Re: 6 missioni sulla luna?

Inviato da  FMC il 3/2/2006 2:14:57
Citazione:
A differenza della terra la Luna non ha un campo magnetico globale di tipo dipolare. Il nostro satellite possiede solo dei campi magnetici di tipo locale, situati solo in certi punti della crosta. .... A parte le regioni dotate di un'anomalia magnetica il resto della superficie lunare è costantemente bombardata dalle particelle cariche del vento solare (energie fra 1-100 eV), dei raggi cosmici solari (0.1-1 MeV) e dei raggi cosmici galattici (0.1-10 GeV). La profondità di penetrazione di queste particelle può arrivare anche ad alcuni metri sotto la superficie.

Guarda che non è il caso di rispondere a ogni frase che ho scritto. Non siamo a un quiz.
Inoltre mi sa che non ha ben capito il senso di tutto il discorso che ho fatto.
Tu parlavi di "miracoli", io invece parlavo di tecnologia, e come tale ho dimostrato con degli esempi che ci sono apparecchi che sembrano possedere davvero miracoli. Macchine che non riusciamo a comprendere come sia possibile che funzionino, ma che però funzionano.
E non dobbiamo vergognarci di questo. Converrai che non si può sapere tutto di tutto.
Detto questo mi sembra inutile postare valori di radiazioni cosmiche, conformazioni di campo magnetico, etc etc etc.
E' inutile farlo perchè sorge spontanea una domanda quanto mai banale:
"Ma secondo te la NASA non le sapeva queste cose?"
"Devi essere TU o IO a dirle a loro?"
Stai scherzando spero.
Se un'azienda deve progettare delle macchine che servono a un determinato scopo è assolutamente logico che conosca TUTTE le variabili del teatro operativo nella quale tale macchina andrà ad operare. Nessuno mai ha progettato qualcosa dicendo "speriamo che vada bene".
Ci sono di mezzo vite umane, e non si spediscono persone nello spazio SENZA conoscere vita morte e miracoli di quell'elemento e/o dei pericoli insiti in quell'elemento.
Andare sulla Luna non è in tiro al bersaglio incrociando le dita. Non è un terno al lotto.
Prima si fanno studi ABISSALI. Ci vogliono anni di misure, test, missioni esplorative, rilevamenti di ogni tipo, progettazione. Non c'è un SOLO elemento che non viene considerato. Ed è quello che è stato fatto.
Detto questo, se lo hanno fatto significa che SAPEVANO come farlo. Se quindi hanno progettato fotocamere e tute in un CERTO MODO vuol dire che sapevano perfettamente cosa avrebbero dovuto sopportare. Può sembrare un miracolo, è vero, ma lo scopo della tecnologia è proprio questo: trasformare ciò che "sembra" un miracolo in realtà.
Se quindi l'azienda Hasselblad ha progettato quelle fotocamere in QUEL modo, possibile che non ti venga in mente per un'attimo che quello era l'unico modo per farlo? Ci sono le radiazioni? C'è lo scambio termico? Fa niente, lo sapevano benissimo, ed è proprio perchè sapevano TUTTE queste cose se hanno potuto progettare la macchina giusta fatta nella maniera giusta.
La stessa cosa l'hanno fatta i progettisti delle tute. Sapevano tutto, e con queste informazioni hanno costruito le tute. Non c'è proprio niente di strano, di anormale, di "miracoloso".
Le tute ad esempio sono fatte così (fonte, Umberto Guidoni):

La tuta utilizzata ha 11 strati di materiali diversi, con funzioni specifiche.

La tuta EVA mantiene gli astronauti ad una temperatura costante, provvede all’ossigeno e li protegge dalla radiazione solare e dagli impatti delle micro-meteoriti.

Ma la funzione più importante della tuta EVA è di fornire la giusta pressione. Il corpo umano può sopportare solo una variazione di pressione molto limitata.

Nello spazio, senza la protezione della tuta, il sangue di un astronauta comincerebbe a bollire quasi immediatamente.

Gli 11 strati della tuta spaziale:

1. ‘Liquid Cooling & Ventilation Garment (LCVG). Strato composto di Nylon e Spandex, contiene i tubi per l’acqua utilizzata per raffreddare gli astronauti,

2. Sezione stagna di Nylon ricoperto di Poliuretano,

3. La parte strutturale di Polyester o Dacron,

4. Lo strato di protezione dalle micro-meteoriti (TMG) comprende diversi materiali compositi (Neoprene ricoperto di Nylon),

5. Cinque strati di Nylon alluminato, con spessori di Nylon per creare il vuoto tra gli strati,

6. Lo strato di protezione più esterno di un tessuto, molto flessibile e resistente, si chiamato Northal (un misto di Kevlar, Teflon e Nomex)

A cura di Umberto Guidoni
astronauta
ESA


Come vedi siamo ben lontani dal "grembiulino" che qualcuno ha definito. Siamo semmai al cospetto di un'opera d'arte d'ingegneria, costruita in modo chirurgico e con materiale avanzatissimi.
Se quindi qualcuno c'è entrato in quella tuta, significa che POTEVA farlo e non sarebbe morto nella maniera più assoluta, calore sì, calore no, radiazioni sì, radiazioni no. Altrimenti per cosa l'avrebbero fatta? Per venderla al supermercato?

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