Smoking gun VS Smoking

Inviato da  Vee il 8/4/2007 23:50:12
Smoking gun VS Smoking

Salve,
Il mio silenzio va interpretato come logico approccio etico professionale. Alla critica di Massimo per non aver letto un post – di cui mi sarei aspettato il link - ho deciso di prendere tempo e approfondire ulteriormente le letture.
Ebbene, nulla di ciò che ho letto può minimamente smontare lo studio dimostrativo di Pier Paolo che resta solido e inattaccabile. Di conseguenza nulla può smontare le conferme a tali studi, già ampiamente sviluppate nel mio primo messaggio.

In particolare voglio precisare che è sul blog di Attivissimo che ho trovato il link di quel famoso messaggio introduttivo menzionato da Massimo e intitolato smontate questo!

Penso che il mio sforzo di lettura a ritroso possa anche esaurirsi per ora. Se ritenete che ci siano delle mancanze nei miei discorsi vi prego di segnalarmi con un link cosa dovrei leggere di preciso. Luogocomune è molto vasto. Il mio rispetto nella lettura dei post precedenti deve per forza porsi un limite.

Vedrò in questo secondo post di essere un po’ più incisivo perché non mi pare che la mia testimonianza precedente abbia riscosso il giusto peso, soprattutto per quanto riguarda la sbrigativa risposta di Massimo Mazzucco.
Leggendo a ritroso gli ultimi mesi di discussioni comprendo dove stia il presunto “stallo”. Spero che da qui in poi tale mossa Murru sia da considerarsi come un “doppio scacco al re”. Segue il link dello studio dimostrativo di Pier Paolo Murru.

Le analisi di Pier Paolo sono talmente competenti, accurate e precise che francamente non vedo come possano considerarsi oggetto di discussione.

Giusto per chiarezza: le perizie tecniche sui video DoD sono una cosa. Il modello 3D è altra cosa. L’idea di Pier Paolo sta proprio nel mettere in relazione le due cose: da una parte le anomalie dei video ufficiali e dall’altra lo scenario virtuale di quel luogo in quel giorno, considerando quindi anche i punti macchina delle due videocamere di sorveglianza. In altre parole le analisi dei video sono indipendenti dalla creazione del modello e viceversa il modello è indipendente dalle analisi fatte sui video. Questo è importante da capire perché se anche dovesse saltar fuori un qualche errorino, errore o macro-errore di dati e/o metodo nella modellizzazione, tutto lo studio resta pressocché inattaccabile per quanto concerne l’aspetto relativo alle analisi dei video.
Per quanto riguarda l’aspetto metodologico, semmai ci fossero dei macro-errori (e mi riferisco ovviamente alla ricostruzione del modello in 3D), sarebbero comunque errori da imputare agli organi ufficiali, rei di aver rilasciato informazioni fasulle o quantomeno imprecise.
Viceversa nel lavoro di analisi sui filmati non si può ammettere alcuna ipotesi di errore, perché di fatto non ci sono errori. Lo studio dimostrativo di Pier è esso stesso una prova.
Massimo chiede di dimostrare, di provare. Le prove non stanno altrove, che ne so su un file introvabile o su un pezzo di carta timbrato. Stanno lì, nei due video ufficiali, stanno sotto al naso di tutti, stanno sotto ai vostri occhi... possibile che vi siete fatti irretire dai debunkers?

Il rapporto Murru spiega e dimostra in maniera probante dove stia l’inganno. Si usa un linguaggio tecnico (ed è giusto che sia così), ma non incomprensibile, tant’è che molti di voi lo hanno letto, capito e anche assimilato.

Tutto questo studio è un lavoro strepitoso da un punto di vista tecnico-analitico ed è sensazionale sul piano dei contenuti. Andrebbe immediatamente divulgato presso gli organi di competenza invece che essere oggetto di futili discussioni. So bene che molti utenti qui lo hanno appoggiato con pieno merito, ma evidentemente i cervelli che contano sono uno. Fuori di qui meno che zero per le ovvie (mica tanto) divergenze di partito. Ad ogni modo sono certo che il lavoro di Pier Paolo avrà la giusta considerazione. E’ solo una questione di tempo e di cervelli.

Dunque, nello studio di Pier Paolo ogni settore d’analisi presenta un’ovvia coerenza col progetto in sé. Ogni dato rientra in una stessa logica, che è appunto la logica ufficiale.
Il risultato che emerge dalle analisi dei video e dal conseguente modello 3D è strabiliante, perché mette in evidenza l’impossibilità che sia stato un boeing 757 a schiantarsi sul Pentagono. Si nota altresì come siano verosimili le due Vcam in rapporto all’occhio reale delle due videocamere. Ogni oggetto rispetta la sua posizione in rapporto allo spazio inquadrato e pertanto tutto lo studio pare sfuggire da ogni ipotesi di macro-errore. Lo stesso Pier, di cui non ho motivo per dubitarne l’onestà professionale, esclude ci possano essere errori rilevanti che mettano in discussione tutta la ricostruzione, eccezion fatta per la path dell’aereo, i cui dati sono per altro quelli ufficiali. L’unico passaggio che non mi è del tutto chiaro e che forse andrebbe sviscerato nella sua logica di metodo è la volontà di non seguire la versione ufficiale per quanto riguarda l’angolo di traiettoria dell’aereo. Pier cos’è che non torna, e perché..?

Quindi sposto l’attenzione sulle due videocamere. Senza tornare su aspetti già trattati sappiamo benissimo che avere 2 frames di “presunto aereo” contro un centinaio di telecamere è già un dato significativo di copertura. Neanche a farlo apposta 2 frames su 2 risultano incompatibili con le osservazioni fatte fin’ora. E parlo di osservazioni tecnico-strumentali fatte da professionisti, non di un parere e basta.
Vorrei precisare anche un’altra cosa: qualunque film editor e/o esperto di audiovisivi giungerebbe alle stesse conclusioni di Pier Paolo. E questo perché ci sono delle regole imprescindibili. Non è un gioco per il quale ognuno “si fa il film” che gli pare. Prendi ad esempio “il film” di Mother (quello di Attivissimo). Francamente io non ho mica capito cosa ha cercato di dimostrare in quel post.
Mother avrebbe la presunzione di correggere i supposti errori di Pier Paolo? E su quali basi? Chi è Mother? E’ un 3D artist? Un esperto di audiovisi? Un film editor? Qual’è l’attendibilità delle controanalisi di Mother? Già chiamarle controanalisi equivale a fargli un complimento. Uno che si mette a fare controanalisi su immagini di riferimento piuttosto che sul modello finito è da rincorrere col bastone. Ma non finisce qui. Scambia le crocette per i punti di pivot. Poi usa windows movie maker come software di editing per la verifica dei video (quel software te lo tirano dietro al supermercato con gli ovetti Kinder). Poi sbaglia chiaramente l’impostazione del progetto, non sa cos’è un frame, tanto meno un field, cos’è il lapse, il gop e tutto il resto. Si inventa una seconda esplosione che nei filmati non esiste, prosegue nel suo caotico cammino di totale invenzione congetturando ipotesi di malfunzionamento delle camere, analizza un’interfaccia anziché una comparazione a coppie. Raga è una perla!!! Ecco il link

Non vi svelo tutte le castronerie perché vi toglierei la sorpresa. Alla fine si arriva pure a debunkare l’italiano scritto mancando clamorosamente il bersaglio. Imperdibile! Questa pagina me la sono stampata e salvata perché non vorrei mai che sparisse dalla circolazione. E’ il fiore all’occhiello della politica alla “attivissimo” e dei suoi degni seguaci. Ovvero l’irridente arroganza di chi, sbugiardando qualche catena di Sant’Antonio si sia illuso di aver ereditato il dono dell’onniscienza e di poter debunkare qualsiasi cosa, a chiunque, in qualsiasi contesto e a qualunque livello. Il caro Attivissimo se vuole essere così corretto come dice di essere dovrebbe inserire la “perla” sulla pagina principale del suo blog ed eliminare il “linkino” di tre caratteri a fondo pagina (qui).

Torno a discorsi costruttivi.
Quindi dicevo che 2 frames su 2 (rispettivamente in cam1 e cam2) sono chiaramente incompatibili (anche qui, come in altri aspetti del 911, la casistica sfiora l’impossibile. Praticamente abbiamo un 100% di fallimento sulla monitoria del Pentagono). Questo perché la cam 1 mostra indiscutibilmente un "aereo" (sebbene sia coperto per un buon 90% dalla colonna di cemento che ospita la cam 2), ma le dimensioni di questo aereo non appartengono minimamente a un boeing 757. Il modello di Pier Paolo dimostra proprio che un boeing 757 sarebbe stato ben più visibile, soprattutto per quanto concerne il muso dell’aereoplano che è del tutto assente. Non si parla di un metro qui e là. Manca un pezzo di muso enorme. Solo un macro-errore può causare una tale discrepanza. Ma se tutti gli altri elementi dello spazio virtuale rientrano perfettamente nella logica matematica di ricostruzione, perché mai solo l’aereo ha la capacità di sottrarsi all’occhio delle videocamere? Perché solo quei frames sono incompatibili? E’ chiaro che quell’aereo non può essere un boeing 757.

A quella distanza la velocità dell’otturatore (shutter) è tale per cui anche un oggetto come l’aereo in volo a 800 km/h viene catturato. La prova sta nel timone di coda, perfettamente “fermato” in quel frame (cam1). Lo stesso timone appare più piccolo del suo “gemello” virtuale in Vcam1 (altra prova che le dimensioni tra il virtuale boeing e il reale boeing non coincidono).

La cam 2 è ancora più incredibile perché la sua visuale è libera da ostacoli. Eppure l’aereo non c’è ugualmente. O meglio, c’è una traccia di presunto aereo (fate attenzione ad ogni vocabolo usato, perché Attivissimo sbugiarda a suo favore qualunque semplificazione di contenuti). Qui il suo articolo

Mentre cam1 mostra distintamente un unico oggetto emitter+scia attraversare il campo inquadrato, in cam2 lo stesso oggetto appare scisso in due concentrazioni disgiunte, ovvero emitter e scia. Il ragionamento di analisi che ne consegue muove dunque su due fronti e giunge ad un assunto che per logica è incontrovertibile: ovvero, il corpo bianco è la scia (probabile carburante fuoriuscito dopo l’impatto dell’ala sinistra contro i lampioni) e il pulviscolo “azzurro” è l’aereo.
Ora, vediamo di stringere al nocciolo di tutta la questione: se il corpo bianco è la scia, lì davanti si deve scorgere un aereo integro e distinguibile (e non un pulviscolo confuso di pochi pixel). Se invece si vorrebbe l’oggetto bianco come il muso dell’aereo non si spiegherebbe il pulviscolo “azzurro” che lo precede.
Non si scappa da queste evidenze, non si scappa. Né c’è bisogno di essere esperti del settore per notarle.
L’aereo compare in entrambi i video, quindi tutta ‘sta trippa mentale sulla sincronia non solo viene confermata anche dalla coppia non compatibile, ma di fatto l’esigenza assoluta di dimostrare la sincronia esatta fra i due filmati non è rilevante per asserire comunque la falsità di quel preciso frame. Pure Attivissimo dice che lì c’è un “qualcosa”. Furbescamente non parla esplicitamente di aereo, ma di un “qualcosa”. Cosa mai sarà.., Babbo Natale sulla slitta? Poi dopo aver persuaso i suoi lettori sulla scarsità qualitativa dei filmati si preoccupa di inventare quale sia il muso, quale sia il timone, ecc.. Oltretutto gli stessi debunkers, a riprova che hanno capito meglio di Mazzucco tutto ‘sto discorso, non trattano minimamente l’ipotesi di fuori sync, che resta oggetto di discussione solo in sedi private o in argomentazioni da forum, alcune pure datate.

La distorsione prospettica in quel punto “d’orizzonte” non incide fra le due camere. Gli elementi sullo sfondo lo dimostrano inequivocabilmente. Come vedete sto considerando il frame di cam2 come una singola “fotografia” e non come un frame appartenente a un video TLR. Questo perché vorrei che si comprendesse che l’anomalia non è un fatto che può dipendere dalla sincronizzazione, dal temporizzatore, dalla codifica, ecc.

Già il fatto che la scia sia “dettagliata” e l’aereo no fa capire quanto sia improbabile la verità ufficiale di quel frame. Non esiste che uno stesso oggetto a quella distanza dall’obiettivo e con moto uniforme possa in parte materializzarsi (scia) e in parte smaterializzarsi (pulviscolo azzurro - emitter) sullo stesso fotogramma. Qui siamo di fronte a un paradosso bello e buono, perché se la scia si palesa in maniera distinguibile pur essendo un corpo gassoso e/o liquido nebulizzato, l’aereo che è un corpo solido si rivela invece come “presenza indefinita”.

Le videocamere hanno uguale velocità di otturatore (ed è facilmente dimostrabile, perché nelle due sequenze, confrontando altre coppie di fotogramma, si palesano sempre uguali coincidenze, sia durante l’esplosione e sia con detriti in volo e pure vicini alle videocamere. Questa cosa non sarebbe mai potuta accadere con una minore velocità dell’otturatore. Va ricordato che l’aereo in questione è lungo 47 metri, viaggia a 850 km/h e transita a 250 metri di distanza. Troppo grande, troppo lento e troppo lontano per non essere “fermato”.

Ma mentre in cam1 l’aereo è “fotografato” inequivocabilmente (vedi timone di coda), la cam 2, per assurdo, non presenta le stesse condizioni di ripresa. Eppure, ad eccezione di quel singolo frame, tutte le altre coppie di fotogrammi mantengono invece analogie di ripresa, anche con detriti in volo, e pure vicini alle camere. In volo, non per terra!
Quindi non c’è ombra di dubbio che lì in mezzo in cam2 ci sarebbe dovuto essere un boeing 757 visibile e distinguibile. Invece c’è solo una macchia “azzurra” semi-trasparente. La stessa trasparenza, che non è ammissibile, dà un’ulteriore prova di indubbia manipolazione.

Come vedete sto facendo un discorso che esula dalla sincronia, perché qui siamo di fronte ad un “doppio scacco”. Da una parte c’è la prova di sincronia (che poi vedrò di analizzare ancora una volta), dall’altra la mancanza di emitter sul singolo fotogramma incriminato. Sono due scacchi al re, non uno. Ecco perché è solidissimo il rapporto Murru. Talmente solido da considerarsi un vero e proprio “smoking gun”, ovvero prova schiacciante, ovvero “matto in due mosse” – (presentazione, verifica, matto).
Poi intendiamoci, è normale aspettarsi forti resistenze ad accettare in toto questo studio. Ci saranno innumerevoli opposizioni e infinite verifiche. Troveranno cento cavilli di forma e la cosa andrà avanti per molto tempo. Però secondo me vale la pena esporsi, perché i contenuti sono forti ed evidenti, nonché dimostrabili su più fronti. Se poi ci tirano sui denti un filmato con il Boeing 757-200 volo AA77 ci facciamo una pizza e buonanotte al secchio... (tanto paga Pier... ).

Ma io sono convinto che Paolo Attivissimo abbia stracapito che qui non c’è proprio nulla da sbufalare. Forte della sua politica pro versione ufficiale conclude il suo articolo con un categorico “no” alle ipotesi di manomissione. E di fronte a questo enigma, che lui stesso non si sa spiegare, prende le distanze e se ne lava le mani. Ma non prima di aver falsamente confuso il riporto della tesi “complottista”, o per meglio dire, del rapporto Murru, creando volutamente caos disinformativo.

Lo ripeto: dimostrare la perfetta sincronia delle due videocamere non è un passaggio rilevante per giustificare l’anomalia di quell’unico frame (cam2). A riprova di ciò si potrebbe dire che se non esistesse cam1 quel frame di cam2 sarebbe comunque anomalo. Ma ammettendo anche che non esistesse né cam1, né cam2, e quello fosse il prodotto di una macchina fotografica avremmo di fronte una fotografia anomala. Spero di essere stato eloquente, seppur nei paradossi.

E’ un vero peccato che i rapporti fra Enrico e Massimo si siano guastati. Non credo che ci guadagni nessuno da queste guerriglie di partito. La ricerca della verità non può ammettere bandiere, né scelte di parte. I debunkers ad esempio commettono un grosso errore, anche se non lo ammetteranno mai. Partono dal presupposto che la versione ufficiale è unica e dimostrabile. Pertanto si affannano a ricercare nel web ogni cosa che possa confutare le tesi alternative, anche se quest’ultime sono del tutto legittime e per di più anche più coerenti della versione ufficiale. Ci sono certi passaggi su Attivissimo, John e company che sono davvero incredibili per faziosità. Ma è proprio in quei passaggi che emerge tutta l’inconsistenza del lavoro dei debunkers. Loro semplicemente, applicano. Si limitano a ricercare ciò che politicamente fa loro comodo e “linkano”. Quando sono in difficoltà scelgono la strada della “confusione” e si tirano indietro. Capisco che il loro obiettivo è mettere una pezza a tutto, ma davvero scrivere delle cose senza avere competenze è grave. Così come è condannabile il fatto che non si facciano mai domande di fronte a così tanti punti oscuri.
Per carità, comprendo anche la possibilità che i fatti del 911 possano essere esattamente coincidenti con la versione ufficiale in tutto e per tutto, ma non si può “tirare il fiato” ogni volta che si pensa di aver trovato una risposta alla presunta bufala.

Per Massimo mi permetto di esternare la stessa predicaccia visto che la sua rispostina al mio precedente post marca, rimarca e difende cose da una parte stradimostrate e dall’altra al limite del ridicolo. A me non me ne frega nulla se sul Pentagono si è schiantato un 757 o un aliante. Io voglio la verità e di certo non posso fidarmi di coloro che davanti alle evidenze “aprono la bocca e si tappano le orecchie”. Persone che non si documentano abbastanza o che non approfondiscono ogni singolo problema. Anzi tutt’altro, aspettano l’imboccata sulla prova incontrovertibile del prof. di turno che passa le nottate a studiare e a scrivere post su post per convincere gli scettici sulle ovvietà. Quando un argomento raggiunge un certo spessore tecnico bisogna anche accettare il fatto di non poterlo capire. E non perché si è stupidi, ma semplicemente perché si è pigri o scarsamente motivati. Pigri quando c’è da studiare troppo e scarsamente motivati quando le conclusioni non sono favorevoli alle tesi alternative. Anche per Mazzucco vale la stessa critica per cui non si possono congetturare ipotesi valide senza che queste siano accertate da esperti o da organi di competenza. Per contro, so benissimo che le conclusioni (ad esempio) di Pier ed Enrico giungono a risultati contrapposti, ma è proprio per questo che la matassa del 911 non può essere affrontata come una questione di parte. Ho letto delle cose qui su Luogocomune che sono davvero singolari. Alcuni membri lasciano correre la fantasia troppo seriamente, fino a quasi convincersene. Poi ci sarebbe da stupirsi se Deaglio sulla copertina del suo Diario fa fare le vignette con gli aereoplanini di carta. Una buona regola che possono applicare i cospirazionisti è di autosbugiardarsi prima ancora che lo facciano i debunkers. Sembra una follia, ma se non riuscite nell’intento allora ci sono legittime motivazioni per sollevare qualche dubbio. Per quanto riguarda “Inganno Globale” sarebbe buona cosa evitare conclusioni pericolose. Così come sarebbe buona cosa rivedere il testo nelle sue parzialità e soprattutto aggiornare e/o correggere quanto a oggi si è dimostrato inconsistente.

Comunque torno sul discorso video e proseguo rispondendo a Massimo che mi ha ampiamente criticato su più fronti. Dunque, io non ho capito bene il sunto di tutto il tuo discorso in risposta al mio primo post, per cui mi tocca andare a setacciare le argomentazioni punto per punto.

Mazzucco scrive:

“C'è però anche una terza domanda, nemmeno tanto implicita, che tu hai rivolto a me: quella di "rivedere completamente tutto il capitolo denominato “I falsi video del Pentagono” che è posto nella home della sezione 11 settembre di Luogocomune".
Non è poco, come richiesta, specialmente perchè è basata su una sicurezza tua personale, ti tipo decisamente tecnico, che mi ricorda molto da vicino quella di Pier. Sicurezza che si è infatti dimostrata tanto legittima - visto il mestiere che fa(te) - quanto ininfluente in termini di "lotta per la verità sul 911". Qui non si tratta di "sapere di avere ragione", ma di poterlo dimostrare con chiarezza incontrovertibile a chi appunto non è del settore, e di undici settembre ancora ci capisce poco o nulla”.

Infatti non era una domanda, né era una richiesta. Prendilo se vuoi, come un consiglio...
Non si tratta solo di una mia convinzione personale. Stiamo parlando di forti incongruenze, se non di prove, che sono già state ampiamente dimostrate nel rapporto Murru. Io ne sto dando solo un’ulteriore conferma. Perché di fatto, le prove che tu vorresti stanno proprio lì, nei video ufficiali. Sono sotto gli occhi di tutti.
D’altra parte a che servirebbe un video di sorveglianza se poi lo si ritiene inutile? Il mondo è pieno di telecamere. La prova video è una prova. Non ha bisogno di essere certificata nella sua componentistica per assumere valore probante. Almeno non in questo caso, non quando il video denuncia chiaramente un'immagine anomala. Pier Paolo ha trascorso i mesi qui per convincervi in tutto e per tutto.
Ma non ti fischiano le orecchie se due persone che hanno in comune la stessa professione dicono le stesse cose e giungono alle stesse conclusioni?
La mia non è una presa di posizione. Mi sono già sporcato le mani con quei frames e ho ottenuto gli stessi risultati di Pier Paolo. Quindi convengo alle stesse conclusioni. Segue la comparazione che ho fatto (link).

Per come la vedo io non troverai mai un film editor o un esperto di audiovisivi che possa dire cose diverse da quelle che sono state già dette. Anzi, dovresti ritenerti già abbastanza fortunato nell’aver trovato così tante persone esperte in settori diversi, tutti che si muovono gratuitamente sul tuo sito proprio in funzione della “lotta per la verità sul 911”. Come fai a dire che è ininfluente il parere di un tecnico?
In virtù del linguaggio popolare vuoi che lo chieda a mia nonna se le due camere erano a sync oppure no?

Mazzucco scrive:

“Non a caso io ho scelto sin dall'inizio la strada del linguaggio "popolare", a discapito di quello strettamente tecnico, per portare avanti sia il discorso generale sull'undici settembre che quello specifico sul Pentagono”.

Questa scelta, già discutibile da subito, può al limite trovar posto solo all’inizio del percorso, e cioè quando gli elementi di discussione sono pochi, quando non ci sono tante prove in giro o quando gli studi sono acerbi. Non va più bene nel momento in cui si sceglie di continuare la lotta per il 911. Scelta che comporta un approccio completamente diverso. Bisogna salire di livello e affrontare la cosa in maniera tecnico-scientifica. A questa ci aggiungerei un bel pizzico di umiltà e di logica perché i fatti sono tutti collegati fra di loro e ogni singolo professionista trova sempre un luogo di confine entro il quale deve necessariamente misurarsi con altri professionisti. La versione ufficiale è stilata da tecnici esperti, i debunker, faziosità a parte, seguono il percorso scientifico “ufficiale” con fede assoluta. Con il linguaggio popolare ho l’impressione che si alzi solo polvere senza portare a casa nulla di concreto. Poi io sono il primo che si diverte a ipotizzare alieni, missili, mortaretti e bombe carta, ma bisogna anche essere obiettivi e cercare un minimo di coerenza nei fatti. Servono prove, teorie e indizi intelligenti sui quali muovere successive analisi. Servono dimostrazioni pratiche e specifica attendibilità in ogni settore di ricerca. Perché alla fine sono queste le cose che contano.

Mazzucco scrive:

“Suggerisco quindi di separare i discorsi,: da una parte ti prego di mostrarmi nello specifico perchè il mio discorso (nella pagina della sez. 911) sarebbe invalido. E' importante prima di tutto mettersi al riparo dalla velenosa rapidità con cui certi esseri inferiori cercano di trasformare situazioni del genere in vere e proprie baracconate”.
Se poi vorrai discutere anche dell'analisi dei video - a livello, diciamo, primariamente accademico” – (cut)

“Mettersi al riparo dalla velenosa...” - non capisco a chi ti stai riferendo. Sono certo che non è riferito a me. Io sono qui per dare il mio contributo. Stop. Mi frega poco di scrivere su Luogocomune piuttosto che su un altro blog. Scelgo questa piazza (per ora), perché al momento rispecchia meglio la mia posizione, e poi perché ci sono maggiori stimoli. Ma davvero... non apro bocca per muovere l’acqua del mulino di qualcun’altro. Sono giunto qui spontaneamente, trascinato solo dalla curiosità, perché io stesso ho notato quella anomalia su quel frame in cam2, e mi sono ripromesso di fare ulteriori ricerche in quella direzione.
Mi chiedi poi di separare i discorsi. Dunque, i discorsi non possono essere separati. Ognuno spiega le cose come si sente di spiegarle. Pier ha una conoscenza tecnica fuori dall’ordinario e chiaramente per “dovere” di precisione scende in particolari tecnici che magari non sono alla portata di tutti (ma neanche più di tanto, basta ragionare e documentarsi un pochino). Io semplicemente, mi limito ad un approccio più “soft”. Spero che la forma sia di tuo gradimento.

Faccio presente a Massimo che in quella sezione da te scritta ci sono delle inesattezze di contenuti, alcune anche abbastanza grossolane. Non sto mica dicendo che devi cancellare il capitolo in questione, anzi.., sto dicendo che si può migliorare tantissimo, soprattutto considerando gli ultimi studi fatti in quella direzione. E’ quindi consigliabile un aggiornamento sostanzioso di quella sezione, nonché di molte altre sezioni (ma per tutto il resto lascio ad altri il compito di convincerti – parlo del buco di 3 metri e robe simili - ). Sostenere sempre le stesse cose anche quando l’evidenza dei fatti diventa fastidiosa significa non sapersi aggiornare, non riuscire a trovare nuove strategie di attacco e si perde dunque di credibilità. Già si parte in svantaggio per il fatto che si è di pensiero “alternativo”, se poi non si riesce ad essere credibili davvero si perde tutto.

Mazzucco scrive:

“Quando parli di sync, non specifichi se intendi anche la SIMULTANEITÀ di ciascuna coppia di fotogrammi, o solo la loro uguale velocità di ripresa (non rispondermi per favore che in un sistema multiplexer l'una cosa significa anche l'altra, perchè vuol dire che non hai letto con attenzione la nostra discussione originale. Lo "significherà" per noi, nel senso che non ci piove, ma nessuno è in grado di DIMOSTRARE che quello fosse un sistema multiplexer. Lo si può solo dedurre con buon margine di probabilità, ma non ad esclusione di altre possibilità, e questo sul campo della dimostrazione logica non basta)”.

Di tutto questo discorso io comprendo solo una gran confusione in materia. Continuo a non capire perché vi affannate tanto con questa storia del Multiplexer. La sincronia fra le due camere è evidente nell’analisi dei video rilasciati. Non ci sono “se” e non ci sono “ma”... Il discorso del multiplexer è semplicemente fuorviante e vi sta portando fuori strada. Ma ad ogni modo questa sincronia è largamente provabile (cosa che ha già fatto e dimostrato Pier non solo nel suo rapporto, ma anche in altri centomila interventi. Poi tornerò anche su questo punto). E quindi, siccome la sincronia c’è, tutto ‘sto discorso del multiplexer si può anche lasciarlo fare ai soli debunkers (cosa che per altro non mi pare continuino a perseguire), che non avranno altro a cui attaccarsi per difendere la tesi ufficiale di fronte all’evidenza dei fatti. Evidenza che fra l’altro, e lo sottolineo, non considera rilevante né il multiplexer, né la sincronia.

Bisogna considerare due cose importanti: la prima e che le immagini sono un prodotto delle videocamere e non del multiplexer. Altra cosa importante è che le due camere sono praticamente uguali in tutto e per tutto, e non c’è bisogno di un pezzo di carta firmato da Rumsfeld per averne la prova. E’ sufficiente analizzare le immagini delle due sequenze. Fra le due camere cambia solo il punto macchina (o punto di vista) e la taratura del bianco. Non cambia nient’altro. La loro posizione leggermente diversa incide ovviamente sulla prospettiva, ma per nostra fortuna tale distorsione prospettica non interessa più di tanto il lato destro dell’inquadratura, soprattutto per la zona prossima alla linea di orizzonte, cioè quella porzione di campo in cui transita l’aereo. La prova di ciò sta nella precisa collocazione dei soggetti sullo sfondo. Tale prova è anche avvalorata da qualunque altro oggetto che transita in quella porzione di campo, dai detriti, alla macchina della polizia, all’aereo.

Assimilato questo dovete entrare nell’ordine di idee che nello standard NTSC le camere girano a 30 fotogrammi al secondo. Di questi fotogrammi uno solo viene prelevato e fissato dal TLR. Dato che la cadenza è di 1 frame per secondo di lapse si capisce bene come togliendo l’avanzo del fissaggio si recupera soltanto ciò che è stato originariamente prodotto dalla telecamera. In editing questo fissaggio del temporizzatore è stato gettato via, eliminato, tolto. Semplicemente perché non serve alle indagini. E’ rilevante invece analizzare solo ciò che contengono gli Iframes, verificandone appunto la loro consequenzialità e la presenza/assenza di anomalie.

Ho letto tutta la discussione originaria a questo argomento e come ho esordito in questo post, nulla fra i contenuti dei vari interventi può minimamente mettere in discussione le analisi dei video stradimostrate da Pier Paolo.
Anche l’intervento del competente Matteo in merito ai sistemi cctv e multiplexer non ha rilevanza di fronte alle evidenze dei due filmati. Perché qui mi sa che si sta facendo un errore di forma: e cioè che l’immagine video ha più potere probante di qualunque scartoffia che possa dire o non dire sul come fossero le tecnologie di sorveglianza del Pentagono. Pensate davvero che una “carta bollo firmata” o qualcosa di simile abbia più valore dell’analisi strumentale delle immagini?

Matteo scrive: “il TLR non garantisce alcuna forma di sincronia sui segnali multiplexati al suo ingresso”.

Dichiarazione professionale e comprensibile. Poi si offre di spiegarci come e quando si possono generare errori di sincronia. Ma di tutti questi errori citati, nessun errore si è manifestato, anche perché si parla di frazioni temporali troppo lunghe per non essere notate. E difatti le due sequenze di cam1 e cam2 procedono di pari passo senza la minima anomalia.
E’ già stato appurato poi che c’è un offset sync di un field fra cam1 e cam2, pari a 1/60 di secondo dovuto all’alternanza dei segnali delle camere in accesso al convertitore TLR (vi invito a rileggervi questa parte nello studio di Pier perché tale affermazione non è una sua opinione. E’ una dimostrazione strumentale che si vede anche a occhio nudo guardando l’animazione sincronizzata delle due sequenze – sezione telecamere reali – video stabilizzati). Giustamente se si è scettici si va a spaccare il capello su questa cosa della sincronizzazione asserendo che non c’è prova alcuna che i video siano gestiti da un unico TLR. Tale affermazione rasenta l’assurdo in questo contesto perché non solo abbiamo una verifica strumentale di offset sync sui segnali in ingresso al TLR, ma c’è una perfetta sincronia di eventi su entrambe le sequenze. Chiaramente si può affermare nella totale assurdità, visto il tipo di funzione delle suddette camere, che esse fossero gestite da TLR separati. Ammettendo comunque questa assurdità bisognerebbe poi “sbufalare” la prova tecnica strumentale che comprova l’alternanza al convertitore. Ma anche nell’assurdo più assurdo che si riesca a superare l’ostacolo della “prova strumentale” bisogna poi arrendersi all’evidenza degli eventi che compaiono perfettamente sincroni/simultanei nelle due sequenze. La pazienza di Pier è davvero notevole. Egli vi ha mostrato coincidenze di eventi su tutta la sequenza, dalle volute di fumo, all’esplosione, ai detriti, allo stesso aereo. In particolare esplosione, detriti e aereo sono oggetti talmente veloci che non ammettono asincronie non rilevabili. Ovvero, questi eventi sono così rapidi che non possono sfuggire all’analisi del sync. Se dovessimo ammettere per assurdo che i TLR fossero due e prelevassero in maniera indipendente dalle rispettive camere, si dovrebbe ammettere la casualità eccezionale per cui gli istanti catturati (Iframes) fossero esattamente gli stessi (possibilità di casistica di 1 su 30). E se anche ciò fosse vero, o possibile per quanto impossibile che sia, stiamo comunque parlando di stessi istanti e quindi il discorso non cambia. I video sono sincronizzati perfettamente. L’unico scarto tra cam1 e cam2 è di 1/60 di secondo. Ma per rendervi sensibili su queste frazioni di tempo in relazione agli eventi vi invito ad isolare e osservare ad esempio la coppia di frames n.30.

Ebbene su questa coppia di fotogrammi, al di là di altre centomila cose che potete guardare, vi invito a spostare l’attenzione su un detrito in volo a forma di bastone proprio sul margine destro dell’inquadratura. Tale detrito appare indiscutibilmente molto vicino alle due camere.

Si dimostra quindi:

che la sincronia è pressocché perfetta. Non sarebbe l’unico esempio. Tutte le coppie di fotogrammi con “eventi” mostrano sincronia/simultaneità. Per tanto questa della coppia n.30 è solo la prova del nove. Fermare un detrito in volo che ha una forma riconoscibile, che appare al centro e sul lato destro delle inquadrature (zona "priva" di distorsione ingannevole), che viaggia in direzione delle videocamere e che ad esse è già molto vicino, vi dà l’idea di come il sync sia perfetto. Quel detrito, dato che non è presente nell’ Iframe precedente deve aver percorso quanto meno 100 metri in un secondo. Esso transita a circa 5m. dalla cam2 e a poco più di 10m. dalla cam1. Se le due camere non fossero sincronizzate e si dovesse ipotizzare uno scarto di un secondo fra cam 1 e cam 2 si avrebbe un risultato talmente anomalo da non permettere al detrito di rivelarsi contemporaneamente su una delle due inquadrature. Che è poi quello che effettivamente succede se volontariamente spostassi sulla timeline una delle due sequenze di un Iframe (equivalente in questo contesto a un ciclo di lapse, cioè un secondo). Si avrebbe quindi una costante pari a un secondo di anticipo/ritardo fra cam1 e cam2. Ogni riferimento, esplosione, auto, detriti, aereo, sarebbe visibilmente non sincronizzato.
Questo stesso discorso va applicato in linea di principio anche in altri contesti e a variabili di tempo anche inferiori. Non a caso nel cinema si usa il ciak, oggetto utilissimo che al di là delle informazioni di base, consente poi di sincronizzazione il film. Questo perché al “ciak” tutte le apparecchiature audio che registrano i suoni e tutte le apparecchiature video che riprendono la scena hanno un chiaro e preciso riferimento temporale. Quello che io sto dimostrando è che anche nei due filmati DoD ci sono dei riferimenti temporali sul piano delle immagini, e che tali riferimenti sono prossimi alla sincronia perfetta.

Tornando al nostro detrito a forma di bastone, volendo ridurre lo scarto di asincronia da un secondo a mezzo secondo, tale oggetto, in una delle due inquadrature, sarebbe a metà del suo cammino (cioè a circa 50m dal suo detrito gemello – e sarebbe quindi pressocché invisibile). Riducendo ancora lo scarto a 1/25 di secondo, tale comparazione forse mostrerebbe l’oggetto in entrambe le camere, ma in posizioni dello spazio visibilmente diverse. Considerate poi che queste analisi non si fanno solo su un singolo dettaglio, ma sono valutazioni incrociate che tengono conto di tutti gli eventi in quella precisa coppia di frames e di tutti gli eventi presenti nelle altre coppie di frames per tutta la durata delle sequenze. Se ci fosse una mancata sincronia è quasi impossibile non poterla verificare, soprattutto quando gli eventi mostrano oggetti che corrono a 800km/h come l’aereo, o esplosioni che evolvono a 200 metri al secondo o detriti che si spostano a 200-150-100-50 metri al secondo.
L’errore che molti di voi fanno in questa comparazione a coppie è di attribuire gli spostamenti degli oggetti alla mancanza di sincronia/simultaneità. Ciò che vi inganna è chiaramente la visione prospettica diversa fra cam1 e cam2, nonché il già dichiarato offset sync di 1/60 di secondo, che per gli oggetti più veloci necessariamente comporta una differenza spaziale sensibile. E per sensibile intendo percepibile, ma comunque estremamente minima sul fattore pixel.

Sempre considerando la stessa comparazione n°30 appare evidente questo sfalsamento di 1/60 di secondo. L’oggetto rivelatore è sempre il detrito a forma di bastone che appare ruotato appena sul suo asse. Questo per la deducibile dinamica del suo volo. Tale oggetto con tutta probabilità ruotava su sè stesso a notevole velocità. Lo sfalsamento di 1/60 di secondo è per tanto uno scarto compatibile per giustificare questa minima differenza nella coppia 30 fra cam1 e cam2. Da precisare che sul piano della profondità la diversità è talmente minima da essere quasi impercettibile. Considerando che l’oggetto è vicino alle due videocamere si evince la sostenibilità di tutto il ragionamento.

Sempre restando su questa coppia di fotogrammi e sempre ponendo l’attenzione sul nostro amato detrito a bastoncino si apprezza che la velocità dell’otturatore (shutter) è la medesima sia in cam1 che in cam2. Tanto è vero che sia la cam1 che la cam2 hanno “fermato” in volo quel detrito ad alta velocità, rispettando in toto la sua consistenza. A maggior ragione se tali velocità di otturatore sono capaci di fermare un detrito in volo davanti alle camere non si può accampare nessuna teoria di effetto “mosso” o “motion blur” sul frame di aereo in cam2. Anche perché l’aereo transita 250 metri più avanti e non avrebbe alcuna possibilità di sfuggire all’occhio rapido della camera. Queste telecamere sono progettate soprattutto per essere funzionali in queste circostanze. Basta farsi un giro in rete per rendersi conto della validità di queste apparecchiature in circostanze similari come car crash, incendi ed esplosioni.

Pertanto la non riconoscibilità dell’emitter su quel frame in cam2 non può trovare alcuna giustificazione, se non appunto il volontario nascondimento. Non dimentichiamo per altro che la stessa auto della polizia si muoverà in prossimità di quello spazio. E quell’auto è una prova disarmante di coincidenza spaziale su quella data area dell’inquadratura.

Si vorrebbe che l’aereo fosse davvero quel pulviscolo azzurro in cam2? Allora ci sarebbe da dimostrare il motivo per cui non è distinguibile. E poi, dopo esser riusciti in questa impresa, si deve dimostrare per quale ragione tale “aereo” occupa uno spazio pixel così circoscritto. Perché anche solo misurando a occhio i pixel percepiti nei rispettivi frames si avverte una forte anomalia. Cam2 avrebbe dovuto produrre un’immagine dell’aereo con proporzioni pixel compatibili con un boeing 757. Mentre da quel che si vede non ci si va manco vicini a tale proporzione. Il modello 3D di Pier dimostra ampiamente anche questo.

Chiaramente concordo con tutte le successive analisi di Pier Paolo sul come sia stato manipolato quel frame. E aggiungerei che è un’operazione relativamente fra le più semplici che si possano fare in termini di fotoritocco. Perché basta sovrapporre un frame pulito (ad esempio il frame precedente) per poi sottrarne completamente tutti gli eccessi ad eccezione di quella zona occupata dall’aereo. Ovviamente non si può escluderlo del tutto perché si ritorcerebbe contro come prova innegabile di manomissione dato che c’è sincronia fra le due camere. Dunque un qualcosa bisognava necessariamente lasciarlo. Su quest’area si opera poi un pastellato/sfumato per limitare la distinguibilità dell’aereo e imitarne l’effetto mosso. A fine lavoro la scia trova davanti a sè il suo presunto emitter e tutto sembra coincidere, seppur con tanto mistero. Peccato che ‘sto giochino ha davvero tanti punti deboli.
Sarà dura superare le prevedibili opposizioni a tutto questo studio, ma se di complotto si tratta, il rilascio del video cam2 è stata una mossa decisamente incauta, a meno che non fosse obbligata.

Tornando a Massimo e ai suoi dubbi sulla sincronia, simultaneità, velocità di ripresa, ecc..
Come ho già detto nel post precedente due camere sono sincronizzate nel momento stesso in cui registrano uno stesso evento. Le immagini che producono sono pertanto sincronizzate e sincronizzabili rispettivamente alla diretta e all’eventuale editing successivo. In pratica quando si parla di sincronia si parla logicamente anche di simultaneità. Le due cose sono interconnesse e non sono scindibili. Il tuo inganno sta nel fatto che in questo contesto c’è di mezzo un temporizzatore che evidentemente ti porta in confusione.
Per velocità di ripresa non capisco cosa intendi. Se intendi lo standard allora le camere girano in NTSC a 30 fotogrammi al secondo. Se invece per velocità di ripresa intendi il tempo dell’otturatore (shutter) stai mettendo in mezzo una cosa che non c’entra nulla con la sincronia delle telecamere. La velocità dell’otturatore è un fattore importante, ma è indipendente dal sync. In ogni caso in questo contesto è già stato dimostrato ampiamente che la velocità shutter è la medesima in entrambe le camere. Lo shutter incide sull’esposizione e sulla capacità o meno di restituire i soggetti ritratti in maniera definita. Se due camere dovessero contemporaneamente riprendere un evento tennistico ad esempio, ma avessero un’impostazione molto differente sul comando shutter otterresti due filmati perfettamente sincronizzabili, ma con evidenti differenze del prodotto risultante. In pratica il prodotto di una camera è una pallina da tennis perfettamente definita nel dettaglio nonostante il suo moto, mentre nell’altro prodotto registrato avresti un “emitter pallina” con la sua bella scia gialla. Questa impostazione si ripercuote su tutti i soggetti inquadrati. Ovviamente l’effetto motion blur è accentuato in presenza di oggetti con moto rapido. A parità di tempo influisce nel risultato delle riprese anche la distanza dal soggetto e la focale utilizzata. Più si è lontani dal soggetto e più quest’ultimo appare nitido, viceversa più il soggetto passa vicino all'obiettivo o è ravvicinato otticamente e più l’effetto motion blur sarà accentuato.

Massimo prosegue nella risposta al mio primo post:

“In secondo luogo, la tua spiegazione dell'alonatura rossa "dietro" all'eliporto va in diretta contraddizione con le affermazioni che hai fatto nel corso di tutto il tuo intervento: proprio perchè si presumono due camere uguali, che girano interlockate, e hanno un difetto di parallasse minimo rispetto all'inquadratura, non si comprende perchè un CCD dovrebbe reagire in maniera così diversa dall'altra, specialmente se agiscono in SIMULTANEA. E anche se "si comprende", vallo a spiegare alle vittime di Attivissimo.
La tua spiegazione, in ogni caso, non esclude l'ipotesi di un molto più banale fotoritocco, come credo di aver mostrato in maniera esauriente nella stessa pagina da te citata”.

Nulla di ciò che ho detto va in contraddizione. Non sei attento. Dimentichi innanzitutto che le apparecchiature elettroniche hanno un miliardo di micro variabili possibili e che non tutte le discrepanze di questo tipo sono facilmente spiegabili, soprattutto a posteriori. Quindi prima di gridare al fotoritocco bisognerebbe quanto meno essere consapevoli di questa realtà e magari informarsi un po’ di più. Sono apparecchiature estremamente delicate, ma al contempo molto precise e ogni minima variazione delle condizioni di ripresa o nei settaggi o negli assemblaggi di costruzione può determinare delle differenze, soprattutto quando tali apparecchiature sono sollecitate da condizioni di ripresa estreme, come l’esplosione di kerosene per l’appunto. Secondo poi dimentichi che il punto di bianco delle due camere è notevolmente diverso. Una camera porta colori più caldi e l’altra tinte più fredde. Difatti è il secondo fattore di diversità assieme al punto macchina. E io questa cosa l’ho sottolineata nel mio post precedente, così come è documentata dalle analisi di Pier Paolo. E quindi, se differisce il punto del bianco, di conseguenza tutti gli altri colori subiscono una variazione sensibile. Al momento dell’esplosione infatti sia la cam1 che la cam2 producono esattamente la stessa presunta anomalia che tu vorresti far notare solo in cam1. Il fatto è che la cam1 avendo una regolazione differente sui colori reagisce in maniera meno violenta alle dominanti rosse, mentre la cam2 essendo già più calda in termini spettrografici risponde di conseguenza in maniera più evidente. In altre parole le due camere si saturano in sovraesposizione in maniera del tutto compatibile a tali eventi. Già solo questo dovrebbe essere sufficiente a debunkare questa improbabile manomissione. La tua unica attenuante è la differenza di segnale che si registra inspiegabilmente 9 frames prima dell’esplosione e che si esaurisce 7 frames dopo l’impatto. Tale differenza produce un ulteriore incremento dello spettro sulle dominanti rosse e accentua ancor di più l'effetto di saturazione sul quel preciso fotogramma di cam2. Ma sul tuo articolo è un attenuante che non regge per tanti altri motivi: primo perché nel capitolo “i falsi video del Pentagono” tu parli della cam1 e non della cam2. Per tanto questa vera anormalità che si registra non viene considerata nel tuo rapportino. Secondo, tale irregolarità è un inconveniente comune in encoding. Ne ho viste una sfilza di queste stranezze e in buona parte sono tutti disturbi paragonabili a ciò che è accaduto nel file della cam2. Terzo, come già detto nel mio precedente post, non ha alcuno scopo manomettere quel frame. Quello che bisognava nascondere semmai, era l’aereo, ed è già passato.
Ma per curiosità, mi spieghi il movente di una manipolazione in quel punto del filmato?
Se si opera una manipolazione si cerca di farla con metodo e con estrema circospezione, e non spennellando a casaccio qua e là. Tu parli di evidente e banale fotoritocco, ma non credo tu abbia idea di che cosa si volesse ritoccare su quel frame. E deduco, se non hai un motivo valido per lanciare un’accusa, non puoi, di fatto, lanciare alcuna accusa, anche perché fin’ora sei stato ampiamente smentito.
Si parla poi di “fiammata che avvolge il retro dell’eliporto”. Non è affatto vero che la fiammata avvolge l’eliporto. I contorni della costruzione sono sempre abbastanza distinguibili. Nessuna fiamma si pone innanzi alla zona retro dell’eliporto. Ma anche volendo ipotizzare la manipolazione su quel frame mi spieghi che senso ha ritoccare le fiamme dietro all’eliporto. Perché dovresti inventare un possibile fotoritocco spennellando un palazzo? Cosa vorresti dimostrare? Che hanno colorato l’eliporto con le fiamme? Guarda che è ridicolo quel passaggio. Io lo dico per tua informazione. Di certo non mi diverte stare qui a scrivere tonnellate di concetti per convincerti o meno su un punto. Perché quello che tu vorresti far passare come un possibile ritocco in realtà è una normalissima sovraesposizione come sempre avviene in condizioni di luce similari ed improvvise. Luci in discoteca, flash di fotografi, fari delle auto, riflessi del sole, eccetera. Qui la fonte di luce è un’esplosione, che tra l’altro proietta i suoi raggi luminosi non solo direttamente sui ccd delle camere, ma anche contro altre superfici che a loro volta riflettono la luce su altre superfici ancora, eliporto incluso. Mai sentito parlare di pannelli riflettenti? Poi come minimo si chiedono ulteriori spiegazioni e si evita di affermare precipitosamente che le mie asserzioni sono sbagliate. Abbi pazienza, ma francamente non capisco questo modo di fare.

Massimo continua:

“E' quindi a sua volta incorretto affermare con certezza, come tu fai, che “non c’è alcuna “manipolazione temporale”. Se ci fosse stata sarebbe stata una manomissione evidente, perché tutta la clip da quel punto in poi sarebbe risultata fuori sync. Detto in parole povere non manca nessun fotogramma".
Forse dimentichi che basta toglierne uno per parte (cosa che a me "cinematografaro" appare tanto palese quanto a voi "videoesperti" appaiono altre cose), e il sync ti torna immediatamente a posto”.

Io non dimentico proprio nulla. Ribadisco. Non manca nessun fotogramma in quei filmati. Forse le continue accuse nei tuoi confronti ti hanno condizionato la realtà delle persone che ti circondano. Spero che tu voglia chiarire questo aspetto. Ripeto ancora: non mancano fotogrammi, né al filmato di cam1, né al filmato di cam2. Se mancasse un frame ad uno dei due filmati tutta la sequenza si manifesterebbe fuori sync da quel punto in poi. E aggiungo che se la manipolazione sottrattiva avesse interessato un frame su cam1 e un frame su cam2 si verificherebbe un buco temporale. Questo buco con il lapse che conosciamo corrisponde a un secondo. Un secondo se ne accorge pure il tuo occhio da cinematografaro, figurati il mio o quello di Pier. Guarda che basta fare una prova. Levi un frame e il suo rispettivo fissaggio da entrambi i filmati e vedi che razza di buco viene fuori.
Ripeto che non manca nessun frame perché i due video presentano una indubbia continuità temporale di eventi. Non ci sono mancanze, né manomissioni temporali, pertanto quell’ipotesi va eliminata definitivamente. Se proprio si vuole ipotizzare una manipolazione sottrattiva di questo tipo bisogna concordare col fatto che tale intervento interesserebbe solo ed esclusivamente i frames con l’areoplano, che invece ci sono (nei modi che conosciamo, ma indiscutibilmente gli aerei ci sono). Sai anche quindi che le circostanze spazio/velocità/tempo permettono di impressionare l’aereo in un solo probabile fotogramma. Uno solo, non due o tre. Ma uno. E dico probabile perché forse l’aereo poteva anche stare fuori dall’inquadratura. E’ già una fortuna averlo. Questo tipo di manomissione temporale è pura follia, tanto è vero che non l’hanno fatta. Perché se ci pensi bene avrebbero potuto tagliare tranquillamente il frame di aereo da entrambi i filmati e aggiungere direttamente l’impatto. Semplicissimo... e forse non ce ne saremmo mai accorti perché non ci sono eventi che precedono l’arrivo dell’aereo. Ma evidentemente i rischi erano troppo alti per andare a togliere un frame di video per parte. Forse non avrebbero saputo coprire eventuali sballi di time code, o forse avrebbero sollecitato troppo l’opinione pubblica a dei chiarimenti e verifiche, insomma, non lo so. Sta di fatto che non manca nessun fotogramma. A parte il fatto che se la velocità dell'aereo è accertata o verificabile, conoscendo lo spazio percorso nel tratto inquadrato dalle due camere, si arriva facilmente a stabilire se l'aereo doveva necessariamente comparire oppure no. E magari questa è l'ipotesi più probabile per cui non può esistere una manomissione temporale su quella singola coppia di fotogrammi.

In sintesi andrebbe corretta e aggiornata tutta la sezione relativa ai filmati del Pentagono.
Perché negli ultimi mesi sono emersi studi che puntano il dito direttamente sul “ditino” e lo incastrano.

In particolare ecco in sintesi:
1) prende consistenza la tesi che il fumo bianco sia la scia prodotta dal carburante fuoriuscito dall’ala sinistra. E’ un’ipotesi molto valida e va considerata più di ogni altra deduzione al momento.
2) “Il ritocco evidente” si basa su assunti ipotetici non verificabili. Non c’è un movente definito e oltretutto è smentito da un numero consistente di contro ipotesi e prove ben più solide.
3) Non mancano fotogrammi e i nuovi studi lo hanno ampiamente confermato.
4) Sarebbe meglio rivedere l’argomento scia ed emitter cogliendone il succo principale.
5) Non si può ritenere falso il video perché i rulli non sono caduti a terra. Ma che vuol dire? Non c’entra nulla. Anzi, il discorso del raso erba è molto utile per dare prova del fatto che un boeing 757 in quel dato spazio non poteva in nessun modo esserci se non nelle condizioni dimostrate dal modello di Pier Paolo, che fa notare quanto sia incongruente tutta questa storia. Perché di fatto neppure gli organi ufficiali riescono ad essere coerenti con i molteplici documenti da loro stessi rilasciati, video compresi. E’ questo quello che si dovrebbe cogliere. E’ questo il salto di qualita’ che ci si aspetta da una tesi alternativa a quella ufficiale.

A tal proposito riporto un passo dello stesso Pier Paolo Murru che è davvero significativo:

... “Quindi, nella mia ricostruzione, c'è un aereo che percorre esattamente la traiettoria con gli stessi status dichiarati dagli organi ufficiali. ASCE compreso. Ed infatti le mie Virtual Camera restituiscono una rappresentazione dell'aereo totalmente diverse dalle due camere del DoD... Ma è proprio questo video e quell'oggetto ad essere in profonda contraddizione con la Versione Ufficiale. Al di là della manipolazione sottrattiva v'è una forte incoerenza con la dinamica ufficiale che non può far trovare "l'aereo" in quella posizione. Quella "scia" è a pelo terra, senza pitch negativo e totalmente livellata. Se sul modello allargo l'angolo visuale delle Virtual Camera vedo subito a destra tutto l'impianto autostradale con la collina di 6 metri. Se traccio la traiettoria unendo il punto di impatto con "l'oggetto" sui frame e vado indietro di qualche metro, l'aereo si schianta sull'autostrada. Non so se sono stato chiaro”.

Molto chiaro Pier, e gli scacchi diventerebbero tre.

Infine Massimo aggiunge:

"Per quel che riguarda infine la "minuziosa indagine balistica" di Henry, ti ricordo soltanto che questa persona ha avuto il coraggio di sostenere che sia il motore destro che quello sinistro del Boeing siano entrati nello stesso foro, insieme a tutto il resto della fusoliera, timone di coda e alettoni compresi"

Non che voglia difendere Enrico che si è già difeso brillantemente attraverso il suo blog, e anche qui.

Non mi pare che Henry62 abbia mai parlato di unico buco. Lì sotto ci sono una decina di colonne seriamente compromesse, soprattutto al pian terreno. Enrico parla di una dinamica a “tridente”, ovvero fusoliera e due motori. Il motore destro, che già impatta col camion generatore esaurisce poi la sua cinetica fra le varie colonne e detriti, mentre il sinistro trova un corridoio di fuga e sfonda nel punch out. Tutto l’aereo impatta chiudendosi a “forbice” e si disintegra contro la facciata penetrando quanto basta per frantumarsi in migliaia di pezzetti non propriamente identificabili. Tali pezzettini sono in parte volati in direzione opposta al moto dell’aereo e in parte inglobati dalle masse dell’edificio. Questa distruzione totale è avvalorata dalla teoria per la quale l’aereo ha trovato innanzi a sé la sezione continua del pavimento fra il primo e il secondo livello. Tale forza di opposizione non permette a materiali leggeri di resistere all’impatto. Stessa cosa è successa all’impennaggio di coda che si è disintegrato contro la colonna 14.

Io comprendo che dalle foto è difficile scorgere qualcosa di più di un buco di 3-4 metri, ma l’evidenza dei fatti mostra una dinamica tutt’altro che missilistica. La stessa cam1 ci mostra un timone di coda, per cui di aereo si tratta. Resta da capire che aereo sia. La ricerca si stringe attorno a velivoli più piccoli di un boeing 757, ma che abbiano apertura alare sufficiente per abbattere i lampioni in quel modo e la manovrabilità per essere pilotati a quella velocità, a livello zero e in quella precisa posizione documentata da cam1. Questi aerei esistono?

E’ tutto.

Fabio Campus (Vee)

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