Re: La conquista dello Spazio: perché.

Inviato da  perspicace il 1/2/2014 16:27:16
Vero se ne parlava da tempo, averlo ammesso è una gran passo avanti per la scienza, adesso possono iniziare a pensare a come la materia e l'anti-materia interagiscano oltre l'orizzonte degli eventi. Già che non si pensi più a buchi (wormhole) nello spazio-tempo che per me era una grandissima scappatoia logica, dovrebbe spingere gli scienziati a concepire nuove forme di energia e quindi materia che potrebbero esistere fuori dal nostro modo di concepire l'universo.

Adesso aspetto che si faccia un altro passo avanti su come ci si relazione con le dimensioni, io ad esempio penso che nello spazio esista un unica forma di energia ed è "lo spazio", esso infatti si ci manifesta in quattro dimensionalità lunghezza larghezza altezza e tempo.

La materia è per me un nodo dello "spazio" e l'energia è "lo spazio" che tenta di tornare nella sua forma d'origine. Lo spazio è quindi per me un qualcosa di elastico "infinitamente" elastico ma che nel contempo ha una sua forma.

Quando si accumula materia in un unico luogo (una stella o una stella nera) si accumula li y,x,z,t (lunghezza altezza larghezza tempo) essa sarà comunque legata al resto dello "spazio" per questo la definisco un nodo, come quando si fa un nodo in un tessuto elastico, il nodo sarà attratto dal resto del tessuto e vice versa. Ma essendo tutto il materiale al interno del nodo lo stesso del materiale all'esterno, quando ci sarà equilibrio fra le dimensioni al suo interno cioè quando avrà assorbito egual quantità di yxzt anche all'interno del nodo ci saranno le condizioni perché l'energia contenuta in esso di "Spazio" possa stabilizzarsi lasciando l'interazione attrattiva con il resto di spazio isolata all'esterno del nucleo del oggetto.

Io penso che lo Spazio continuerà a tentate di rimettersi nella sua forma d'origine agendo sui confini di quello Spazio compattatosi ma che nel contempo all'interno del oggetto (nucleo della "stella nera") esso abbia già completato la manovra di riordinamento raggiungendo l'equilibrio strutturale anche se in uno spazio ristretto. Essendo lo spazio completamente elastico sia estendibile che comprimibile le anomalie saranno localizzate sono dove la spazio è deformato, cioè per me lo spazio non è deformato quando c'è equilibrio fra le dimensioni con cui si manifesta, lo è solo dove c'è disequilibrio fra le dimensioni. Per me quindi le quattro dimensioni sono manifestazioni diverse di energia, e quindi bisogna iniziare a relazionarsi con la dimensione Tempo come a un qualcosa di fisico, non come qualcosa di astratto come una misura del movimento.

Le dimensionalità tutte non sono altro che stati deformati dello "spazio" che è in realtà un unica stringa, quando c'è equilibrio lo Spazio è impercettibile.

Io penso esistano onde gravitazionali che si diffondono nelle altre tre dimensioni in maniera uniforme, ed è conoscerle ed interagirci uno dei nostri prossimi passi evolutivi.

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