Re: Progetto proiezione IG a Napoli

Inviato da  GreatGig il 16/11/2006 17:31:24
Finalmente rispondo, dopo 2 settimane di assenza forzata.

floritzelCitazione:
E' giusto riguardo al meccanismo collettivo di autoimposizione del silenzio che urge porsi qualche domanda.Almeno credo.
La prima: è davvero autoimposto, oppure è prassi indotta dal bisogno o dalla consuetudine di riconoscersi in una collettività (non è a caso che hai usato questo termine,credo) che DEVE aderire ad una precisa linea politica?


E' autoimposto, secondo me, nella misura in cui l'argomento 11 settembre non è stato oggetto di elaborazione tesa a definire una linea politica, a nessun livello, nè dirigenziale, nè di base (secondo la mia esperienza) E' stato argomento totalmente fuori agenda nei termini in cui lo si analizza in questo sito.
Del Pnac si parlava, dell'utilizzo dell'11/9 a fini di politca imperialista pure, delle menzogne del gruppo di potere della Casa Bianca a iosa. Ma non della possibilità (concreta) che quello che sapevamo tutti dell'11/9 (bin Laden, attentatori etc) fosse falso.
Peraltro, il bisogno della "collettività" di un partito di riconoscersi in alcune "verità" e linee politiche certamente esiste, ma il mio partito non è quella struttura compatta e titanica che voi sembrate accomunare semplicemente alla parola "partito".
Il mio è partito "leggero", di opinione. Nelle recenti elezioni amministrative ho assistito ad un desolante "tutti contro tutti". I poteri all'interno del partito sono discordanti e spesso conflittuale, gli istituzionali hanno poteri assolutamente fuori statuto e fuori decenza. Le minoranze sono forti e stroncano spesso e volentieri ogni posizione della maggioranza...insomma no, non vedo l'esistenza di enunciati a cui gli iscritti di Rifondazione Comunista DEBBANO aderire.

floritzel Citazione:
Seconda: è mai possibile che un partito che pretende di criticare l'impero (almeno così parrebbe) non si è MAI minimamente posto il problema della totale incongruità delle dinamiche di quell'infausto giorno?
Oppure siamo di fronte al solito copione secondo cui le riflessioni "dal basso", appena giunte ai vertici (se ci arrivano, intanto) prendono la strada del ces...tino dell'immondizia,quindi tanto vale non porsi il problema?


Nei termini in cui le obiezioni alla versione ufficiale sull'11/9 hanno secondo me i crismi dell'evidenza provata di immagini e filmati, è certamente fatto grave che un partito del 6-7% che ha come dici nel suo codice genetico la critica all'impero e alla globalizzazione capitalistica a guida Usa non sviluppi conoscenze e critiche riguardo a quell'avvenimento. Così com'è grave che sulla camorra, ad esempio, un libro come "Gomorra lo scriva un giovane che ha fatto gavetta in diversi giornali e che il partito non conosceva affatto, mentre non produceva alcun lavoro simile di suo.
Si dimostra un deficit di conoscenza, di analisi, ma non vedo quel copione che descrivi. Riflessioni e analisi qui non sono proprio partite. Nè dall'alto nè dal basso. Non è colpa del partito se io fino a 2 mesi fa non sapevo dell'esistenza del Wtc7, per dire. E' qualcosa di molto più ampio.
Nella mia ingenuità, magari, ritengo il partito potrebbe essere uno strumento in più per diffondere e contribuire al dibattito e alla ricerca su questo argomento, non un ostacolo.

floritzelCitazione:
E' vero, come sostieni, che il silenzio sull'11/9 è trasversale alla politica, però questo dovrebbe dimostrare quanto fittizio sia il ruolo di un'organizzazione che pretenderebbe di fondarsi sull'emancipazione delle classi sociali.


non vedo il nesso fra le due cose (silenzio trasversale, ruolo del Prc)
Vero è che il Prc è partito d'opinione e che la maggioranza di operai, casalinghe, disoccupati (ie fasce deboli) vota altri partiti.
Ma questo è problema più ampio e riguarda anche la sfiducia totale nella rappresentanza politica (e nella politica organizzata in sè), che l'Italia tutta soffre (secondo me) da oltre 15 anni.
Le parole d'ordine del Prc sono partecipazione, democrazia dal basso, movimento. Metterle in pratica è difficile, certo, ma non credo siano nell'ambito del "fittizio".

Citazione:
Parli di lavaggio del cervello dei media.
"Il Manifesto" e "Liberazione" sono letti da quell'area politica, il secondo è un organo del prc, eppure dal 12 settembre 2001 ad oggi, dopo 5 anni, ancora non si è letto sulle loro pagine uno straccetto di articolo che denuncia, o quanto minimo pone una riflessione, un eventuale autoattentato su basi di seria indagine giornalistica.
Niente. Silenzio assordante.


Qui concordo. Ricordo soprattutto sul manifesto un certo scetticismo al tempo sulla versione ufficiale e soprattutto sulla figura di bin Laden, ma analisi serie non sono state fatte.
Concordo con Chiesa, non dobbiamo aspettarci dai giornalisti una cosa del genere, perchè poi dovrebbero spiegarci come mai per 5 anni (e quelli che seguiranno) hanno raccontato e appoggiato una versione ufficiale così chiaramente falsa.

floritzelCitazione:
Rispetto a gli anni di Piombo, furono un’ottima occasione, per i "compagni" ai vertici: condannare il terrorismo significò solo rafforzare la deriva istituzionale, e l'unità nazionale, oggi sistematicamente e tacitamente sancita senza bisogno di pallottole, omissioni, responsabilità e giochi di potere, ha messo d'accordo tutti.


Qui parli del Pci, dei suoi errori strategici storici. Io mi sento parte di una storia politica (nonchè di una generazione), molto differente. Seppure rimpianga il peso sociale e culturale che il Pci era capace di avere sulla società italiana (a prescindere dalla linea politica).

floritzelCitazione:
Anche di fronte ad un fatto come l’11 settembre 2001: tutti d’accordo sul “nemico islamico”.
Le contrapposizioni, attualmente, conviene che da nazionali si facciano “globali”, e nemmeno la sinistra è estranea a questa politica.


Qui mi sento di smentirti, almeno per quanto riguarda il Prc (sinistra è un termine quanto mai bago, oggi): abbiamo sempre parlato dell'estremismo islamico come di un falso problema creato per nascondere quelli reali, in massima parte dovuti alla globalizzazione capitalista a guida Usa e al suo imperialismo economico portato avanti in punta di fucile.

floritzelCitazione:
Nessun dirigente ti impedirà mai di cercare la verità, e vorrei vederlo, solo per una semplice ragione: che lassù, delle tue ricerche, e di quelle dei “militanti”, semplicemente "se ne sbattono", le loro decisioni non verranno mai prese in base alle spinte prodotte alla base, questo, oggi è ancor più vero di ieri.


Problema molto grave e che riguarda tutta la politica odierna, italiana e non.
Ma io parlo ancora per il mio partito: ho conosciuto di persona dirigenti come Migliore (iscritto al mio circolo peraltro), Russo Spena e altri, ci ho discusso. Ho l'illusione (direte voi) che in questa organizzazione ci sia la possibilità di deviare e magari invertire la deriva politicista, verticistica corrente. Di ridurre la distanza fra dirigenza e base. Esempi? Su acqua pubblica e Cpt il Prc ha cambiato opinione sulla base delle spinte del movimento.



floritzelCitazione:
Ma non è che ti confondi con gli anarchici?


Beh, credo che negli ultimi 12 anni, i comunisti siano stati, almeno in Italia, un pochetto più bistrattati no?

PausaniaCitazione:
Però come diceva giustamente Florizel dovresti chiederti perché in cinque anni nessuno si è mai chiesto una cosa del genere.... voglio dire: che battaglia contro l'impero fate se non criticate l'unica cosa che sta giustificando l'impero da 5 anni a questa parte.

Perché a questo punto sono curioso, e mi viene il sospetto che l'antimperialismo sia una religione, un pensiero dogmatico che non necessità di dimostrazione alcuna, cioè non c'è bisogno di analizzare la realtà per criticare gli Stati Uniti, tanto sono cattivi a prescindere.


Non credo che l'11/9 sia l'unica cosa che giustifica l'impero, ci sono altre idee cardine che sono purtroppo comunemente accettate e che un partito come il nostro combatte da anni: gli Usa come "più grande democrazia del mondo", l'idea di "guerra preventiva" e "guerra umanitaria", l'idea dell'"esportazione della democrazia", l'idea del libero mercato come misura del benessere e della democrazia stessa...potrei continuare. Il movimento per la pace (120 mln di persone il 15 febbrario 2003, di cui il Prc fa parte), ha ben capito da tempo di che pasta è fatto il Bene di cui parla Bush nei suoi discorsi, ha capito a cosa serve in realtà la guerra, ha capito che il potere mente. Dici "che battaglia fate?" anche a loro? Dici "anticapitalisti dogmatici" anche a loro?

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