Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  incredulo il 11/7/2011 22:26:25
Citazione: Lestaat

Insomma, non ascoltate i giovani, obbedite loro, voi avete sbagliato ed evidentemente c'è qualcosa che non va nella vostra mentalità, nel vostro punto di vista... "Non insegnate ai bambini la vostra morale, è così stanca e malata, potrebbe far male"

Grazie Lestaat, hai espresso meravigliosamente quello che, sbagliando, pensano i giovani, i giovani di tutte le epoche.

Quello che pensavamo anche noi caro Lestaat, quello che ho riportato nel post precedente, lo ripropongo:


Si',
l'incertezza del futuro, il dubbio su quale scuola scegliere dopo la terza media, il dubbio su quale facoltà scegliere dopo la maturità, la paura di entrare in un mondo che giudichi pieno di pazzi, la convinzione assoluta che tu non farai gli stessi errori dei tuoi genitori, dei tuoi conoscenti, che per te SARA' DIVERSO, il tutto supportato da una carica ormonale stratosferica e l' illusione di essere MIGLIORI.

Queste sensazioni sono UNIVERSALI, sono caratteristiche della condizione di "giovane", un'essere umano che ha di fronte una vita intera da RIEMPIRE.


Uscire da questi dualismi, giovane versus vecchio, migliori versus peggiori, vincenti versus sconfitti è l' unica maniera di cambiare noi stessi e di conseguenza il MONDO.

Un saluto

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  peonia il 11/7/2011 22:58:06
Leestat, io sono stata sempre d'accordo con Gaber, dall'inizio alla fine, anche quando dicevano che era un qualunquista... ma anche se noi di quella generazione abbiamo fatto molti errori, forse sei troppo severo, e ricordati sempre che anche noi eravamo insicuri, brancolavamo.....ma con qualche substrato più forte di questo NULLA che ha caratterizzato gli anni dall'80 al 2000...poi piano piano c'è stata una lenta ripresa e arriviamo ad oggi, malconci tutti ma in risalita di ideali e valori, almeno sembra....nonostante tutto....tutto quanto di negativo è sta ricreando solidarietà e senso di unità...tu sei giovane vedrai i risultati.

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  Lestaat il 11/7/2011 23:16:36
@ incredulo e peonia

Mi dispiace ma se vi leggete, se, abbandonando i pregiudizi e le vostre esperienze personali, ridate una letta ai vostri post non potete non riconoscere pari pari i discorsi di fondo dei vostri genitori.
Nuovi termini, anche gli ideali e le opinioni sono diverse certo, ma l'atteggiamento è lo stesso.
Si, voi pensavate queste cose e oggi, vi rendete conto di quali sono stati i vostri errori ma continuate a farlo con idee che ormai sono radicate in voi e che, appunto, vi hanno fatto fare errori.
E pur con i vostri errori siete stati parte di un cambiamento solo ed esclusivamente quando eravate giovani perchè sono i giovani che li fanno i cambiamenti.
La società è cambiata e voi, ve lo ripeto senza voler offendere nessuno, non avete davvero i titoli per giudicare cosa è gusto e cosa è sbagliato. Voi avete sbagliato e basta, questo vi rende semplicemente giudici non affidabili. Ma come hanno fatto i vostri genitori prima di voi continuate a farlo perchè convinti di aver capito qualcosa in più, non comprendendo la semplice evidenza non sapete cosa è gusto e cosa è sbagliato, quindi, per favore, smettete di provarci.
Specialmente incredulo...il tuo post lo dimostra in pieno.
Come i vostri genitori prima di voi credi che l'esperienza ti abbia insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato....quando invece l'esperienza, per sua stessa natura non può che averti adattato a questa società...non sei semplicemente capace di concepirla una nuova società....credi di avere in mente una società nuova, ma è solo questa rinnovata.....come facevano i tuoi genitori appunto.

Ohi...vi prego non personalizzate eh....sto generalizzando sempre. So che molti di voi sono persone in gamba, ma anche in questo caso è sempre e comunque preferibile che chiudiate il becco e seguiate i giovani perchè almeno, con tanti errori magari, ma il mondo cambierebbe davvero, come negli anni 70, negli anni 40, negli anni 20......sempre i ventenni han cambiato la società, e sempre un passetto meglio....per poi tornare a sbagliare, perchè "da grandi" si pensa non al futuro, ma al futuro della PROPRIA famiglia, quindi all'oggi.

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  incredulo il 12/7/2011 0:03:59
Citazione: Lestaat

Specialmente incredulo...il tuo post lo dimostra in pieno. Come i vostri genitori prima di voi credi che l'esperienza ti abbia insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato....quando invece l'esperienza, per sua stessa natura non può che averti adattato a questa società...non sei semplicemente capace di concepirla una nuova società....credi di avere in mente una società nuova, ma è solo questa rinnovata.....come facevano i tuoi genitori appunto.

Sempre meglio Lestaat, lo dico senza ironia e senza livore, del resto sono note le incomunicabilità fra generazioni diverse

Tu non mi conosci affatto, non puoi sapere se nella mia vita mi sono ADATTATO a questa società o se sono, come lo sono TUTTORA, profondamente disadattato ma assolutamente sereno, come non puoi sapere se la mia esperienza di vita da disadattato mi abbia spalancato porte percettive in grado di farmi immaginare un possibile VERO CAMBIAMENTO da parte delle persone ma in te è presente un pregiudizio, che ti porta ad interpretare ciò che scrivo in un determinato modo, da "giovane" appunto.

Secondo me esiste un percorso COMUNE a tutti gli esseri umani, tutti siamo neonati, bambini, adolescenti, ragazzi, mariti, padri, mogli, madri, figli, fratelli, mezza età, anziani, vecchi, questo percorso è quello dell'essere umano.

Per quanta fantasia una persona abbia, i ruoli che interpreterà nella sua vita di ESSERE UMANO sono GIA' SCRITTI.

Il giovane Lestaat di oggi sarà il vecchio Lestaat di domani e, se sarà cambiato qualcosa, sarà cambiato DENTRO Lestaat stesso non certamente nel mondo attorno a lui dove tutto cambia perchè niente cambi veramente.

Un saluto

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  Lestaat il 12/7/2011 4:45:21
Citazione:

incredulo ha scritto:
Citazione: Lestaat

Specialmente incredulo...il tuo post lo dimostra in pieno. Come i vostri genitori prima di voi credi che l'esperienza ti abbia insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato....quando invece l'esperienza, per sua stessa natura non può che averti adattato a questa società...non sei semplicemente capace di concepirla una nuova società....credi di avere in mente una società nuova, ma è solo questa rinnovata.....come facevano i tuoi genitori appunto.

Sempre meglio Lestaat, lo dico senza ironia e senza livore, del resto sono note le incomunicabilità fra generazioni diverse

Tu non mi conosci affatto, non puoi sapere se nella mia vita mi sono ADATTATO a questa società o se sono, come lo sono TUTTORA, profondamente disadattato ma assolutamente sereno, come non puoi sapere se la mia esperienza di vita da disadattato mi abbia spalancato porte percettive in grado di farmi immaginare un possibile VERO CAMBIAMENTO da parte delle persone ma in te è presente un pregiudizio, che ti porta ad interpretare ciò che scrivo in un determinato modo, da "giovane" appunto.

Secondo me esiste un percorso COMUNE a tutti gli esseri umani, tutti siamo neonati, bambini, adolescenti, ragazzi, mariti, padri, mogli, madri, figli, fratelli, mezza età, anziani, vecchi, questo percorso è quello dell'essere umano.

Per quanta fantasia una persona abbia, i ruoli che interpreterà nella sua vita di ESSERE UMANO sono GIA' SCRITTI.

Il giovane Lestaat di oggi sarà il vecchio Lestaat di domani e, se sarà cambiato qualcosa, sarà cambiato DENTRO Lestaat stesso non certamente nel mondo attorno a lui dove tutto cambia perchè niente cambi veramente.

Un saluto


Intanto lasciami dire che sono troppo contento di riuscire a fare certi discorsi senza dover pesare ogni parola.
E' evidente che hai capito benissimo di cosa parlo e soprattutto sai interpretare bene il mio tono ovviamente irriverente.
Grazie.
Devo però insistere.
Per quanto tu ti possa sentire disadattato, è sempre l'interpretazione che TU, frutto delle tue esperienze che non sono altro che l'interagire con gli altri e la società, dai di te stesso.
Come dici tu stesso i ruoli sono già scritti e tu, per definizione, non sai immaginare un futuro diverso, DAVVERO DIVERSO.
Quando dico che ti sei adattato non intendo che ti sei "conformato" alla società, ma che hai adattato il tuo agire o il tuo pensiero su come agire all'interno di questa società per ottenere si, un cambiamento, ma un cambiamento che è sempre e soltanto frutto di questa società.
Lasciami anche sottolineare che forse hai personalizzato le mie critiche.
E' chiaro che non so chi sei, ed è altrettanto chiaro che quando dico "voi" o "tu" non parlo della persona che si firma incredulo, ma parlo in generale del cosiddetto "adulto".
Ma torno anche a dire, come nel precedente post, che ritengo in ogni caso molto più saggio, anzi, forse ancora più saggio, che proprio le persone che davvero hanno compreso qualcosa di giusto e sacrosanto, se ne stiano bellamente in disparte in silenzio seguendo anche quelli che possono sembrare errori ma fatti da persone giovani il cui ruolo è appunto scritto, ed è quello di cambiare le cose.
Credimi, non ho nessun pregiudizio. Sono dispostissimo a pensare a te come ad una persona in gambissima, capace di una visione del futuro e della società incredibilmente giusta e illuminata. Non è però questo il punto. E' l'atteggiamento il problema.

PS
Ma tu guarda se devo trovare una discussione così interessante proprio il giorno prima di andare fuori per qualche giorno.
Per una volta che si imposta senza opposizioni di principio.
Spero di ritrovare ancora viva la discussione al mio ritorno perchè ritengo l'argomento estremamente importante e sono convinto di avere cose importanti da dire a riguardo.

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  RedPill il 12/7/2011 9:48:00
La discussione è molto interessante e le conclusioni, per fortuna, credo non saranno mai univoche.
La posizione di Lestaat è condivisibile come quella di incredulo, ma vorrei portare un altro spunto di riflessione.

Una volta la vita era più difficile a prescindere dall'età stessa.
Gli ultimi 20 anni hanno portato, secondo me, ad un impoverimento generale, ad un abbassamento dell'asticella, per quanto riguarda la capacità di arrangiarsi e di crescere in questo mondo ricavandosi un posto al sole.
Qualche post fa, qualcuno aveva proposto il famoso discorso della valigia di cartone, che è la metafora (reale) del rimboccarsi le maniche e trovare una soluzione.
Oggi le comodità diffuse su larga scala e la famiglia sempre più assente e accondiscendente, rischiano di cancellare a poco a poco questo spirito.
Quindi la società e la famiglia, in un contesto sempre più "protettivo" danneggiano le capacità dei giovani di riuscire da soli. Ma non solo; stanno cancellando proprio questo istinto, e ci stiamo dirigendo verso un contesto in cui non si punta in alto, ma al minimo indispensabile, omologati ad un gruppo sociale che si fonda su valori abbondantemente sotto il livello di almento 20 anni fa.

E la provocazione è questa:
Se la società e la comunità occidentali contemporanee non avessero dei sistemi di garanzia del benessere minimo, quale sarebbe la situazione?
La perpetuazione della specie anche attraverso gli individui più deboli e demotivati, non può che portare ad una società sempre più debole e demotivata.

In altre parole, una società in cui sopravvivere è semplice e non richiede un grosso impegno ed un grosso sacrificio porta inesorabilmente ad un impoverimento esponenziale della società stessa.
Dove sono finiti i leoni che sbranano le gazzelle più deboli?
Come è possibile reintrodurre quei leoni in questa società?

Peace
RedPill

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  peonia il 12/7/2011 9:54:46
Non ho repliche al momento e vado troppo di fretta per farlo, aspettiamo il tuo rientro.
Buona vacanza Leestat.

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  Ingmar il 12/7/2011 16:23:07
Inutile dire che condivido solo la prima metà di redpill.
Sono dell'idea che, ma magari fosse garantito (dalla mentalità degli individui che compongono una società) che dal proprio contributo alla società si fosse riconosciuti come membri a pieno titolo e parimenti dignitari, adesso invece menti geniali sono precari e non trovano nulla e devono andare all'estero, perchè nonostante tutte le persone di buonsenso chiedono a gran voce queste personalità e sarebbero disposte a condividere con loro parti dei frutti della società, la forza economica va in un'altra direzione come fosse (è) un'entita del tutto scissa dalla popolazione, che dovrebbe essere colei che la fa.
Comunque davanti agli attuali avvoltoi, anche i cari vecchi leoni da te invocati sono un male minore .

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  Ingmar il 12/7/2011 16:39:39
Leestat: il ruolo è scritto o in fase di scrittura? E se è già stato scritto, da chi?
Un (forse) coetaneo.

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  mangog il 12/7/2011 17:35:00
Citazione:

Ingmar ha scritto:
adesso invece menti geniali sono precari e non trovano nulla e devono andare all'estero, perchè nonostante tutte le persone di buonsenso chiedono a gran voce queste personalità e sarebbero disposte a condividere con loro parti dei frutti della società, la forza economica va in un'altra direzione come fosse (è) un'entita del tutto scissa dalla popolazione, che dovrebbe essere colei che la fa.



Le menti geniali ( la genialità deve essere sempre rara ) che devono o vogliono andare all'estero sono, forse, un migliaio. Numero esiguo per poter generalizzare una qualsiasi conclusione se non quella che hanno deciso di portare la loro genialità in altri luoghi.
Ma da queste menti geniale cosa potremmo aspettarci ?
Le pochissime persone veramente una spanna sopra le altre ( la genialità è un termine che non voglio usare a sproposito ) dal punto di vista professionale che io ho conosciuto nella mia carriera lavorativa ITALIANA ( ho lavorato alla Siemens Olivetti General elettric ed altre 2 ) non hanno mai avuto "bisogno" degli altri per emergere ( non è un luogo comune ribadire che mettersi in proprio 30-40 anni fa era molto meno problematico di oggi ) Ora mi tocca sentire di gente geniale che quasi non viene capita e che bisogna aiutare nel loro "emergere" ! ... siamo messi proprio bene... Ma chi sono?... geni che vanno a rimorchio senza spirito di intraprendenza o insistenti frequentatori di concorsi pubblici per un posto fisso ? ( qualsiasi )
Attenzione che il precariato non è solo un "fenomeno" ( una vergogna ) circoscritto alle menti geniali.

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  Ingmar il 12/7/2011 18:20:47
Mangog, non mi riferisco al concetto romantico di genialità rara, mi rifersco semplicemente a persone intelligente, ricercatori pronti a contribuire ad un progresso che forse può veramente salvare il mondo, o migliorarlo con nuove scoperte scientifiche, (vedi il piezo nucleare), nuove cure (vere), ma che, lo Stato, non considera minimamente, se non magari asservito alle sue logiche.

Perchè poi pretendi che siccome sto parlando in questo caso solo di ricercatori, dal mio discorso stia escludendo altri soggetti.
Ho parlato solo di questi per contestare l'idea che viviamo in un sistema "protettivo", magari sì ma solo per alcuni.
Poi condivido il resto del tuo discorso che mi riporta al mio solito auspicio di mandare appunto affanculo le regole di questa economia, le struttura burocratica e antidemocratica da cui dipende e construirne una nuova nostra indipendente da queste strutture e a misura d'uomo e possibilmente di mondo, non di queste Elites parassite e fuori controllo.
Condizione necessaria perchè questi giovani si sfilino da questi meccanismi e riescano appunto ad emergere (senza che altri siano sommersi, chiaro) senza dovere elemosinare pietosamente alle porte del patrigno Stato.

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  mangog il 13/7/2011 8:36:44
Citazione:

Ingmar ha scritto:
Mangog, non mi riferisco al concetto romantico di genialità rara, mi rifersco semplicemente a persone intelligente, ricercatori pronti a contribuire ad un progresso che forse può veramente salvare il mondo, o migliorarlo con nuove scoperte scientifiche, (vedi il piezo nucleare), nuove cure (vere), ma che, lo Stato, non considera minimamente, se non magari asservito alle sue logiche.


Eccolo.... te pareva... tutti alla ricerca di mamma stato. Traspare da quello che tu scrivi l'affermazione implicita che per uno intelligente l' unica alternativa, intesa come sbocco lavorativo e professionale, sia il posto pubblico.. Non ti pare di esagerare e di quasi offendere coloro che NON LAVORANO "SOTTO LO STATO ?
Io potrei arrivare a sostenere che uno veramente intelligente NON VA A LAVORARE SOTTO LO sTATO PER 1000 EURO AL MESE.. dopo aver "lottato" a lungo come dei Don Chisciotte fortunati e precari, per poi potersi lamentare di quanto taccagno sia lo stato. Sarebbe utile anche individuare chi sono questi benedetti intelligenti NON CAPITI ed entrare veramente nel merito della questione trovando una precisa definizione di chi può rivendicare questo status di intelligentone ( non oserai sostenere la tesi che un 110 e lode sia la prova indiscutibile e definitiva di somma intelligenza e capacità spero..... ovviamente cambia musica se tu reputi lo stato come l'unico "ente" degno per il quale lavorare )
Se sono tanto bravi perchè non trovano posto nell'industria privata ? o intraprendere una propria attività ? ( compito difficile per la maggior parte di noi, SOPRATTUTTO DOPO LE VARIE BASILEE che sembrano fatte apposta per STRONCARE ED IMPEDIRE QUALSIASI INTRAPRENDENZA INDIVIDUALE..,.. ma con tanta intelligenza a disposizione il modo per superare le difficoltà lo dovrebbero trovare.... )
Ci sono industrie chimiche ed industrie farmaceutiche, e molti ospedali per medici e biologi.
Che tipo di ricercatori sono ? Perchè hanno una laurea in fisica presa con 110 lode dovrebbero avere il piccolo laboratorio a disposizione pagato con i soldi nostri?
Diamo anche troppi soldi a quel mostro che si trova a Ginevra costruito per trovare il bosone di Higgs.... NON VOGLIO SPERPERARLI PER ALTRE PICCOLE MOSTRUOSITA'... ( Ho scritto sperperarli... perchè sono consapevole che la ricerca è sempre fondamentale.. ma intendo la ricerca.. NON LA RICERCA DI MAMMA sTATO )
Sintomatico del "fallimento" di questa mostruosità, costata decine di miliardi di euro per l'ampliamento, è la dichiarazione da parte degli scienziati coinvolti che scarteranno l'esistenza reale del BOSONE se non riusciranno a trovarlo entro il 2012. ( Diciamolo chiaramente che lo hanno costruito per il bosone di Higgs perchè sanno che dalla sua esistenza reale dipende il futuro di tutta la fisica teorica dagli anni 60 in poi... nel senso che dovranno riscriverla del tutto in caso di insuccesso....urca cosa ho detto, se non lo trovano entro il 2012 i fisici chiederanno 1000 miliardi di euro per un ciclotrone ancora più grande )

http://astronews.myblog.it/tag/lch


Sono, questi mancati ricercatori precari, dei laureati in lettere ( o filosofia o scienze politiche o giurisprudenza ) con lode che si credono dei novelli Dante ? Ma che scrivano un libro e che lo presentino a qualche casa editrice. La gavetta è il comune denominatore di tanti bravi scrittori da sempre.

Credimi non sono stato ironico.. e vorrei proprio sapere COSA SONO QUESTI BENEDETTI RICERCATORI che non hanno la possibilità di contribuire, con le proprie lodevoli capacità, al benessere comune... e capire perchè invece di darsi da fare guardandosi intorno aspettano sempre il bando del concorso pubblico.
Quanta voglia di stato.. ma quanta.. ma quanta.

PS... enfatizzare il ricercatore intelligentone come vittima del precariato mi sembra fuori luogo.
Se l'intelligentone ha tutte queste difficoltà a trovarsi uno spazio .. figuriamoci coloro che non hanno tutte quelle virtù...

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  Ingmar il 13/7/2011 14:32:53
Citazione:

mangog ha scritto:
Citazione:

Ingmar ha scritto:
Mangog, non mi riferisco al concetto romantico di genialità rara, mi rifersco semplicemente a persone intelligente, ricercatori pronti a contribuire ad un progresso che forse può veramente salvare il mondo, o migliorarlo con nuove scoperte scientifiche, (vedi il piezo nucleare), nuove cure (vere), ma che, lo Stato, non considera minimamente, se non magari asservito alle sue logiche.


Eccolo.... te pareva... tutti alla ricerca di mamma stato. Traspare da quello che tu scrivi l'affermazione implicita che per uno intelligente l' unica alternativa, intesa come sbocco lavorativo e professionale, sia il posto pubblico.. Non ti pare di esagerare e di quasi offendere coloro che NON LAVORANO "SOTTO LO STATO ?


Poi finisco di leggerti ma prendo atto con rammarico che non hai letto l'altra metà del mio intervento e nemmeno dei miei interventi per non aver compreso la mia posizione nei confronti dello stato. Pazienza, ti saresti risparmiato il tempo speso a replicare, presumo in maniera condivisibile partendo da un presupposto sbagliato.
Parlo proprio del "patrigno stato".
Poi ho editato la frase tra parentesi dopo "stato" per chiarire cosa nè pensavo ma mi sembrava banale infantile, ridondante e didascalico. Evidentemente sono partito dal presupposto che avresti letto il resto del mio intervento, e che non ti sarebbe saltata la mosca al naso solo a nominare la parola stato, non pensando che parlando del sistema attuale parto dal presupposto che funzioni male. Ma io non starò certo a ripetere per esteso come la penso, prenditi la briga di leggere.

Ok ho ripetuto "partire dal presupposto 3 volte", ma ci voleva.

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  mangog il 13/7/2011 17:01:37
Citazione:

Ingmar ha scritto:

Poi finisco di leggerti ma prendo atto con rammarico che non hai letto l'altra metà del mio intervento



Mi rammarico anche io della tua pigrizia.





Sei de coccio...

Hai scritto questo:

Citazione:



Condizione necessaria perchè questi giovani si sfilino da questi meccanismi e riescano appunto ad emergere (senza che altri siano sommersi, chiaro) senza dovere elemosinare pietosamente alle porte del patrigno Stato.



Tu credi che in Italia una persona valida e preparata non venga assunta da qualche impresa privata, sfortuna a parte ? Occhio che stiamo parlando di menti geniali non di semplici laureati, anche con 100 e lode, che vanno a formare la massa di persone in cerca di lavoro.
Insomma l'Italiano che non sa scrivere una riga di programma informatico o calcolare qualche integrale, o distinguere al microscopio un batterio da un'alga, o scrivere come Manzoni ( la spocchia dei piccoli manzoni esonda dai siti e forum di internet ) può andare direttamente all'estero con la valigia di cartone, mentre PER gli altri, quelli con il pezzo di carta, bisogna mettere in scena il melodramma ? Non riesco più a digerire l'intervista del solito laureato con il massimo dei voti COSTRETTO ( ma da chi? ) a lavorare nei call center come precario ( doppia vergogna, il laureato con i massimi dei voti che si spreca nei call center, COSTATO ALLA NOSTRA COMUNITA' 300.000-500.000 EURO, e l'esistenza del precariato stesso ). Sto stato.. trova i soldi per far laureare le persone e dopo sul più bello NON LE ASSUME.




Ha più bisogno di "tutele" un laureato che sa 4 lingue alla perfezione oppure un "somaro" che ha solo la terza media ?

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  Ingmar il 14/7/2011 15:23:18
Mangog, potrei liquidare con una battuta questi modi tuoi nei miei confroniti, ma il discorso che hai fatto mi sembra serio e penso non lo meriterebbe. Son sicuro che volevi solo spronarmi ad andare oltre.

Le aziende private? Quelle col sistema attuale basato sul "vali per i soldi che hai" vogliono tutto e subito, sono poi ultra scettiche pensano "e questo sarebbe un nuovo Einstein, ma va, tanto si sa che ce ne sono uno su un milione, chi pensa di essere solo per la sua buona volontà e/o un pezzo di carta e i suoi bei principi? Con la cultura non si mangia." Oppure pensano, sì a questo gli devo fornire gli strumenti, poi mi scopre il bosone di X e la materia oscura, e allo scoccare del 2013, l'apocalisse: si scopre che nessuno dei due esiste, e avremmo speso una finanziaria per nulla!!".
Capito? Il libero mercato "liberista" e capitalista è concepito per andare al sodo delle cose, vuole contanti e subito lo Stato approfitta di questo per colmare presuntamente questa lacuna, ovvero lavori pubblici investimenti a lungo respiro.
Ma tra ciò per cui giustifica la sua esistenza e ciò per cui in pratica esiste sta di mezzo un mare di corruzione privilegi, demagogia facile, parassitisma etc. Per cui io non demonizzo lo stato in quanto tale, solo deploro quello che si è dimostrato essere. Ci chiede di pagare le tasse e non investe i nostri soldi in ricerca per dirne una, capisci.
La mia idea è quindi che stando il fatto che lo stato non assolve il compito per cui si ritiene indispensabiile, noi cittadini dobbiamo svicolarci e fare noi quello che lui delegato a fare non sta facendo, tra le altre cose facendo sciopero fiscale (lo disse anche la Lega (demagogicamente) per cui non mi cerchino istigazione a reato).

Per quanto riguarda la domanda su chi ha più bisogno di tutele puoi rispondermi tu?
E' chiaro che come tu hai detto devono ribellarsi a questo stato di cose, io ho solo parlato di ciò che lo Stato chiamato a fare non fa, e ciò che non ottengono con i cosiddetti mezzi democratici. Quindi un altro argomento a favore di quanto se ne possa fare a meno, allo stato attuale.

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  mangog il 14/7/2011 16:21:29
Citazione:

Ingmar ha scritto:

Con la cultura non si mangia."



Ma lo sai quanto dichiara Umbero Eco ? Per carità scrive decentemente ma certamente non lo considero Manzoni. Ma un pifferaio come lui merita molti più topi al suo seguito.
La cultura è anche riparare bene un "bagno" rotto. Non solo mettere in sequenza soggetto e verbo o sapere tutto della filosofia ( degli altri ).

Lo sai che Eco con tutti quei soldi si circonda di un sacco di belle cosette ?
Soggiorna presso hotel 5 stelle. Abita in bella dimora molto signorile e fa l'ospite da Fazio parlando di kant anche se gli fanno una domanda sul campionato di calcio di serie A ?

E fa benissimo

Citazione:

tra le altre cose facendo sciopero fiscale (lo disse anche la Lega (demagogicamente) per cui non mi cerchino istigazione a reato).


E come sfondare una porta aperta. ( Fatalità gli Stati Uniti sono nati da una serie di guerre e rivoluzioni PER NON PAGARE LE TASSE agli Inglesi..più o meno la raccontano così..)
Orde di arrabbiati contro tutto e tutti.. ma che non accennano una parola in merito alle tasse ( Dire che sono alte ed i solti luoghicomuni sugli evasori lo lasciamo ai ragazzini di terza liceo che credono di essere dei Manzoni o peggio dei giornalisti .. anche se mi rendo che lINPS har dilapidato i miei contributi ed io ho bisogno della continuazione di questa "ruberia" ... perciò qui lo scrivo e qui me lo rimangio lo slogan anti-tasse)

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  Ingmar il 14/7/2011 16:57:51
Ok lol.
Secondo te di che cultura stavo parlando qui?

Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  peonia il 21/7/2011 10:05:40
"Alle nuove generazioni
vittime della solitudine interiore
in cui sono abbandonate
da una società che nell'era del consumismo
ha dimenticato il prezioso ruolo
dell'educazione dei valori morali, laici e religiosi
che sono alla base dell'onestà
e del rispetto verso se stessi
e verso il prossimo"
...di questo inb effetti volevo parlare.......

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