Re: Filmati Speciale TG1

Inviato da  Henry62 il 25/3/2006 16:49:26
Ciao a tutti, chiariamo qualche dubbio perché penso sia importante:
- é vero, io ho parlato di proiettile e di penetratori e, certamente, un aereo di linea non é in prima battuta assimilabile ad un proiettile o ad un penetratore, a meno di alcune ipotesi che poi vedremo;

- l'impatto a 45° e la struttura del Pentagono non sono tali da consentire né un rimbalzo né uno strisciamento: il muro del Pentagono NON é nè blindato né foderato in acciaio, ma é il muro di un edificio particolarmente robusto, ma certamente NON ASSIMILABILE ad un bunker;

- la stessa debolezza dell'aereo impedisce il rimbalzo (pensate a giocare a biliardo mettendo al posto del pallino un uovo e ditemi quali sono le possibilità di rimbalzo nell'urto con una boccia!);

- certamente l'esplosione del carburante non é avvenuta completamente all'interno e comunque, anche nei locali colpiti dall'esplosione erano presenti varchi che non hanno consentito l'effetto "pentola a pressione" che ne avrebbe drammaticamente ingigantito gli effetti;

- le dimensioni del foro di impatto sono tali da non essere trascurabili rispetto al tramite, per cui non si può pensare ad un punto di ingresso di un oggetto e di un'unica traiettoria, bensì ad un insieme di punti di ingresso, ciascuno origine di un fascio di traiettorie che, con diverse inclinazioni, si irraggiano verso l'interno.

Veniamo ora al perché possiamo ipotizzare l'analogia col proiettile singolo.
I due fattori fondamentali di una modellizzazione sono la scala dimensionale e la scala temporale: se utlizzo la scala del metro, é chiaro che l'aereo non é assimilabile ad un proiettile, ma se uso la scala dell'ettometro o del chilometro, l'aereo può essere identificato con un riferimento quasi puntiforme, perché l'errore che introduco col modello é compatibile con l'errore dimensionale con cui mi attendo di ottenere i risultati.
Sulla scala temporale, il fenomeno diventa trascurabile quanto più l'unità di misura di analisi é confrontabile con l'unità di tempo propria del fenomeno: tanto per capirci, se parlo della vita delle particelle subatomiche il secondo é un'enormità, ma se voglio misurare l'accrescimento del tronco di una pianta, il secondo é trascurabile.
Nel nostro caso, io identificherei fenomeni che hanno unità di tempo diverse ('impatto, combustione del carburante e creazione del tramite nei 3 anelli).
Noi possiamo, con le debite approssimazioni sui risultati, utilizzare tutte le scale che vogliamo, con l'avvertenza però che una teoria deve sempre utilizzare riferimenti di scala omogenei. Se noi guardiamo l'intero palazzo del Pentagono, non possiamo dire che questi sia collassato per l'attentato, ma se noi limitiamo l'analisi alla porzione di facciata colpita (qualche decina di metri), certamente le considerazioni cambiano. Questa banale quanto, spero, condivisibile da tutti, affermazione ci fa capire che fare un confronto fra WTC, Pentagono e Pirellone é un'assurdità, perché le scale di riferimento degli stessi immobili non sono fra loro confrontabili e, soprattutto, non lo sono se la stessa scala deve essere usata anche per misurare l'aereo che impatta. Quando dall'analisi macro si passa ad analizzare la componente che ha come riferimento il metro, certamente l'impatto e la dinamica del fascio di traiettorie (che sulla scala del Hm o Km era assimilabile ad un'unica curva) diviene complesso e solamente a questo livello si possono spiegare i diversi percorsi seguiti dalle diverse parti dell'aereo e dei proiettili secondari. Per essere più chiaro, certamente il motore di sinistra ed il motore di destra devono avere avuto, intuitivamente, 2 punti di ingresso separati, da ciascuno dei quali si dipartono le traiettorie che sono individuabili dai tramiti. Se la traiettoria del motore di destra non si conclude con un foro di uscita, come quella che io ipotizzo essere del motore di sinistra, é necessario capirne il motivo: o il foro di uscita non c'é perché il motore...é uscito da una porta (non voglio tirare in giro nessuno ma solo far capire che il foro d'uscita non c'é solamente se la parete é intera, ma se la parete ha una porta carrabile di uscita, allora non possiamo escludere che di là possa essere uscito qualcosa), oppure nel suo tramite il motore ha trovato un ostacolo che non é stato in grado di perforare. Io ipotizzo, per considerazioni geometriche e fisiche, che lo stesso aereo in fase di penetrazione abbia ostacolato il moto del motore di destra, però é solamente un'ipotesi di compatibilità e non di certezza.
Ciao

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