Gli astronauti avevano assunto radiazioni di poco superiori a quelle che avrebbero assunto qua sulla terra.
Una Atmospheric Diving Suit può essere considerata come un'evoluzione ad alta tecnologia dell'attrezzatura da palombaro, e consente immersioni fino a 600 metri di profondità per svariate ore, eliminando inoltre la maggior parte dei problemi fisiologici associati alle immersioni profonde: non si ha necessità di decompressione e non c'è pericolo di malattia da decompressione o di narcosi da azoto.
Se sono le X(come credo intenda... visto che parla di "protoni") delle comuni radiografie allora il problema è, come avevano già trattato, risolto ormai da tempo.
Se sono radiazioni di altro tipo... .Beh... i problemi sono sempre i medesimi...
come sempre tutti da dimostrare... come per esempio dimostrare come tutte le sonde aldifuori dell'orbita terrestre da anni esposte a queste radiazioni siano ancora funzionanti.
E sopratutto, cosa non da poco, come facciamo ad essere ancora vivi noi... visto che le FVA non fermano mica tutte le radiazioni...
Che il bombardamento radioattivo nello spazio sia un problema, come tante altre cose, nessuno lo nega e lo ha mai negato.
Come non si può certo negare(e se lo si fa si deve provare che tutta la storia dell astronautica è un invenzione) che il problema è comunque perfettamente tollerabile e arginabile per le macchine anche senza particolare schermatura (chi parla di un metro di piombo non sa cosa dice) e per l'uomo per periodi relativamente brevi di settimane..
è chiaro che se il viaggio o la permanenza fuori dalla protezione terrestre dura mesi anche quel bombardamento lievemente superiore può diventare potenzialmente pericoloso.
Per non parlare di possibili attività solari anomale e letali che nelle missioni lunari vennero evitate.
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