L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

Inviato da  Floh il 2/6/2010 19:23:02
E' possibile formulare un pensiero etico universalmente valido che non sia passibile di critica?
Un pensiero etico può considerare giusta una tal cosa, mentre un altro tipo di pensiero etico può considerare giusto l'opposto?
Quanto tutto ciò influisce nei movimenti Nazionalisti?

Il discorso era iniziato nel forum "i 19 errori di ISRAELE" ma essendo diventato off topic ci spostiamo quà.


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Calvero:

il Nazionalismo è quella cosa per cui non possa essere messo in discussione il principio di quella Cultura e della Spiritualità inneggiante di cui si sono fatti carico i sionisti.
[...]
Il nazionalismo è un processo che si mette in moto attraverso una cosciente o incosciente formazione culturale di appartenenza. Il Nazionalismo non potrebbe nascere se non attraverso un percorso che nel tempo ha formato culturalmente una data società, un dato popolo, con una serie di valori che non sono facilmente definibili ma che fanno parte di una presa di coscienza collettiva di peculiarità di pensiero, nonché storiche, tradizionali e popolari ecc. ecc. ... che sono inglobate in una data collettività.


La spiritualità nel nazionalismo, così come le usanze di una certa nazione, sono semplicemente dei fronzoli, possono dare delle sfumature a quella che sarà l'etica del movimento, ma non determinare quanto il Nazionalismo può diventare non curante degli altri popoli in funzione dell'inceremento del benessere della nazione.

Quindi dicevo che il nazionalismo può essere messo sotto i raggi X proprio in virtù del fatto che una data cultura è stata foriera di una serie di cause ed effetti che hanno portato ad un tipo di nazionalismo, piuttosto che a un altro.

Prova a pensare al Fascismo e a tutti gli altri movimenti di estrema destra che ha conosciuto il mondo, fino ad arrivare al Sionismo, nessuno di loro s'è mai curato delle sofferenze degli altri popoli, e questa costante è la prova che esiste un certo tipo di etica comune alla base di tutti questi moviementi.
Ora, te la ritieni insana, ma questo secondo la tua etica, si può dire (parlando al di fuori delle considerazioni etiche, universalmente quindi) che è egoista ed elitaria, ma non insana.

La religione,estattamente come per il sionismo, è solo una facciata, altrimenti non si spiegherebbe la costante comune tra Nazionalismi di diversa fede.

Io ho dovuto argomentare

Non sto argomentando?

Florizel :

Floh, come molto giustamente scriveva qualcuno, ci sono delle priorità. Quella di fare della filosofia mi pare possa passare in second'ordine di fronte alla recrudescenza quotidiana o straordinaria dello stato sionista in terra Palestinese.

Credo sia importante fare chiarezza sui motivi più intimi (quindi etici) che portano a queste recrudiscenze.
Fare ciò non peggiora certamente le condizioni dei palestinesi, perchè sembra che te la metta giù così.

se non parametri cosa sia bene e cosa male, non puoi ETICAMENTE definirli.

ma è proprio eticamente definendoli che li parametri, tenendo sempre conto che quei paramentri in cui li poni, per altri gruppi di persone possono benissimo essere differenti, ma non per questo li si può definire, come fa Calvero, "insani" perchè loro potrebbero etichettare benissimo i tuoi allo stesso modo.

Nel caso del sionismo, il "male" è spacciato come "bene", la presunta "difesa" del popolo ebraico coincide con l'annientamento di un altro popolo. Allora, esiste un'ETICA che afferma il BENE solo per alcuni individui

Esatto! e che dimostrazione serve se non l'esistenza stessa dei Nazionalismi e il loro comportamento?

Perchè considerando la presa che ancora riesce ad avere sugli israeliani, nonostante la palese efferatezza della sua politica, per il sionismo la morte e la distruzione di un popolo a proprio vantaggio devono rispondere anche ad un qualche immaginario che ha a che vedere con ciò che è apprezzabile esteticamente, quindi desiderabile.

Come se uccidere, per i sionisti, sia un bisogno estetico...il biogno di uccidere deriva dalla necessità di imporre le proprie decisioni ad altri che non le accettano di buon grado, è un bisogno materialista, non estetico.

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