Re: AGLI ELOHIM PIACEVA L'ODORE DI CARNE BRUCIATA!?

Inviato da  benitoche il 2/1/2011 4:28:28
Citazione:

redna ha scritto:
nessuno agisce secono di 'nostri' criteri razionali (cioè quelli che gli uomini hanno da loro stessi definiti tali).Quello che non sappiamo assolutamente è quali siano gli altri parametri.
E'questo a cui non si vuole credere e cioè che ci sia qualcosa che ci sovrasta alla quale noi siamo soggetti e NON possiamo in alcun modo controllarla, oltre a non conoscerla nemmeno (secondo i criteri della scienza attuale).

I criteri razionali sono evidenti trucchi perchè CAMBIANO a secondo del punto di vista umano. I parametri della creazione e della vita stessa sono eterni. La parola stessa non ha nulla a che fare con la razionalità umana poichè gli uomini sono mortali.


Il progetto è vivere ed amare ma anche contribuire alla creazione. Ciascuno conosce il proprio, che vive due momenti. Il primo è liberarsi dal karma o destino, che ci impone attraverso il proprio codice genetico un percorso ristretto e non modificabile. Il secondo è promuovere la via del dharma, che è legato alla nostra consapevolezza del retto agire. Questo è libero e consiste nel fare la cosa giusta al momento giusto. Non facile, perché siamo noi gli arbitri delle nostre scelte. Ognuno di noi risponde a tre tipi di legami: quello con la propria famiglia biologica, quello con i nostri antenati e quello con la nostra famiglia spirituale. Il primo dovere è relazionarsi correttamente con i legami di parentela, in un atteggiamento psichico di distacco. Il secondo è superare la memoria biologica degli antenati, che conforma le nostre scelte terrene. Il terzo è riconoscere la nostra famiglia spirituale di appartenenza e conformarsi alle direttive del suo progetto, che è dettato direttamente dal Padre celeste.
Questo è il percorso. Nel “Conosci te stesso” espresso nel tempio di Apollo, è racchiuso tutto il senso dell’esistenza.
L’uomo non è un animale, se non nella sua parte fisica. Tuttavia è inserito in un contesto sociale dal quale non può liberarsi, a patto che non conduca una vita ascetica.

In questi tempi è quanto mai opportuno vivere nel mondo ma...... mantenendo la propria individualità, che fa parte del processo di evoluzione.
Anticamente gli uomini vivevano un’anima di gruppo, che li rendeva piú uniti ma poco consapevoli. Oggi l’uomo sperimenta un’esasperazione dell’egoismo che lo porta alla separazione e all’individualismo. Non è un processo involutivo ma occorre prendere coscienza delle proprie responsabilità e liberamente imparare a donarsi reciprocamente. La cultura come manifestazione delle etnie sociali va sempre piú degradandosi per far posto ad un libero processo di individuazione.

Apparentemente il mondo è nel caos ed i valori universali, morali e ideali, sembrano essere scomparsi. Il processo di cambiamento in atto
sarà ahimè lungo e doloroso: oggi l’uomo prende coscienza del suo essere multidimensionale, presente nelle dimensioni eterica, astrale e spirituale, ma nel complesso l’umanità è fuori asse, e il riallineamento non sarà facile.
Accadranno eventi imponderabili che riporteranno l’uomo alla rettitudine. È bene affrontare il processo di cambiamento, adottando una buona forma di meditazione e di concentrazione del pensiero.
Bene e male in assoluto non esistono, poiché sono espressioni duali della stessa verità. Non potrebbe esistere la luce se non esistesse l’ombra, cosí come ciò di cui siamo consapevoli è l’espressione della luce
che rischiara le tenebre dell’ignoranza. L’universo vive in un costante rapporto luce-ombra, e si potrebbe dire che il conosciuto è il cinque per cento del conoscibile.

Nel vangelo di Giovanni sta scritto: «In principio era il Logos, e il Logos era presso Dio e il Logos era Dio. ...E la luce risplende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno riconosciuta». Obiettivo dell’evoluzione è rischiarare le tenebre dell’ignoranza con la luce della conoscenza.
È bene ciò che è funzionale al processo evolutivo. È male ciò che fa parte del passato e che non è piú doneo. L’egoismo è un male, e l’unica arma che l’uomo possiede è riconoscerlo e trasformarlo in amore. Le
carenze della personalità trasformate nel suo contrario diventano l’arma per vincere la battaglia della vita ed i punti di forza da sviluppare, mai da abolire. La superbia può trasformarsi in consapevolezza, l’odio in amore,
l’ira in energia, l’invidia in emulazione della verità, l’avarizia in giusta parsimonia, l’orgoglio in dignità, la lussuria in libera energia di amore, l’accidia nella calma interiore. Tutto può volgersi nel suo contrario. Occorre conoscere se stessi, disporre di volontà e del senso del sacrificio, applicare buone tecniche di meditazione ed essere tendenzialmente ottimisti per se stessi e per gli altri.

Ma soprattutto occorre non disperare perché tutto è nel progetto di Dio.
Conoscere l’ignoto, riconoscendo la propria natura spirituale, è
’esperienza che accresce la consapevolezza e dona un grande senso di libertà interiore, non legata a paradigmi culturali, filosofici, scientifici e religiosi.
L’uomo utilizza i paradigmi della storia ma non ne è imprigionato. L’angoscia deriva dal non sapere ciò che si è, e l’uso della sola ragione non è sufficiente alla conoscenza. Essa è un atto interiore che nasce dall’equilibrio tra l’emisfero sinistro del cervello, in cui risiede il pensiero razionale di stampo maschile, e l’emisfero destro, dove risiede l’intuizione di stampo femminile. Ciò che separa i due emisferi è il corpo calloso, che si scioglie nella raggiunta natura androgina dell’essere umano. Occorre saper pensare, ma non come Cartesio che asseriva:
«Io penso, dunque sono», relegando al pensiero logico il potere di stabilire la nostra identità. Occorre invertire la polarità e dire: «Io sono, dunque penso», facendo leva sull’intuizione spirituale in cui si attesta l’assoluta supremazia dell’essere, da cui deriva il pensiero puro, la cui conoscenza porta alla verità. Il pensiero puro risiede
nel cuore. Bisogna imparare a dire: «Io sono» a se stessi, come insegnava il Cristo ai discepoli piú evoluti.
Il senso della vita è vivere nel presente, interpretando le pulsioni inferiori come stimolo per il loro superamento,
verso il raggiungimento dell’uomo che riconosce la propria divinità. Ogni azione quotidiana va santificata e resa sacra, in nome di quella Verità per la quale noi esistiamo. Occorre manifestare i propri talenti quando si pongono le condizioni. Mai forzare le cose, mai proporre una verità in sostituzione di un’altra, mai offendere l’altro nella sua dignità, mai anticipare i tempi. Occorre aver fede in se stessi ed in Dio, fiducia nel progetto divino, fervore nel sacro fuoco d’amore che si
espande all’infinito, e tanta carità.
Asciugare le lacrime a chi piange, incoraggiare chi ha paura, rendersi disponibile verso chi chiede aiuto, rendersi umile di fronte a Dio ed al prossimo. Non serve battersi il petto e fustigarsi, ma guardare il mondo
con gli occhi di un bambino, con stupore e meraviglia!
Massimo Marinelli

http://larchetipo.com/

Detto alla crudele,ma sicuramente molto più comprensibile ai giorni nostri:
DRUGO,


http://www.megavideo.com/?d=VBUS5Z5F

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