Re: Analisi foto lunari 2

Inviato da  ivan il 21/12/2006 6:45:13
I corpi carichi elettricamente qui sulla terra si scaricano velocemente per via del contatto con altri corpi, aria in primis.

Nel vuoto la situazione diversa.

Per capire l'importanza dei campi magnetici, basta osservare la coda di ioni delle comete:

Da APOD





Da
http://www.brera.unimi.it/iniziative/archivio/comete/t5.htm

Citazione:


Quando una cometa arriva a meno di circa mezzo miliardo di chilometri dal Sole comincia a risentire del campo magnetico interplanetario prodotto dal vento solare (particelle cariche elettricamente emesse quasi radialmente dal Sole ad altissima velocit: circa un milione di km/h). Le particelle di gas ionizzato della chioma vengono orientate e canalizzate dallintensa azione del campo magnetico, dando origine alla CODA DI IONI, che ha forma usualmente tubolare, rettilinea e punta sempre in direzione opposta al Sole. La coda di ioni di colore azzurrino poich le particelle di cui costituita emettono luce visibile di colore azzurro-bluastro in virt di un processo di fluorescenza, analogo a quello dei comuni tubi al neon. Le dimensioni variano con la distanza della cometa dal Sole, ma in generale sono ragguardevoli, potendo raggiungere alcune decine di milioni di chilometri (pari ad esempio alla minima distanza fra la Terra ed il pianeta Venere).
...

La collisione fra il campo magnetico interplanetario e la chioma di una cometa determina il rallentamento delle linee di forza del campo magnetico in prossimit della chioma, mentre restano indisturbate le linee di forza a grande distanza dalla cometa (vedi schema a fianco). Poich le linee di forza di un campo magnetico non possono spezzarsi esse si ripiegano, avvolgendosi attorno al nucleo e poi allungandosi dietro di esso dalla parte opposta rispetto alla direzione del Sole. In secondo luogo la presenza di un campo magnetico influisce sul moto delle particelle cariche: in prima approssimazione, le linee di forza del campo magnetico sono assimilabili a binari, lungo i quali le particelle cariche devono obbligatoriamente muoversi. Le molecole elettricamente cariche che si trovano nella chioma di una cometa vengono dunque incanalate dietro il nucleo (dalla parte opposta al Sole), formando appunto la coda ioni. Queste particelle cariche possono emettere radiazione visibile in virt di un processo di fluorescenza, analogo a quello dei comuni tubi al neon. Nel caso della comete, il tubo fluorescente (cio la coda di ioni) non contiene per neon, ma principalmente riempito da ioni di monossido di carbonio (CO+), che emettono luce soprattutto nella regione blu-azzurra dello spettro visibile [lunghezza d'onda di circa 4200 Angstrom]. In realt il campo magnetico interplanetario ricco di disomogeneit locali e la produzione di ioni in seno alla chioma pure essa fortemente variabile. La coda di ioni pertanto una struttura soggetta a repentini e drastici mutamenti e pu talora presentare una morfologia altamente irregolare.

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