Re: dubbi che crescono o che crollano?

Inviato da  goldstein il 29/8/2005 20:05:57
La questione non è se il pezzo sia o meno di un Boeing 757: il problema non si pone, visto che la foto non si sa chi, quando e dove l'abbia scattata (si sa solo che è stata inviata anonimamente ad un sito web) ed è quindi impossibile provarne l'autenticità, tant'e' vero che il Dipartimento della Difesa non la considera una prova.
In ogni caso, ci vorrebbe qualcosa di piu' per far crollare i dubbi di chi ha studiato bene l'accaduto, dato che le incongruenze sono ben piu' grandi di un singolo pezzo meccanico che potrebbe essere stato facilmente piantato li': dai 2 motori in titanio da 2 ton. polverizzati (dalle fiamme, dicono, peccato che fondano a 1800°), al muso dell'aereo, fragilissimo, costruito in fibra di carbonio, che avrebbe perforato gli strati in cemento armato lasciando le tracce che tutti conosciamo.
Da quel che ho letto, il sito pentagonresearch fa comunque un'analisi discreta, e nonostante sbagli a prendere in considerazione quelle foto quali possibili prove, da quella che abbiamo analizzato, al famoso rottame (che lo stesso Dipartimento di Difesa non ha indicato quale resto dello schianto), pubblicato da numerosi “debunkers” ed usato da tv e giornali per demolire mediaticamente la tesi di Meyssan, arriva alla solita conclusione: che il Pentagono è stato colpito da un qualche tipo di oggetto volante.
JosefSkull, se tu avessi postato fin da subito la pagina che ritenevi meritevole di approfondimento, avresti ricevuto delle risposte precise e pacate: è comprensibile, e spero che non ti abbia fatto una cattiva impressione, che chi ha letto decine di libri e siti (spesso simili) in questi anni non sia cosi attratto dall'idea di leggerne uno nuovo da capo, postato da un nuovo iscritto che, teoricamente, potrebbe anche essersi avvicinato all'argomento solo di recente.
Per inciso, il volo 77, o chi per esso, è quello che si lascia dietro l'interrogativo senza risposta più pesante di tutti, avendo colpito il Pentagono dopo piu' di quaranta minuti che la FAA sapeva del dirottamento: non solo non fu, colpevolmente, intercettato, ma non è nemmeno stato abbattuto dalle batterie di missili del Pentagono, la cui unica giustificazione è quella che abbiano percepito in avvicinamento un segnale amico...
Concludo citando una testimonianza, particolarmente significativa, di Kristen Breitweiser, che perse il marito nel WTC:
“Non capisco come possa essere stato colpito il nostro Dipartimento della Difesa [...] un'ora dopo che il primo aereo si è schiantato contro la prima torre. Io sono una persona ragionevole.
Ma quando penso che spendiamo cinquantamila miliardi di dollari per la difesa nazionale e mi vengono a dire che un aereo è riuscito a colpire il Pentagono [...] un'ora dopo la prima torre?
In questo paese esistono procedure e protocolli appositi che devono essere seguiti quando i transponder sono spenti, ma l'11 settembre questo non è stato fatto.”

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