Re: La conquista dello Spazio: perché.

Inviato da  Calvero il 27/1/2014 2:21:24
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Interessante, quanto valido? fino a che punto? ..in che misura? come? ... perché, come sai, è importante, molto. Sapevo a quale fonte attinge la tua riflessione, ma permetti faccia lo scassaballe.

Citazione:
Conoscenza e sapienza sono cose molto diverse.


Conoscenza e sapienza, sono ancora due termine: due prigioni. Due convenzioni.

Prima che parta qualche accusa di relativizzare tutto, non ho nulla contro il circoscrivere i significati: - ho tutto contro la credenza che i confini non sarebbero illusori; che mutano: - la consapevolezza è una "stella polare" che porta, seconda di come la si avvicini o allontani, a comprendere che alla fine, tutto, è un mero gioco di prospettive. Questo, io ho realizzato.

Ma tranquillo che non ho insabbiato il tuo discorso, né annacquato, né è mia intenzione farlo, anzi

Certo, la conoscenza è ciò che spieghi, ma ti faccio un esempio. Ora, nel momento che io attingo da uno scambio chiamiamolo intellettuale, qui, adesso, con Te, in questo topic, avviene che le tue informazioni influenzano le mie; a seguire, le stesse potranno "irretirle"; ancora a seguire, c'è una modifica e a seguito di questa modifica: - il parametro che dice dei mie sensi, potrà trasformare la gamma o il "GAIN" con cui filtro/traduco la realtà e, conseguentemente, con esso, lo spettro dei segnali farà sì che io possa essere, potenzialmente ---> più saggio.... in che senso?

... nel senso, che ogni giorno la conoscenza si attiva, è resa più dinamica, poiché il modello interpretativo che darà anima alle mie azioni ha comunque acquisito dati sensibili, tali da definirli - conoscenza. Ed ecco che si arriva alla sapienza:

- la sapienza, verosimilmente, è comunque quel "programma" che proprio nel momento in cui prima TU hai scritto il tuo intervento, ti ha permesso di far collimare la/le tua/tue conoscenza/e al fine di costruire un percorso di deduzioni atto a mostrarmi o a indicarmi una "porta", di fatti è solo sublimando un percorso conoscitivo che raggiungi un determinato grado di saggezza, indi di sapienza. Cioè mettere a frutto i segnali nell'equilibrio che ritieni essere il migliore e/o ti porterebbero a raggiungerlo.

Ché (se ho messo l'accento al posto giusto), dicevo: ché il mondo storto sia foriero di mentalità deleterie al semplice buon senso è un fatto. Siamo già d'accordo...

... e anche qui sono molti i gradi che definiscono queste forma mentis: da quelle più dotte (magari la scienza che sconfina sull'uomo) o come nello specifico, per quanto sostengo, la farsa di quest'epoca rappresentata da Enti quali la NASA, fino ad arrivare ai gradini più bassi, dove trovi ad esempio un Angela e i cerchi concentrici del suo Imbuto.

Citazione:
Alla fine sai perfettamente come si fa un muro. Ma non lo sai fare, perché non fa parte della tua conoscenza.
Affinché ne faccia parte devi farlo, una, due, mille volte, fino a quando hai vissuto la miriade di esperienze che ti permettono di conoscere come fare un muro.


Vero, ma non scordarti un passaggio. Altrimenti si sminuisce ingiustamente un ITER naturale delle cose: - quando "io" ho fatto un esperienza ecco che condividerla attraverso il LOGOS è parte della conoscenza. Altrimenti sarebbe da ipocriti/stupidi mettersi in bocca concetti importanti come "siamo tutti parte di un tutto" se poi non sappiamo riconoscere i fili conduttori e la portanza delle interazioni.

Citazione:
(e qui ci riallacciamo al discorso dell'ego rispetto alla mente: l'ego è minuscolo, la mente enorme).


Questa valutazione non posso considerarla certa, c'è qualcosa che non mi torna.


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... e adesso ci facciamo male

Citazione:
Siamo molto di più di una mente che si illude di dirigere le nostre vite.
Infinitamente di più.
Siamo infiniti.


Domanda, Invisibile

Come puoi cogliere e formulare il pensiero, finanche la sensazione di essere NOI cosa infinita, se non hai esperito una conoscenza pari all'eternità nella vita in cui, ora, stai pronunciando questo verbo?

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Mentre tu prepari una risposta, di passaggio, formulo questa terribilità:

Vedi, la cosa inquietante dell'esperienza umana [sconfortante la si appurasse], una cosa - ahimè - assolutamente plausibile e affatto materialista, è che la psiche e il cuore insieme, sono capaci di mettere in moto meccanismi di difesa tali, al punto di portarci a perseguire meta-preferenze trascendentali*, per il "semplice" fatto di non riuscire ad accettare la morte.

*Meta-preferenze è un neologismo in via di sistemazione, almeno, io l'ho considerato in diverse prospettive in diverse letture, e non sempre è bene identificabile l'accezione. Se poi qualcuno ha un chiarimento in merito, ben venga. Diciamo che in soldoni, spostare in un "super-ideale" delle giustificazioni esistenziali, si avvicina al concetto che io dò di una meta-preferenza.

Citazione:
Molto più facile e comodo rimanere bambini e giocare a Star Trek.


Su questo non ci piove

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