C'è poco da "debunkare" qui...

Inviato da  Vee il 22/3/2007 1:09:43
Salve,
è il mio primo post qui su luogo comune. Conosco il sito da un anno circa, ma non avevo mai cliccato sul forum. Devo dire che è stato un clic prezioso!
E’ un mesetto che sto leggendo tutto quanto avete scritto nella sezione Pentagono. Il fatto che abbia letto tutto o quasi credo valga più di ogni commento per come state analizzando la vicenda e per i contenuti fin’ora trattati.

Mi chiamo Fabio, ho 32 anni e scrivo da Milano. Sono video maker e svolgo questa professione dal 2001. Sono più giovane di Pier e certamente ho molta meno esperienza... (anche perché averne di più sarebbe compito arduo per moltissimi senior). Fatta questa premessa, che ritengo doverosa, vengo al dunque:

Mi sono sempre chiesto la ragione per cui un Boeing di 100 tonnellate possa sorvolare uno spazio aereo come quello del Pentagono e abbattersi contro lo stesso edificio senza che nessuna camera di sorveglianza sia capace di filmarlo. Già di per sé questa cosa fa riflettere, e non poco. Si parla di circa 80 telecamere sparse attorno al perimetro e a queste si aggiungono quelle degli edifici adiacenti e dello svincolo autostradale. Si badi al fatto che lo scopo di una telecamera di sicurezza è proprio quello di filmare qualunque cosa passi davanti all’obiettivo, il cui occhio elettronico è sempre attivo 24 ore su 24 e orientato sempre nello stesso punto. Di regola si montano ottiche grandangolari proprio perché lo scopo è quello di monitorare l’area circostante con un raggio d’azione molto ampio.
Se esistono una qualche decina di testimoni oculari che dichiarano di aver visto passare il velivolo perché mai 100 telecamere predisposte a quest’uso dovrebbero fallire? Allo stesso modo non si capisce per quale ragione abbiano validità pubblica solo ed esclusivamente quelle due-tre telecamere che ufficialmente sono riuscite a filmare l’impatto, quando con tutta probabilità anche le altre telecamere attorno al perimetro avrebbero dati e informazioni importanti. La superficialità delle dichiarazioni è ingiustificabile. A meno che non si cerchi di nascondere qualcos’altro...

Per cinque anni è sempre stato reperibile un solo filmato dello schianto al Pentagono. La camera è posta in prossimità del gabbiotto del parcheggio. Questa telecamera mostra la peggiore visuale possibile: è collocata a un metro e mezzo da terra, ci sono riflessi ed è in controluce. L’asse di ripresa è quasi ortogonale alla traiettoria dell’aereo, il quale impiega un secondo scarso per coprire gli ultimi 130 metri prima di schiantarsi. Considerando il lapse, c’è un solo probabile frame che possa inquadrare l’oggetto nel momento del transito. La domanda è: quante altre telecamere hanno questo “fantastico” punto di vista? Risposta: nessun’altra. E’ la peggiore visuale in assoluto, anche perché la colonnina di cemento che sta qualche metro più avanti oscura parzialmente la vista dell’aereo.
Ecco... in cinque anni questo è stato il presunto Boeing 757 abbattutosi al Pentagono. Ovvero un frame. Esso mostra qualcosa che è vagamente riconducibile ad un aereo o a un velivolo simile. Si intravede “abbastanza distintamente” il timone di coda, se ne percepisce la velocità, un po’ meno l’ingombro e si palesa una qualche forma confusa: fumo, kerosene? Da qualche parte ho letto che Henry62 sostiene l’ipotesi per cui la “nebulizzazione” così estesa, non potendo essere causata dal fumo per le ovvie tempistiche di impatto e di conseguente guasto dall’abbattimento dei lampioni, si sia spostata deduttivamente sull’ipotesi del kerosene, fuoriuscito dall’ala sinistra sempre a seguito delle ripetute collisioni. Mi piacerebbe avere ulteriori pareri a riguardo.

Negli scorsi mesi vengono rilasciati altri video. Uno è una monitoria generale della Citgo, sulla quale c’è ben poco da dire. Non mi pare si veda manco il Pentagono e poi la nitidezza delle immagini lascia parecchio a desiderare. L’altro è il video del Doubletree hotel sul quale ho già letto i vari commenti nell’altro topic e non mi pare si possa aggiungere molto di più, almeno visivamente e senza indagini strumentali approfondite. Certo che salire di quota mai... sempre bassi.., e poi sempre con l’oggetto del mistero che transita lontano e “ortogonalmente” all’asse camera. Qualcuno ha sollevato l’incognita dell’albero, che c’era, non c’era.. Ma francamente mi convince poco. Con tutta probabilità devono averlo tagliato. Anche perché bisogna essere proprio dei “pigeons” per taroccare un video con un’idea del genere. Per coprire che cosa poi? Il sorvolo del Pentagono? O qualche scomodo dettaglio di penetrazione? Mah.. non saprei. Invece mi incuriosiscono di più altri due aspetti:
1) il fatto che tale aereo arrivi come dal nulla, benché ci sia un certo spazio-cielo sulla sinistra dell’immagine che ne giustificherebbe la presenza con un maggiore anticipo. E’ anche vero che a poche centinaia di metri dallo schianto non è che potesse volare molto alto. Poi ci si mette anche la distorsione prospettica a schiacciare il tutto.., però comunque guardo e riguardo il modo in cui entra in “scena” l’aereo e qualche perplessità visiva mi resta.
2) Il fatto che alle ore 09:23:55, ovvero 9 minuti prima della collisione, faccia la comparsa in cielo un altro velivolo, forse un elicottero, sempre in quello spazio di cielo e con moto contrario all’aereo che si schianterà poco dopo. Mistero...

Ma il filmatino più incredibile è il secondo video del parcheggio. A parte che c’è da domandarsi perché non sia stato rilasciato subito invece di farlo “fermentare” 5 anni. Anche perché a guardare la cosa in maniera ufficiale non c’è alcun motivo per averlo tenuto nascosto così a lungo. Certamente le ragioni ci sono e sono pure intuibili.
Ad ogni modo con tutte le telecamere a disposizione ci propinano nuovamente la stessa “brodaglia” visuale, con la stessa altezza, la stessa porzione di campo inquadrata, la stessa ottica, il solito controluce, qualche riflesso in più, ma udite udite... cambia il punto macchina di 7 metri e nulla più si pone innanzi al passaggio del boeing (sembra di cambiare fila al cinema..).

E difatti tre mesi fa, prima ancora di scoprire questo forum e le brillanti analisi di Pier Paolo, mi ritrovai su “You Tube” a caccia di crash test, quand’ecco che noto la picture del nuovo video Pentagono. Ullallahhh..., mi ci butto a pesce, clicco... - il video parte... passaggio auto polizia... attesa... e poi esplosione. (???) Primissimo pensiero a caldo: “Urca, e l’aereo dov’è?... Com’è possibile che non c’è l’aereo?”. Sono rimasto straniato, incredulo. Come vedete non ho minimamente pensato né al fuori sync, né ad altro. Inconsciamente ero certo che avrei dovuto vedere un frame di aereo in quella ripresa visto che proprio la colonnina di cemento che ospitava quella camera era responsabile della scarsa visibilità della camera che stava dietro..
Eppure l’aereo non c’èra...
C’è solo quello che vagamente pare essere un ingresso di aereo nell’inquadratura, ma non certo un aereo completo, né una parte riconoscibile come tale, malgrado la pessima qualità e tutto il resto. Allora mi vado a cercare i due files. Li converto in mov e li carico sul mio sistema di montaggio (il software Avid non è progettato per acquisire ed editare gli mpg, di cui fra l’altro andrebbero sempre accertate la provenienza e l’autenticità. Di certo la mia non sarà stata una procedura impeccabile, ma per rilevare la sincronia e fare un’indagine di insieme andava più che bene. Ad ogni modo concordo con Pier che per eseguire un’autorevole perizia tecnica sui supporti audiovisivi occorre lavorare sul tape o sul file d’origine). Comunque.., una volta caricati i files, guardo entrambi i video più volte e noto subito il ciclo corrotto della prima sequenza, quella dell’auto della polizia, nonché lo strano cambiamento di “bianco” poco più avanti (di cui non saprei proprio dare spiegazione, anche perché ipotizzando una manomissione, si cerca sempre di farla con estrema discrezione, con uno scopo a monte, e solo nel punto interessato. Anche sui miei vectorscope e waveforme rilevo le stesse oscillazioni che fa notare Pier Paolo. Ad ogni modo è vero che in encoding queste cose si possono manifestare e ne ho viste). Poi c’è un frame stranamente bruciacchiato. Anche io ho pensato ad una collisione con i detriti espulsi dalla facciata.

E ritorno nuovamente al frame dell’aereo, ma non riesco proprio a capire come mai non ci sia quello che ci sarebbe dovuto essere. Come vedete il discorso del fuori sync non l’ho ancora preso in considerazione, e non perché fosse una cosa difficile da pensare, ma perché il problema della mancanza dell’aereo non poteva ragionevolmente dipendere da quello. Ad ogni modo, non riuscendo a capirci un “h” da quell’ammasso informe di pixel ho preso i due filmati e li ho messi a sync.
Apro una parentesi: Il discoroso “tira e molla” del filmato sincronizzato e non sincronizzato si autoesclude a priori. Questo perché per logica un circuito di sorveglianza dev’essere assolutamente sincronizzato. A quello serve, altrimenti non sarebbe neppure monitorabile, archiviabile (con tutti i time code sballati) e in caso di necessità non avrebbe alcuna validità come documento visivo e temporale di un fatto. Ammettendo anche che ci fosse un fuori sync questo dovrebbe palesarsi su tutta la clip e non solo su un frame. Il fuori sync implica di per sé qualcosa di marcio sotto e tornerebbe indietro come una prova lampante di manomissione.
E poi già sarebbe complicato seguire due camere non a sync, figuriamoci 3, 4 o più camere dove ognuna va per conto suo. Le guardie di sicurezza sorvegliano simultaneamente tutti i monitor. Se c’è qualche elemento o individuo sospetto, esso viene seguìto nei suoi spostamenti anche quando passa da un campo inquadrato all’altro. Che razza di sorveglianza sarebbe quella di un sistema che generi immagini fuori sync? E poi le stesse dirette televisive vivono di sincronia, dai talk show al “grande fratello”, al calcio, alle decine di telecamere nei circuiti automobilistici, alla boxe, ecc... Tutto è stramaledettamente a sync. Anche voi, senza entrare nei dettagli tecnici, potreste mettere due camere a sync. Basta accenderle e collegarle a uno o più monitor come fanno da Mediaworld. Certo, dalle dirette televisive alla videosorveglianza la tecnologia è un tantino diversa, ma il principio è esattamente lo stesso. Se un evento è ripreso contemporaneamente da due o più videocamere che rispettano gli stessi standard, il prodotto risultante è perfettamente sincronizzabile non solo in diretta, ma anche dopo in montaggio.
Ad ogni modo, proprio perché si tratta di video sospetti, li ho sistemati sulla timeline, ho preso un frame come punto di riferimento, ovvero il primo frame dell’esplosione e ne ho concluso da subito che le camere erano sincronizzate, nonostante si rivelasse quello scarto di (+/-) uno-due frames dovuto al formato NTSC, che per ovvietà, non può contenere un ciclo di lapse che superi i 30 frames. Ad ogni modo, tengo buono il primo frame di ogni ciclo e fisso il resto. Il sync è perfetto. Ogni frame riproduce esattamente lo stesso istante, sia in cam 1 che in cam 2. Non ci sono dubbi. La sincronia fra i due filmati è perfetta! Lo si nota molto bene non solo nell’esplosione, ma soprattutto nei detriti che piovono davanti alle due camere. Se ne individuano almeno 4 distintamente in entrambe le camere e ognuno di essi rispetta perfettamente tempi, posizioni, direzioni, velocità, dinamica.
Quel che non sapevo, e che ho appreso da Pier, è che ci fosse “un’alternanza di accesso al convertitore” per la quale si registra lo sfasamento costante di un field, pari a 1/60 di secondo fra le due camere. Ma che effetto può avere questo sfasamento su un oggetto come l’aereo, distante circa 250 metri dall’obiettivo e posto nel quadro ottico-prospettico che conosciamo? Risposta: è nullo! Anche considerando la velocità dell’aereo si evince che tale oggetto non può spostarsi di 50 metri e sparire dal quadro visivo della cam 2. Oltretutto questo discorso di “offset sync” serve anche a dare prova ulteriore di un solo sistema Multiplexer.
Pier ha fatto un lavoro impeccabile da un punto di vista tecnico e inattaccabile da un punto di vista di contenuti.
Quindi direi che sarebbe ora di accantonare definitivamente le perplessità di asincronia fra le due camere, perché di fatto non sussistono proprio.., sia ad un’analisi visiva, sia ad un’analisi di logica, sia ad un’analisi strumentale. Che poi qualcuno tiri in ballo un pezzo di carta e si attacchi ad un plurale omissivo mi pare del tutto fuorviante. Tutto il 9/11 è una collezione di omissioni. C’è da stupirsi perché in un documento ci sia scritto genericamente TLR senza specificare altro?
Ma vado avanti...

Mi pare logico che tutta l’attenzione debba ora spostarsi su quell’unico frame anomalo ed “incompatibile”. Pier Paolo ha approfondito lo studio con una perizia tecnico-analitica che non lascia spazio a dubbi. Le uniche perplessità che gli si possono muovere sono perplessità che coincidono su ipotesi che Pier stesso conclude come ipotesi. Sulle dimostrazioni affermative c’è ben poco da obiettare. Quell’aereo doveva stare lì e lì non c’è. Poche ciance...
L’errore che molti fanno è quello di non focalizzare la cosa sul piano prospettico, ma di farne dubbie riflessioni sul piano bidimensionale. A parte il fatto che quello di Pier è uno studio dimostrativo, scritto, calcolato. Non è che si possano obiettare fermamente le teorie calcolate con strampalate deduzioni da “psicofuffa”, seppur mosse in buona fede. Solo una verifica di calcolo può smentire uno studio di calcolo. Il fatto che qualcuno sposti la questione sui detriti in cielo che sono “poco”, “molto”, “grandi”, “piccoli”, “lenti”, “veloci”, ecc... è del tutto fuori luogo e inconsistente. Anche perché come si sa la prospettiva non è che sia una cosa astratta dove ognuno ci vede quel che gli pare o fa i calcoli alla “carlona”. Ci sono una moltitudine di dati certi attraverso i quali si può ricostruire lo scenario virtuale del Pentagono senza possibilità di errore. E’ chiaro che il modello 3D di Pier Paolo dev’essere sottoposto ad attenta verifica, ma non c’è ragione di credere che ci siano dei macro-errori. Ci lavora da anni su questo progetto e conosce bene il mestiere. Se è sicuro di quel che dice non vedo perché bisogna screditarlo a priori. A parte che le dimostrazioni lasciano poco spazio all’immaginazione. Basta leggere quello che c’è scritto nelle sue analisi e confrontarle con il video ufficiale.

Se poi si vuole spostare la questione sui detriti in cielo affermando che non sia possibile rappresentarli nel modello per mancanza di dati, beh... questo io non lo so. I modelli in 3D non fanno parte delle mie competenze. Dico solo che molti dati si possono ricavare da altri dati, da combinazioni di più informazioni e dico anche che un frame come quello del video reale rilascia di suo delle informazioni spaziali in rapporto ad un piano, che non è poco. Che poi vogliamo fare le pulci a Pier perché qualche detrito in cielo non è perfettamente dimostrabile come gemello di quello reale, o perché le volute di fumo non possono essere ricavate nella loro realistica ricostruzione, beh... dico solo una cosa: chissenefrega!

L’obiettivo di tutto lo studio è comprendere se sia compatibile la dinamica di impatto di un boeing 757 sulla facciata del Pentagono nei modi e nei fatti per come sono avvenuti, e a questo si aggiunge la possibilità di dimostrare l’autenticità dei video rilasciati. Il modello a questo serve.
Quell’aereoplano doveva trovarsi in quella precisa posizione in Vcam 2, e invece nel video reale cam 2 quell’aereo non c’è. Questo è il nocciolo della questione.

Ad ogni modo, quando guardai per la prima volta il secondo video del parcheggio, non capendo il motivo dell’assenza dell’aereo mi riproposi di fare qualche ricerca sul web per scoprire se qualcun’altro avesse intuito una manomissione in quel punto del filmato. Questo è il motivo per cui mi trovo qui su questo forum.
Non posso che concordare tutte le deduzioni di Pier Paolo sulla tipologia di intervento che è stata operata in quel frame. Ogni altra ipotesi al di fuori di quella dimostrata non pare coincidere con il quadro generale e pertanto non può essere accettata.
Se qualcuno non lo ha ancora fatto o lo ha fatto sommariamente vi invito a rileggervi con attenzione tutto lo studio dimostrativo realizzato da Pier Paolo Murru. http://www.immagine.it/pierpaolomurru/reportdod/site/

Malgrado circoli già da tempo qualche contributo che mette in luce le incongruenze dei due filmati, non esiste però alcun filmato comparativo su un grande canale multimediale come you tube per esempio. Così ho reso pubblica la sincronia dei due filmati che ho fatto aggiungendo qua e là qualche riferimento.
http://www.youtube.com/watch?v=yTJ9pJNs3kM

Alla luce di tutto ciò è da rivedere completamente tutto il capitolo denominato “I falsi video del Pentagono” che è posto nella home della sezione 11 settembre di Luogocomune. Il discorso che in tale capitolo si fa sulla differenza fra il frame 2 e 3 non ha alcuna validità tecnica, né c’è alcuno scopo per operare una manipolazione in quel punto dell’esplosione. Si parla poi di “fiammata che avvolge il retro dell’eliporto”. Non è affatto vero che la fiammata avvolge l’eliporto. I contorni della costruzione sono sempre abbastanza distinguibili sia sul frame 2 che sul 3. Nessuna fiamma si pone innanzi alla zona retro dell’eliporto. Solo una diffusa sovraesposizione e conseguente dominante rossa determinata appunto dall’esplosione. Tali radiazioni luminose che raggiungono il sensore ccd della camera si traducono in una “eccitazione” non solo delle cellule coincidenti con la fonte di luce, ma anche delle cellule contigue provocandone in pixel una “sbavatura” dei contorni più o meno estesa. In più l’esplosione produce un fascio luminoso che necessariamente illumina tutti gli oggetti circostanti, che a loro volta ne riflettono i raggi su altri oggetti, eliporto incluso.
Poi non c’è alcuna “manipolazione temporale”. Se ci fosse stata sarebbe stata una manomissione evidente, perché tutta la clip da quel punto in poi sarebbe risultata fuori sync. Detto in parole povere non manca nessun fotogramma.
Poi c’è un’ipotesi piuttosto dubbia sul fatto che l’aereo volando così basso (come si vede nel video) avrebbe necessariamente spostato tutti i rulli poco prima di schiantarsi. Se anche ciò fosse vero, non si può desumerlo da “quattro” pixel in prospettica distorsione. Viceversa sono molto più rilevanti le deduzioni che Pier fa sulle dimensioni del velivolo e su come questo procede verso l’impatto. Resta il fatto che Enrico (Henry62) ha posto una minuziosa indagine balistica dalla quale è emerso come la dinamica di schianto sia compatibile con un boeing 757. Ovvio che Enrico e Pier Paolo non possono aver ragione tutti e due. Per cui c’è un qualche cosa che non torna.

Concludo quindi con due domande, una a Pier Paolo e l’altra a Enrico:
(Pier Paolo) E’ possibile che una qualche minima variazione di calcolo, intesa fra le variabili meno sicure, rilevi un aereo più grande di quello da te stimato, anche solo di pochi metri?
(Enrico) E’ possibile che dalle tue valutazioni balistiche ci sia una minima variabile di calcolo, magari meno sicura, che possa ricondurre ad un aereo più piccolo di un boeing 757, anche solo di pochi metri?

E’ tutto.

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