sperimentazione inizio’ nel 1974 a Monte Campione; attualmente l’Alto Adige è la regione piu’ attrezzata, mentre a Sestriere, in Piemonte, c’è l’impianto piu’ grande d’Europa. I cannoni possono funzionare quando la temperatura è a -2°C e l’umidita’ al 60%, o anche a temperatura inferiore ma con umidita’ piu’ alta. La neve artificiale è simile alla neve naturale “vecchia”, quando i cristalli si spezzano e si arrotondono. E’ quindi pesante, compatta, priva di sofficita’.
Finora poco efficaci sono invece i sistemi antigrandine. I razzi che vengono fatti esplodere in quota dovrebbero distruggere i chicchi primi che tocchino il suolo ma i risultati sono deludenti. L’inseminazione con ioduro di argento punta alla formazione di chicchi piu’ piccoli ma anche in questo caso l’esito è incerto.
E’ possibile produrre modifiche permanenti delle condizioni metereologiche, e quindi influire sul clima? La risposta è si, ma non è sicuro che l’esito sia sempre quello desiderato. Tutti sanno, per esempio, che un oggetto verniciato di nero assorbe piu’ calore di uno verniciato di bianco. Il bianco, infatti, riflette gran parte dei raggi che riceve, il nero li assorbe. Spargendo da un aereo nerofumo o finissima polvere di carbone sui ghiacci polari sarebbe possibile provocarne la fusione. Scriveva Stephen Schneider, ex vice direttore del progetto Clima varato presso l’Universita’ del Colorado(Stati Uniti): “Se questa operazione fosse compiuta all’inizio della primavera, la superficie di ghiaccio annerita potrebbe assorbire una quantita’ di energia solare sufficiente a ridurre o addirittura a far fondere completamente il ghiaccio”. Halstead Harrison, uno studioso dei fenomeni atmosferici dell’Universita’di Washington a Seattle, ha calcolato che sarebbero necessari cinquantamila voli di Boing 747 (cioè 500 aerei con due voli ciascuno per 50 giorni) per scaricare 10 milioni di tonnellate di fuliggine, sufficienti a coprire una superficie di 10 milioni di km quadrati. Questa superficie è pari a 35 volte quella dell’Italia e rappresenta oltre i due terzi dell’Antartide. Le conseguenze sarebbero enormi. Il costo del piano, invece, risulterebbe relativamente modesto rispetto alle spese militari: due milioni di dollari. Gli effetti sul clima sarebbero, in questo caso, tutti negativi: innalzamento del livello del mare di una cinquantina di metri con profonde modificazioni dei fenomeni metereologici su scala planetaria. Ma si puo’ immaginare un intervento ben calibrato, con obbiettivi limitati e precisi, per esempio allo scopo di rendere abitabili regioni dove esistono risorse minerarie interessanti ma attualmente inaccessibili e non convenienti a causa delle difficolta’ ambientali.
Ci sono poi molti altri modi per intervenire sul clima in modo piuì o meno definitivo. Per esempio si puo’ deviare il corso dei grandi fiumi che si gettano nel mare polare artico. Aumentando la salinita’ del mare polare se ne abbasserebbe il punto di congelamento. Si potrebbe sbarrare con una diga la corrente del golfo, deviandola verso regioni dove serva il suo tiepido flusso. Si potrebbero trasportare enormi iceberg , grandi come intere province, dall’Antartide verso latitudini piu’ prossime all’equatore per dissetare e rendere fertili zone desertiche. E ancora abbattere o far nascere foreste, creare laghi artificiali in Siberia o nell’ Africa centrale, mettere in orbita attorno alla terra giganteschi satelliti-specchio, chiudere lo stretto di Bering. Ma è un ingegneria planetaria che appare sconsigliabile. Per convincersene basta ricordare i riflessi sul microclima della diga di Assuan in Egitto e il prosciugamento del lago di Aral in Russia. Quest’ultimo era il quarto lago del mondo e il piu’ grande bacino interno dell’Eurasia dopo il Caspio. Per irrigare le steppe semidesertiche dell’Asia centrale si è attinto ai suoi immissari Amu Dar’ya e Syr Dar’ya. Conseguenza: la salinita’ è triplicata, la fauna ittica è pressoché estinta, i pascoli intorno sono inariditi e il lago di Aral è piu’ che dimezzato e rischia di scomparire entro il 2010. [Piero Bianucci]


Ammettendo che le “nostre” scie chimiche non siano altro che la prova evidente di questa tecnologia neanche tanto nuova, che serve soprattutto per il bene del nostro paese, giusto per non far rimanere a secco le risaie della Pianura Padana, piuttosto che i campi di pomodori Campani, quello che non capisco ora è, perché il ministro Martino in una specifica interrogazione parlamentare, abbia liquidato il tutto, con le normali scie di condensazione. Solitamente quando un governo effettua operazioni cosi’ importanti per il bene sociale, non solo le rende note, ma se vanta, soprattutto nel nostro paese in permanente campagna elettorale.
Sara’ mica perché 1+1 fa ancora 2 per esempio




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