Re: Diatribe interne in LC

Inviato da  Redazione il 7/2/2007 10:44:34
Caro Pseudotale, bisogna dire che non è facile decifrare il tuo malessere, perchè nel tuo intervento tocchi argomenti che stanno a livelli molto diversi l'uno dall'altro.

Si va dal discorso più generico, "filosofico-politico", ad alcuni casi personali, che - pur essendo comprensibilmente importanti per te - sono difficili da analizzare con obiettività. (Bisognerebbe sentire anche le controparti, e cosa diventa decisamente irrealizzabile, a questo punto, oltre che del tutto inutile).

Prima di entrare nello specifico, però, vorrei chiarire un concetto per me fondamentale: luogocomune è un sito "in divenire", nel senso che cresce su se stesso, giorno per giorno, e nessuno sa con precisione dove andrà a parare. Nessuno sapeva all'inizio che cosa sarebbe diventato luogocomune oggi, e nessuno sa oggi che cosa sarà diventato luogocomune fra un anno, fra due o fra cinque, se ancora esisterà.

Un pò come i figli che crescono: tu cerchi di inoculargli i più sani principi in cui credi, e poi li osservi crescere, tra il meravigliato e il preoccupato, ben cosciente che la loro unica garanzia di sopravvivenza sarà la perfetta coerenza con se stessi. Sai che gli devi stare vicino, ma sai anche che non puoi forzargli la mano più di tanto, altrimenti rischi di danneggiare la ricerca della loro identità.

All'interno di questo, io sono solo un essere umano che cerca quotidianamente di bilanciare il suo ruolo di responsabile super partes e di animato combattente per le cose in cui credo.

Sono sempre stato convinto che il sano principio di "discutere le idee non le persone" sia quello che ha permesso a luogocomune, nel bene o nel male,
di restare comunque integro fino ad oggi, nonostante il percorso enorme che ha compiuto dall'inizio.

Esattamente come nel DNA umano, però, l"innocenza perduta del sito", da molti lamentata, sta scritta nei suoi stessi geni: essendo un sito davvero aperto tutti - e non solo a parole - è inevitabile che con la sua popolarità cresca anche il numero di coloro che al sito non voglio particolarmente bene. Questo genererà quindi sempre degli scontri fra gli utenti, perchè tanto è faina il provocatore di professione, quanto è innocente il nuovo arrivato che abbocca ignaro alle sue provocazioni.

Resta comunque il fatto che se la nostra "regola aurea" fosse davvero sempre rispettata, nessuna diatriba potrebbe mai avere inizio, e questo è garantito: sfido chiunque a mostrarmi un solo esempio in cui sia nata una zuffa, dove prima non sia stata violata questa regola. Non ci riuscirà, ne sono certo.

Naturalmente, anch'io ogni tanto la infrango, e appena me ne accorgo me ne pento amaramente. Siccome però questo accadeva, di solito, dopo che ero stato attaccato personalmente (nel mio caso la cosa era permessa, per evitare sospetti di "immunità parlamentare" a mio favore), ultimamente ho deciso di mettermi anch'io al riparo della regola, impegnandomi naturalmente a non contrattaccare più nessuno a livello personale.

Ne ha fatto le spese Henry62, che non ha saputo - o voluto - adeguarsi
al cambiamento, e ha finito per farsi sospendere dal sito.

Attenzione, però: nessuna regola al mondo sarà mai sufficiente, da sola, a garantire il funzionamento delle cose, se non si prevede che esisterà sempre un'eccezione, in cui bisogna saper giudicare "localmente", senza per questo metterla in discussione. Nessun esempio può calzare meglio di questo stesso thread, nel quale siamo venuti appositamente a discutere le persone (Santaruina piuttosto che me o Nike o Pseudotale), e quindi la regola viene sospesa nel suo senso più generale. In altre parole, si discutono le persone, ma non per questo ci si può liberamente insultare (cosa che peraltro non è avvenuta, e di cui ringrazio tutti).

Dopodichè, "errori e omissioni" ce ne saranno sempre. Ma bisogna farli notare subito, e non "annotarli" sul quadernino dei buoni e dei cattivi, come quello che tu chiedi di pubblicare.

Come già detto, riaprire un singolo caso già spento significa dover risentire tutte le parti in causa, figuriamoci riaprirne "un tot al chilo". Non ne usciremmo mai più.

Per quel che riguarda il caso dei "coglioni", essendo io la parte in causa, ti posso anche rispondere, e in parte l'ho già fatto: non ricordo più tutti i passaggi, ma mi è rimasto addosso un certo senso di colpa, il che significa che probabilmente avrò forzato qualche ragionamento oltre i limiti, pur di riuscire ad avere ragione. In altre parole, è probabile che io avessi sbagliato qualcosa, ma che in quel momento non volessi ammetterlo.

Respingo invece al mittente il sospetto che chiunque, fra gli autori di luogocomune, "venga tenuto" per un qualunque motivo, di immagine o altro. E' stato detto e ripetuto all'infinito che CHIUNQUE scriva un articolo che è appena degno di quel nome (che abbia cioè un capo e una coda), e che riguardi ovviamente gli interessi comuni del sito, verrà sempre pubblicato, indipendentemente dalla posizione che sostiene.

Sarà poi l'autore, casomai, a decidere se insistere o meno su quella strada, a seconda dell'interesse che riesce a suscitare nei lettori. Ma quando sullo stesso sito trovi articoli di Fulvio Grimaldi accanto ad articoli di Enrico Galoppini - tanto per citare due estremi qualunque - davvero non si può dire che ci sia una "linea editoriale" di parte, qualunque essa sia.

Tornando al tema di fondo, non sono d'accordo con te che la radice del "malessere" stia tutta nella polarizzazione fra gli utenti pro-voto e gli utenti non-voto: io credo che sia un problema diverso, molto più ampio.

Mi sembra cioè di capire che dopo alcuni anni passati a macinarci le cervella su una serie di importanti questioni, si stia sviluppando in alcuni di noi quella stessa forma di chiusura mentale verso l'opinione altrui che all'inizio combattevamo ferocemente. Questo mi sembra accadere non solo quando di parla di voto, ma ogni volta che si affronta un qualunque "argomento primario" già esulcerato in precedenza (evoluzionismo, chiesa cattolica, viaggi lunari, "fascismo"-"comunismo", o lo stesso 11 settembre, ovviamente).

Un pò come le coppie ormai logore, che ricominciano a litigare dal punto in cui erano arrivate la volta precedente, invece di affrontare ogni volta il problema daccapo.

Si chiama pregiudizio, e partendo da quello è evidente che la discussione non potrà mai dare un risultato diverso dalla precedente.

Io stesso non ne sono immune, ed infatti - forse lo avrai notato - da tempo non partecipo più alle discussioni in cui ho già avuto modo di dire la mia. E se lo faccio è solo perchè ne vengo coinvolto direttamente, come persona o come immagine del sito.

All'interno di questo, la questione voto/non-voto, secondo me, è solo una delle tante. A te sta particolarmente a cuore, e quindi probabilmente la vedi spiccare più di altre, ma io il fenomeno lo sto notando un pò su tutti gli argomenti di primaria importanza.

(In ogni caso, proprio sul voto/non-voto - e questo dovresti riconoscerlo - prima delle ultime elezioni dichiarai di aver detto tutto quello che avevo da dire, e da allora non sono mai più tornato a esprimermi sulla faccenda, nonostante a volte debba mordermi la lingua fino alla laringe per non farlo).

Ma io sono il webmaster, e devo cercare di restare super partes, o almeno devo evitare di fomentare le spaccature profonde che già esistono. Ma gli altri utenti sono qui per discutere, ed è quindi più difficile accorgersi di stare entrando in una dialettica di contrapposizione dei blocchi, che non ha ovviamente nessuna via uscita. Molti inoltre sono nuovi, e quindi hanno tutto il diritto di compiere quel percorso fino in fondo e di sbatterci il naso personalmente.

In conclusione, è molto difficile "volere" che luogocomune sia diverso da quello che è, perchè non può che diventare quello che è per sua stessa natura e definizione.

Se un sito è davvero libero, nel senso di aperto a tutte le idee, deve essere anche libero - cioè disposto - ad andare ovunque questa premessa lo porti, che la destinazione possa piacere o meno a ciascuno di noi.

Che libertà sarebbe, altrimenti, se la destinazione deve condizionare a monte le azioni?

Naturalmente, questa non è per gli utenti un' esenzione dal libero abitrio, e quindi un'autorizzazione a "essere ciò che siamo e basta". Fra le premesse del sito infatti c'è anche un forte richiamo alla responsabilità individuale, che deve appunto sopperire alla grande libertà che hanno le vele di orientarsi in qualunque direzione.

Sta quindi a noi - a CIASCUNO di noi, però, non "a tutti gli altri meno io che sono speciale" - fare in modo che luogocomune cresca nella direzione in cui tutti (o quasi tutti) vorremmo vederlo andare.

Teniamo presente che ogni volta che ciascuno di noi - me compreso - si crede autorizzato a ignorare momentaneamente la regola (perchè "io sono buono e bravo, ma quando mi fanno incazzare non rispondo più di me stesso"), finisce per danneggiare prima di tutto se stesso, poichè rovina quell'ambiente in cui ha ovviamente piacere di stare.

Invito quindi tutti a considerare luogocomune prima di tutto come in veicolo, e non come una destinazione. Da tenere pulito nel proprio interesse prima di tutto, proprio perchè è un mezzo e non un fine. Come una palestra, mentale e morale, per ciascuno di noi, da utilizzare con onestà e senza stare troppo a preoccuparsi dell' "immagine" esteriore che proiettiamo. Se sarà bella tanto meglio (e tutti vogliamo che lo sia), ma quel che conta è la sostanza, e se siamo vivi dentro - cioè se ciascuno di noi cresce ed impara, anche dagli scontri e dagli errori, ad affrontare le questioni con onestà intellettuale, e nel pieno rispetto dell'opinione altrui - non c'è nessun problema ad appartire a volte bruttini di fuori.

Vorrà dire che miglioremo col tempo, come certe donne a cui da giovani non daresti una lira, poi quando sono mature daresti un occhio per uscire a cena con loro.

Luogocomune is here to stay.

M.M.

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