Re: Analisi foto lunari 2 - magnetic ot

Inviato da  ivan il 17/5/2007 21:18:06
Campo magnetico, per piccino che tu sia …

Allora, proseguiamo.

E’ ben noto cos’è il vento solare: è un flusso di particelle cariche che dal sole di spande per il cosmo.

Particelle cariche che si muovono quindi generazione di campi elettromagnetici. Nulla di nuovo.

Per nostra fortuna questo pianeta ha un campo magnetico che devia il vento solare. Nulla di nuovo, cose dette e ridette.

Ora, dobbiamo avere un’idea delle grandezze in gioco, visto che di letteratura si trova ben poco in giro (perlomeno il sottoscritto ha difficoltà a trovarla).

Una prima stima dell’entità dei fenomeni in gioco si può avere osservandola maestosità delle aurore: non son campi magnetici da quattro soldi quelli che muovono quelle masse di materia in quel modo lì.

Succede poi che ogni tanto il sole ha una cosiddetta tempesta magnetica ed emette qualche flare; a titolo di esempio, una delle ultime flare registrate ha “sparato” nel nostro sistema solare qualcosa come 10 miliardi di tonnellate di particelle a una velocità calcolata di circa 2.145 chilometri al secondo (7,5 milioni di km/h). Mica bruscolini.

Quando questa ondata di plasma arriva dalle nostre parti, la megnetosfera fa il suo dovere, ma purtuttavia parte del plasma del vento solare può comunque passare e le particelle elettricamente cariche raggiungono gli strati atmosferici alle alte latitudini producendo delle correnti elettriche che possono mandare in corto circuito gli apparati elettronici e causare sbalzi di pressione sulle linee della trasmissione elettrica nonché causare problemi alle trasmissioni radio, ai sistemi di navigazione etc etc.

Ora, un campo magnetico “piccolo piccolo” puo’ schermare efficacemente un vento solare i cui semplici spifferi possono indurre correnti parassite negli elettrodotti ?

Ma non finisce mica qui.

Il campo magnetico terrestre non è uniforme e in realtà il suo andamento è irregolare nello spazio (l'equatore ed i meridiani magnetici risultano linee contorte) e subisce delle oscillazioni nel tempo, variabili da luogo a luogo.
Tra le conseguenze della non uniformità del campo magnetico terrestre è la creazione di zone toroidali in cui vengono intrappolate delle particelle cariche; il bello è che si creano zone dove si ammassano particelle cariche positivamente, altre dove si addensano particelle cariche negativamente.
M a queste particelle mica stanno ferme lì, ad aspettare che qualcuno passi a salutarle mentre va sulla luna.

Queste particelle si muovono, quindi creano appunto una corrente elettrica e quindi inducono altri campi magnetici che si vanno a sommare al già esistente campo magnetico terrestre.

Quindi il campo magnetico terrestre non è uniforme, quindi in una spira metallica che in esso si muove verrà indotta della corrente elettrica.

Ora, è ben noto che l’energia dissipata termicamente in questi scenari è un funzionale del campo magnetico, della velocità, della forma e della resistenza.

Ora, più velocemente si muove l’oggetto metallico, maggiore sarà la corrente indotta, corrente che tanto “più velocemente” si muoverà quanto più bassa è la resistenza che va ad incontrare.

Ora, ad un’astronave fatta di alluminio (che è un ottimo conduttore) che fila ad una velocità pazzesca (com’è appunta la velocità di fuga) in un campo magnetico che non è fatto di “pastafrolla” e che non è omogeneo, non gli succede nulla ?

Lo steso dicasi per i fluidi corporei dell’equipaggio.

In questo sito, da qualche parte c’è la descrizione di cosa successe quando uno shuttle tentò di avvicinarsi alla prima fascia di Van Allen.

I fenomeni lì descritti si possono anche inquadrare nell’ ottica delle correnti indotte dal magnetismo delle fasce di Van Allen nelle strutture metalliche dello shuttle e nei fluidi biologici, anch’essi conduttori, dell’equipaggio.

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