Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Floh il 5/6/2010 16:01:25
@ redknight

"Inoltre, a seconda delle epoche, anche avendo lo stesso fine il comportamento etico potrebbe essere molto diverso."

No, perchè l'epoca non centra.
Se il fine è identico avrai costruito delle regole morali identiche e di conseguenza ti comporterai in maniera identica.

Facciamo esempi di fini (morali di conseguenza):

Un certo fine potrebbe essere: rispettare tutti gli esseri umani (non gli animali) e vivere in pace e armonia, senza però tollerare chi non ha questo fine (e che si comporta scorrettamente quindi).

Un altro fine potrebbe essere: (ricopio da una mia risp. a Calvero ) Porre il bene di se stessi al di sopra di qualunque altra cosa, non curandosi degli altri minimamente.

Un altro fine ancora potrebbe essere: Rispettare tutti gli esseri viventi (tranne le piante) e non fare mai in nessun caso del male a nessuno (animali compresi).

Altro fine: Rispettare gli altri finchè ti è possibile, ma nel momento in cui fare ciò ti condurrebbe a situazioni molto sgradevoli (morte, tortura) allora fare TUTTO ciò che è in tuo potere per salvarti.

Si potrebbe andare avanti all'infinito, perchè ongni persona può ritienere realizzante per se stessa un fine differente nella vita (e il fine non è sempre qualcosa da ottenere ma spesso un qualcosa da mantenere).

Ovviamente due persone con delle morali differenti non potranno mai rispettare quella dell'altro perchè in conflitto con la propria.

Ora, te, al fine di stabilire quale sia l'Etica (o supermorale volendo ), continui a dire:

"per giungere a un certo fine (quello che dobbiamo ancora stabilire, per ora lasciamolo in sospeso)"
e
"Non è che deve esistere una cosa che tutti condividono. Esiste una cosa che tutti dovrebbero condividere, se fossero un minimo svegli."

Vedi anche dagli esempi che i fini non sono sempre condivisibili.
E non puoi dire che un fine buono e altruista è quello più auspicabile, perchè è così per te, ma non per chiunque.


"Per esempio, posto di desiderare una società giusta ed egualitaria ,in una società basata sulla schiavitù (per esempio l'Impero Romano) e quindi estremamente ingiusta sarebbe eticamente accettabile se non doveroso per chi se lo potesse permettere possedere degli schiavi (e trattarli benissimo). Non possederne significherebbe essere tagliato fuori dalla società e non potervi influire positivamente per una futura liberazione degli schiavi, mentre comprare venti schiavi significherebbe salvare venti persone e aiutarle a emanciparsi in futuro.

Al giorno d'oggi possedere degli schiavi sarebbe mostruoso."


Cosa dimostra quest'esempio scusa? Un tempo la morale comunemente accettata era diversa da quella di adesso ( e ciò viene a favore della tesi scondo cui non esiste (nella realtà) l'Etica); se compravi gli schiavi e non li trattavi da schiavi allora significa che avevi una morale differente da quella comune, più simile a quella odirernamente accettata in occidente; non capisco che dimostri tutto ciò?

"È possibile perseguire la propria soddisfazione senza danneggiare quella degli altri. Non solo: è convienente."

Questa è la TUA morale

"Certo, uno può cercare la propria soddisfazione nella prevaricazione, o perseguire anche in buona fede logiche di potere. Ma è irrazionale, ed è un suo problema."

Sarà egoista e insensibile, ma perchè irrazionale?

"Inoltre, ogni essere umano è, o dovrebbe essere, empatico."

Certo, il problema è che le sensazioni provate su di se sono miliardi volte più forti di quelle che scorgiamo negli altri, e qui nasce il problema.

"Ma, idealmente, rimane il fatto che volendo è determinabile quale sia il comportamento corretto da tenere."

Sicuro e non solo idealmente, ma il punto è che non si può dire che quel comportamento sia universalmente condivisibile in virtù del fine di ogni persona.

Ps:
Una cosa importante da chiarire comunque è che:
La vita (animale) poggia le basi della sua esistenza sulla crudeltà, per continuare a vivere ogni essere vivente DEVE infatti uccidere, è illogico pertanto cercare una qualche bontà intrinseca e innata nella vita.
Anche Gesù Cristo (prendiamone per buona l'esistenza tanto per avere un riferimento di bontà e amore assoluti) in persona era un flagello per molti animali e per le piante che mangiava.
E non poniamo l'uomo su un gradino di diritto alla compassione più alto degli altri esserei viventi perchè anche gli animali soffrono e non hanno nessun diritto in più o in meno di noi, non è che il fatto di essere più furbi ci dia un diritto universale maggiore.
Oltretutto, converrai anche te che l'umanità per tutte le altre specie o piante del pianeta è una rovina colossale, una sorta di cancro.

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