Re: Charlie Hebdo

Inviato da  Giano il 19/11/2015 23:14:56
Su invito di DrHouse copio dall' home page:

"(...)Nella notte del 5 luglio scorso, avviene uno strano furto di armi da guerra in un deposito militare nella città di Miramas, distante circa 60 km da Marsiglia. I ladri, dopo essersi introdotti senza particolari difficoltà, in quell’occasione prelevano esplosivo al plastico, 180 detonatori e 40 granate. Secondo gli investigatori, chi ha organizzato la rapina, doveva appartenere alle forze armate oppure esserne stato parte, dal momento che i ladri hanno dimostrato una perfetta conoscenza del posto e sono andati a colpo sicuro. Dopo aver reciso la rete di protezione del deposito, si sono infiltrati con estrema facilità e hanno prelevato le armi. A rendere ancora più sensazionale il furto, è il luogo prescelto come obbiettivo, ovvero un deposito di armi utilizzato per le operazioni di guerra in Africa.

Un sito quindi sensibile che richiedeva senz’altro una presente e continua sorveglianza. Il sindaco di Miramas, si dichiarò sconvolto dall’evento e incredulo di come non fosse stata presente in quel momento la vigilanza: "siamo scioccati. Questo è un sito militare altamente sicuro e ben sorvegliato da pattuglie. La polizia militare e la gendarmeria stanno adesso effettuando i dovuti controlli, al fine di determinare esattamente ciò che manca, quello che è successo e chi è responsabile." Nonostante questo, nessuno all’epoca sembrò dare troppa importanza al fatto e un portavoce del Ministero della Difesa rifiutò persino di commentare l’accaduto.
(...)
Anche per l’attacco del gennaio scorso, si cercò di capire da dove provenissero le armi dei terroristi. E’ da questa pista che partirono i due giudici istruttori di Lille, Stanislas Sandraps e Richard Foltzer, ai quali fu assegnata l’inchiesta sull’attentato parallelo alla strage presso la sede di Charlie Hebdo, avvenuto il 7 gennaio scorso al Hypercacher di Saint Vincennes, e realizzato da Amedy Coulibaly con due pistole Tokarev, un AK-47, e un mitra Skorpion 61. I giudici istruttori del Tribunale di Lille stavano conducendo un’inchiesta per risalire alla provenienza delle armi di Coulibaly, ed emisero il 10 aprile 2015 una richiesta di declassificazione di documenti riservati del ministero dell’Interno francese, nei quali sarebbero contenuti importanti riferimenti al traffico di armi clandestino.

La decisione fu presa personalmente dal ministro Cazeneuve,che rifiutò di mostrare i documenti per impedire che tali informazioni mettessero a repentaglio la sicurezza dello Stato francese. In qualche modo dunque, la scoperta del traffico di armi clandestino che avrebbe armato la mano di Coulibaly era collegata alla sicurezza della Francia. La notizia fu riportata a suo tempo dal sito Mediapart che riportava un coinvolgimento della gendarmeria di Lille in questo traffico:” Alcuni gendarmi di Lille e dei loro informatori erano al centro di un traffico d'armi che ha contribuito ad alimentare Amedy Coulibaly, autore dell'attacco all’Hypercacher di Saint Vincennes. Se non hanno saputo nulla sulla destinazione delle armi,sembrano aver lasciato andare gli acquirenti o perduto le loro tracce. La loro posizione è particolarmente delicata perché si trincerano dietro il segreto militare”. Anche in questa circostanza dunque appare esserci una zona grigia, di contiguità tra le massime istituzioni francesi e quel sottobosco clandestino che rifornisce di armi i terroristi.(...)"
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=13444

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  perspicace il 24/7/2015 18:20:13
In Francia approvata definitivamente la legge sulla sorveglianza dei cittadini


In Francia il Consiglio costituzionale ha approvato la legge che permette al governo di sorvegliare e spiare i cittadini del Paese, utilizzando i loro dati personali. Lo si legge in un comunicato del dipartimento.

Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/mondo/20150724/815130.html#ixzz3gpImGD5b

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  Argo1 il 11/4/2015 17:42:47
Se non è già stato segnalato, linko quest'articolo in cui vi sono elementi interessanti, tipo
chi era il tizio che ha filmato, indisturbato, l'uscita dei due dalla redazione, mischiati però ad altri fatti, a mio avviso, forse un pò frettolosamente ipotizzati.
http://www.veteranstoday.com/2015/02/09/charlie-falsified/

P.S. Dopo aver postato mi sono letto un po tutto il thread! Complimenti a tutti.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  AJeX-97 il 11/4/2015 17:12:16
Pure io in quei giorni come rituale mattutino accedevo sempre a questo topic nella speranza di leggere novità. Com'è finita? Ci sono novità? Mi ricordo che la versione ufficiale mediatica era piena di dettagli oltre il limite del tragicomico, ma in pratica è due mesi che non se ne parla più.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  FedeV il 19/3/2015 10:20:32
Citazione:

DrHouse ha scritto:
Ho smesso di aggiornare questo thread per il bassissimo seguito. Comunque, la tua è una notizia importante di cui non ero affatto a conoscenza. Adesso mi leggo per bene l'articolo.

Denghiu.


Io ti leggo sempre con interesse ma a francese sono veramente a zero.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  Merio il 16/3/2015 21:51:04
Son terroristi magici.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 15/3/2015 2:03:50
Strano. Non ci vede, non ha nemmeno la patente per guidare, ma è lui che guida l'auto, come si vede inequivocabilmente in questo video



e in questa foto



Strano anche dica che viene dallo Yemen, quando la moglie esclude più o meno categoricamente che nel 2011 si sia mai allontanato perché gli stava nascendo il figlio e non aveva nemmeno il passaporto. Interessante, infine, che il tizio che si vede nel fermo immagine all'autogrill di Villers-Cotterets non gli assomiglia nemmeno un po' (post #81). Idem per Chérif, che ha un naso e un taglio di capelli che non coincidono con nessuna delle foto disponibili che lo ritraggono prima del giorno fatale.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 15/3/2015 1:31:49
Ho smesso di aggiornare questo thread per il bassissimo seguito. Comunque, la tua è una notizia importante di cui non ero affatto a conoscenza. Adesso mi leggo per bene l'articolo.

Denghiu.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  Cheto il 15/3/2015 0:38:35
Segnalo qui su proposta di DrHouse

Non ho trovato su questo thread una citazione al'interessante articolo di Marcello Foa, che si può leggere qui ... uno dei killer era quasi cieco. E non è uno scherzo

[...] Il futuro killer di Charlie Hebdo si sposta poco. Una malattia degli occhi gli impedisce di superare l’esame di guida: senza occhiali, non vede niente a meno di un metro. [...]

L'uomo che, tra gli altri, avrebbe ammazzato il poliziotto a terra, era dunque un impedito, secondo i suoi familiari, ed era quasi non vedente, pare.


L'articolo citato come fonte da Foa si trova su L'Obs (una volta si chiamava: le Nouvel Observateur) N 2625 - 26 febbraio 4 marzo 2015, pag. 37. Ho controllato.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  hi-speed il 16/2/2015 12:50:30
Questi sono colpi sparati da un AK 47?



Questi invece sono colpi sparati da un AK 47 contro un vetro blindato!



Non mi sembra la stessa cosa

hi-speed

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  bernuga il 14/2/2015 12:14:27
Non chiedetemi il perche', ma ho la netta sensazione che questa foto di Coulibaly sia un fotomontaggio, come se lui in verita' fosse in posa con una ragazza/amico e che abbiano fatto un fotomontaggio, la linea d'ombra che li divide e' molto definita e continua pure su di lei quando le teste si separano, ed in generale mi da questa impressione.Sto impazzendo:



Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 7/2/2015 21:35:16
Uno screenshot dell'articolo de Le Canard Enchaîné di cui ho parlato al post #149:



Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 5/2/2015 16:20:15


Il settimanale satirico francese, Le Canard Enchaîné, ha riportato ieri uno scoop esclusivo a firma di Didier Hassoux, uno dei pochissimi giornalisti francesi che sta facendo vera ricerca sul caso Charlie Hebdo (lo stesso, per la cronaca, che ha scoperto che due individui sospetti erano stati visti nelle immediate vicinanze della sede di Charlie Hebdo facendo strane domande mesi prima dell'attentato, al punto da indurre un testimone a sporgere denuncia e prendere il numero di targa dell'auto). Hassoux racconta che un presunto complice di Coulibaly, identificato come Amar R., aveva da qualche tempo una relazione con una sottufficiale della gendarmeria, in servizio al forte di Rosny-sous-Bois, alle porte della capitale francese, che ospita diversi centri tecnici e di ricerca dei servizi segreti. Questa relazione sarebbe emersa durante le indagini sui contatti di Coulibaly dopo la sua uccisione.
L'esame delle fatture telefoniche di Coulibaly avrebbe rivelato tra i numeri più chiamati nei giorni degli attacchi e nel periodo precedente ci sarebbe quello di Amar R., uomo già noto alle forze dell'ordine e oggetto di mandato d'arresto europeo per traffico di droga e armi. Inoltre, si è scoperto che il cellulare di Amar R. si trovava vicino al supermercato kosher proprio il giorno dell'attacco. Alcuni testimoni, inoltre, avrebbero visto Coulibaly e Amar insieme pochi giorni prima.
Anziché arrestare Amar R., la polizia avrebbe deciso di spiarlo e seguirne gli spostamenti. È così che è emersa la sua relazione con la giovane gendarme, convertita all'Islam un paio di anni fa. Amar R. poteva entrare e uscire dal forte di forte di Rosny-sous-Bois a piacimenti e pure appartarsi con la compagna in un'auto della gendarmeria. Dopo ulteriori indagini, la donna è risultata estranea ai fatti e ha mantenuto il suo posto. Amar R. è invece stato arrestato il 23 gennaio.
Questo blog riporta uno stralcio dell'articolo originale de Le Canard (come noto, il settimanale satirico francese ha scelto di non pubblicare le sue edizioni in versione online):
Citazione:
Après l'issue tragique de la prise d'otages de Vincennes, les policiers décident de ne pas interpeller Amar R., mais de l'épier. Ils veulent être certains qu'il ne s'apprête pas, à son tour, à passer à l'action Et ils espèrent être conduits vers de nouvelles pistes. Ils le suivent à Grigny, puis à Gonesse et à Rosny-sous-Bois. Là, le suspect a rendez-vous avec une jeune femme. A bord du véhicule de cette dernière, le couple batifole gentiment. Puis la voiture fait mouvement. Direction plutôt inattendue : le centre technique de la gendarmerie nationale de Rosny-sous-Bois, une des fiertés des pandores. Derrière de hauts murs, cet ancien fort abrite, entre autres, le Service central des réseaux et technologies avancées, le Service technique de recherches judiciaires et de documentation, le Système des opérations et du renseignement. Une vraie gare de triage numérique... Les deux amants s'engouffrent dans le parking, sans que le planton y trouve à redire. Et pour cause : la voiture appartient à la gendarmerie nationale et la jeune femme est sous-officier, chargée du renseignement opérationnel ! Le lendemain, Amar R. revient sur les lieux. Mais seul, cette fois, et au volant de sa propre voiture. Comme la veille, il pénètre sans difficulté dans le fort de Rosny. Comme s'il était chez lui. Branle-bas de combat !

http://revolisationactu.blogspot.com.br/2015/02/amar-r-un-des-complices-de-coulibaly.html


Altri dettagli interessanti ci vengono dalla versione Facebook del quotidiano tunisino Tunis Tribune:
Citazione:
Au Enchainé de ce mercredi: La belle histoire d'amour entre un complice de Coulibaly et une gradée de la gendarmerie. La justice enquête...
Les enquêteurs ont identifié un proche du terroriste Amedy Coulibaly responsable de l'attaque du supermarché kasher. Il filait le parfait amour avec une femme sous-officier de la gendarmerie travaillant au fort de Rosny-sous-Bois. L'enquête a conduit les enquêteurs jusqu'à une adjutante de la gendarmerie nationale, Emmanuelle, qui était la petite amie d'un proche d'Amedy Coulibaly. L'information a été dévoilée ce mercredi matin par Le Canard Enchainé.
Avant les attaques, le proche du tueur faisait déjà l'objet d'un mandat d'arrêt européen, et était soupçonné de trafic de stupéfiants et d'armes. Ce qui ne l'a pas empêché de pénétrer mi-janvier en toute impunité et sans aucun contrôle, grâce à sa relation amoureuse, dans le fort de Rosny-sous-Bois, un temple du renseignement qui abrite le Service central des réseaux et technologies avancées, le Service technique de recherches judiciaires et de documentation ou encore le Système des opérations et du renseignement. Les enquêteurs ont découvert cette relation en filant les complices de Coulibaly peu après l'attaque du supermarché kasher de la Porte de Vincennes. La consigne avait alors été de ne pas arrêter tous les proches et complices du terroriste mais de les filer pour essayer de repérer d'éventuelles complicités ou des connexions avec l'entourage des frères Kouachi, voire même de déjouer de nouvelles attaques. L'étude des factures téléphoniques détaillées de Coulibaly a alors permis aux enquêteurs d'identifier une soixantaine d'individus suspects.
Parmi eux, Amar R., bien connu des services de police et dont le téléphone portable avait été localisé par un relais non loin de l'Hyper Cacher de la porte de Vincennes juste avant l'attentat. Il avait même été aperçu en compagnie de Coulibaly juste avant l'attaque. Les enquêteurs établissent que les deux complices ont tenté de monnayer fin décembre un véhicule contre des armes. Amar R. est suivi en toute discrétion à Grigny, à Gonesse puis à Rosny-sous-Bois. C'est là que les enquêteurs se rendent compte que l'individu file le parfait amour avec une adjudante du centre de gendaremerie de Rosny-sous-Bois. Il lui arrivait même de pénétrer dans l'enceinte du fort sans le moindre contrôle. La jeune femme, quant à elle, convertie depuis deux ans à l'islam, a été aperçue sortant du fort et troquant son képi réglementaire contre un voile. Mais après enquête, aucun signe de radicalisation religieuse ou de quelconque complicité dans les récentes attaques chez la jeune femme n'a pu être établi. Le proche de Coulibaly a, lui, été arrêté le 23 janvier dernier par la Brigade de recherche et d'intervention (BRI) de la préfecture de police de Paris. La jeune femme, quant à elle, continue à occuper ses fonctions et aucune sanction administrative n'a été prise à son encontre.

https://fr-fr.facebook.com/TunisTribune?fref=photo


Inutile aggiungere che i media mainstream francesi hanno finora quasi completamente ignorato la notizia. L'unico accenno si trova su Le Figaro, che ha dedicato alla notizia un articolo:
Citazione:
L'incroyable liaison amoureuse d'une gendarmette et d'un complice de Coulibaly

Les enquêteurs ont identifié un proche du terroriste, présent Porte de Vincennes juste avant l'attaque du supermarché kasher. Il filait le parfait amour avec une femme sous-officier de la gendarmerie travaillant au fort de Rosny-sous-Bois.
Manque de discernement ou manipulation? L'enquête sur les réseaux islamistes en France à la suite des attaques terroristes des 7 et 9 janvier derniers a conduit les enquêteurs jusqu'à une adjutante de la gendarmerie nationale, Emmanuelle, qui était la petite amie d'un proche d'Amedy Coulibaly. L'information a été dévoilée mercredi matin par Le Canard Enchainé. Avant les attaques, le proche du tueur faisait déjà l'objet d'un mandat d'arrêt européen, et était soupçonné de trafic de stupéfiants et d'armes. Ce qui ne l'a pas empêché de pénétrer mi-janvier en toute impunité et sans aucun contrôle, grâce à sa relation amoureuse, dans le fort de Rosny-sous-Bois, un temple du renseignement qui abrite le Service central des réseaux et technologies avancées, le Service technique de recherches judiciaires et de documentation ou encore le Système des opérations et du renseignement.
Les enquêteurs ont découvert cette relation en filant les complices de Coulibaly peu après l'attaque du supermarché kasher de la Porte de Vincennes. La consigne avait alors été de ne pas arrêter tous les proches et complices du terroriste mais de les filer pour essayer de repérer d'éventuelles complicités ou des connexions avec l'entourage des frères Kouachi, voire même de déjouer de nouvelles attaques. L'étude des fadettes (factures téléphoniques détaillées) de Coulibaly a alors permis aux enquêteurs d'identifier une soixantaine d'individus suspects. Parmi eux, Amar R., bien connu des services de police et dont le téléphone portable avait été localisé par un relais non loin de l'Hyper Cacher de la porte de Vincennes juste avant l'attentat. Il avait même été aperçu en compagnie de Coulibaly juste avant l'attaque. Les enquêteurs établissent que les deux complices ont tenté de monnayer fin décembre un véhicule contre des armes.
Aucun signe de radicalisation religieuse
Amar R. est suivi en toute discrétion à Grigny, à Gonesse puis à Rosny-sous-Bois. C'est là que les enquêteurs se rendent compte que l'individu file le parfait amour avec une adjudante du centre de gendaremerie de Rosny-sous-Bois. Il lui arrivait même de pénétrer dans l'enceinte du fort sans le moindre contrôle. La jeune femme, quant à elle, convertie depuis deux ans à l'islam, a été aperçue sortant du fort et troquant son képi réglementaire contre un voile. Mais après enquête, aucun signe de radicalisation religieuse ou de quelconque complicité dans les récentes attaques chez la jeune femme n'a pu être établi. Le proche de Coulibaly a, lui, été arrêté le 23 janvier dernier par la Brigade de recherche et d'intervention (BRI) de la préfecture de police de Paris. La jeune femme, quant à elle, continue à occuper ses fonctions et aucune sanction administrative n'a été prise à son encontre.

http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2015/02/04/01016-20150204ARTFIG00132-l-incroyable-liaison-amoureuse-d-une-gendarmette-et-d-un-complice-de-coulibaly.php






Re: Charlie Hebdo

Inviato da  ivan il 3/2/2015 6:03:43
Da Carmilla on line
link jesuishumain

Citazione:


....
Ma c’è un ma: è stato colpito un giornale, sono stati massacrati (non solo, ma anche) dei giornalisti.
Questo crea un precedente: nella logica dell’escalation militare (dell’innalzamento del livello di scontro, si sarebbe detto in altri anni), motivata dal bisogno di clamore mediatico – per dirla con cinico realismo: nella logica di vendere meglio un prodotto al-Qaeda rispetto a quello dei rivali del Daesh (=Isis), in una logica di rilancio continuo – non si torna indietro. D’ora in poi, giornalisti e scrittori sono un target anche in Occidente: la logica di eliminazione fisica di giornalisti e scrittori come strumento per l’eliminazione materiale della libertà di espressione è stata esportata dal Medio Oriente all’Europa. D’ora in poi, un giornalista o uno scrittore “scomodo”1 può essere intimidito, imbavagliato, o eliminato costruendogli il profilo di target ideale e facendo filtrare il suo nome.
Questo è il punto: la libertà d’espressione – non quella formale, scritta nei principi astratti: quella concreta, che consiste in produzioni d’informazione, inchieste, prese di parola e quant’altro vi viene in mente. Quella libertà d’espressione stretta nelle maglie di un conflitto nel quale non ci sono solo due attori, uno buono e uno cattivo, ma una pluralità di attori, tutti – seppur in diversi gradi – cattivi.
E le condizioni materiali di tutela e, soprattutto, auto-tutela di questa libertà.
...
2. Le rêve aux loups (Allarmi, son fascisti!)
Passage Sainte-Anne Popincourt

Uscendo da rue Nicolas Appert ci si sente osservati da sguardi malvagi: lupi purpurei con occhi di bragia sui muri separati dal passage. Sono graffiti stampati dall’autore di un romanzetto probabilmente pessimo, di sicuro rancoroso (Le rêve aux loups): pubblicità, insomma, destinata ad essere sommersa da ben altri clamori mediatici. Restano questi lupi feroci che ti guardano mentre mediti sul fatto che questi jahdisti sono dei fascisti, senza se e senza ma. E che questa strage costringerà a riformulare, ad ampliare il concetto di fascismo.
reve_aux_loups copiaLo si potrebbe argomentare in molti modi, scelgo di farlo con una voce che viene da piazza Tahir2: Alaa el-Aswani, romanziere di fama, ma anche attivista politico contro (nello stesso tempo) la dittatura di Mubarak e il fondamentalismo salafita della Fratellanza Musulmana. El-Aswani ha partecipato sia all’accampata di piazza Tahir – narrando le morti degli accampati al suo fianco per mano dei cecchini – sia alla rivolta contro la dittatura fondamentalista instaurata da Morsi3. In un articolo dell’ottobre 2011, L’Egitto di fronte al fascismo4, el-Aswani, dopo aver spiegato ai lettori egiziani l’origine del termine “fascismo”, cala nella realtà egiziana questo concetto politico:

«Purtroppo il concetto di fascismo si adatta a numerosi partigiani dell’islam che credono di esserne i soli rappresentanti; che considerano come nemici tutti quelli che non sono d’accordo con le loro opinioni, e che sono pronti a imporre le proprie idee con la forza. La loro storia è piena di crimini e aggressioni contro chiese e mausolei, di incendio e saccheggio di negozi e magazzini copti [minoranza religiosa discriminata e perseguitata dai fondamentalisti islamici in Egitto]».

Citando la persecuzione dello scrittore Nagib Mahfuz, accusato dai fondamentalisti di essere «responsabile della decadenza morale degli egiziani con i suoi romanzi pornografici», el-Aswani avverte: questo «fascismo religioso che sfrutta i sentimenti religiosi degli egiziani per arrivare al potere […] non è un prodotto originario dell’Egitto», ma dei fiumi di denaro provenienti dal petrolio saudita di cui dispongono i gruppi salafiti wahhabiti. E – argomenta in altri articoli – dell’indottrinamento degli emigrati che sono andati a cercare lavoro nell’Arabia saudita wahhabita, e del potere mediatico dei predicatori televisivi (i cui programmi si moltiplicano perché veicolano, con i loro indici di ascolto, maggiori introiti pubblicitari per le emittenti televisive). A scanso di equivoci, el-Aswani è un musulmano credente, imparentato con figure importanti del clero musulmano egiziano: ma rifiuta il fanatismo che riduce «la religione ai galabieh e agli hidjab»5.
Il riferimento al denaro saudita coglie un aspetto importante: il contesto geo-politico mediorientale, segnato dalla geometria variabile delle politiche imperiali statunitensi e delle mosse e contromosse delle altre potenze locali. Politiche che creano e sostengono il fondamentalismo, ma delle quali i fondamentalisti a loro volta si servono con astuzia e pragmatismo (proprio come le dinamiche di reciproca infiltrazione e strumentalizzazione fra servizi cosiddetti “deviati” e gruppi eversivi neofascisti fra piazza Fontana e la stazione di Bologna): il che non impedisce al romanziere di riconoscere una soggettività politica agli jihadisti (piuttosto che crederli semplici burattini), di comprenderne la pericolosità dei comportamenti politici, e di riconoscerli come nemici da combattere.
...


Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 31/1/2015 13:12:22
IL PROPRIETARIO DELL'HYPER CACHER DI VINCENNES HA CEDUTO L'ATTIVITÀ IL GIORNO PRIMA DELLA PRESA DEGLI OSTAGGI

Il New York Post ci informa, in un articolo del 21 gennaio, che Michel Emsalem, fondatore della catena alimentare kosher Hyper Cacher, ha trasferito la propria famiglia a New York nell'aprile dello scorso anno. All'origine di tale decisione, secondo la moglie Dinah Emsalem, il fatto che la Francia non sarebbe più da tempo un Paese sicuro per gli ebrei. Nello stesso articolo la moglie rivela però anche un altro particolare interessante: per coincidenza, il marito ha ceduto la propria partecipazione nell'Hyper Cacher proprio alla vigilia della presa degli ostaggi nel supermercato del 9 gennaio, mantenendo però ancora temporaneamente la funzione di CEO:


Kosher Market CEO sent family to NYC over anti-semitism in Paris

The deadly terror attack on a kosher market in Paris has its CEO considering a move to Manhattan — where his wife and kids relocated last year to escape surging anti-Semitism in their native country.
Michel Emsalem, who founded the French Hyper Cacher grocery chain, said Tuesday that his two teenage daughters “are much more secure in New York” and that he’s thinking of joining them and their mom.
“God bless America,” Emsalem said in broken English during an appearance with Mayor de Blasio at a memorial outside his shuttered store. “We can see the support of America against all of these terrible acts and [for] the Jewish community. It’s a big support.”
Emsalem’s wife, who has been living in an Upper East Side rental since April, said she jumped at the chance to work in Manhattan due to worries about attacks in Paris.
Dinah Emsalem said the Jan. 9 murders of three shoppers and a Hyper Cacher worker by a terrorist “confirmed to me that my fears were real and justified.”
“I had expected that to happen for some time,” she said. “I had warned [my husband] and I had warned my family.”
Dinah, 43, said she, her husband and kids had already applied for immigration green cards and that she went online a day after the supermarket massacre to re-enroll daughters Rebecca, 14, and Sarah, 16, in the private Lycée Français de New York for next year.
“We don’t feel protected and welcome in France,” she said.
Dinah — who is COO of North American operations for the French fashion firm Sandro, Maje, Claudie Pierlot — said she and her girls have been “quite happy” since moving to New York. “I think the United States is much more open to diversity, and we feel much more comfortable,” she said.
Dinah also said she was hopeful that Michel, 50, could join them full-time, rather than just visiting for a week at a time every month or so. But while Michel said he coincidentally sold his stake of Hyper Cacher a day before the attack, he retained the titles of CEO and president and Dinah said “he has to get himself organized” before making a move.
She also noted that they both have elderly parents in France.
“It’s not a decision at this stage,” she said. “It’s more an option that we have been considering and are more considering now.”
Paris Deputy Mayor Patrick Klugman was overheard telling de Blasio that New York is the new promised land for disaffected French Jews.
“The Jews used to say, ‘Next year in Jerusalem.’ Now we say, ‘Next year in New York,’ ” Klugman said.

http://nypost.com/2015/01/21/kosher-market-ceo-sent-family-to-nyc-over-anti-semitism-in-paris/


Panamza ci informa inoltre che la controllante della catena di supermercati è "Hyper Hide", una SAS. Hyper Cacher Vincennes è di proprietà dello stesso azionista unico, Michel Emsalem.
Sempre secondo Panamza, la decisione della vendita dell'attività potrebbe essere in realtà legata al fatto che la catena alimentare kosher era da tempo in perdita a causa della forte immigrazione di ebrei francesi verso Israele in corso negli ultimi anni.
http://www.panamza.com/300115-hypercacher

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  fefochip il 31/1/2015 10:11:50
Citazione:
fefochip, ne ho parlato dettagliatamente al post #147.

ok , grazie. scusate.

è bello vedere però che luogocomune è sempre una fucina di discussioni ricca e aggiornata

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 30/1/2015 21:26:03
fefochip,
ne ho parlato dettagliatamente al post #147.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  fefochip il 30/1/2015 20:51:05
scusate arrivo tardi nella discussione e non ho letto dal principio i commenti

volevo porre all'attenzione alcuni particolari veramente sospetti riportati da questo articolo su comedonchisciotte
che parla del suicidio misterioso del detective di polizia francese in relazione alla strage di charlie

Citazione:
Secondo la madre di Helric Fredou, i poliziotti che l’hanno ascoltata le hanno chiaramente fatto sapere che non avrà accesso al rapporto dell’autopsia.

e soprattutto nessun giornalista mainstream chiede il perche

Citazione:
Il medico curante di Helric Fredou, con il quale la madre si è intrattenuta giovedì 22 gennaio, si rifiuta di avallare il quadro descritto dai rari articoli apparsi riguardo al poliziotto insinuanti che Fredou soffrisse di depressione e di un non meglio precisato “burn - out” (esaurimento nervoso).

e ancora nessun giornale si interroga sulla questione


Citazione:
Il fratello di Charb ha negato, parlando a nome suo e dei suoi genitori, in una dichiarazione a l’Agence France Presse il 10 gennaio 2015, l’esistenza di una relazione sentimentale tra suo fratello e Jeannette Bougrab

non so voi ma quando parlava questa tizia in televisione a me non tornava qualcosa.

era perfetta per la propaganda guarda caso.
una reazione istintiva di fronte a una cosa del genere da parte di un amante sarebbe stata quella (istintiva non giusta per carità) quella di prendersela con l'amato che ha rischiato troppo provocando le persone sbagliate.
invece questa che straparlava con ampio spazio sui telegiornali riguardo a questo charlie quasi eleggendolo a eroe.
francamente uno che faceva quelle vignette non mi pareva tanto un eroe ma un provocatore malizioso.

con quest'ultima notizia la questione invece torna perfettamente

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  ByB il 30/1/2015 20:17:44
è il solito film:

http://youtu.be/51eVf1N2Y6g

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 29/1/2015 16:42:29
Citazione:

Sertes ha scritto:
Su col morale Doc, già col materiale raccolto finora si può scrivere un "Dossier False-Flag Parigi" molto nutrito.

E poi ci sono varie piste da seguire, varie domande interessanti, ad esempio:

se i terroristi ce l'avevano per le vignette di maometto, e siccome avevano una lista e uccidevano a colpo sicuro tutti i vignettisti, e siccome hanno in più occasioni evitato di fare vittime estranee, perché hanno scelto di uccidere anche Bernard Maris, che era l'economista del giornale? Un forte critico dell'economia capitalistica occidentale, peraltro.

Sertes,
il mio morale è abbastanza a terra in questo momento. Ho appena perso un parente di nemmeno 60 anni per leucemia.

A parte questo, l'11 settembre mi ha insegnato che, quando ci si avvicina ad argomenti come questi, occorre una pazienza da certosini. Ci vuole tempo per ricercare gli argomenti, approfondirli e svilupparli, scartare ciò che ha una spiegazione e ciò che è debunkabile o non dimostrabile, tenere ciò che resta, verificarlo e vedere se porta da qualche parte. Per ora, su Charlie Hebdo abbiamo un discreto elenco di anomalie e domande senza risposta, che però non autorizzano ancora a parlare di false flag. Detto in altre parole, dubbi e domande a palate, prove ancora poche. Anche perché su certi aspetti della vicenda c'è per adesso il buio completo. O quello che ci dicono i media o niente. Laddove si riesce a scavare, però, si trova subito materiale putrescente. Ad esempio, la moglie di Said Kouachi ha già negato che il marito si sia mai allontanato da lei nel 2011 per andare in Yemen perché era incinta e lui non aveva nemmeno il passaporto. Eppure è una "notizia" che si continua a prendere per buona, anche se viene dalle solite imprecisate fonti di servizi segreti. Ai più basta.

Io il mio lavoro lo porterò avanti, come potrò. Certo, a giudicare dall'interesse che questo thread sta suscitando, c'è poco da star allegri anche qui dentro. Finché c'è da speculare sulla pallottola che non sfonda il cranio e non fa schizzare il cervello a due isolati di distanza, centinaia di accessi e di post, dove tutti hanno già stabilito che c'è un false-flag, che il colpo viene dal Mossad ecc. Quando c'è da fare ricerca, tutti si tirano indietro.

Déjà vu.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  Merio il 29/1/2015 16:26:57
è vero.

Anche una cosa che mi pare abbia detto Messyan a proposito dei terroristi, magari non sta tanto in piedi.

In teoria avrebbero dovuto concentrarsi sulle opere offensive a proposito di Maometto cercando di distruggerle.

In secondo piano avrebbero ucciso gli infedeli.

Dato il poco tempo a disposizione avrebbero dovuto distruggere gli archivi e scappare.

Anche la morte dell'economista è strana.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  Sertes il 29/1/2015 16:10:16
Su col morale Doc, già col materiale raccolto finora si può scrivere un "Dossier False-Flag Parigi" molto nutrito.

E poi ci sono varie piste da seguire, varie domande interessanti, ad esempio:

se i terroristi ce l'avevano per le vignette di maometto, e siccome avevano una lista e uccidevano a colpo sicuro tutti i vignettisti, e siccome hanno in più occasioni evitato di fare vittime estranee, perché hanno scelto di uccidere anche Bernard Maris, che era l'economista del giornale? Un forte critico dell'economia capitalistica occidentale, peraltro.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 29/1/2015 14:30:06
Citazione:

Merio ha scritto:
Non mi sembra di essere troppo complottista ad affermare che ci sono state gravi mancanze da parte dei servizi francesi.

Questo aspetto si vede in Francia ?

C'è una critica dell'operato dei servizi francesi ?

Critica all'operato dei servizi segreti francesi?
Nemmeno si parla più della strage di Charlie Hebdo in generale, figuriamoci se i media vanno a scavare nei dettagli. Rari sono ormai i trafiletti dedicati al passato dei presunti attentatori, per lo più ripetendo cose già dette e citando fonti non verificate e non verificabili. Qualche intervista a sopravvissuti o parenti di vittime, niente di più.

C'è una cortina di silenzio attorno a questo caso. Passato il momento della commozione iniziale, l'argomento è caduto nel dimenticatoio più completo. D'altra parte, c'è già un colpevole, c'è già stato un "processo" e una sentenza. Caso chiuso.

Come in molti altri casi, c'è da scommettere che alcuni dettagli anomali emergeranno solo con il tempo e, tanto per cambiare, cadranno nell'indifferenza più generale dei media. Quel poco che verrà fuori lo dovremo, come sempre, a giornalisti e ricercatori indipendenti. del resto, già in queste prime settimane è stato così.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  Merio il 28/1/2015 12:24:26
Non mi sembra di essere troppo complottista ad affermare che ci sono state gravi mancanze da parte dei servizi francesi.

Questo aspetto si vede in Francia ?

C'è una critica dell'operato dei servizi francesi ?

EDIT

avevo scritto "servi" al posto di "servizi".

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 28/1/2015 11:31:12
PRESUNTI FRATELLI KOUACHI AVVISTATI NEL QUARTIERE FACENDO DOMANDE SULLA SEDE DI CHARLIE HEBDO L'ESTATE SCORSA


Il un articolo del 14 gennaio pubblicato su Le Canard Enchainé il giornalista Didier Hassoux scrive che alla fine dell'estate 2014, guarda caso poco dopo che la sorveglianza alla redazione del settimanale era stata allentata, due individui ritenuti "verosimilmente" (N.B.) i fratelli Kouachi vengono visti nel quartiere da testimoni. Si fanno notare a tal punto da essere considerati "minacciosi". Un giornalista di un'agenzia di stampa vicina prende il numero di targa del loro veicolo e si reca al commissariato di polizia per sporgere una denuncia contro ignoti. Purtroppo, non trovo l'articolo originale su Le Canard Enchainé e devo accontentarmi di un articolo che lo riporta in modo non integrale:

Citazione:
Le Canard Enchainé de la semaine dernière, daté du 14 janvier 2015, contient une information explosive qui n’a pas, à notre connaissance, été reprise par quel que média que ce soit. Je viens de le relire pour bien me persuader que je n’avais pas halluciné.
Elle aurait du faire la ‘une’ de tous les journaux, pendant une semaine.
Ainsi, peu de temps après que la surveillance de Charlie Hebdo ait été allégée, à l’été dernier, deux individus sont remarqués dans le quartier et posent des questions sur le siège de l’hebdomadaire. Ils sont tellement menaçants qu’un journaliste d’une agence de presse voisine relève le numéro d’immatriculation de leur véhicule et va le signaler au commissariat du 11ème arrondissement. Selon le journaliste, Didier HASSOUX, un procès-verbal est rédigé.
Selon lui toujours, il est vraisemblable qu’il s’agissait des frère KOUACHI, dont on sait qu’ils étaient déjà en tête de liste des potentiels terroristes.

http://blogs.mediapart.fr/edition/police-co/article/200115/des-tetes-devraient-tomber


Sarebbe fondamentale riuscire ad accedere all'articolo originale, anche in versione PDF. L'informazione, come sottolinea l'autore dell'articolo citato qui sopra, è potenzialmente esplosiva, anche se troppo generica. Non si conosce il nome del giornalista che ha sporto la denuncia, né dell'agenzia per cui lavora, non si conosce il numero di targa dell'auto, non si conosce la data esatta dell'evento. La prudenza è dunque d'obbligo, ma, se dovesse rivelarsi vera, questa notizia aprirebbe uno scenario a dir poco sospetto. Per chi come me ha trascorso anni a studiare il caso Kennedy, episodi come questo non possono che far risuonare qualche campanello. Con Oswald si fece lo stesso. Per mesi falsi Oswald vennero mandati in giro a "farsi riconoscere" con atteggiamenti e comportamenti platealmenti appariscenti con l'obiettivo di preparare anticipatamente la vittima sacrificale all'evento che nel frattempo veniva preparato. Viene da chiedersi perché i fratelli Kouachi abbiano bisogno nel 2014 di fare una perlustrazione sul posto che potrebbero fare comodamente seduti a casa dal proprio computer usando Street View e, anche se avessero sentito il bisogno di farla dal vivo, perché mai avrebbero dovuto fare domande in giro e rendersi così riconoscibili, anziché muoversi in modo discreto, come la logica suggerirebbe. E, soprattutto, perché mai avrebbero poi agito a volto coperto il 7 gennaio 2015 se non avevano preso alcuna precauzione qualche mese prima.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  Merio il 26/1/2015 23:25:42
Citazione:
La madre sostiene che dall'8 gennaio a oggi nessuna testata giornalistica mainstream l'ha mai contattata per avere informazioni o saperne di più sulla morte del figlio


Questo è interessante.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 26/1/2015 1:59:11
LA FAMIGLIA DI HELRIC FREDOU NON AVRÀ ACCESSO AL REFERTO DELL'AUTOPSIA

Contattata dal sito Panamza, la madre del defunto commissario capo di Limoges, Helric Fredou, ha fatto sapere diverse cose:


1. Si dichiara "enormemente scioccata" per non aver ricevuto fino ad oggi nemmeno un messaggio di condoglianze dall'attuale ministro dell'interno Bernard Cazeneuve, il quale conosceva benissimo Helric Fredou avendo lavorato a stretto contatto con lui a Cherbourg dal 2010 al 2012, quando Cazeneuve era vicesindaco.

2. La famiglia non avrà accesso al referto dell'autopsia. Il codice di procedura penale francese prevede che, in caso di autopsia giudiziaria (nei casi di suicidio o morte sospetta), ogni membro della famiglia ha facoltà di farne richiesta al procuratore.

3. L'arma di servizio di Helric Fredou non era dotata di silenziatore. Alla domanda "Perché nessuno ha sentito il colpo?", la madre avrebbe ricevuto una risposta laconica: "Il suo ufficio era ben isolato."

4. Secondo la madre, Helric Fredou aveva mandato tre investigatori a indagare sui parenti di una delle vittime. Sappiamo che si trattava dei familiari di Jeannette Bougrab, compagna di Stéphane Charbonnier, direttore di Charlie Hebdo e prima vittima degli attentatori. Inoltre ,Fredou aveva consultato le reti sociali sul caso. È a quel punto che ha detto a testimoni di voler fare una telefonata importante. Secondo la madre, Fredou avrebbe voluto scrivere il rapporto di proprio pugno, vincendo l'insistenza del suo diretto superiore. Secondo il sito Panamza, il superiore diretto era Gil Friedman, direttore della polizia criminale di Limoges.

5. La madre ha chiesto perché non è visibile il foro di uscita del proiettile. Secondo la polizia, Helric Fredou avrebbe puntato la canna della pistola contro la fronte e la pallottola sarebbe rimasta all'interno del cranio.

6. Il medico curante di Helric Fredou, con cui la madre ha parlato giovedi 22 gennaio, si rifiuta di convalidare l'affermazione fatta dai media citando imprecisate fonti del sindacato di polizia, secondo cui Helric Fredou soffriva di depressione ed esaurimento emotivo (burnout).

7. La madre ha chiesto alla polizia a chi era diretta l'ultima chiamata fatta dal figlio. La polizia le ha risposto che non è stata registrata nessuna chiamata e che non possono saperlo.

8. Ben quattro direttori della polizia, espressamente venuti da Parigi, hanno incontrato la madre al mattino seguente per offrirle le condoglianze e convincerla che si è trattato di un "suicidio".

9. La madre sostiene che dall'8 gennaio a oggi nessuna testata giornalistica mainstream l'ha mai contattata per avere informazioni o saperne di più sulla morte del figlio.

Articolo completo in francese

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 26/1/2015 1:06:06
In questo video, a partire da 0:30, si vede l'intera sequenza del poliziotto ferito alla gamba trasportato a mano verso l'ambulanza che si trova su Rue Pelée.





In quest'altro video, a partire da 0:50, si ha invece un'ottima prospettiva del vialetto pedonale che congiunge Rue Pelée a Rue Nicolas Appert. È in questo vialetto che è avvenuta la sparatoria tra i poliziotti in bicicletta e i due attentatori.



Re: Charlie Hebdo

Inviato da  DrHouse il 25/1/2015 21:40:24
Citazione:

davlak ha scritto:
@DrHouse
no, mi sa che hai ragione, non è la stessa persona.
una domanda, nel video del poliziotto "imboscato" si sente solo uno sparo che dovrebbe essere il colpo di grazia a Ahmed...quindi dopo qualche secondo sono scappati.

Sì, dovrebbe essere il colpo di grazia sparato ad Ahmed.

Citazione:
ma se è così, perché l'imboscato se ne va invece di soccorrere Ahmed dato che la citroen è appena sgommata via??

L'impressione è che veda i due ripartire sulla Citroen e torni rapidamente verso l'auto della pattuglia, che nel frattempo è rimasta ferma dall'altra parte del boulevard davanti ad Allée Verte, per decidere il da farsi con i colleghi. Poteva fare poco a quel punto, visto che inseguirli contromano era un'impresa pressoché impossibile.

È la mia impressione, almeno. Per saperlo, dovremmo chiederlo a lui.

Re: Charlie Hebdo

Inviato da  davlak il 25/1/2015 20:50:36
@DrHouse
no, mi sa che hai ragione, non è la stessa persona.
una domanda, nel video del poliziotto "imboscato" si sente solo uno sparo che dovrebbe essere il colpo di grazia a Ahmed...quindi dopo qualche secondo sono scappati.
ma se è così, perché l'imboscato se ne va invece di soccorrere Ahmed dato che la citroen è appena sgommata via??

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