Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 29/12/2007 1:35:41
Ho saltato, più o meno a pié pari, le pagine di trolleggio, ma un paio di cose balzano agli occhi per la loro enormità di autentiche baggianate.
Dure a morire perché ogni tanto qualcuno si incarica di resuscitarle.

1) Le telefonate dal volo AA77.
Quelle, in particolare, di Barbara Olson che ho visto citate da qualche parte.
Questa è la sola telefonata di Barbara Olson che risulta agli atti:






Ora, io ancora aspetto che mi venga spiegato come si fa ad attribuire a Barbara Olson telefonate fatte da sconosciuti a sconosciuti.





Tanto più che sia i telefoni sugli aerei (dai quali sarebbero partite le telefonate), sia gli uffici del Dipartimento della Giustizia (cui le telefonate sarebbero state essere indirizzate), risultano debitamente catalogati e ben identificabili.

2) Abilità del pilota (volo AA77)

Pilota “presunto”, intanto, perché secondo le ultime notizie, da fonte estremamente autorevole («Times»), il pilota non sarebbe stato quello che si è creduto finora ma un altro, definito a suo tempo incredibilmente scemo dai suoi stessi istruttori.
Sarà vero, sarà falso, non si sa, ma tuttora bisogna parlare di pilota presunto.
Quanto all’uomo finora indicato come il pilota del volo AA77, Hani Hanjour, notoriamente incapace di pilotare un Cessna, sarà anche stato capace di fare il giro del mondo con un Boeing, non è questo in discussione.
Ma asserire che le osservazioni degli istruttori di volo fossero riferite solo alle sue difficoltà con l’inglese, e non alla sua abilità specifica, è una menzogna.
Una di quelle baggianate, per l’appunto, dure a morire perché c’è sempre qualcuno pronto a resuscitarle.
Il pilota in questione, Hani Hanjour, sbalordiva i suoi istruttori di volo perché era un asino come pilota, non (solo) perché non conosceva l’inglese.
E sul suo conto furono inviate diverse segnalazioni alla FAA, alla quale si chiedeva come fosse possibile che un pilota così asino fosse in possesso di una licenza.
Almeno cinque di queste segnalazioni furono inviate dalla JetTech, scuola di volo di Phoenix, Arizona (2001), perché si facessero dei controlli sull’origine di quella licenza.

"I couldn't believe he had a commercial license of any kind with the skills that he had," said Peggy Chevrette, the manager for the now-defunct JetTech flight school in Phoenix. (CBS, 10 maggio 2002)

Che poi, ripeto, sia stato o no capace di centrare il Pentagono non è qui in discussione.
Ci si potrebbe piuttosto domandare come sia stato possibile che Hanjour, persona nota all’Antiterrorismo americano dagli anni ’90, sia stato messo nelle condizioni di fare quello che si dice abbia fatto, benché l’Fbi controllasse a tappeto le scuole di volo fin da quell’epoca.
Ma quello è un altro discorso.

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