Re: Analisi foto lunari 2

Inviato da  Drive il 5/4/2006 18:32:48
Citazione:
ti avviso solo che prima di dirmi che non capisco niente di macchine fotografiche, cineprese e telecamere dovresti trattenere il respiro per un pò, diciamo 20-30 minuti poi potrai parlare

A parte che i 30 minuti sono passati da un pezzo, torno a ripetere che dopo questa tua affermazione

.."ed è esattamente ciò che ho sostenuto le macchine erano quanto di meglio e le immagini video fanno cgr!"..

si evince che non sai:
- com'era una telecamera negli anni 60.
- come funzionava il suo cannone elettronico.
- com'era il suo protocollo di trasmissione.
- quante linee e frame campionava quella telecamera in modalità normale.
- cosa significava modulare in banda-S sfruttanto un breve periodo d'onda con banda limitata.
- che potenza aveva quel segnale e con cosa veniva ricevuto sulla Terra.
E soprattutto non sai che quella telecamera era il MASSIMO della tecnologia dell'epoca, così come le macchine fotografiche Hasselblad erano il massimo.
Fai pure tutta la ricerca che vuoi con google, ma ti ho già mostrato dove trovare le informazioni giuste: http://www.parkes.atnf.csiro.au/apollo11/sband_comms.html
Se poi non sei ancora convinto torno a ripeterti che nel 1969 non avrebbero potuto trasmettere immagini tv nitide, a colori, e in alta definizione, quando ancora oggi, ben dopo 40 anni, non siamo in grado di farlo nella tv commerciale sfruttando satelliti posti molto più vicini alla Terra, usando forti segnali digitali in ghz, e apparecchiature d'avanguardia. Trasmettere segnali televisivi in alta definizione è una cosa quasi impossibile nell'analogico. Solo ora col digitale forse riusciremo a farlo in maniera più semplice. Ma non nel 69, e infatti non esisteva nessuna emittente televisiva sul territorio capace di trasmettere in alta definizione in analogico (ci ha provato la Sony 20 anni dopo con scarso successo).
Hai mai visto le foto in bianco e nero trasmesse sulla Terra dalle telecamere delle sonde russe? Cercale e guardale, fanno ancora più schifo dei filmati Apollo, e questo rende bene l'idea di quanto fosse complicato trasmettere foto o televisione in quell'epoca e da quella distanza.

C'è un'altra affermazione strana che hai fatto.

"Da una missione apollo 17 che ho visto proprio ieri, si vede la faccia di un astronauta in pieno sole, col casco bianco senza filtro solare, roba da tumore immediato."

Anche questo non è affatto vero. I raggi dannosi per l'epidermine (quelli diciamo a "effetto immediato") sono solo gli UVA. Non sono particelle ionizzanti come invece lo sono i Raggi X e Gamma. Le particelle ionizzanti causano tumori, ma detto così è errato perchè l'insorgere di tumori è dovuto solo al tempo di esposizione. Se il tempo è basso si sopportano benissimo (altrimenti chiunque faccia una lastra al giorno in ospedale dovrebbe crepare di tumore). Gli UVA invece si comportano diversamente perchè sono raggi "eccitanti". Tuttavia non sono da sottovalutare, ma si possono schermare con estrema facilità. Sulla terra basta una crema, oppure una normale lastra di vetro! Sì, gli UVA rimbalzano sul vetro e il modo con cui riescono a passare è determinato dalla forma del vetro. Se il vetro è piatto e lo si rivolge addosso agli UVA, i raggi lo attraversano per un buon 90%. Ma basta inclinarlo un po', e il vetro si comporta come uno specchio, i raggi rimbalzano via. E' molto importante anche l'albedo. Sulla neve, anzichè venire assorbiti, i raggi UVA rimbalzano tantissimo e causano grosse scottature anche se sono meno intensi di quelli lunari (sulla neve ci si stà per ore, magari senza crema, e certamente senza casco). Sulla Luna l'albedo è bassissimo per cui vengono assorbiti dal terreno per il 90%, e l'unico modo per beccarseli è per via diretta. Ma c'è il vetro! Paradossalmente gli elmetti degli astronauti sono a bolla, ossia basta questo semplice accorgimento per creare uno schermo micidiale contro questi raggi. Una superficie sferica è quasi totalmente riflettente, e dovunque ci si giri ci sarà sempre una superfice curva a far rimbalzare i raggi (tranne che in una ridottissima senzione frontale diretta alla luce. Non ci credi? Bene, allora fai questa prova. Mettiti in testa un'elmetto a bolla di plexiglass e vai a fare "la lampada". Vediamo quanto ti abbronzi!
Durante la riparazione del telescopio spaziale hubble ho visto gli astronauti armaggiare per parecchi minuti a visiera "scoperta". Se qualcuno mi dice che è possibile perchè stavano nella magnetosfera ha detto una inesattezza. Gli UVA non vengono assorbiti dalla magnetosfera, bensì dallo stato di ozono della più bassa stratosfera, per cui gli UVA che ci sono sulla Luna sono gli stessi precisi che ci sono sullo shuttle durante le passeggiate spaziali in orbita. Se ci si espone per poco tempo, non fanno assolutamente niente, e infatti non si vede mai un video lunare dove gli astronauti restano senza schermo per un'ora, lo tengono abbassato per pochi secondi, massimo un minuto, poi riabbassano lo schermo (probabilmente non tanto per gli UVA, ma per il fastidio del sole, proprio come facciamo noi quando mettiamo gli occhiali per non provare fastidio alla vista).
Qualcuno potrà poi obbiettare che non si può resistere al sole in faccia (senza schermo scuro sulla visiera) senza diventare ciechi. Anche questa è una sciocchezza. Il sole sulla luna non è affatto più luminoso di come lo vediamo sulla Terra. Per diventare ciechi c'è un solo modo: guardare il sole direttamente con gli occhi! Provateci anche quì sulla Terra. Mettetevi col sole in faccia e provate a guardarlo. Diventate ciechi dopo pochi secondi! La cosa che si fa quindi è la più banale delle cose che sappiamo fare sin da quando siamo nati: mai fissare il sole direttamente con gli occhi altrimenti ci si brucia la vista! Basta puntare lo sguardo da un'altra parte (bastano pochi gradi), e nonostante il sole in faccia, non c'è alcun problema, una cosa che facciamo tutti i giorni senza accorgercene in quanto scontata (altrimenti tutti gli automobilisti che hanno il sole in faccia sarebbero tutti morti per incidente provocato da cecità permanente).

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