Re: Analisi foto lunari 2

Inviato da  Redazione il 8/10/2009 8:49:44
L’ho già spiegato diverse volte, ma lo faccio volentieri di nuovo, perchè mi rendo conto di quanto sia difficile per chi non si intende di fotografia capire il problema delle foto lunari.

Per valutare correttamente l’illuminazione di una foto non bisogna guardare alla QUANTITÀ ASSOLUTA di luce, ma a quella RELATIVA (fra luce incidente e luce riflessa). In altre parole, non bisogna cercare di capire se la luce “sulla zampa del LEM“ (per fare l' esempio di prima) sia “tanta“ oppure “poca“, ma se sia “troppa rispetto allo sfondo“ oppure “troppo poca”.

Mi spiego meglio.

Se fotografi un soggetto in luce (con il sole alle tue spalle), sia il soggetto che lo sfondo (il terreno alle spalle del soggetto) ricevono la stessa quantità di luce. Per esporre correttamente la fotografia, quindi, devi semplicemente misurare la quantità di luce incidente, settare il diaframma, e scattare. (Se l’esposimentro funziona) non puoi sbagliare.

Se invece “giri attorno“ al soggetto (ovvero, lo fai girare di 180°, e tu passi a fotografarlo con il sole DI FRONTE a te), stai scattando “in controluce”. In quel caso scegliere la giusta esposizione è più difficile, perchè la quantità di luce che colpisce il terreno alle sue spalle è sempre la stessa, mentre quella che colpisce il tuo soggetto è diminuita.

Ora infatti il soggetto non è più illuminato dalla luce incidente (quella diretta), ma dalla luce riflessa, ovvero quella che rimbalza su a)terreno, b) oggetti circostanti (case, colline,ecc.) e soprattutto c) sulle molecole d’aria.

E’ infatti l'atmosfera che ci circonda (l’aria) il principale “pannello riflettente“ di cui disponiamo quando fotografiamo un soggetto in controluce. (La luce solare si rilette e rifrange all’infinito, sulle molecole d’aria, creando un vero e proprio “cuscino di luce” che ci avvolge ovunque andiamo).

Sulla terra la somma dei tre elementi riflettenti (terreno, oggetti solidi e aria circostante) genera una quantità di luce (riflessa) che è mediamente di due stop in meno (due diaframmi) rispetto alla luce incidente.

In altre parole, se il terreno illuminato richiede un diaframma di 11, il soggetto in controluce, su quel terreno, richiederà circa 5,6 di diaframma. Se invece la luce incidente richiede diaframma 5,6, in controluce il soggetto richiederà un diaframma 2,8.

(La scala è 1,4 – 2 – 2,8 – 4 – 5,6 – 8 – 11 – 16 – 22 – 32 – 45 ecc.)

Quindi, come dicevo, c’è una differenza COSTANTE fra l’esposizione in luce e l’esplosione in controluce, che è mediamente di due stop in meno, INDIPENDENTEMENTE dall’intensità del sole.

Se quindi vuoi fare una foto in controluce ti trovi a dover decidere se favorire il soggetto oppure lo sfondo:



se esponi per lo sfondo ("chiudi" il diaframma) il soggetto viene scuro, se esponi per il soggetto ("apri" il diaframma) lo sfondo viene troppo chiaro.

NOTA: In questo caso la ragazza non è propriamente "in controluce", ma è "in ombra". Non c'è comunque differenza, visto che lei è lluminata solo dalla luce riflessa, mentre la spiaggia alle sue spalle è illuminata direttamente dal sole. Come vedete, la differenza è impossibile da bilanciare: o sacrifichi lei, o sacrifichi lo sfondo. L'esposizione "giusta" non esiste.

A quel punto, se vuoi fare una foto decente, DEVI NECESSARIAMENTE aiutarti con dei pannelli riflettenti, o delle fonti secondarie (che piazzi accanto all’obiettivo), per riequilibrare la differenza fra luce incidente e luce riflessa.



Ecco perché certe foto lunari sono “impossibili”: perché presentano una parità di esposizione fra il soggetto in controluce (il corpo del LEM, nella foto sotto) e lo sfondo in luce (la sabbia), nonostante sulla Luna tu NON ABBIA nè pannelli riflettenti nè fonti secondarie a disposizione, e ti manchi inoltre l’aiuto prezioso dell’atmosfera.



Questo problema si presenta INDIPENDENTEMENTE dalla quantità di luce presente.

In sintesi: una foto in controluce non può avere il soggetto e lo sfondo esposti correttamente (cioè nè chiari nè scuri) se non usi pannelli riflettenti per bilanciare il soggetto in ombra. Il terreno NON BASTA nemmeno ad avvicinarsi alla quantità di luce riflessa necessaria (se non basta sulla terra, dove c’è l’atmosfera che ti aiuta, non può certo bastare sulla Luna, dove l’atmosfera non c’è).

(Ditemi perfavore se sono stato chiaro, così magari uso questa spiegazione nel film).

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