Re: AGLI ELOHIM PIACEVA L'ODORE DI CARNE BRUCIATA!?

Inviato da  benitoche il 29/12/2010 6:30:01
audisio ha scritto

Citazione:
fuffa" teosofica di Steiner?
l'esoterismo è cosa troppo importante per condensarla in
queste banalità.


Redna ha scritto

Citazione:
La serietà tutti ce l'hanno e non occorre che un benitoche arrivi a dire che solo lui ce l'ha propinando le SUE cose e deridendo chi dice altro senza nemmeno star a capire che LUI STESSO sta andando a parare su cose prese e riprese da altri su basi talmente remote su cui si pensa che NESSUNO adesso ne sia al corrente.

basta solo che qualcuno non sia PIU'meglio degli altri o si ritenga da se medesimo tale.



La mia concezione di fondo riguardo a Rudolf Steiner è che in lui il Cristo ha regalato all’umanità una persona — e il Cristo ha ben il diritto di farlo — che afferma solo quelle cose su cui il suo giudizio, grazie alla percezione sensibile e a quella sovrasensibile, è maturato a un puntotale da dargli l’assoluta certezza che quanto dice è vero.
Egli ha sempre aggiunto che su ogni cosa detta ci sarebbe ancora moltissimo da dire, poiché ogni fenomeno è inesauribile.
Ha sempre sottolineato che non gli si deve mai credere ma si deve verificare tutto, nella certezza che ogniverifica non farà che confermare le sue affermazioni.
Sono anche trascorsi parecchi decenni dalla sua morte: sei suoi numerosi e in parte accaniti nemici avessero riscontrato anche un solo errore inequivocabile — ad esempio nelle sue affermazioni nel campo delle scienze naturali non avrebbero mancato di strombazzarlo ai quattroventi.
So che questa convinzione è molto impopolare in quest’epoca di livellamento generale — pardon, stavo quasi per dire di democrazia.

Molti non sopportano che ci siano, spiritualmente, dei giganti e dei nani. Dobbiamo per forza essere tutti uguali e la politicalcorrectness impone chenessuno sia così “razzista” da pretendere di aver trovato anche solo un frammento di verità oggettiva
Essendoci sempre meno tolleranza nei confronti degli uomini, molti diventano di colpo tolleranti nei confronti della verità. Molti intendono la tolleranza nel senso che ognuno ha la sua opinione personale e soggettiva, e che non deve esistere una verità oggettiva. Per costoro tollerare significa che tutte le opinioni sono ugualmente vere perché ugualmente false. Intollerante è per loro chi sostiene chec’è una verità oggettiva, valida e vincolante per tutti, conoscibile a tutti.
Invece, la verità non è mai una pura questione di sì o no, la verità è il modo in cui lo spirito umano si sforza di scandagliare la realtà per comprenderla sempre meglio.
E sono convinto che l’assioma fondamentale del cristianesimo sia lo stesso dell’Antroposofia, e cioè che la realtà intutte le sue manifestazioni è inesauribile

Per questo ritengo che nella scienza dello spirito di Rudolf Steinerl’errore sia escluso in linea di principio dal metodo stesso. Steiner chiama questo metodo lo sforzo di guardare tutte le cose da punti di vista sempre nuovi.
Dato che la realtà in tutti i suoi fenomeni è inesauribile, nella ricerca della verità bisogna evitare non uno, ma due scogli.

Il primo è quello del dogmatismo, che presume di poter gestire tutta la verità con un paio di concetti astratti; il secondo è lo scoglio del relativismo, che ritiene che tutto sia unicamente soggettivo, che esistano solo delle opinioni e nessuna verità oggettiva.

Rudolf Steiner percorre la via di mezzo: per lui esiste una verità oggettiva, ognuno può avvicinarsi sempre più ad essa, ma sarà sempre in cammino, poiché la ricerca della verità non finisce mai.
Si tratta di comprendere aspetti sempre nuovi della realtà nella sua oggettività e di armonizzarli con ciò che si è già trovato.


Noi uomini d’oggi ci accontentiamo del semplice credere― se ancora ci resta! ― perché è più comodo che pensare. Vorremmo che la conoscenza dello spirituale fosse un altro sonnifero che ci esonerasse dal pensare.
E perché desideriamo questo sonnifero? Perché forse siamo stanchi di pensare? Ma neanche per sogno: è perché non abbiamo neppure cominciato a farlo! Il nostro comune ragionare è poco più che un raddoppiamento, o una falsariga, della percezione: tiene questa in tale auge, e se stesso in tale ignavia, da limitarsi a registrare le percezioni, catalogandole, sistemandole, un po’ come fanno,e talvolta megliodi noi, le nostre macchine fotografiche sempre più perfette o i nostri bravi computer.

Il desiderio tutto moderno dello spirituale viene allora dalla noia di un pensiero divenuto schiavo della percezionee per questo così monotono da non dar più gioia e soddisfazione a nessuno. Il grande anelito dell’uomo d’oggi non è dunque quello di smettere di pensare; ma di smettere di «non pensare» per, finalmente!, cominciare a farlo.

E se la percezione sensibile ci ha concesso la pigrizia dell’intelletto, la realtà spirituale non può che fare il contrario:
perché lo spirito è per natura creatività, intuizione volitiva e amante. La percezione dello spirituale può venir concessa solo a chi muore dalla voglia di cominciare a pensare!

Solo un pensare che si fa sempre più reale e sostanziale nella sua forza d’intuizione e di volontà può introdurre l’uomo nel mondo spirituale. È proprio la creazione operata dal pensare che lo pone in grado di percepire il suo Io come primo Essere spirituale reale

Citazione:
Citazione da Mc
Per quanto riguarda i legami tra le tradizioni mondiali ... dimostra solo che si sono accettate, non che sono verificabili come realistiche o esatte (come anche che sono tutte minchiate, certo). Ma l'impossibilita' di verifica le declassifica a puro intrattenimento.

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Cioè?
Ti assicuro, ti esprimi in maniera non intelligibile...
E poi sempre con 'sta smania della verifica...
Madonna, t'hanno proprio indottrinato a scuola.
Tranquillo, nulla è verificabile.
Neanche che tu esisti.
Potresti essere un sogno di qualcun altro...
"Cogito ergo sum".
Che gran cazzata!


NO NO NO
Bisogna semplicemente ricominciare a pensare,mc ha più voglia di te audisio(se solo si dedicasse anche ad un sol libro e lasciasse perdere le bamboline wodoo a proposito,perfavore grazie,staccalo lo spillone)
Niente dogma niente fede,ma sano raziocinio,il tutto per permettere di riempire di contenuto i nomi di quelle Entità nostre creatrici,delle quali oramai ci è rimasto solo il vuoto nome
Sia nel mondo materiale che in quello spirituale la modalità conoscitiva dell’uomo rimane la stessa (prima percepisce e poi interpreta), ma le realtà da indagare (le cose percepite) e le leggi che le reggono sono profondamente diverse!
La visione presenta allora il mondo spirituale inframmenti senza nesso, e Steiner la chiama percezione«immaginativa». Il quadro unitario che, sperimentando e sperimentando, ne fa poi il pensare, distinguendo fra loro gli Esseri, comprendendo in quali rapporti essi sono gli uni con gli altri come facciamo nel mondo fisico, lo chiama«intuizione» spirituale vera e propria.
L’altalena dell’andirivieni infinito tra il frammento e il tutto, tra l’analisidel percepire e la sintesi del pensare che cerca il posto giusto da assegnare ai vari pezzi, che si chiede se per esempio l’ispirazione di far la tal cosa provenga da quest’angelo qui o da quel diavolo lì..., in tutto questo lavorio Steiner ravvisa la qualità «ispirativa» della conoscenza spirituale.

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