Re: ULTIMISSIME DALLA VAL SUSA: mi hai deluso, Presidente

Inviato da  padrealdo il 5/12/2005 10:42:30
È passato più di un mese da quando la protesta della Valle di Susa è finita sui giornali: veramente è molto di più che protestiamo, ma tu ci ha “scoperti” solo oggi. Un ministro della Repubblica ci ha chiamati “nullafacenti” perché esercitiamo un diritto, dire no a ciò che riteniamo ingiusto, ma tu non l’hai sentito.

Non sei venuto nella nostra valle, non ci hai chiesto “perché?”, non hai letto i documenti firmati dai nostri sindaci, tutti i nostri sindaci: sei in buona compagnia, anche la commissaria europea non ha ritenuto importante leggerli, anche se quello era il suo compito.

Non ti sei accorto che insieme alla bandiera bianca c’è sempre il tricolore perché qui è Italia, vogliamo un’Italia diversa, un’Italia per tutti, non per pochi.

Non ti sei accorto che diciamo no al Treno ad Alta Voracità, ma che chiediamo una ferrovia decente per tutti. Leggi davvero le tabelle di propaganda, su ogni tratta si risparmiano solo 40 minuti, ma intanto non ci sono soldi per carrozze pulite, locomotori nuovi, mantenere le stazioni nei piccoli paesi.

Non ti sei accorto che non diciamo “andate a farla da un’altra parte, in un’altra valle”, ma “è un’opera inutile, che non serve all’Italia”. Non funziona la soluzione unica per tutti, la ricchezza dell’Europa è la sua diversità.

Non ti sei accorto che insieme a noi c’è Venezia contro il MOSE, la Sicilia contro il Ponte ed i tanti altri Comuni; chiediamo: cos’è l’interesse generale, quello dei poteri o delle Comunità? Quando un’opera diventa pubblica, quando costruisce il futuro o quando distrugge il presente? Di opere tecnicamente perfette nel posto sbagliato, inutili, i nostri 50 anni di Repubblica sono pieni.

Continuiamo a chiedere quali sono queste merci che devono andare da Lisbona a Kiev, da Kiev a Lisbona: patate? carote? automobili? componenti elettronici? belle ragazze per il mercato del sesso? Quando è stata fatta l’autostrada, hanno detto e ripetuto che l’avrebbero usata i TIR, al posto delle statali: beh, in questi 20 anni i TIR sono ovunque, sull’autostrada e sulle statali. Nei quintali di carta degli studi di fattibilità non c’è un foglio, una paginetta che dica come i TIR saranno “convinti” a prendere il treno. Non basta costruire l’infrastruttura perché ci vadano… e noi i treni–container pieni dalla Francia, vuoti dall’Italia, li vediamo tutti i giorni.

Sai perché temiamo così tanto l’uranio? Da più di 15 anni – prima ancora degli innumerevoli studi TAV di carta – i bambini di Chernobyl scoprono qui che il latte non è un veleno, le Eughenia, le Liuba, gli Igor giocano sull’erba coi nostri Giovanni, Mattia, Sara; in russo, patois e calabrese si progettano i laboratori da fare laggiù ed i modi per raggranellare qui i fondi: l’uranio ci è diventato familiare. Questo è l’”isolamento”?

Lo Stato Italiano – ma chi è lo Stato? – ha appaltato un progetto che è poco più di una riga di pennarello sulla carta. Monorchio, Ragioniere dello Stato quando tutto è cominciato (oggi presidente di Infrastrutture SpA che colloca sul mercato = Cassa Depositi e Prestiti = Stato le azioni TAV), dichiara che l’opera bisogna farla “altrimenti lo Stato dovrà pagare penali pari al costo dell’opera”… non ti accorgi che qualcosa suona falso?

Mai dare del disinformato a chi lotta per la propria terra, abbiamo imparato a leggere il gergo tecnico, a cercare e pretendere risposte complete, competenti. A dire no 15 anni fa erano 4 gatti, oggi siamo tanti, abbiamo imparato a lavorare insieme: pensi davvero che basti un poliziotto, un carabiniere, un finanziere per ognuno di noi per farci star zitti?

Domani alle 5, alle 6, alle 7 prenderemo il treno per andare al lavoro, il treno che non remunera i capitali.

Mi hai deluso, Presidente.

Annetta Fazio

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