L’industria casearia e l’invenzione del fabbisogno di calcio

Inviato da  Spiderman il 10/4/2012 13:17:16
Il fabbisogno di calcio per l’essere umano… provate ad indovinare!? È stato inventato dall’industria casearia (che nel 1994 lo portò a 1000 milligrammi al giorno, nel 1997 a 1200, nel 2001 a 1500!).
Il fabbisogno reale è molto più basso di quanto si dicesse. Già nel 2007 in tutta Europa è stato riportato a 700 milligrammi al giorno per gli adulti e 400 per gli adolescenti. Ma già nel 1962 le raccomandazioni per il calcio del FAO/WHO Expert Group erano per gli adolescenti di 350 milligrammi e le donne in gravidanza di 500 milligrammi al giorno. In Cina o in Zambia e in altri paesi in cui la incidenza di fratture ossee era nulla o quasi, le persone avevano un introito di calcio che andava da 250 fino a 400 milligrammi al giorno (Hunt 2007). Le ossa contengono calcio. Che cosa dobbiamo fare per curare le ossa fragili e malate? Ingerire più calcio? Ma il calcio contenuto nel latte di vacca precipita sulle ossa in modo tale da renderne la struttura rigida e particolarmente fragile.


Studi lo confermano: il calcio del latte, poiché è relativamente inassorbibile ed in eccesso, va a creare il problema delle calcificazioni inappropriate sui tessuti molli, legamenti, cuore, etc., perché è lì che quel calcio sedimenta, precipita.
Sono proprio le nazioni che consumano le maggiori quantità di prodotti caseari, gli Stati Uniti, Israele, l’Olanda, la Finlandia, che hanno le incidenze maggiori di fratture ossee. Se il consumo di prodotti caseari veramente aiutava le nostre ossa, ce ne saremmo accorti, almeno negli Stati Uniti, dove il consumo pro-capite di formaggi è passato da cinque chili nel 1970 a undici nel 1990, sedici nel 2006 e oltre diciannove chili nel 2010. E invece l’incidenza di fratture ossee è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi quarant’anni.


Considerate questo: 100 grammi di latte materno, destinati alla rapida mineralizzazione dei tessuti del neonato, contengono 33 milligrammi di calcio, mentre la stessa quantità di latte vaccino ne contiene 118 milligrammi, quindi quasi quattro volte tanto. Se accettiamo l’idea che la natura fa tutto per dei buoni motivi, dobbiamo pensare che il latte di mucca dispone di troppo calcio per gli esseri umani.
Quali sono gli effetti negativi di un eccesso di calcio? Ebbene sappiamo che le difficoltà causate dall’uso di carbonato di calcio (usato per svariati anni come antiacido) consistevano in affaticamento, cefalea, nausea senza vomito, scintigrafie ossee anormali, anormali livelli di ormone paratiroideo e insufficienza renale.


L’integrazione di calcio oltre i 2.500 milligrammi al giorno ha importanti effetti negativi sull’equilibrio dei minerali nel corpo (Kato 2004). Uno studio pubblicato sull’American Journal of Medicine descriveva un uomo che aveva accettato di prendere come trattamento per i dolori allo stomaco un antiacido a base di carbonato di calcio. Nonostante lo avesse preso tutti i giorni per oltre quattro anni, sul paziente furono riscontrati successivamente numerosi episodi di fratture.


La cosa strana era che il grado di mineralizzazione ossea era davvero soddisfacente. Una Tac però aveva rivelato calcificazioni ai reni (Carmichael 1984).
Aumentando negli anni l’utilizzo di carbonato di calcio contro l’acidità di stomaco, i ricoveri ospedalieri per l’ipercalcemia sono passati da un tasso inferiore al 2% nel 1990 a quello del 1993 che era del 12%. Secondo Beall e Scoheld (1995), la condizione di ipercalcemia è reversibile se diagnosticata precocemente. Ma le persone spesso prendono gli antiacidi a base di carbonato di calcio regolarmente per anni, senza considerare i possibili effetti collaterali, come per esempio artriti o danni renali permanenti. Dopo aver riportato tutti questi dati scientifici di cui ci si dimentica spesso, non mi rimane che ribadire che il modello di guarigione più accurato e che ottiene risultati migliori è quello naturale, che si basa sulla fiducia nella natura e che s’interroga sui possibili problemi metabolici o sui sovraccarichi tossici.


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Re: L’industria casearia e l’invenzione del fabbisogno di calcio

Inviato da  franklin il 10/4/2012 14:26:27
Se continuaiamo così finiremo per diventare come gli americani che hanno paura di tutto e di tutti. Arriveremo al punto che, per legge, sul cartone del latte ci dovrà essere scritto "attenzione il latte provoca fratture ossee" e sulla bottiglia dell'acqua "attenzione può andare di traverso".
Se il fabbisogno di calcio giornaliero è di 700 mg e un bicchiere di latte ne contiene 120 mg mi pare chiaro che un bicchiere di latte non potrà mai ammazzare nessuno. Se così non fosse noi italiani, inventori e cultori del cappuccino, ormai avremmo tutti le ossa di vetro. Come in tutte le cose è l'eccesso che nuoce: se bevo un litro di latte al giorno può a lungo andare nuocermi il calcio così come possono nuocermi i grassi che contiene. Lo stesso vale però per un litro di tè, 15 tazzine di caffè, una bistecca di due chili, ecc.

Re: L’industria casearia e l’invenzione del fabbisogno di calcio

Inviato da  Calvero il 10/4/2012 16:54:37
Citazione:
Se così non fosse noi italiani, inventori e cultori del cappuccino, ormai avremmo tutti le ossa di vetro.


C'è un errore logico in questo senso. Si pensa sempre a dove siamo arrivati, ma non a quanto si potrebbe stare meglio. Vecchia storia. Come se l'essere arrivati a una meta, possa significare matematicamente che non vi si poteva arrivare in altri modi.

Re: L’industria casearia e l’invenzione del fabbisogno di calcio

Inviato da  sitchinite il 10/4/2012 20:20:23
Citazione:

Spiderman ha scritto:
Il fabbisogno di calcio per l’essere umano… provate ad indovinare!? È stato inventato dall’industria casearia (che nel 1994 lo portò a 1000 milligrammi al giorno, nel 1997 a 1200, nel 2001 a 1500!).
Il fabbisogno reale è molto più basso di quanto si dicesse. Già nel 2007 in tutta Europa è stato riportato a 700 milligrammi al giorno per gli adulti e 400 per gli adolescenti. Ma già nel 1962 le raccomandazioni per il calcio del FAO/WHO Expert Group erano per gli adolescenti di 350 milligrammi e le donne in gravidanza di 500 milligrammi al giorno. In Cina o in Zambia e in altri paesi in cui la incidenza di fratture ossee era nulla o quasi, le persone avevano un introito di calcio che andava da 250 fino a 400 milligrammi al giorno (Hunt 2007). Le ossa contengono calcio. Che cosa dobbiamo fare per curare le ossa fragili e malate? Ingerire più calcio? Ma il calcio contenuto nel latte di vacca precipita sulle ossa in modo tale da renderne la struttura rigida e particolarmente fragile.


In italia abbiamo un valore consigliato di 1200mg al giorno solo in fase formativa, dai 9 agli 11 o 12 anni, per gli adulti si va dai 1000 agli 800 mg al giorno.
Direi che siamo messi bene.
Ma i valori consigliati dipendono da tanti fattori, che si modificano all' evolversi di tanti fatori: abitudini alimentari, condizioni di vita e climatiche, utilizzo di farmaci etc.
Non credo che bisogna prendere questi valori come 'ferrei'.


Citazione:

L’integrazione di calcio oltre i 2.500 milligrammi al giorno ha importanti effetti negativi sull’equilibrio dei minerali nel corpo (Kato 2004). Uno studio pubblicato sull’American Journal of Medicine descriveva un uomo che aveva accettato di prendere come trattamento per i dolori allo stomaco un antiacido a base di carbonato di calcio. Nonostante lo avesse preso tutti i giorni per oltre quattro anni, sul paziente furono riscontrati successivamente numerosi episodi di fratture.


La cosa strana era che il grado di mineralizzazione ossea era davvero soddisfacente. Una Tac però aveva rivelato calcificazioni ai reni (Carmichael 1984).
Aumentando negli anni l’utilizzo di carbonato di calcio contro l’acidità di stomaco, i ricoveri ospedalieri per l’ipercalcemia sono passati da un tasso inferiore al 2% nel 1990 a quello del 1993 che era del 12%.


E grazie al cactus! Il calcio é assorbito grazie all' acidità intestinale, l' utilizzo di sostanze alcalinizzanti ne riduce l' assorbimento, così come l' eccessiva esposizione solare e tanti altri fattori.

questa frase però:


Considerate questo: 100 grammi di latte materno, destinati alla rapida mineralizzazione dei tessuti del neonato, contengono 33 milligrammi di calcio, mentre la stessa quantità di latte vaccino ne contiene 118 milligrammi, quindi quasi quattro volte tanto. Se accettiamo l’idea che la natura fa tutto per dei buoni motivi, dobbiamo pensare che il latte di mucca dispone di troppo calcio per gli esseri umani.


secondo me non sta in piedi..
il latte materno é adatto solo per qualche tempo, per nutrire un corpo che non svolge attività, e che essendo in primissima formazione ha un bisogno minore. Un corpo più grande, più sviluppato, sottoposto alla crescita, agli sforzi etc, per mantenere il giusto equilibrio osseo ha sicuramente bisogno di un contenuto maggiore.

Re: L’industria casearia e l’invenzione del fabbisogno di calcio

Inviato da  franklin il 11/4/2012 12:06:43
Ciao Calvero, sarà anche un errore logico ma non è un errore "pratico". Condivido il tuo pensiero, però, dal punto di vista pratico, il ministero della sanità dovrebbe compiere uno studio, su tutte le bevande e su tutti gli alimenti, per analizzare se ha goduto di miglior salute chi per tutta la vita ha bevuto solo acqua o solo vino o solo succo d'ananas?
Solo così si scoprirebbe se chi beve solo acqua, in media, vive un mese in più di chi assume tutte le bevande. E non basterebbe nemmeno questo perchè poi dovrebbero analizzare se è la bevanda in sè a far vivere peggio o se è il consumo di quella bevanda associato ad altri alimenti.
Quindi ci vorrebbero infiniti studi volti ad analizzare gli effetti sulla salute di ogni alimento/bevanda assunto/a in concomitanza con ognuno degli altri. Servirebbe in pratica una matrice di n x n studi scientifici di ogni alimento consumato in associazione con un paniere variabile di tutti gli altri e forse tra mille anni avremo così la mappatura completa dei cibi e dei relativi effetti sulla salute umana.
Più semplicemente invece se non c'è evidenza empririca di un danno alla salute in un congruo arco temporale si conclude che un certo alimento (in dosi ragionevoli) è salutare o quanto meno innocuo per l'uomo.

Re: L’industria casearia e l’invenzione del fabbisogno di calcio

Inviato da  Spiderman il 11/4/2012 12:57:57
The Cina study 27 anni di studi e un'ampia parte dedicata ai latticini, in particolare alla caseina.

Re: L’industria casearia e l’invenzione del fabbisogno di calcio

Inviato da  sitchinite il 11/4/2012 14:00:58
No guarda, accetto tutto ma non il China Study, contenente una marea di cazzate..

qualche piccola disanima qui:

http://drlwilson.com/Articles/CHINA%20STUDY%20BOOK%20REVIEW.htm

qui delle analisi approfondite:

http://rawfoodsos.com/2010/08/03/the-china-study-a-formal-analysis-and-response/

http://rawfoodsos.com/2010/07/07/the-china-study-fact-or-fallac/

Re: L’industria casearia e l’invenzione del fabbisogno di calcio

Inviato da  Calvero il 11/4/2012 14:09:22
Citazione:
.. [...] ... Quindi ci vorrebbero infiniti studi volti ad analizzare gli effetti sulla salute di ogni alimento/bevanda assunto/a in concomitanza con ognuno degli altri. Servirebbe in pratica una matrice di n x n studi scientifici di ogni alimento consumato in associazione con un paniere variabile di tutti gli altri e forse tra mille anni avremo così la mappatura completa dei cibi e dei relativi effetti sulla salute umana.
Più semplicemente invece se non c'è evidenza empririca di un danno alla salute in un congruo arco temporale si conclude che un certo alimento (in dosi ragionevoli) è salutare o quanto meno innocuo per l'uomo.


Obiezione accolta

Re: L’industria casearia e l’invenzione del fabbisogno di calcio

Inviato da  Spiderman il 11/4/2012 19:25:40
Citazione:

Spiderman ha scritto:
The Cina study 27 anni di studi e un'ampia parte dedicata ai latticini, in particolare alla caseina.


Per chi non volesse "sciropparsi" tutto il libro o, comunque, non spendere il ventino per comprarlo, posto qua sotto il documentario "Un equilibrio delicato". Al suo interno si parla anche di latte, caseina, calcio ecc..



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