Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Red_Knight il 3/6/2010 21:39:59
Citazione:
Totlamente in disaccordo, giri la firttata ma in soldoni la tua risposta alla domanda sarebbe Si , perchè dici "definire un metodo universalmente valido" il che implica che chiunque potrebbe farlo suo ed accettarlo di buon grado.
Oltretutto l'etica è sempre da applicare a un contesto.


Disaccordo legittimo ma che vuordì che giro la frittata? La mia risposta è quella, e non è "sì". Ritengo invece che al metodo in questione potrebbe effettivamente arrivarci chiunque ed eventualmente accettarlo.

Citazione:
Non essendo applicabile a nulla di esistente è inutile perchè non dovrebbe mai essere utilizzata se non per definire qualcosa che non esiste,


È come dire che non dovrebbe esistere la parola "unicorno", o la parola "immortalità" o addirittura "zero". Ma sono sottigliezze linguistiche, andiamo avanti.

Citazione:
L'etica non è solo ragione ma anzitutto emotività


La definizione di etica che hai dato tu è "(insieme di) linee guida che indirizzino l'uomo nelle sue scelte". L'etica quindi non è ragione, né emotività né un lavandino. Perdona la pignoleria linguistica ma è un attimo fraintendersi in questi frangenti.

Ora, è chiaro che delle linee guida vadano valutate per la loro efficacia, la cui constatazione è oggettiva. Piuttosto, nella definizione che abbiamo accettato manca il fine (l'efficacia di qualcosa si valuta relativamente al suo fine). Indirizzare le scelte dell'uomo verso... cosa? La Giustizia? La massimizzazione della produzione industriale? La sicurezza della sopravvivenza della specie? Dovremmo decidere questo.

Citazione:
Per inciso questi sono solo due esmpi di etiche (o morali, per me non fa differenza) applicabili perchè ne esistono di infinite inquanto sogettive ed emotive


Non avevi detto che l'etica non esiste? Come fanno addirittura a esisterne due?

Ad ogni modo non sono due esempi di "etiche", sono due esempi di comportamento, chei possono tenere conto di un'etica o infrangerla.

Tuttavia possiamo effettivamente immaginare due diverse concezioni di etica che possano prescrivere quei due comportamenti nella stessa situazione. Molto bene, si ritorna al discorso dell'efficacia: quale delle due alternative è "efficace"?

Se, per esempio, il fine è garantire la pace nel mondo fra gli individui, l'etica che prescriva la vendetta selvaggia è palesemente contraddittoria e quindi idiota.
Se il fine è - supponiamo di nuovo - garantire l'emersione gerarchica del più abile o del più forte, diventa palesemente cretino perdonare e invitare alla riflessione chi ci ha fatto un torto, rispetto all'usare la sua punizione come esempio deterrente.

Una volta stabilito un fine (raggiungibile), è in linea di massima facile stabilire una politica vincente per ottenerlo (questo è valido sempre).

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