Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Red_Knight il 4/6/2010 17:29:13
@Florizel

Citazione:
Per questo dico che non esiste un popolo più schizofrenico di quello israeliano.


Il concetto di schizofrenia collettiva mi piace molto. Come diventa schizofrenico un gruppo di individui, secondo te?

@Floh

Citazione:
in realtà rispondi si perchè implichi che chiunque accetterebbe come valido quel tipo di comportamento etico.

Se non intendi questo allora dovresti chiarire cosa intendi con "metodo universlamente valido per il riconoscimento".

Sarebbe un po come dire "E' possibile salire in cima a questo monte?" "No, ma se fai il giro c'è un sentiero che ti ci porta".


No è come chedere se è possibile trovare una strategia universale che ti permetta di vincere ogni partita a scacchi. La risposta è no, ma è possibile elaborare una strategia vincente per ogni partita a scacchi. E le regole degli scacchi sono sempre le stesse per ogni partita.

Mi spiego meglio: non può esistere un'etica universalmente valida perché in ogni situazione, per giungere a un certo fine (quello che dobbiamo ancora stabilire, per ora lasciamolo in sospeso) bisogna tener conto di innumerevoli fattori contestuali. Inoltre, a seconda delle epoche, anche avendo lo stesso fine il comportamento etico potrebbe essere molto diverso.

Per esempio, posto di desiderare una società giusta ed egualitaria ,in una società basata sulla schiavitù (per esempio l'Impero Romano) e quindi estremamente ingiusta sarebbe eticamente accettabile se non doveroso per chi se lo potesse permettere possedere degli schiavi (e trattarli benissimo). Non possederne significherebbe essere tagliato fuori dalla società e non potervi influire positivamente per una futura liberazione degli schiavi, mentre comprare venti schiavi significherebbe salvare venti persone e aiutarle a emanciparsi in futuro.

Al giorno d'oggi possedere degli schiavi sarebbe mostruoso.

Citazione:
Il punto è proprio quà, nessuno può decidere cosa sia universalmete il "fine" perchè ciascuna persona può avere delle priorità differenti.
Parti dal presupposto che debba esistere una cosa che tutti condividono e ritengono la più valida, mentre le cose non stanno così.


Non è che deve esistere una cosa che tutti condividono. Esiste una cosa che tutti dovrebbero condividere, se fossero un minimo svegli.

Citazione:
Diverso fine = diversa morale
Il punto è che te (e chi sostine l'esistenza di un etica (universale)) ritieni che debba esserci un fine sempre condivisibile, mentre non è affato così e l'hai mostrato con questa tua ultima citazione.


Appunto, diverso fine, diversa strategia per raggiungerlo. Almeno fin qui siamo d'accordo.

Il problema è quindi il fine. Ogni persona ha i suoi scopi nella vita, ma in generale ognuno di noi cerca di essere soddisfatto, in diversi modi e da diversi punti di vista.
È possibile perseguire la propria soddisfazione senza danneggiare quella degli altri. Non solo: è convienente.
Certo, uno può cercare la propria soddisfazione nella prevaricazione, o perseguire anche in buona fede logiche di potere. Ma è irrazionale, ed è un suo problema.
In qualsiasi circostanza una persona onesta, e dunque razionale, non sa automaticamente cosa è eticamente corretto perché sta scritto da qualche parte, ma può determinarlo.

Tu dirai "chi ti dice che essere onesti è conveniente?". Effettivamente prendendo una situazione singolarmente a volte può non esserlo. Ma a lungo termine, e soprattutto globalmente, è meglio per tutti se tutti sono onesti, quindi diventa doveroso esserlo, anche egoisticamente.
Inoltre, ogni essere umano è, o dovrebbe essere, empatico. Questo "guida", se così si può dire, la razionalità.

Mi rendo conto che il mondo fa schifo, ma questo è proprio perché la gente o non si pone problemi etici, o più spesso non se li sa porre, seppure in buona fede. Questo triste fenomeno, che rende appunto il mondo la cagata che è, è dovuto agli automatismi mentali, a loro volta causati da una scorretta educazione nell'infanzia, nell'adolescenza e nell'età adulta. L'ideologizzazione cui tutti siamo sottoposti ci fa sragionare.

Ma, idealmente, rimane il fatto che volendo è determinabile quale sia il comportamento corretto da tenere.

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