Normalmente il sole emette particelle radioattive che viaggiano arrivando anche fino ai confini del sistema solare, di norma la quantità per metro cubo di queste particelle (detto vento solare) è molto ridotto per cui affrontabile con la schermatura delle tute e dei moduli lunari.
A parte le regioni dotate di un'anomalia magnetica il resto della superficie lunare è costantemente bombardata dalle particelle cariche del vento solare (energie fra 1-100 eV), dei raggi cosmici solari (0.1-1 MeV) e dei raggi cosmici galattici (0.1-10 GeV). La profondità di penetrazione di queste particelle può arrivare anche ad alcuni metri sotto la superficie.
Vai in un centro dove hanno un'acceleratore di particelle (CEV) e fatti "bombardare" per UN MILLESIMO di secondo con un fascio di raggi da 2 MeV. Succede qualcosa? Niente, ti fa un baffo.
Il Centro Energia Viterbo nasce nel 1992 sfruttando le sinergie tra pubblico e privato, ciò ha permesso alla società di assumere un ruolo guida nel territorio viterbese per i servizi di riscaldamento e di depurazione grazie ad elevati standard esecutivi associati al contenimento dei consumi e della salvaguardia ambientale.
Dalla costituzione al 2001 è intervenuta una variazione della compagine societaria che ha consentito alla società di poter contare su un più ampio know-how ed una maggiore sfera di servizi da offrire. La società era composta al 51% dal Comune di Viterbo, dal 35% dalla Cofathec Servizi S.p.A. e dal 14% dalla Camuzzi S.p.A.
Nel corso del 1999/2000 sono stati fatti degli investimenti ( di circa 350.000 Euro) per trasformare a metano alcuni impianti termici e approntare il controllo telematico del parco impianti termici
Attualmente la compagine sociale del CEV si è allargata con inserimento del Consorzio Servizi Viterbese (composto da imprenditori locali), la società Enel Gas (ex Camuzzi S.p.A.), la Cofathec Servizi e il Comune di Viterbo che detiene ancora la quota di maggioranza del 51%.
Ivan:
In parole povere vuoi spiegare ciò che hai postato...
Spiega, non postare solo links.
Vai in un centro dove hanno un'acceleratore di particelle (CEV) e fatti "bombardare" per UN MILLESIMO di secondo con un fascio di raggi da 2 MeV. Succede qualcosa? Niente, ti fa un baffo.
Ora, al posto del tuo corpo, mettici il tuo CELLULARE acceso.
Fai partire la macchina sempre a 2 MeV x 1 millesimo di secondo eeeeehhhhh....ZAACCC....adios al tuo bel cellulare. Ogni microprocessore e transistor se ne va in fumo all'istante. Lui non sopravvive alle radiazioni. Tu sì!
Naturalmente alla Nasa NON dicono così !!
EGRET Detection of Gamma Rays from the Moon
D. J. Thompson, D. L. Bertsch (NASA/GSFC), D. J. Morris (UNH), R. Mukherjee (NASA/GSFC/USRA)
......
Thus, in high-energy gamma rays, the Moon is brighter than the quiet Sun.
Iceman: vennero chiamate "Fasce di Van ALLEN"( eddie Van Halen fu senza dubbio un genio, a suo modo anche scienziato! ma le fasce non le ha scoperte lui....),
ivan ha scritto:
Non c'è bisogno di spiegare nulla.
Quei link sono di una chiarezza e una limpidezza unica.
AD ONOR DEL VERO le "Fasce di Van Allen", insieme all'atmosfera terrestre, proteggono la vita sulla Terra dalle radiazioni ASSOLUTAMENTE MORTALI del Sole (...e pure del Cosmo!) che ci sono oltre ad esse !! - (....ricordate che siamo "creature terrestri" e altrove siamo come...."pesci fuor d'acqua" !!)
Alb ha scritto:
Eh eh eh eh! Sicuramene è perché suonavo la chitarra elettrica, ma Eruption del mitico Eddie m'è rimasta troppo nel sangue e allora scambio Allen per Halen.
Grazie della spiegazione. Naturalmente molte cose le sapevo già. Ma da come vedo che continua la discussione preferisco tirarmi fuori e lasciarvi al vostro modo di litig... ehm dialogare amabilmente.
mincuzzi è inutile che prendi per il culo. è esattamente quello che ho scritto. se fotografi un paesaggio ripeto un PAESAGGIO le stelle non si vedono per niente. se invece fai come ha fatto, poco correttamente ivan, cioè fotografi il cielo con una pellicola adatta e con un tempo di esposizione elevato le stelle si vedono. sulla luna non ci sono andati a fotografare le stelle e non si sono premuniti di usare tempi di esposizione elevati per fotografare il terreno, se lo avessero fatto con un tempo di esposizione elevata sarebbe risultata una foto sovraesposta a causa della forte luminosità del terreno lunare.
Ettore: E' UNA GRANDISSIMA BALLA che l'uomo possa sopravvivere dove essa non protegge !! - E, oggigiorno, NON POSSEDIAMO ASSOLUTAMENTE LA TECNOLOGIA per sopravvivere oltre ad essa !!
Ettore ha scritto:
PURTROPPO, caro Alb, mi è impossibile darti i dati VERITIERI sull'effetto sul corpo umano delle radiazioni del Sole senza le fasce di Van Allen !!
Infatti, ad Onor del Vero, tutta la documentazione è scomparsa ben prima "dell'avvento dell'uomo sulla Luna" !!! - - (....è più che normale, d'altronde !! Non trovi ?? )
Ettore: Infatti, ad Onor del Vero, tutta la documentazione è scomparsa ben prima "dell'avvento dell'uomo sulla Luna" !!! - - (....è più che normale, d'altronde !! Non trovi ?? )
di fotografie, alcune delle quali pure taroccate (vero ivan)
Si ma cerca di spiegarmelo lo stesso con le tue parole!
IO non mi voglio leggere pagine su pagine di siti in inglese...
Visto che tu lo hai postato immagine che lo tu lo abbia anche letto.
Spiega!
Il sole è sicuramente la più importante fonte naturale di energia e di radiazioni.
Gran parte delle radiazioni solari vengono assorbite nella ionosfera e nell'atmosfera terrestri: sulla terra giunge circa il 7% di questa immensa energia, le radiazioni ultraviolette, quelle visibili e una parte di infrarossi.
Le radiazioni vengono assorbite dalla pelle con modalità diverse e determinano effetti differenti. Le radiazioni ionizzanti, corpuscolari, i raggi gamma e i raggi X attraversano la pelle fino a raggiungere i tessuti più profondi (per queste caratteristiche vengono usati per terapie mediche o per esami radiografici).
con la quota la radiazione ultravioletta aumenta notevolmente di intensità. Ad esempio, in estate a 3000 metri la radiazione è quasi quattro volte più intensa che a 700 metri.
Tutte le foto fatte a panorami in montagna, con molta luce e quindi molto riflesso presentano un difetto... Le ombre delle montagne tendono tantissimo al blu...
"sulla Luna" fotografavano a 100 ASA, con 250 - f8/11 in luce, e 250 - f5.6 in controluce (curiosamente, lo stesso identico scarto che c'è sulla Terra, nonostante la "mancanza di atmosfera", e il suolo "con la albedo bassa"
Gli astronauti hanno portato con loro due macchine fotografiche Hasselblad del formato 70 per 70 millimetri, appositamente costruite con magazzini che contenevano rotoli di pellicola molto più lunghi del normale. Tutti i comandi di queste particolari macchine erano stati modificati per renderne facile l'uso anche calzando i guanti pressurizzati e un po' rigidi dello scafandro lunare.
L'obiettivo (uno Zeiss Biogon, apribile fino al diaframma 4,5) è un grandangolare da 38 millimetri, che abbraccia un angolo di ripresa di 71 gradi, in orizzontale e in verticale. La messa a fuoco del Biuogon può variare da 30 centimetri all'infinito. Il formato del fotogramma era un quadrato di 60 mm di lato. La velocità dell'otturatore compresa tra un secondo e un cinquecentesimo di secondo. Le crocette nere che compaiono nelle immagini sono punti fissi di riferimento, utili agli scienziati per meglio analizzare le fotografie allo scopo di stabilire proporzioni e distanze.
La nitidezza delle immagini è ottima, favorita non solo dall'eccezionale obiettivo, dalle ottime pellicole e dal grande formato dei negativi, ma anche dal fantastico ambiente lunare, privo di atmosfera. Questo fatto ha però causato qualche difficoltà di ripresa ad Armstrong ed Aldrin, perché il gioco della luce e dell'ombra, entrambe molto crude e nette, rendeva le inquadrature terribilmente contrastate: ma è venuta loro in aiuto la grande tolleranza della pellicola usata (una Kodak appositamente progettata) capace di ammorbidire, almeno in parte, i neri violenti e totali dell'ombra e la luce accecante riflessa dal paesaggio lunare.
Ettore ha scritto:
CHE NE DICI, carissimo Ivan, della ennesima PROVA INCONFUTABILE che ho appena esposto ?
TI PIACE ??
Ettore
ti ricordi adesso, mincuzzi di rispondermi? dopo 10 giorni? e va be. visto e considerato tutto quanto e l'incapacità di alcune persone di riuscire a provare qualche cosa che abbia un senso io me ne vado per un po'. Ho meglio da fare che discutere di granelli di polvere lunare, di stelle in cielo e di fotografie, alcune delle quali pure taroccate (vero ivan)
06-02-2006
Peggiore del previsto il rischio radiazione cosmica per gli astronauti
Una ricerca condotta dai Brookhaven National Laboratory all'interno dei NASA Space Radiation Laboratory, ha dimostrato che sono maggiori del previsto i rischi per gli astronauti legati al bombardamento di raggi cosmici che avviene quando viaggiano nello spazio.
I protoni della radiazione cosmica sarebbero infatti molto più dannosi per il Dna di quanto si pensasse fino ad ora.
Lo studio è stato pubblicato nel numero di febbraio della rivista Radiation Research.
"Finora gli scienziati hanno presupposto che il danno provocato alle cellule dai protoni fosse in qualche modo simile a quello dei raggi X, ma i nostri risultati indicano che questa convinzione è sbagliata", ha spiegato la biologa Betsy Sutherland, che ha guidato la ricerca, "I nuovi dati ci dicono che i protoni provocano modificazioni chimiche delle basi del Dna e rotture a singolo o doppio filamento (double strand breaks, dsb), quindi danni gravi al Dna".
Secondo la ricercatrice "questo significa che i ricercatori finora non hanno realmente capito come il Dna umano sia davvero colpito dalle particelle più abbondanti nello spazio e non abbiano di conseguenza provveduto a progettare un'adeguata protezione per gli astronauti".
I protoni, così come i raggi X e i raggi gamma, sono qualificati come "a basso trasferimento di energia" (low energy transfer, LET), supponendo che non rilascino molta energia quando passano attraverso la materia. La nuova ricerca del Brookhaven dimostra però che i protoni non sono a effetto "LET", ma provocano invece danni simili a quelli degli ioni di ferro ad alta energia e di altre particelle cariche. In particolare, verrebbero prodotti dei danni "a grappolo", i cosiddetti "damage clusters" che sono mutageni, possono portare al cancro o convertirsi in rotture a singolo o doppio filamento.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori del Brookhaven National Laboratory hanno utilizzato fasci di particelle cariche ad alta energia (protoni, ferro, carbonio, titanio e ioni di silicio) esponendo poi il Dna in soluzione a questo tipo di radiazioni. Quindi hanno misurato il livello di tra diversi tipi di "damage clusters" e di rotture a singolo o doppio filamento.
Per Betsy Sutherland però occorre rivalutare anche alcune terapie antitumorali che utilizzano routinariamente protoni a bassa energia ma sulle quali non esistono praticamente studi ceh indichino quale è il loro reale effetto sulle cellule tumorali, "perché si supponeva fosse simile a quello dei raggi X".
Composizione della crosta
Ossigeno 43%
Silicio 21%
Alluminio 10%
Calcio 9%
Ferro 9%
Magnesio 5%
Titanio 2%
Nichel 0,6%
Sodio 0,3%
Cromo 0,2%
Potassio 0,1%
Manganese 0,1%
Zolfo 0,1%
Fosforo 500ppm
Carbonio 100ppm
Azoto 100ppm
Idrogeno 50ppm
Elio 20ppm
Composizione chimica
...
La crosta lunare è composta da una varietà di elementi primari: uranio, torio, potassio, ossigeno, silicio, magnesio, ferro, titanio, calcio, alluminio e idrogeno
Più di 4,5 miliardi di anni fa, la superficie della Luna era un oceano di magma liquido. Gli scienziati pensano che uno dei componenti delle rocce lunari (detto KREEP, acronimo dell'espressione inglese ''K (potassio), Rare Earth Elements (terre rare), e P (fosforo)'', rappresenti l'ultimo resto del magma originario. Il KREEP è composto da ciò che gli scienziati chiamano "elementi incompatibili": sono elementi che non possono entrare a far parte delle strutture dei cristalli, e che quindi sono lasciati inutilizzati, alla superficie del magma. Per i ricercatori, il KREEP è un marcatore utile, per determinare la storia del vulcanismo lunare e tracciare la cronologia degli impatti da parte di comete e altri oggetti celesti.
Le rocce della Luna raccolte dagli astronauti, tutte provenienti dalla zona equatoriale, non presentavano alcuna traccia d'acqua. Neppure la sonda Lunar Prospector, o altre ricerche più recenti, hanno trovato alcuna evidenza di acqua, ghiaccio o vapore d'acqua.
È stato però ipotizzato che quantità significative di acqua possano rimanere sulla Luna, o sulla superficie, o inglobate nella crosta. I risultati della sonda Clementine suggerirono che nelle zone permanentemente in ombra della crosta si possano trovare piccole zone ghiacciate, che non hanno occasione di sciogliersi. Anche se queste zone sono probabilmente piccole, la quantità d'acqua totale potrebbe essere notevole: un miliardo di metri cubi, all'incirca il volume del lago Erie.
Scientists suspect that ilmenite, composed of iron, titanium and oxygen, might provide an easily accessible source of breathable oxygen for future explorers and inhabitants of the moon. The mineral is found in basaltic rock; the process of extracting oxygen from the ilmenite in this rock can also produce water, which in turn can be a source of hydrogen for rocket fuel.
Ilmenite, if found in plentiful amounts, could be processed to extract oxygen for breathing as well as water and the metals iron and titanium. Further processing could convert the water into hydrogen and oxygen as the feedstocks for electricity generating fuel cells or for use as rocket fuels, said Michael Wargo, a NASA researcher.
THE MINERAL ILMENITE
* Chemical Formula: FeTiO3, Iron Titanium Oxide
Figuring out how to interpret the UV spectroscopic data is important as scientists prepare for the 2008 launch of NASA's Lunar Reconnaissance Orbiter, said Dr. Robinson, that mission's chief scientist. The orbiter will include an ultraviolet spectrometer and will spend a year circling the moon while it develops detailed maps of the surface.
In addition to looking for ilmenite, the orbiter will be taking a close look at the moon's polar regions, where scientists suspect that large quantities of water ice might be found inside craters. Water would be another important resource that astronauts could exploit.
Piuttosto sei stato bravo a cambiare le carte in tavola,a capovolgere le frasi tuttavia i dubbi sullo sbarco lunare dell'uomo restano.
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