Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Floh il 3/6/2010 20:37:47
No, ma è possibile definire un metodo universalmente valido per il riconoscimento di un'etica valida contestualmente.

Totlamente in disaccordo, giri la firttata ma in soldoni la tua risposta alla domanda sarebbe Si , perchè dici "definire un metodo universalmente valido" il che implica che chiunque potrebbe farlo suo ed accettarlo di buon grado.
Oltretutto l'etica è sempre da applicare a un contesto.

poi se vuoi ti spiego perché la penso così) ci sono alcune cose che non condivido del tuo ultimo intervento.

Certo che voglio

La definizione semantica di un concetto non implica l'esistenza di una sua istanza reale. Accettando la definizione che hai dato tu, l'etica è universale. Non esiste nulla di universale? Bene, intanto etica vuol dire quello

Non essendo applicabile a nulla di esistente è inutile perchè non dovrebbe mai essere utilizzata se non per definire qualcosa che non esiste, il problema è che la parola "etica" viene quasi sempre usata per definire il modo universalmente giusto di comportarsi, che è proprio quella cosa che anche te hai detto "inesistente realmente".

Se poi nessuno la conosce è un altro discorso, rimane la parola da utilizzare per definire quel concetto.La definizione semantica di un concetto non implica l'esistenza di una sua istanza reale. Accettando la definizione che hai dato tu, l'etica è universale. Non esiste nulla di universale? Bene, intanto etica vuol dire quello

Gli ostacoli sono quei condizionamenti che comportano vizi di ragionamento. Inoltre, certe influenze possono essere rigettate e/o rielaborate.

L'etica non è solo ragione ma anzitutto emotività e perciò non si può chiudere la cosa dicendo solo che i vizi di raginamento sono l'ostacolo che non permetterebbero di creare un unico e universalmente condiviso regolamento etico.
Non sono loro i problema principale.

Per te perché la risposta alla tua domanda è no?

Rispondo con un esempio pratico perchè mai come in questo discorso ciò può essere esaustivo.

Primo tipo di pensiero etico:

Un uomo uccide un mio grande amico in una rapina, io ritengo che quell'uomo meriti la morte, soffredo perlomeno quanto egli ha fatto soffrire il mio amico, non mi importa la sua redenzione, perchè di lui non m'inmporta nulla, mi importa la vendetta e mi impegnerò per ottenerla.

Secondo tipo di pensiero etico:

Un uomo uccide un mio grande amico in una rapina, io ritengo che quell'uomo debba passare del tempo in prigione a ripensare a ciò che ha fatto e capire che è stato cattivo ed egoista (perchè m'importa di lui), non cercherò la vendetta perchè essa non riporterà il mio amico in vita.

Per inciso questi sono solo due esmpi di etiche (o morali, per me non fa differenza) applicabili perchè ne esistono di infinite inquanto sogettive ed emotive.

Chi ha la presunzione di dire qule sia giusta universalemente?

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