Re: Analisi foto lunari 2

Inviato da  Redazione il 26/10/2009 18:06:35
I diaframmi misurano l’apertura dell’iride, nell’obiettivo, e quindi determinano quanta luce passa nell’unità di tempo (1/30, 1/60, 1/125, 1/250 di secondo, ecc.).

La scala dei diaframmi è 1,4 – 2 – 2,8 – 4 – 5,6 – 8 – 11 – 16 – 22 – 32 – 45.

Ogni scatto di diaframma, chiamato “stop”, DIMEZZA la luce che passa.

Ora immagina di usare la STESSA macchina fotografica per scattare le due immagini. Quando sei sopra, metti il diaframma a 2, e ottieni l’immagine della DAC. Poi scendi, giri attorno a Armstrong, CHIUDI DI 6 diaframmi, e scatti.

Chiudendo di 6 diaframmi NON PUÒ venirti la foto dell’Hasselblad (nella quale Armstrong è illuminato più o meno come nella prima foto). Viene una roba in cui Armstrong è quasi completamente nero. DEVE venire nero, se hai chiuso di sei stop rispetto al primo scatto. Ecco perchè uso il termine "impossibile".

Questo dimostra che nella sequenza dell'Hasselblad hanno usato pannelli riflettenti e fonti secondarie.

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In realtà la differenza nei diaframmi, fra DAC e Hasselblad, è solo di 3 stop, poichè si passa da 2 a 5,6. Gli altri 3 stop escono dal doppio dimezzamento del tempo di posa, che passa da 1/60 a 1/250, e dalla sensibilità della pellicola, che passa da 64 ASA a 160 (quindi più del doppio). Io te l’ho fatta facile, dicendo che "chiudi di 6 diaframmi”, ma i valori sono perfettamente equivalenti e intercambiabili.

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