Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  Tuttle il 10/12/2007 22:47:21
Allora Wells. Mi pare di capire che tu ti stia interessando alla questione detriti.

Ci sono ovviamente moltissimi modi di approcciare la questione e lo scopo di questo thread pare essere l'identificazione dei resti per mezzo dei reperti fotografici e la loro collocazione nello spazio e nel tempo.

La prima cosa da capire e conoscere è lo spazio in analisi. Ovvero l'enorme "lawn" in facciata del pentagono. Si tratta di un area erbosa molto vasta larga più di 250 metri e profonda dai 50 ai 100 metri...a seconda della posizione rispetto al pentagono.

La porzione di prato, che viene sempre proposta come intonsa, è la zona destra rispetto alla parete danneggiata e rappresenta l'area del mechanical path. Cioè l'area attraversata dalla traiettoria dell'aereo negli ultimi 0.5 secondi prima dell'ipotetico impatto.

Fino a quando si continuerà a guardare solo quest'area questa risulterà sempre intonsa...per il semplice motivo che lo era. Almeno nella zona "verde". Non è dato di sapere né capire quella che fosse la situazione dei detriti proprio sotto la zona impattata per assenza di documentazione fotografica chiara e per il successivo collasso dell'area interessata che ha praticamente cancellato ogni possibilità di verifica successiva.

Questo però non rappresenta un informazione corretta da usare come tema portante della teoria di spargimento/spostamento di detriti perché l'area investita dagli stessi (qualsiasi tipo di detriti fossero) era l'area dell'eliporto e la zona di prato antistante ad essa.

L'eliporto stava a sinistra della mechanical path e tutta la ferraglia fotografata si trovava proprio in quella sezione del prato. Un area di circa 60x60 metri.

Tutte le foto che mostrano detriti di qualsiasi sorta sono state scattate lontano dalla mechanical path ed in prossimità della 27 direzione nord.

Detto questo si può affermare con una certa sicurezza che v'era una notevole presenza di "coriandoli" e di detriti subito dopo l'impatto. Presenza documentata dalle foto Riskus (scattate a distanza di minuti dall'attentato) e il kit di foto di ingersoll/faram.

Dall'analisi delle foto si può desumere che vi sia stato un immediato intervento del FBI per una prima "cernita" dei pezzi di aereo e un successivo intervento della NTSB per la catalogazione e l'identificazione. Procedura per'altro mai definita ufficialmente per la gestione totale dell'investigazione da parte dell'FBI stessa.

Una delle aree di accumulo era certamente la parete della Torre di Controllo (o security building). Per capirci dove stava parcheggiato il furgone dorato. Presente fra l'altro anche al momento dell'attacco.

Vi sono tutta una serie di scatti che mostrano queste attività di raggruppamento da parte dell'FBI e altre che mostrano i tecnici della NTSB nell'opera di prima catalogazione dei reperti.

Nel dettaglio il pezzo di fusoliera con la C non è arrivato li, in fronte eliporto, da solo...ma vi è stato depositato - insieme ad altri pezzi - dagli agenti dell'FBI (che dovrebbero esserei intervenuti nell'area alle 9:49AM) o altri fuzionari asseganti a quell'area.

Il pezzo che invece mostri poco sopra è presente nel kit ingersoll i cui dati exif collocherebbero l'orario di scatto alle 10.07 AM. (da sottolineare che gli exif sono in offset di un ora ma è possibile sincronizzarli perché sono presenti diversi eventi i cui orari sono conosciuti e che identificano in un ora la sfasatura dei metadati).

Tutto questo sarebbe in qualche modo compatibile con la cronologia degli interventi che ho riassunto tempo fa:

9:38 a.m. Il Volo American Airlines 77 è dichiarato distrutto in un impatto contro il Pentagono.

9:40 a.m. il Capitano Chuck Gibbs arriva al Pentagono.

9:41 a.m. Il Capitano Bob Cornwell arriva sullo scenario e prende il comando delle operazioni.

9:41 a.m. L'unità di soccorso 105 arriva al Pentagono e si connette agli idranti.

9:41 a.m. L'unità Fort Meyer 161 arriva al Pentagono (da non confondersi con l'unità schiumogeni 161 rimasta coinvolta dall'attacco).

9:42 a.m. Il Capitano Edward Blunt (ACFD) arriva al Pentagono e stabilisce il controllo del EMS (Emergency Medical Services System). Inizia il trasporto dei feriti da parte del EMS.

9:42 a.m. L'unità SERV 329 MWAA MCI guidata dal Caipitano Harry Hopkins arriva al Pentagono.

9:44 a.m. L'unità schiumogeni MWAA 331 arriva al Pentagono.

9:48 a.m. L'unità schiumogeni MWAA 345 arriva al Pentagono.

9:48 a.m. James Schwartz arriva al Pentagono e assume il comando.

9:49 a.m. L'Agente Speciale del FBI Chris Combs arriva al Pentagono ed assume il comando per il suo reparto.

9:55 a.m. Il Capitano Gibbs ordina di evacuare completamente l'area dell'esplosione.

9:57 a.m. Collassa la zona danneggiata dall'attacco.

10:15 a.m. Il Comandante Schwartz ordina la completa evacuazione dell'edificio per un possibile aereo dirottato in arrivo.

10:38 a.m. Il Comandante Schwartz stabilisce che l'allarme è rientrato.

2:00 p.m. Il Team della Fairfax US&R arriva al Pentagono.

2:00 p.m. Un altro allarme di dirottamento stabilisce la definitiva evacuazione.

AFTER ACTION REPORT PENTAGON - ARLINGTON FIRE JOURNAL

Vale lo stesso discorso per l'analisi del foro/breccia/squarcio....Fino a quando ci si fossilizzerà a visualizzare l'angolo della mechanical path (KIT ingersoll) si faranno errori di valutazione perché a sinistra di quell'area v'era un altra apertura che andava dalla colonna 8 alla 14 (centrale rispetto al foro).

Anche in questo caso se ci si addentra un attimo si può benissimo ammettere che la breccia totale era di 24 metri (dato poi confermato nel rapporto A Case Study on Urban Search and Rescue Disaster Response di Larry Collins (vedi citazione sotto). Ovviamente ognuno di noi potrà speculare sulla definizione di breccia vista la presenza di colonne ancora in piedi/disconnesse solo alla base..proprio nei punti di impatto.

"Viewed from a distance (or from television news cameras, whose location was restricted to a distant site outside the Pentagon grounds due to security concerns), the 80 foot-wide gash and the fire and smoke damage to the west face of the Pentagon—the only obvious external signs of damage—might mislead observers to conclude that the damage was confined to the collapse itself. But in truth, damage to the structure and contents--and the carnage--were far worse and more extensive than could be seen from outside the Pentagon. Hidden within the building was the back of a 240-foot-deep, five-story collapse zone. Surrounding the actual collapse were hundreds of feet of damaged building whose columns and supports had been blown out, burned, or otherwise damaged, and whose
floors were badly sagging and subject to secondary collapse with very little prompting."

L'area che si considera danneggiata infatti comprende diverse colonne disconnesse, distorte e totalmente assenti e comprende il famoso foro di 4/5 metri di cui tanto si parla e ci obbliga a considerare tutta una serie di status dell'aereo al momento dell'impatto che nessuno fin ora ha analizzato seriamente....mettendoli in rapporto alla curva di discesa obbligata dalla mechanical path. L'insieme dei danni meccanici lungo l'ipotetica traiettoria crea dei veri e propri binari ove porre l'aereo prima del "nose impact". Resta ancora tutta da provare la compatibilità di tale traiettoria obbligata con la tipologia di danno di facciata.

Importante ricordare che la zona del vent structure (quella piccola recinzione che stava sotto la zona impattata che comprende le bobine di cavo...) stava su una collinetta più alta rispetto al prato circostante. Si vedano per esempio le unità schiumogene nel kit ingersoll in evidente "salita" rispetto alla facciata.

Resta un totale assente ingiustificato - almeno secondo me - ovvero l'impronta del timone di coda che per quanto la si possa definire fragile (mezza verità) non ha lasciato nemmeno un raschio nella zona che avrebbe dovuto colpire. Si vedano sempre le ingersoll per verificarlo.

Ricordo però, per correttezza, che l'angolo di approccio dell'aereo rispetto alla normale dell'edificio avrebbe avuto un impronta di impatto (impronta - NON apertura) ben superiore alla sua apertura alare misurata in perpendicolare (38mt). Ma è anche corretto non aspettarsi, nel caso di un urto così angolare (angolo di rollio e pitch compresi), un foro perfettamente silouettato dell'oggetto impattante. Restano comunque diversi spunti di ragionamento sul danno in facciata...ragionamenti che non hanno bisogno di nascondere elementi ormai acquisiti e provati da tantissimi documenti fotografici. Avere dei dubbi è lecito...forse lo è un po meno essere ancora completamente sprovveduti a 7 anni dall'accaduto e cercare ancora elementi sensazionalistici che non servono a molto...e a nessuno.

Forse quindi la verità sta nel mezzo. E (forse) sarebbe il caso di ragionare partendo da questi dati di fatto.

Ricapitaolando...

...il foro è di 4/5 metri? ASSOLUTAMENTE FALSO.
...i detriti sono stati sparpagliati a mano? Ne dubito fortemente...anzi lo escluderei quasi al 100% - Certamente sono stati spostati in diverse fasi.


Ciao.

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