Re: Vicenza - No Dal Molin - 17 Febbraio

Inviato da  marcocedol il 9/2/2007 5:34:13
Nessuna contaddizione Florizel, provo a spiegarmi meglio.
Dico che i tempi dovrebbero essere maturi perchè ritengo assolutamente necessario che le varie realtà di lotta riescano a coalizzarsi fra loro pur senza perdere le proprie specificità.
Ad esempio chi lotta contro il TAV, chi lotta contro gli inceneritori, contro il Mose, contro i rigassificatori, contro il Dal Molin o Sigonella.
Senza generalizzare, come dici tu, perchè se coalizzarsi significasse mutuare le lotte specifiche (che richiedono risposte specifiche) con lotte generaliste alle quali corrisponderebbe una risposta generalista si farebbe un errore imperdonabile.
Coalizarsi a mio avviso significa essere in sintonia e collaborare fra varie realtà assimilabili ma sempre nell'ambito della realtà specifica.
Se le varie lotte contro singole nocività si diluissero in una protesta generale contro le grandi opere significherebbe perdere di vista i termini del problema e mutuare tante battaglie reali che singolarmente potrebbero essere vinte con una battaglia di opinione che privata dei contenuti specifici non avrebbe futuro.
Lo stesso discorso vale per la lotta contro il Dal Molin che se specifica a mio avviso si può vincere, mentre sarebbe persa in partenza se trasformata in battaglia contro la guerra le armi ecc.

Costituire un fronte comune fra le varie realtà, affrontandole ognuna nel suo ambito specifico è secondo me una necessità per la quale i tempi sono maturi, nel senso che se questo non avviene molte realtà di lotta rimarranno isolate e quelle con minore peso specifico non potranno che soccombere.
Questo è il senso di "i tempi sono maturi" e si tratta di una necessità.

Quando invece parlo di sogno non mi riferisco alla necessità ma alla situazione contingente con la quale ci si trova giocoforza a fare i conti.
Perchè varie realtà di lotta possano coalizzarsi nel senso che ho detto prima, senza che partiti e formazioni politiche ne stravolgano caratteristiche e contenuti occorrono quei presupposti di consapevolezza individuale, informazione, disponibilità a spendersi, indipendenza di pensiero che sono indispensabili.
Quante persone nelle varie realtà di lotta sono realmente libere dai condizionamenti che possono dare la tessera di un partito, di un sindacato, l'appartenenza ad una formazione o ad un gruppo politico specifico?
Troppo poche per non affermare che nonostante la necessità imposta dai tempi che sono maturi, la strada da fare è ancora molto lunga.

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