Re: Risposte alle pagine lunari

Inviato da  Trystero il 19/4/2008 3:17:30
Arrivo finalmente all'ultima pagina dell'articolo http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=19&page=4

Sul controluce ho già scritto quello che penso, la luce che schiarisce le tute bianche degli astronauti in molte foto e nei filmati (non dimentichiamo i filmati!) è quella del sole che viene riflessa in tutte le direzioni dalla sabbia e dai rilievi del suolo (vedi messaggi #18, #25 e #59 ). Fatto molto evidente non solo nelle solite foto prese in esame ma in tutti i filmati, con gli astronauti a distanze tali da chi riprende che non sarebbe assolutamente possibile pensare a quei pannelli riflettenti ipotizzati nell'articolo.

Citazione:
Tutto intorno al cono di luce proiettato dallo spot, infatti, si verificherà una zona di ombra progressiva, fino al buio assoluto. Ed ecco cosa succede, in tali condizioni, se si allarga un pò troppo l'inquadratura.



A parte il fatto che andando a prendere la scansione fatta alla pellicola originale http://www.apolloarchive.com/apollo_gallery.html la foto non ha questo aspetto drammatico ma è così, con l'orizzonte tutto ben visibile:


http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a11/AS11-40-5875HR.jpg

Anche sul "cono di luce ho già detto nel messaggio #87 quali sono le mie opinioni, ovvero che non c'è alcun "cono di luce" dovuto a dei fari.
La differenza di luminosità tra diverse zone di alcune foto (quando si nota è sempre più chiaro nella direzione opposta al Sole e più scuro dalla parte dall'inquadratura più verso il Sole) è dovuta al semplice fatto che se osserviamo il suolo in direzione opposta al sole vedremo meno ombre (si trovano infatti dietro ai sassi e ai rilievi del terreno) mentre compaiono più ombre nei sassi e nei rilievi e perfino nei granelli di sabbia (ognuno con la sua ombrina) man mano ci spostiamo con lo sguardo verso il sole.
Altre differenze di luminosità tra il centro dell'immagine più chiaro e i bordi più scuri (ad esempio nella famosa foto di Aldrin in piedi di fronte all'obiettivo) possono essere dovuti all'uso nelle prime due missioni Apollo dell'Obiettivo Zeiss Biogon che se usato con aperture di diaframma elevate mostrava una evidente vignettatura (documentata dalla letteratura tecnica su questo obiettivo).

Citazione:
Accortisi probabilmente del difetto clamoroso, gli stessi responsabili NASA devono aver deciso di correggere il tiro, poichè da un certo punto in poi hanno iniziato a comparire sempre più foto fatte con il terzo metodo, quello delle foto scattate di giorno in esterni, con il cielo rimosso in seguito.


Arriviamo alla teoria del fotoritocco che sarebbe stato effettuato sulle fotografie delle ultime missioni Apollo (l'articolo però non dice da quale in poi: dalla 14? dalla 15? boh... teniamo per buono "da un certo punto in poi").
Ricordiamoci prima di tutto che le foto che sarebbero state falsificate con questi ritocchi sono migliaia e sono visibili in questo catalogo con veloci anteprime di bassa qualità http://www.lpi.usra.edu/resources/apollo/ e qui in scansioni dalle pellicole originali di qualità molto migliore http://www.apolloarchive.com/apollo_gallery.html

Citazione:

Qui finalmente il terreno risulta tutto illuminato uniformemente, come dovrebbe essere.

La foto originale probabilmente era qualcosa di molto simile all'immagine sotto (noi abbiamo fatto il percorso inverso, aggiungendo un cielo qualunque a quella "lunare" sopra:



Non capisco una cosa... come è possibile dire che "qui il terreno risulta tutto illuminato uniformemente" quando invece è evidente che come in altre foto contestate la parte più luminosa è quella corrispondente all'ombra del fotografo? Si vede benissimo che il terreno, come in tante altre panoramiche e come dicevo prima a proposito del "cono di luce", presenta più ombre girandosi verso il sole, mentre è illuminato in modo uniforme solo nel punto di fronte a chi fotografa col sole alle spalle.

L'esempio di fotoritocco al contrario esibito nell'articolo è stato ovviamente eseguito con software di fotoelaborazione tipo PhotoShop, ma tra gli anni 60 e i 70, quando la computergrafica che oggi ci sembra così familiare era roba inimmaginabile, che tecniche si usavano per ritoccare le fotografie?

Secondo me si posso raggruppare in non più di tre categorie:
1) Ritocco sulle pellicole
2) Mascherature e bruciature in camera oscura durante l'esposizione della carta
3) Ritocco sulle stampe

1) Il ritocco sulle pellicole non lo prenderei neppure in considerazione perché le foto "incriminate" contengono particolari finissimi e dettagli così minuti che sarebbe stato impossibile anche al più maniacale dei monaci miniatori medievali riuscire a rifinire con precisione infinitesimale tutti quei contorni. Precisione talmente assoluta da ripetere lo stesso preciso identico effetto su decine di foto in sequenza dello stesso oggetto. No, escluso.

2) Le mascherature e bruciature in camera oscura si effettuano durante l'esposizione della carta, muovendo, tra la testa dell'ingranditore e il piano dove è appoggiata la carta, le mani o cartoncini ritagliati con sagome che più o meno riproducono le zone che si vogliono avere più chiare o più scure. Tutti i manuali di fotografia ne parlano (ad esempio Ansel Adams dedica a questo argomento parte del capitolo 5 del suo volume sulla stampa) e tutti i fotografi che hanno pratica di camera oscura ne fanno uso. Inutile dire che anche in questo caso la vedo dura. Provo infatti a immaginare quale fantascientifica mascherina possa aver mai permesso di scontornare non tanto le colline ma certe attrezzature dai profili complicati come la cinepresa montata sul Rover, oppure dettagli come la parabola di rete che lascia trasparire il cielo. Se infatti il cielo fosse stato quello terrestre quella parabola in rete
http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a17/AS17-137-20898HR.jpg
avrebbe mostrato in trasparenza tra le maglie un cielo chiaro, non certo un cielo nero come vediamo nelle decine di foto che la ritraggono. Un cielo chiaro in trasparenza assolutamente non scontornabile con una mascherina in cartone. Per non parlare poi del fatto che ogni oggetto che si staglia contro uno sfondo scuro mostra ai lati un riflesso scuro dello sfondo, e viceversa un oggetto contro uno sfondo chiaro mostra un riflesso chiaro che risalterebbe moltissimo in modo innaturale se vi venisse applicato attorno uno sfondo scuro che non era il suo.




tratte da qui:
http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a17/AS17-146-22296HR.jpg

Voglio poi capire come sarebbero stati possibili con mascherature o bruciature in camera oscura i ritocchi fini come i riflessi del cielo terrestre su ogni piega del mylar lucido (che nelle foto mostra sia il riflesso chiaro del suolo che quello scuro del cielo), quelli su tutti i caschi degli astronauti (pure questi contengono il riflesso del cielo nero), oppure tutti quei riflessi del sole che spesso passano tra il suolo e il cielo in tante foto tipo quelle visibili qui
http://www.lpi.usra.edu/resources/apollo/catalog/70mm/magazine/?109
http://www.lpi.usra.edu/resources/apollo/catalog/70mm/magazine/?108
che all'epoca rimasero in archivio perché non pubblicabili con quei difetti e che oggi invece abbiamo a disposizione nelle scansioni di ogni rullino di ogni missione http://www.apolloarchive.com/apollo_gallery.html

No... neppure l'ipotesi di elaborazioni in camera oscura tiene, anche perché le foto da ritoccare con metodi così imprecisi sono comunque migliaia, non quelle poche decine che vengono di solito esibite come "prove del complotto". E poi, cosa importantissima, queste elaborazioni in camera oscura sono fattibili durante la stampa, mentre negli archivi NASA il materiale a colori è su diapositiva e quello in bianco e nero su negativo. Come avrebbero fatto a ritoccarlo? Stampe a colori dalle dia, fotoritocchi, poi di nuovo scatto su diapo della stampa? E così lo stesso anche per il BN? E nessuno avrebbe notato tutti gli inevitabili riflessi, difetti, doppia grana, di queste foto di stampe ritoccate?

3) I ritocchi sulle stampe si eseguono (nell'era di PhotoShop dobbiamo dire si eseguivano) con diversi strumenti: pennelli fini usati soprattutto per spuntinare dai pelucchi o granelli di polvere, aerografo con inchiostri coprenti, maschere ritagliate in fogli di plastica semiadesiva che veniva tagliata poi con cutter a lama finissima e girevole, gomme che si stendevano col pennello a coprire le parti da proteggere lasciando libere quelle da ritoccare con pennelli o aerografo ( http://www.aerografo.com/home.php?Lang=it ).
Anche in questo caso, nonostante la bravura dei fotoritoccatori la vedo dura. I problemi che rimangono sono sempre quelli degli scontorni di particolari fini o delle parabole di rete semitrasparente, dei necessari ritocchi in ogni piega del mylar (facendo attenzione in certe serie di foto quasi identiche a fare esattamente lo stesso preciso ritocco nello stesso punto, senza sbagliare di un micron o di un tono più chiaro o più scuro.

Provate poi a pensare a quanti esperti fotoritoccatori sarebbero stati necessari per elaborare tutte queste migliaia di foto delle missioni lunari (sono partito dall'Apollo 8 perché già in quella c'era un equipaggio umano che orbitò intorno alla luna senza però raggiungerla)

Apollo 8 _ 7 Rullini _ 865 Images
Apollo 9 _ 11 Rullini _ 1373 Images
Apollo 10 _ 9 Rullini _ 1436 Images
Apollo 11 _ 9 Rullini _ 1407 Images
Apollo 12 _ 14 Rullini _ 2113 Images
Apollo 13 _ 5 Rullini _ 584 Images
Apollo 14 _ 14 Rullini _ 1336 Images
Apollo 15 _ 19 Rullini _ 2640 Images
Apollo 16 _ 22 Rullini _ 2801 Images
Apollo 17 _ 23 Rullini _ 3581 Images

Fotoritoccatori muti, che in tutti questi anni non hanno spifferato niente. E quanto la NASA avrebbe dovuto pagare per il loro silenzio? Oh... mica uno che sia uscito allo scoperto facendosi pagare di più da qualche potenza straniera o da qualche organizzazione terroristica desiderosa di sputtanare l'odiato nemico. "Ecco qui le prove! ho ritoccato io quelle foto!". Niente...Tutti zitti... o tutti uccisi vero? come in ogni complotto che si rispetti.

E poi ci sono da fotoritoccare tutti i filmati. Vogliamo parlare dei filmati? Decine di ore di filmati. In ogni minuto dei filmati lunari ci sono oggetti contro il cielo: antenne sottili, fili, parabole, sagome degli astronauti. E i riflessi nei caschi! riflessi del cielo nero che seguono perfettamente i movimenti degli astronauti, senza la minima sbavatura.

Qualcuno mi spiega poi come si sarebbero potuti scontornare pure tutti i fotogrammi delle trasmissioni in diretta realizzate con la telecamera TV (ad esempio http://www.lpi.usra.edu/lunar/missions/apollo/apollo_15/photography/ ) che venivano ricevute in contemporanea negli osservatori di Honeysuckle Creek e Parkes in Australia e Goldstone in USA?


Qui qualche estratto delle trasmissioni dell'Apollo 11 ricevute da Parkes (cliccare su The Television Broadcasts)
http://www.parkes.atnf.csiro.au/news_events/apollo11/tv_highlights.html
http://www.parkes.atnf.csiro.au/news_events/apollo11/
E qui quelle ricevute da Honeysuckle Creek (cliccare su Apollo 11 TV):
http://www.honeysucklecreek.net/Apollo_11/index.html
Proprio di Honeysuckle Creek esistono filmati amatoriali ripresi da uno dei tecnici con la sua cinepresa Super8 puntata verso il monitor dove scorrevano le immagini.

Non potendo inviare filmati pesanti (li ho in VHS e dovrei trovare il tempo per convertirli) ho pensato di estrarre solo alcune scene significative dal documentario "For All Mankind" di Al Reinert e di salvarle in DivX (non sono molto esperto però, fatemi sapere se si vedono bene).
http://www.diegocuoghi.com/luna/link.htm
I file si possono scaricare anche senza avere l'account Premium di RapidShare, basta solo cliccare su Free e aspettare mi pare un minuto o due poi inizia il download.

Il film è una storia delle missioni lunari Apollo, con scene riprese sia a terra, nei centri di controllo, che in orbita e sulla Luna. E' conosciuto più di altri anche perché la colonna sonora l'ha composta Brian Eno assieme a Daniel Lanois (il CD è "Apollo"). Se vogliamo trovare un difetto questo potrebbe essere il fatto che non presenta le missioni in ordine cronologico ma le scene vengono montate più a seconda degli argomenti o del commento dei vari protagonisti. Non riuscendo a capire bene il testo in certe parti faccio fatica a capire chi è questo o quello e a quale missione si riferisce l'una o l'altra scena. Il film non mi pare sia in vendita in Italia ma come potete immaginare è facilmente rintracciabile sul mulo.

Consiglio di osservare bene per primi i due spezzoni con il Rover che percorre lunghe distanze sempre in un paesaggio illuminato dal primo piano alle più lontane colline senza discontinuità, con un uniforme cielo nero il cui orizzonte sballonzola in perfetta sincronia con i movimenti del Rover. E quali salti mortali avrebbe dovuto fare un tecnico degli effetti speciali nei primi anni '70 per eliminare il cielo terrestre che si doveva vedere non solo sulle colline ma pure attraverso la rete della parabola e attorno al contorno di tutto il resto dell'attrezzatura che sporge e si staglia contro il cielo?

Tanti altri spezzoni di filmati si possono vedere qui
http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/alsj-video.html

Ora vediamo come sarebbero apparsi gli astronauti e le loro attrezzature se fossero stati ripresi sulla Terra. Qui ci sono foto scattate durante le esercitazioni:
http://history.nasa.gov/alsj/a15/ap15-71-HC-731HR.jpg
http://history.nasa.gov/alsj/a15/ap15-71-HC-717HR.jpg
http://history.nasa.gov/alsj/a15/ap15-71-H-1131HR.jpg
http://history.nasa.gov/alsj/a15/ap15-71-HC-729HR.jpg
http://history.nasa.gov/alsj/a15/ap15-KSC-71PC-392HR.jpg
http://history.nasa.gov/alsj/a15/ap15-71-HC-731HR.jpg
http://history.nasa.gov/alsj/a16/ap16-72-HC-137.jpg
e qui foto di prototipi del LEM stagliati contro un cielo che non vede l'ora di diventare nero, immagini anche ad alta definizione pronte per sottoporsi a chi avesse la voglia di provare a fotoritoccare per dimostrare le sue tesi: http://www.dfrc.nasa.gov/Gallery/Photo/LLRV/Large/index.html

Chi volesse fotoritoccare dovrebbe stare attentissimo a ricostruire anche il contenuto dei caschi che riflettono il cielo terrestre, si troverebbe ad affrontare tutti quei tubi dei pre-LEM che riflettono il cielo chiaro e si divertirebbe un mondo ad affrontare la solita, perfida, insidiosa parabola di rete semitrasparente del Rover.
Coraggio... chi si vuole cimentare senza l'ausilio di PhotoShop ma con mezzi esclusivamente pittorici o fotografici in uso negli anni 70?

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