Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  perspicace il 8/2/2012 13:01:09
Citazione:

Lv78 ha scritto:

Ma fumarsi 2 pacchetti a giorno di cancerogene sigarette o bersi alcolici spaccafegato è legalissimo, anzi è monopolio di Stato!


Il punto è proprio quello il tabacco uno anche se potesse non se lo farebbe in casa poiché ha bisogno di una lavorazione che prevede un ampio spazio per l'essiccazione e soprattutto per la coltivazione. Mentre per la cannabis basta 1mq in casa e con la giusta Luce-buio in tre mesi raccolgo.

Quindi a differenza del vino, delle sigarette e della birra (perché io parlo anche di coltivarsi il luppolo) la Marja può realmente essere auto-prodotta da chiunque comodamente in casa.

I merli lo sanno bene che non la possono tassare come vorrebbero, e che se ad ognuno fosse concessa la libertà di coltivarla i mercato nero delle droghe crollerebbe e le mafie non finanzierebbero più il potente di turno che mantiene lo status quo.

Purtroppo la gente è credulona e pensa davvero che l'erba uccide e che il PETROLIO aiuta.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Fabyan il 8/2/2012 12:33:03
Cannabis, smentite dei danni

In questa rubrica si sono spesso commentati lavori che apparentemente mostravano danni neuropsicologici di lungo termine o aumentata insorgenza di disturbi mentali dopo consumi anche moderati di cannabis. In sintesi, si è sottolineato: 1. come in tali lavori non fosse adeguata la analisi dei fattori confondenti (diversi status economici e culturali, sofferenza psichica non riconosciuta a monte dell'uso di droga, ecc.); 2. come i risultati di studi osservazionali pur ampi e ben controllati siano spesso azzerati, o addirittura capovolti, dagli studi randomizzati in doppio cieco (come è avvenuto nel caso dei trattamenti ormonali di donne in menopausa), studi ovviamente non fattibili nel caso delle droghe.

Ora una ricerca australiana (Tait et al, Addiction, ottobre 2011) ha analizzato ripetutamente, lungo l'arco di otto anni, le performance cognitive di oltre 2000 soggetti, inizialmente di 20-24 anni, distribuiti in sei classi a seconda dell'entità del consumo di cannabis e del suo andamento temporale («antecedente leggero», «costante leggero», «antecedente pesante», «costante pesante», «solo antecedente», «mai»).[...]



Posso solo citare cdc e non la fonte, continua su: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=44413

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Lv78 il 20/9/2011 22:16:41
Fabyan, purtroppo sembra che coltivare a scopo curativo non sia tollerato, anzi, ti trattano come un criminale...almeno stando a questa notizia che ho trovato.
http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=2485

l'ho letta da qui:
http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/08/alcune-brevi-ma-importanti-segnalazioni.html

Se hanno trattato quel ragazzo come un criminale spacciatore, non oso immaginare cosa succederebbe a un pinco pallino qualunque...
Ma fumarsi 2 pacchetti a giorno di cancerogene sigarette o bersi alcolici spaccafegato è legalissimo, anzi è monopolio di Stato!
Mala tempora currunt.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Fabyan il 5/8/2011 18:34:40
Fonte originale:http://www.lemonde.fr/societe/article/2011/08/02/cannabis-ce-que-la-legalisation-rapporterait-au-fisc_1555169_3224.html

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/05/francia-la-legalizzazione-delle-drogheleggere-farebbe-bene-alleconomia/150030/

Francia, “La legalizzazione delle droghe leggere farebbe bene all’economia”

A sostenerlo, sulla prima pagina di Le Monde, il professore di Economia della Sorbona Pierre Kopp: "Lo Stato deve supervisionare produzione e distribuzione". Per il docente, il guadagno è assicurato: un miliardo di euro di tasse e 300 milioni ora spesi per le incriminazioni per chi si trova in possesso di cannabis

La canna libera? Farebbe bene al fisco. E’ quello che sostiene Pierre Kopp, stimato professore di Economia alla Sorbona di Parigi, finito nei giorni scorsi sulla prima pagina dell’autorevole (e serioso) Le Monde per le sue opinioni al riguardo. Sì, perché il professore sostiene che la legalizzazione delle droghe leggere «permetterebbe di incassare a livello di tasse circa un miliardo di euro. E poi si rispamierebbero i 300 milioni ora spesi per le incriminazioni effettuate nei confronti di chi si trova in possesso di cannabis. Questa cifra, in realtà, è ancora più alta se si calcolano i costi delle custodie cautelari. E quelli necessari per il funzionamento dei tribunali e per l’esecuzione delle pene», ha spiegato il docente.

Eppure la Francia è da sempre uno dei Paesi più duri nel punire i consumatori delle droghe leggere. Negli ultimi tempi, però, soffia un vento sempre meno proibizionista. In giugno Daniel Vaillant, ex ministro degli Interni e oggi deputato socialista, aveva presentato un rapporto, redatto con alcuni colleghi di partito, sui benefici nel caso si liberalizzasse il settore, ovviamente sotto l’egida delle autorità pubbliche (Leggi). Anche forze della destra si erano dette aperte al dialogo su questo dossier.

Lo stesso Kopp chiede «una legalizzazione controllata, con lo Stato che supervisioni produzione e distribuzione. Permetterebbe di giocare sulle tariffe e di lottare meglio contro gli abusi di queste droghe». Secondo l’economista non è vero, come ritengono in tanti, che la legalizzazione della cannabis porterebbe per forza a una crescita dei consumi. «Questo non si dovrebbe verificare se la tassa imposta dallo Stato pemettesse di mantenere almeno il prezzo attuale, in Francia in media di 5,5 euro al grammo. E’ proprio il prezzo la variabile essenziale. Se fosse troppo elevato, andrebbe a favorire i traffici illeciti. Se fosse troppo basso, il consumo potrebbe in effetti svilupparsi. Forse, una volta legalizzato il settore, la tariffa dovrebbe essere un poco più alta rispetto a oggi per compensare la scomparsa del rischio che comporta l’acquisto, vedi la possibiltà di essere beccati dalla polizia o di essere rubati dal pusher». «Un altro punto chiave è l’educazione – continua Kopp -. Bisogna fare prevenzione, allertando sugli effetti dei consumi eccessivi e sui rischi di guidare sotto l’influsso della cannabis».

In questo momento però è sul fronte della repressione che la Francia si distingue. Sulla base di una legge del 1970, il consumo di cannabis è punito con una pena che va fino a un anno di carcere o con una multa fino a 3.750 euro. Il problema principale è che non si prevede alcuno «sconto» per una semplice dose giornaliera. Ogni anno almeno 80mila persone vengono fermate dalle forze dell’ordine, sospettate di consumo di droghe leggere. E numerose sono le custodie cautelari decise in merito. Ma tutti questi anni di repressione a quali risultati hanno portato? Secondo i dati più recenti dell’Ofdt, l’Osservatorio delle droghe e delle tossicomanie del Paese transalpino, 1,2 milioni di francesi sono consumatori regolari (dieci volte al mese) e 550mila quotidiani: cifre stabili negli ultimi anni, ma elevatissime rispetto agli altri Paesi europei.

«La politica di lotta contro la cannabis – sottolinea Kopp – economicamente ha poco senso: costa caro e dà benefici incerti. Dopo il 1995, in materia di eroina, la Francia ha autorizzato i prodotti di sostituzione e ha permesso così il crollo del numero delle overdose. Per le droghe leggere, invece, si è scelta un’altra strada. Peccato». Secondo Kopp gli oltre 300 milioni risparmiati sul fronte della repressione con la legalizzazione della cannabis e il miliardo di euro intascato mediante le imposte potrebbero essere destinati alle iniziative educative per evitare consumi eccessivi «e soprattutto per la prevenzione e la lotta contro il traffico della altre droghe».

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/05/francia-la-legalizzazione-delle-drogheleggere-farebbe-bene-alleconomia/150030/

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Droga, un appello da personalità mondiali
Da Kofi Annan a Vargas Llosa: “Legalizzare”


“La guerra mondiale alla droga ha fallito". Ad affermarlo è la ‘Global Commission on Drug Policy’, composta da grandi nomi internazionali, dalla politica alla cultura. Che in una petizione presentata all'Onu chiederanno agli Stati di rivedere le politiche di contrasto

La copertina del rapporto della 'Global Commission on Drug Policy' che chiede un cambiamento negli strumenti di contrasto alla tossicodipendenza

“Il proibizionismo non funziona e non conviene, è una forma di repressione sociale di massa che garantisce fiumi di denaro a terrorismo e narcomafie”. Lo afferma da sempre il segretario dei Radicali, Mario Staderini. Che da oggi potrebbe avere un alleato insospettabile: l’Onu. “La guerra mondiale alla droga ha fallito con devastanti conseguenze per gli individui e le comunità di tutto il mondo” scrive la ‘Global Commission on Drug Policy‘, in un rapporto presentato a New York. L’organismo più alto in materia ha annunciato l’inizio di una petizione internazionale: milioni di firme da presentare alle Nazioni Unite affinché gli Stati si convincano a cambiare gli strumenti finora usati per contrastare la tossicodipendenza. Disposizioni fallimentari che, si legge nel rapporto, hanno portato solo a carceri piene e migliaia di vittime. La strada, da oggi, dev’essere piuttosto quella di puntare a una “riduzione del danno”, contrastando prima di tutto la vera base del traffico di droga: la criminalità organizzata. In una parola: legalizzare.

L’appello arriva da personalità mondiali e insospettabili. Tra loro, anche l’ex presidente dell’Onu, Kofi Annan. E ancora, tra i politici, l’ex commissario Ue, Javier Solana, l’ex segretario di Stato statunitense, George Schultz e diversi ex presidenti. Alcuni con una profonda conoscenza diretta del tema, come il colombiano Cesar Gaviria. Ma la lista dei nomi coinvolti comprende anche personalità del mondo della cultura: come il premio Nobel per la letteratura peruviano, Mario Vargas Llosa, e lo scrittore messicano Carlos Fuentes. E ancora esperti come il francese Michel Kazatchkine, direttore del Fondo mondiale contro l’Aids, la tibercolosi e la malaria.

“Trattare i tossicodipendenti come pazienti e non criminali”. E’ questa l’idea di fondo della commissione. Che nel rapporto da un po’ di numeri per far comprendere come negli scorsi decenni “le politiche di criminalizzazione e le misure repressive – rivolte ai produttori, ai trafficanti e ai consumatori – hanno chiaramente fallito”. In dieci anni, dal 1998 al 2008, il consumo di cannabis è aumentato dell’8,5 per cento. E va peggio con le cosiddette ‘droghe pesanti’: nello stesso periodo, il numero dei consumatori di cocaina è cresciuto del 27 per cento. Una percentuale che nasconde circa tre milioni e mezzo di persone in più.

Oltre a chiedere una presa di coscienza internazionale, la commissione propone però una soluzione. Per una vera lotta alla tossicodipendenza, è necessario introdurre “forme di regolarizzazione che minino il potere delle organizzazione criminali”. Come? “Incoraggiando la sperimentazione di modelli di legalizzazione”. Solo così, secondo la commissione, sarà possibile rendere efficace il contrasto su piccola scala, quello rivolto ai coltivatori, i corrieri e gli spacciatori, “spesso vittime loro stessi della violenza e dell’intimidazione”. Oppure consumatori a loro volta. Il cambio di rotta inoltre, ricordano nel rapporto, potrebbe risolvere la problematica dell’esclusione sociale dei tossicodipendenti. A patto che le politiche adottate siano “improntate a criteri scientificamente dimostrati” e rafforzate da un’educazione familiare e scolastica.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/02/droga-un-appello-da-personalita-mondialida-kofi-annan-a-vargas-llosa-legalizzare/115500/

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Fabyan il 29/7/2011 13:08:58
Citazione:

Lv78 ha scritto:
@ Lonewolf58: non sapevo di quel caso.
Ma (come certe sentenze della cassazione che possono essere prese come precedente su cui basarsi) ha valore dal punto di vista legale? Cioè, posso io chiedere alle autorità/al medico/a chi di dovere di coltivare cannabis per farne uso curativo,basandomi sul caso di questa signora? E mi darebbero il permesso? La vedo ben poco fattibile...
@ tutti: ma l'effetto curativo della cannabis si ha anche con l'olio dei semi ad uso alimentare? E dove lo si trova?


Mi permetto di risponderti io in qualche passaggio anche se non sono e non ho gli studi di un giurista, in questo caso la sentenza e' utile da portare come precedente per un'eventuale processo subito, la legge rimane tale con tutte le conseguenze, al massimo c'e' la possibilita' di assoluzione per appunto causa specifica, nessuno ti puo' ad oggi autorizzare a priori (tranne in casi di sperimentazione autorizzata direttamente dal ministero).
I semi non contengono principio attivo, quindi "credo" che l'olio estratto non abbia affatto gli stessi effetti curativi, devo vedere se e' buono per le fritture :)

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Lv78 il 26/7/2011 21:10:16
@ Lonewolf58: non sapevo di quel caso.
Ma (come certe sentenze della cassazione che possono essere prese come precedente su cui basarsi) ha valore dal punto di vista legale? Cioè, posso io chiedere alle autorità/al medico/a chi di dovere di coltivare cannabis per farne uso curativo,basandomi sul caso di questa signora? E mi darebbero il permesso? La vedo ben poco fattibile...
@ tutti: ma l'effetto curativo della cannabis si ha anche con l'olio dei semi ad uso alimentare? E dove lo si trova?

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  LoneWolf58 il 21/7/2011 23:05:06
Citazione:
Italia come siamo messi dal punto di vista della coltivazione ad uso terapeutico?


Ti è sufficiente come risposta?
Coltivava marijuana nella terrazza suò Canal Grande - Veneziana assolta perchè la usava per curarsi

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Lv78 il 21/7/2011 22:28:44
Salve.
Ho una domanda da fare: qui in Italia come siamo messi dal punto di vista della coltivazione ad uso terapeutico?
Voglio dire, se uno ha una patologia (o ha una persona in famiglia con una patologia) che dall'uso di cannabis trarrebbe giovamento, potrebbe coltivare?
Mi viene in mente ad esempio il Parkinson.
A proposito, vedetevi questo video di questo tizio sofferente di Parkinson: trema vistosamente, ma gli basta succhiare una punta di olio di cannabis dal dito per smettere di tremare e riuscire a camminare e muoversi normalmente (ammesso che ciò che si vede nel filmato non sia una fregnaccia).
http://www.youtube.com/watch?v=yXg1huWisKI

Ci sarebbe poi il solito aspetto dell'ostracismo della medicina ufficiale eccetera (e ci credo, con quello che costano i farmaci anti-Parkinson).

In pratica, sarebbe fattibile ottenere (nell'ottica della presunta libertà di cura) dei permessi per coltivare, dopo aver dimostrato l'effettiva esistenza della malattia?
Mio padre soffre di Parkinson da anni e prende una caterva di farmaci, che ormai non gli fanno quasi più effetto.
Anzi, gli effetti che ottiene da questi farmaci sono pesanti allucinazioni, manco prendesse lsd...a volte parla con persone che vede solo lui, pensa che siano successi fatti che in realtà non sono successi, si sveglia di notte agitato convinto di aver sentito i ladri in casa, e cose così... In aggiunta ha il fegato a pezzi proprio a causa di questi farmaci.
Altro che cannabis.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Ghilgamesh il 2/7/2011 0:22:24
Citazione:

Makk ha scritto:

Se pensi che il proibizionismo sia stato messo in piedi per fare soldi dalla vendita della roba, allora hai dei problemi a distinguera la causa dall'effetto.
Il proibizionismo fa ben di più: ogni busta di plastica, (praticamente) ogni farmaco, ogni barattolo di vernice tossica, ogni tessuto sintetico, ogni pesticida, ogni particella di scarico da combustione, e tantissime altre cose, sono prodotti sostitutivi che avrebbero fatto fatica a reggere il confronto con i prodotti di derivazione della cannabis e relative conseguenze sulla ristrutturazione dell'economia dal primo dopoguerra ad oggi.


Errore mio, pensavo fossi meno informato, almeno da quello che scrivi, quindi non ero entrato troppo nel dettaglio.
Resta il fatto che non si danneggiano altre persone oneste, quindi in un paese civile non può essere considerato reato.


Citazione:

Quindi l'imprecisione sul Portogallo consiste in...?
Spiega, spiega


Nulla, solo sull'Olanda, se leggi è scritto dopo ...

Citazione:
Inoltre dell'Olanda ho detto che "sta tornando indietro sulla tolleranza". Infatti prima tolleravano gli stranieri e adesso hanno stretto i cordoni.
Quindi? L'imprecisione ("per non dire altro", poffarbacco!) sarebbe...?
"Non tollerare più" significa qualcos'altro da "tornare indietro sulla tolleranza"?


Scusa, pensavo si stesse parlando di Canapa ... tornare indietro sulla tolleranza, l'avevo riferito a quello ... è dura capire che in un topic sulla tolleranza ai cannabinoidi, tu parlassi della tolleranza agli stranieri.
Fosse un sito di leghisti ...


Citazione:
Scommessina: appena spazzano via la vendita al turista, passeranno a quella all'indigeno.
Ci vediamo su queste pagine fra qualche anno


E' arrivato Nostradamus!
che ci siano forti pressioni anche in Olanda, come nel resto del mondo, da parte di organizzazioni criminali (non solo la mafia, anche i petrolieri e chissà chi altro) è cosa risaputa... ma al momento non ci sono ritorni indietro sulle droghe, solo poca voglia di vedere Amsterdaam piena di Italiani rozzi e ignoranti!

Il punto su cui sembra tu voglia fare in vago è:

Secondo te la coltivazione di una pianta è dannosa per la società?
O solo per chi ci guadagna nel rendertelo illegale?

Che bisogna cominciare a capire la differenza fra ciò che è giusto e ciò che è legale!
Essendo i legislatori criminali, dobbiamo considerare la legge sempre giusta?

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  funky1 il 1/7/2011 20:42:13
Non voglio fare il guastafeste. I risvolti a livello giudiziario di questa sentenza sono interessantissimi e possibile fonte di appassionate discussioni tra gli amanti della giurisprudenza.

Penso che però non si possa prescindere dal fatto che la pianta in questione, se è vera la storia dei 16 mg di principio attivo, arrotolata e fumata tutta insieme non avrebbe sballato neanche un puffo.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Dipende il 1/7/2011 15:16:16
Citazione:
Spiegarti qualcosa mi sembra un'impresa improba.


Che presuntuoso somarello

comunque pensala come ti pare...figurati se voglio far polemica con un simpatico umorista come te....si perde solo un mucchio di tempo...

stammi bene ...e fatti 'na canna (ATTENZIONE questa ultima frase è da considerarsi come una battuta, non come consiglio...anche se il soggetto ne avrebbe bisogno...per cui che nessuno possa accusarmi di istigazione! )

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Makk il 1/7/2011 14:57:04
Citazione:

Ghilgamesh ha scritto:
Boia quante imprecisioni! (per non dire altro...)

Vediamole

Citazione:
Citazione:

Makk ha scritto:
Io vorrei tanto stampare della cartamoneta

Se stampi banconote, anche per fare beneficienza, danneggi tutti quelli che per averle, le banconote, lavorano tutto il giorno.

Qui l'imprecisione è dovuta al fatto che hai il senso dell'umorismo di un cobra con un ascesso al dentino velenifero.

Citazione:
Se coltivi una pianta, oltre al mafioso che vorrebbe vendertela lui, non danneggi nessuno. (e al politico che prende soldi dal mafioso per proibirla)

Se pensi che il proibizionismo sia stato messo in piedi per fare soldi dalla vendita della roba, allora hai dei problemi a distinguera la causa dall'effetto.
Il proibizionismo fa ben di più: ogni busta di plastica, (praticamente) ogni farmaco, ogni barattolo di vernice tossica, ogni tessuto sintetico, ogni pesticida, ogni particella di scarico da combustione, e tantissime altre cose, sono prodotti sostitutivi che avrebbero fatto fatica a reggere il confronto con i prodotti di derivazione della cannabis e relative conseguenze sulla ristrutturazione dell'economia dal primo dopoguerra ad oggi.


Citazione:
Citazione:
[Portogallo] E' sempre illegale ma hanno una legislazione curativa e non punitiva. Anche meglio delle famose Olanda o Danimarca, che stanno tornando indietro sulla tolleranza.

Manco per niente! in Olanda si sono semplicemente (e giustamente!) rotti le palle di essere l'unico stato europeo civile e prendere tutti i disadattati sociali del resto delle nazioni.

Quindi l'imprecisione sul Portogallo consiste in...?
Spiega, spiega

Non ha rivisto pesantemente (e con ottimi risultati) le sue politiche anti-droga?
Che "l'unico stato civile" sia l'Olanda non è impreciso: è una minkiata.

Inoltre dell'Olanda ho detto che "sta tornando indietro sulla tolleranza". Infatti prima tolleravano gli stranieri e adesso hanno stretto i cordoni.
Quindi? L'imprecisione ("per non dire altro", poffarbacco!) sarebbe...?
"Non tollerare più" significa qualcos'altro da "tornare indietro sulla tolleranza"?

Citazione:
Ma dato che i consumatori di cannabis, da quando è legale, sono diminuiti, continueranno a venderla SOLO agli Olandesi!
E gli altri si arrangino.

Sì, certo. Al governo di destra che adesso regge l'Olanda ci piacciono tanto i fumarelli.
E' tanto civile.

E infatti non sta pensando di chiudere le strutture di assistenza.
Ha preso atto che il proibizionismo non paga, e infatti contribuisce alla causa antiproibizionista con studi, voci critiche in seno alla UE...
Come no!

Scommessina: appena spazzano via la vendita al turista, passeranno a quella all'indigeno.
Ci vediamo su queste pagine fra qualche anno

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Makk il 1/7/2011 14:32:18
Citazione:

Dipende ha scritto:
Spiegami perché dovresti aver ragione tu e no io…

Spiegarti qualcosa mi sembra un'impresa improba.
Dovrei cominciare da un concetto che sta totalmente al di fuori della tua portata: non scrivo per "avere ragione".
Tanto è vero che ti ho detto "scrivi l'accidente che ti pare ma non far finta che rispondi a me. Fatti la tua strada"

Citazione:
perché hai amici cazzuti?

Alcuni abbastanza da sapere a cosa vanno incontro e (se capita) non piagnucolarci sopra come se fossero incappati in un sistema nazista.
[Chiarimento: i metodi del sistema nazista e di quello democratico NON sono diversi, quando si parla di repressione del pensiero divergente.
Non è l'incapparci il problema. E' il non saperlo e cascare dal pero mi dà un po' sulle scatole]

Altri abbastanza cazzuti da non farsi incoraggiare da gente come te.

Citazione:
La mia sensazione di caos non deriva dai miei amici sfigati, ma da una lunga “militanza” nell’antiproibizionismo, quello attivo

Una medaglietta al tavolo 2!

Attìvati a capire qualcosa di giurisprudenza, anche. Che può tornarti utile
[per fare informazione, intendo, non è una gufata del tipo "ti servirà nel caso ti beccano" ]

Citazione:
In questi anni, di testimonianze ne abbiamo raccolte migliaia…ci sono casi che abbiamo seguito dal giorno dopo il fermo…fino alla fine del processo (svariati anni)…
I casi hanno uno spettro di conseguenze vastissimo..

Questo non impedisce che siano stati poco prudenti.
Anzi: le testimonianze che hai linkato sono proprio di gente che l'ha presa alla leggera.

Citazione:
non ho citato i casi limite come Bianzino

Tranqui, l'ho fatto io. C'è anche un topic qui in LC.

Citazione:
…tanto tu c’hai gli amici cazzuti…troppo in gamba per avere la vita rovinata.
Beati voi…

Adesso son stato promosso a "voi" Che onore.

Se cresci in un quartiere come il mio di vite rovinate ce n'hai il campionario.
Se non ci fosse il modello e il colore di vita rovinata che le interessa, glielo ordiniamo. Non ce l'abbiamo in negozio ma basta cercare un po' e si trova tutto.
Solo non ci chieda quelli che ci piangono sopra perché "non se l'aspettavano così".
Non trattiamo quella robetta, solo vite incasinate di un certo spessore nel nostro shop.


Sveglia, ciccio!
Non è farsi/non-farsi rovinare la vita il punto della "cazzutaggine".
E' rovinarsela "perché non te l'aspettavi così".
Miti o cazzuti, rovinati o simpaticamente goderecci, tendono ad avere una prospettiva realistica.
Poi (nel malaugurato caso che ti tocca) è ovviamente sempre peggio di come l'immaginavi, ma NON inaspettata.
Mi sono letto 4-5 pagine del tuo link di testimonianze e non ho letto niente di "inaspettato" o di "oddio, no, così è troppo"

[certo, per il/la poveraccio/a che testimonia, ti crolla il mondo addosso. Non è la drammaticità umana il problema: è quel "guardate i nostri effetti speciali" che non torna]


Pardon, sopra dovev[am]o scrivere:
"non abbiamo (noi, Makk) letto niente eccecc"

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Ghilgamesh il 1/7/2011 13:58:05
Boia quante imprecisioni! (per non dire altro...)

Citazione:

Makk ha scritto:

Io vorrei tanto stampare della cartamoneta, ne avrei dei benefici enormi. E darei un sacco di soldi a Greenpeace, a Padre Zanottelli, alle donne afghane oppresse dal burka e a Gino Strada.
Solo se fosse un'attività a bassissimo rischio però, eh?
Che dici, ci provo?
, ci provo?


Se stampi banconote, anche per fare beneficienza, danneggi tutti quelli che per averle, le banconote, lavorano tutto il giorno.
Se coltivi una pianta, oltre al mafioso che vorrebbe vendertela lui, non danneggi nessuno.
(e al politico che prende soldi dal mafioso per proibirla)

Citazione:

Se invece è proprio la piantina il tuo pallino, e visto il tuo candore, ti suggerisco di trovarti una fidanzatina portoghese e trasferirti lì.
E' sempre illegale ma hanno una legislazione curativa e non punitiva. Anche meglio delle famose Olanda o Danimarca, che stanno tornando indietro sulla tolleranza.


Manco per niente! in Olanda si sono semplicemente (e giustamente!) rotti le palle di essere l'unico stato europeo civile e prendere tutti i disadattati sociali del resto delle nazioni.

Ma dato che i consumatori di cannabis, da quando è legale, sono diminuiti, continueranno a venderla SOLO agli Olandesi!
E gli altri si arrangino.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Makk il 1/7/2011 13:38:53
Citazione:

DjGiostra ha scritto:
Makk cit:
@Damiano:
lassa perde'
Come dice Dipende, se ti cioccano ne puoi uscire pulito... ma alla fine.
In mezzo c'è un calvario di carte bollate e soldini regalati al tuo avvocato.
---
Quindi la sentenza,da quello che ho capito non e' che cambi piu' di tanto
l'attuale sitazione ?

Se ti beccano, la frittata l'hai fatta.
A quel punto o sei un fesso o uno con molta, molta sfortuna.

E a quel punto è MOLTO meglio per te che ci sia stata questa sentenza.
Il tuo avvocato potrebbe farne un ottimo uso.

Perché il succo è che "non farti beccare" dev'essere un lavoro da fare PRIMA ancora di cominciare.
E pianificare bene.
Magari pensandoci al punto che vedi che per te non è il caso di cominciare (mancano requisiti logistici per farlo abbastanza di nascosto).

Nessuna legge del mondo occidentale ti faciliterà in questo, se non qualche concessione governativa tipo californiana a coltivarla per scopi medici (il che significare campare praticamente con gli sbirri in giardino che ti sorvegliano).

Citazione:
conoscendo gli enormi benefici per la pianta potrei
anche pensare di coltivarla per estrarre l'olio ma vorrei anche non dover
incorrere nella giustizia.

Io vorrei tanto stampare della cartamoneta, ne avrei dei benefici enormi. E darei un sacco di soldi a Greenpeace, a Padre Zanottelli, alle donne afghane oppresse dal burka e a Gino Strada.
Solo se fosse un'attività a bassissimo rischio però, eh?
Che dici, ci provo?

Damià!
Se vuoi fare qualcosa di illegale e ad altra probabilità di non subire conseguenze, mettiti a vendere le modifiche per la Playstation, o i PC presi a calci per farci girare il sistema Macintosh, o a scaricare pornazzi con l'adsl (una forma di consumo personale anche quella), o a farti il carburante per la macchina con gli olii di semi (è evasione fiscale).

Se invece è proprio la piantina il tuo pallino, e visto il tuo candore, ti suggerisco di trovarti una fidanzatina portoghese e trasferirti lì.
E' sempre illegale ma hanno una legislazione curativa e non punitiva. Anche meglio delle famose Olanda o Danimarca, che stanno tornando indietro sulla tolleranza.

Infine puoi usare la piantina con rischi davvero minimi: trova un grower abbastanza organizzato da coltivare anche per vendere e compra da lui.
Ottima qualità (se non hai mai provato la ganja fatta in casa ti sei perso qualcosa), rischia tutto lui, non finanzi la criminalità organizzata. Un pelino costosa.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Dipende il 1/7/2011 13:34:17
Spiegami perché dovresti aver ragione tu e no io…perché hai amici cazzuti? Anzi no…non me lo spiegare…tanto manco m’interessa.

La mia sensazione di caos non deriva dai miei amici sfigati, ma da una lunga “militanza” nell’antiproibizionismo, quello attivo, che si associa, che cerca di controbattere…che raccoglie studi e notizie.
In questi anni, di testimonianze ne abbiamo raccolte migliaia…ci sono casi che abbiamo seguito dal giorno dopo il fermo…fino alla fine del processo (svariati anni)…
I casi hanno uno spettro di conseguenze vastissimo..non ho citato i casi limite come Bianzino perché non mi sembrava il caso…tanto tu c’hai gli amici cazzuti…troppo in gamba per avere la vita rovinata.
Beati voi…

Per tutti gli altri un po’ meno in gamba e remissivi …non so’ potreste dedicare un po’ del vostro tempo ad informarvi, non solo della sorte dei vostri amici…ma anche di quella di vostri concittadini…anche meno cazzuti di voi…e casomai dare una mano, nel possibile, per fare in modo che questa inutile e pericolosa persecuzione termini una volta per tutte.

In questo sito sono raccolte un po’ di testimonianze…molto probabile è tutta brava gente che ha come unica colpa quella di inalare il fumo combusto di un vegetale senza dar noia ad alcuno…

testimonianze

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Makk il 1/7/2011 13:08:55
Citazione:

Dipende ha scritto:
Si Makk, la giurisprudenza si muove…ma in maniera confusa e spesso contraddittoria…

Può sembrare.
Comunque mi sembra inutile contraddirti.
Quello che avevo da dire l'ho messo giù, cercando di essere chiaro (cosa non facile, vista la materia) e facendo una certa fatica.

Tu preferisci continuare ad avere la tua sensazione di caos e disordine giuridico, evidentemente è una esigenza personale.

Se magari fai la cortesia di non far finta di rispondere a me, visto che a malapena mi leggi e di sicuro non trattieni un decimo di quello che scrivo.
Il mio pensiero è una semplice scusa che usi per generici (e piuttosto scontati) pistolotti piagnucolosi su quanto sono disgraziati i cannaroli italiani.

Quelli che conosco io non sono così: fanno una cosa illegale e lo sanno.
Quando si stufano dello stress che comporta coltivare, smettono (e comprano da altri grower o dalla malavita)
Quando li beccano pazienza: lo sapevano da prima. Fortunamente è rarissimo, ma penso più che altro perché non sono fessi, a differenza di alcuni dei casi di "orrida repressione" che hai citato.

Ce ne sono, di casi orridi sul serio. Quando la scusa della maria è usata per levarsi dai piedi personaggi fastidiosi, cattivi esempi per il paesino, nemici personali del sindaco o del caramba, ecc
E allora si parte dalla canna per arrivare al TSO o alla morte. Ma non è questa sentenza, né le precedenti, né la Fini-Giovanardi che li persegue. Una scusa per rovinarti la trovano anche col caro, vecchio codice penale.



Buon pianto greco

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  DjGiostra il 1/7/2011 12:42:20
Makk cit:
@Damiano:
lassa perde'
Come dice Dipende, se ti cioccano ne puoi uscire pulito... ma alla fine.
In mezzo c'è un calvario di carte bollate e soldini regalati al tuo avvocato.
---
Quindi la sentenza,da quello che ho capito non e' che cambi piu' di tanto
l'attuale sitazione ?

Cit:
Se sei un grower che ha fatto della coltivazione una battaglia e/o una scommessa personale, allora te la giochi a fai di tutto (intelligentemente) per NON arrivare a farti assolvere, semplicemente perché cerchi di non farti beccare.
---
Non ho fatto della coltivazione della cannabis una battaglia ( anche perche'
non la coltivo), ma conoscendo gli enormi benefici per la pianta potrei
anche pensare di coltivarla per estrarre l'olio ma vorrei anche non dover
incorrere nella giustizia.

Complomenti a Makk e Dipende per l'ottima spiegazione.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Dipende il 1/7/2011 10:11:51
Si Makk, la giurisprudenza si muove…ma in maniera confusa e spesso contraddittoria…infatti, come scrivevo prima, visto la disparità di giudizio che si veniva a creare fra un processo che vedeva assolto un coltivatore di 30 piante a Trento (quando dico assolto, significa non perseguibile per spaccio…ma le piante te le sradicano e le “distruggono”…spendi un mucchio di soldi e nessuno ti chiede scusa) mentre contestualmente in un paese siciliano per molto meno e per modalità assai simili, il coltivatore, veniva accusato del reato di spaccio, qualche anno fa…la cassazione si è riunita in una seduta straordinaria per prendere una decisione che facesse da riferimento per tutti…ne uscì fuori che anche una sola pianta, anche ornamentale con bassissimo contenuto di THC è illegale…cioè non puoi coltivarla se non hai un permesso speciale.

Quello che voglio dire è che la legge in materia non è sana perché si basa su presupposti falsi, difficili da gestire anche per un proibizionista di carriera come Giovanardi o Serpelloni.
Spesso i processi finiscono con una condanna, ma con una sorta di rammarico da parte del giudicante…guarda ti brucia ancora di più il culo quando vieni condannato e il giudice, in qualche maniera ti fa capire (o a volte te lo dice proprio) che se fosse stato per lui, ti avrebbe assolto.

La proibizione della cannabis e la persecuzione ai consumatori è una farsa…e come tale viene trattata.

Passiamo ai semi…la detenzione di semi di cannabis, non è reato. Non lo è per il semplice motivo che nei semi non c’è principio attivo…e di conseguenza non possono essere inseriti nella tabella di sostanza drogante….solo che potrebbero fare da “precursore”.
Dal 2005 è cominciata un’operazione (partita dalla procura di S. Maria Capua Vetere…) in 3 trance (per ora) che intendeva sgominare un sito italiano che vendeva semi di cannabis.
Migliaia di acquirenti sono finiti nel registro della polizia postale…e molti di questi non solo compravano i semi dal sito incriminato, ma postavano le foto dei loro raccolti su di un forum a tema.
In pratica è come un’autodenuncia. Alle sei del mattino un centinaio di persone si sono trovate gli omini blu a casa con le foto delle loro piante messe on line…anche un anno prima…poco importa se le piante le avevi già fumate.
Da qualche mese è partita anche una campagna distruttiva verso i grow-shop …il reato contestato è istigazione.
I semi da soli non fanno reato…i semi…e un manuale per come coltivarli…già si…i semi e un’attrezzatura nell’armadio (anche non funzionante) fa reato…i semi e un precedente per possesso…fa reato.

Ripeto…questa insulsa legge…non può far altro che basarsi su una presunzione…e ci vuole un cazzo per loro a presumere che tu sia, oltre un drogato di merda, anche uno sporco spacciatore.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Fabyan il 30/6/2011 20:26:56
Citazione:

Giano ha scritto:
Cit. DjGiostra:
Se io vado in Olanda e prendo dei SEMI di Cannabis e li porto
in Italia e li coltivo, commetto o no reato ??

Fresca fresca:
Semi di marijuana acquistati online:
due arresti e nove denunce a Cagliari
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/227573


Dal tuo articolo:

Compravano semi di cannabis online e se li facevano mandare a casa col corriere espresso, pagandoli con carta di credito o in contrassegno. Ma se l'acquisto dei semi di per sé non è reato, lo è invece la coltivazione della marijuana (nonostante negli anni il Consiglio di Stato abbia sfornato una serie di sentenze contrastanti. L'ultima appena pochi giorni fa).

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Giano il 30/6/2011 20:02:13
Cazzarola Makk, mi avresti dovuto vedere fare il tifo durante l’incontro!!
Grazie per l’approfondimento, chiarissimo.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Makk il 30/6/2011 19:25:51
Citazione:

Giano ha scritto:
Dimmi se ho capito bene:
si sta andando verso un giusto processo alle intenzioni
invece che, come voluto da (quei due c…..) Fini-Giovanardi,
la condanna alle intenzioni.

Sì e no. Questa è una conseguenza della sentenza. Indirettamente fà pendere la bilancia della giurisprudenza più verso l'esame del singolo caso che verso la condanna aprioristica.

Per adesso si limita a "cassare" la nozione che coltivare una pianta (qualsiasi pianta) sia configurabile come reato. E che l'eccezione voluta dalla FGiov (che solo per la maria si facesse questo) non è giuridicamente praticabile.

E' un passo avanti notevole come implicazione giuridica. Non proprio facile da capire e apparentemente non granché significativo dal punto di vista pratico.
Infatti coltivare in casa non è ancora depenalizzato: dipende, come dice Dipende.

Quello che Dipende non inquadra è appunto la faccenda giuridica: quando uscì la FGiov stabilì un principio giuridico "border-line", quello della punibilità per la semplice coltivazione.

I primi processi che si fecero in seguito a questo pateracchio giuridico si basavano sulla concezione che il comportamento dell'accusato (coltivatore) non era reato. Cosa espressamente negata dalla legge. Arrivare in Cassazione con questa tesi difensiva comportò che di malavoglia la Cassazione dovette dire "no, il dettato della legge è chiaro, con questa obiezione io ho le mani legate e non posso che confermare la legge".

Ma se fai un'altra obiezione?
L'altra obiezione è:
"è la coltivazione un comportamento illegale a prescindere, che nuoce sempre e comunque alla collettività?"

Qui la Cassazione entra di competenza e dice "no, si ravvisano casi in cui la pianticella non è dimostrabilmente un pericolo sociale".
E lo fa ben volentieri.

Se poi (ma questa è una conseguenza, non la sentenza) non sussiste questa "dimostrata e implicita" pericolosità sociale, allora anche il fatto che la coltivazione sia reato è da vedersi, caso per caso.

Il punto è che i prossimi processi potranno fare questo distinguo ed eventualmente pervenire a questa conclusione, ma quelli precedenti non potevano. Adesso si baseranno sulla Cassazione.

Quello che sfugge a Dipende è che la giurisprudenza si muove. Sia la sentenza precedente (che sembra dire il contrario) sia questa sentenza sono reciprocamente coerenti.

Stabiliscono delle "tappe" di interpretazione della legge.

La prima dice agli avvocati "non insistete sul non-reato: andava bene prima della FGiov, adesso non basta più"

La seconda dice: "puntate sul caso particolare del comportamento specifico del vostro assistito (e vedrete che vi si dà una mano, ché 'sta legge del menga dà fastidio a noi giudici quanto a voi avvocati difensori)"

Il risultato secco è che la FGiov è indebolita nel suo apodittico "se c'è pianta c'è reato". Non è più così.

Ed è il secondo round di un incontro. Che si disputa su una "tradizione" di sconfitte da parte dei proibizionisti.

mettiamola così:
La FGiov ha messo sul ring un campioncino con un destro secco pericoloso (coltivazione=reato).
E ha vinto un round (= l'altra sentenza, che inverte una tradizione di sentenze tendenzialmente favorevoli ai piccoli consumatori).
Ma il campioncino ha solo quel colpo, buono. La giurisprudenza gli ha preso le misure e gli saltella intorno, alla larga dal destro.
Giuridicamente ha il fiato corto, il nostro campioncino fascioazzurro. E ha contro un vecchio volpone che non ha fretta.
Intanto, con questa seconda sentenza, si è beccato un paio di diretti cattivelli al deltoide, che rendono dolorante il muscolo e rallentano il destro.
I PDL ululano che non si boxa così, che è scorretto. Ma sono stupidi loro a mandare sul ring un pugile con un solo colpo, e pure telefonato.




@Damiano:
lassa perde'
Come dice Dipende, se ti cioccano ne puoi uscire pulito... ma alla fine.
In mezzo c'è un calvario di carte bollate e soldini regalati al tuo avvocato.

Se sei un grower che ha fatto della coltivazione una battaglia e/o una scommessa personale, allora te la giochi a fai di tutto (intelligentemente) per NON arrivare a farti assolvere, semplicemente perché cerchi di non farti beccare.

Se poi... ahò, sfiga belva. A chi tocca nun se ingrugna (= perdere il buonumore)

Tu sei il tipo che si infila in questo "mode" da guerriero clandestino?
Dubito, da come scrivi.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Giano il 30/6/2011 18:43:42
Cit. DjGiostra:
Se io vado in Olanda e prendo dei SEMI di Cannabis e li porto
in Italia e li coltivo, commetto o no reato ??

Fresca fresca:
Semi di marijuana acquistati online:
due arresti e nove denunce a Cagliari
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/227573


Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Dipende il 30/6/2011 18:20:26
Più che piccola direi immatura…o al massimo un maschio…
Il THC si concentra soprattutto nelle infiorescenze femminili…a fine ciclo.
Io credo che chi ha scritto l’articolo intendesse un 16% nelle cime…che è tanto!
In genere un fumo mediocre che si trova in giro arriva massimo ad un 4,5/5% di THC
Con un hashish del genere puoi arrivare a 10 grammi e non essere accusato di spaccio 4.5 mg X 10 = 450 mg di p.a.
Se invece ti capita una charas che potrebbe arrivare fino a 26% pochi grammi e sei fottuto!
Con un’erbaccia da 1% puoi portarti appresso o tenere a casa 50 grammi.

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Sertes il 30/6/2011 17:28:29
Citazione:
gronda85 ha scritto:
lo chiedo per un mio amico che è curioso




Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  gronda85 il 30/6/2011 16:55:51
Citazione:

Dipende ha scritto:

L’articolo è un classico articolo scritto da chi di canapa non capisce alcunché…16 mg?...che significa?...16 milligrammi di principio attivo? Il limite per non essere accusato di spaccio è 500 milligrammi di THC (principio attivo) o intendevano 16% di THC nelle cime?
contenente principio attivo pari a 16 mg non significa una mazza.



se quindi fossero stati 16 mg di principio attivo, la pianta sarebbe stata veramente piccola...
a quanto corrispondono 500 mg di p.a.( )?

lo chiedo per un mio amico che è curioso

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Dipende il 30/6/2011 13:11:53
Questo è tutto fumo…e non parlo di hashish…
Non è la prima volta che la cassazione emette sentenze in contrasto fra di loro…infatti qualche anno fa ci fu una seduta “definitiva” che sanciva l’illegalità della coltivazione domestica anche per una sola pianta.
Ora nuovamente la giostra si ripete.
La notizia non è gaudiosa, direi alquanto pericolosa invece…perché notizie del genere servono praticamente a pescare i pesci piccoli.

In Italia, teoricamente il consumo non è perseguito penalmente…solo teoricamente però…perché nella realtà…anche un paio di bustine d’erba, un tocco di fumo, o una pianta fuori al balcone, potrebbero rovinarti la vita. Come? Utilizzando la parolina magica “presunzione “.
Lo Stato presume che tu possa commettere un reato (spaccio) anche se tu non lo hai commesso e neanche hai intenzione di commetterlo. Le varianti sono infinite: la regione in cui ti beccano, la città (o paese) di competenza, il giudice che sentenzia, lo “sbirro” che compila il verbale e tante attenuanti, o aggravanti…a scelta loro.

La stragrande maggioranza di persone che viene incriminata per spaccio, non sono altro che coltivatori/consumatori a cui hanno fatto cagare sotto e sono stati costretti a patteggiare. In pratica nessuno viene colto in flagrante, nessuno con la pistola fumante in mano…nessuna prova, nessuna indagine…la prima cosa che ti chiedono è: “vuoi patteggiare?...guarda che è meglio… così te ne torni a casa!”…si, ma con una multa spaziale e la fedina penale sporca.

Ma fosse solo questo…come detto in precedenza il consumo non è reato penale…ma è un vera e propria tortura amministrativa.
Chi viene sorpreso in possesso anche di modica quantità di canapa subisce:
perquisizione, sequestro della sostanza, segnalazione alla prefettura, obbligo di colloquio al Sert e analisi delle urine coatte. Ritiro dei documenti (patente se eri alla guida o nei pressi della tua vettura) controlli vari e rotture di cazzo inenarrabili.
L’intensità del tutto varia da regione a regione…da città a città.

L’articolo è un classico articolo scritto da chi di canapa non capisce alcunché…16 mg?...che significa?...16 milligrammi di principio attivo? Il limite per non essere accusato di spaccio è 500 milligrammi di THC (principio attivo) o intendevano 16% di THC nelle cime?
contenente principio attivo pari a 16 mg non significa una mazza.



Se io vado in Olanda e prendo dei SEMI di Cannabis e li porto
in Italia e li coltivo, commetto o no reato ??

I semi non interrati sono LEGALI…stanno cercando (Giovanardi e Serpelloni) un escamotage per renderli illegali…ma per ora sono ancora legali….però…c’è sempre un però…
A cosa ti servono?...per collezione’…mmmm…invece io presumo che…e il gioco continua…

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  DjGiostra il 30/6/2011 10:29:35
E mo' faccio una domanda secca:

Se io vado in Olanda e prendo dei SEMI di Cannabis e li porto
in Italia e li coltivo, commetto o no reato ??

Badate che e' una domanda serissima e per niente provocatoria.
Dato che almeno una volta all'anno ci passo per l'Olanda..... hihi..

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  Lestaat il 29/6/2011 19:10:09
Ohhh....ogni tanto almeno qualcosa che mette buon umore.
Posso rispostarla sul balcone più arioso insomma...
Bene bene.
:)

@gronda85


M'hai fatto cappottare....ahahahahah

Re: Cassazione: coltivare una pianta di marijuana non è reato

Inviato da  fefochip il 29/6/2011 16:31:49
Citazione:
Francamente, è una stiracchiatura assurda del portato della sentenza.



scusa hai ragione intendevo dire un altra cosa forse mi sono espresso male

questa volta dico i radicali inquadrano non tanto la sentenza ma l'intero impianto del giudizio in cui rientra anche questo caso a mio avviso in un ottica giusta.

al contrario se immettiamo (come è attualmente) il concetto che non si deve fare una cosa nonostante non nuoccia a nessuno di fatto facciamo una guerra santa che non ha nulla di concreto e ancorato alla realtà ogettiva ma è solamente autoreferenziale al moralismo dominante



capisco perfettaemente quello che vogliono dire i giudici ...
in estrema sintesi fa "scopa" con il discordo della singola dose per uso personale e infatti non vedo tutto questo "scandalo" in questa sentenza ne nessun "lasciapassare" per alcuna "svolta" legislativa ,tutto il polverone è al solito propaganda contro la la cassazione

io andavo oltre cogliendo l'occasione del discorso per dire quello che penso

io la penso cosi che ti devo dire?

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