Re: Filmati Speciale TG1

Inviato da  Henry62 il 5/6/2006 21:05:51
Ciao Salistrari,
in realtà, come già detto é molto difficile risalire alla velocità di impatto attraverso considerazioni di cessione di energia, per i motivi già detti almeno un paio di volte.
Francamente non credo sia così importante stabilire l'effettiva velocità di impatto, avendo ben chiaro che la variazione di 100 o 200 Km/h in più o in meno darebbe una minore penetrazione dei rottami, ma certamente non altererebbe il fenomeno di collasso dell'aereo.
Se proprio vogliamo sbilanciarci, allora possiamo fare riferimento ad alcuni dati che tu, con una laurea in ingegneria, penso sia perfettamente in grado di valutare, sia come valutazione del meccanismo di rilevazione che come gradiente di flessione al variare della velocità dell'oggetto collidente.
Facendo riferimento alle SOLE colonne della facciata del piano terra, sono state osservate deformazioni che per entità e per distribuzione sono associabili a sforzi idropneumatici indotti da una massa fluida... ciò significa che l'impatto iniziale é assimilabile, più che all'urto di un oggetto solido, all'urto di una massa liquida con all'interno dei rottami.
In pratica, le SOLE colonne della facciata sono state sottoposte ad una pressione distribuita la cui natura é riconducibile essenzialmente all'azione di un fluido (in pratica l'azione congiunta di tutti i fluidi presenti nell'aereomobile: carburante innanzitutto, ma non solo, anche masse riconducibili al comportamento dei fluidi - per esempio i corpi dei passeggeri - sottoposti a pressioni elevatissime nell'urto - pensate solamente all'azione dell'aria compressa all'interno della fusoliera).
Come sappiamo i fluidi sono incomprimibili e propagano lo sforzo in tutte le direzioni con la stessa intensità (principio di Pascal).
Mi rendo conto che questa visione può risultare per molti una assurdità, ed é per questo che non ne ho ancora parlato, ma visto che si continua a girare su questo argomento, mi sembra ora il caso di parlarne e tu, Salistrari, dovresti avere dimestichezza con questi comportamenti mutuati dalla dinamica dei fluidi, così diffusi in scienza delle costruzioni (per esempio nello studio degli stress termici, si utilizzano delle analogie idrodinamiche).
Le colonne frontali non sono state tagliate, ma sono state sradicate dai loro supporti sotto l'azione di uno sforzo distribuito con continuità (sono state ritrovate le colonne e analizzate le loro deformazioni): da test di simulazione effettuati, per ottenere quell'effetto di curvatura sotto l'impatto di un fluido avente le caratteristiche idrauliche del carburante per aereo, é necessaria una velocità di impatto della massa fluida non inferiore ai 600 feet/s, cioé 658 Km/h.
Questa, per me, é la velocità di impatto dell'aereo.
Spero che questo possa chiudere l'argomento, anche se mi rendo conto che per molti possa essere quasi un dogma, ma Vi chiedo di assumere questo dato per realistico.
Ciao,
Enrico

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