Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Calvero il 3/11/2010 16:53:08
Citazione:
Gia'..... mellifluo e raccapricciante.
dal dizionario
MELLIFLUO: 1 spreg. Affettatamente, falsamente dolce e lusinghiero, leziosamente insinuante.. con te chiudo il dialogo. Qui e in altri ipotetici Topic.
Buona continuazione su LC, Notturno.
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Carmine il 3/11/2010 17:16:45
Citazione:
Red_Knight ha scritto:
@Carmine
Era solo un esempio, per farti capire che il giudizio etico non implica necessariamente conseguenze pratiche e viceversa.
Tornando all'esempio dell'obbligatorietà del soccorso: lì il conflitto è in linea di massima tra una vita in pericolo e dieci minuti del tuo tempo. Praticamente non c'è un conflitto.
Nel caso dell'aborto, il conflitto è tra gli interessi della madre e il nascituro. Il problema è la natura del nascituro: a torto o a ragione, c'è chi considera che il nascituro non sia una persona, e quindi la risoluzione del conflitto in quel caso può andare anche a favore della madre.
Chi ha ragione? Comprenderei la veemenza dei tuoi discorsi, ma è controproducente per la tua stessa causa (ammesso che te ne freghi qualcosa e non sia qui solo per fare casino). Sfortunatamente, fra uomini si può invocare l'universale sentimento di empatia (per quanto blando presente in tutti) e dare per scontate certe cose e considerare malato chi non ha la stessa sensibilità*, ma nei confronti del nascituro non c'è nulla di universale, o non saremmo qui a parlarne.
Quindi occorre discuterne, che ti piaccia o no. Altrimenti, se io fossi in te, non mi prenderei nemmeno la briga di parlare con quelli che reputerei dei "mostri".
*è una semplificazione che potrei contraddire in molti altri post, ma in questo contesto funziona.
Era un altro esempio stupido, fondato su analogie superficiali, come superficiale rimane la tua partecipazione alla discussione. I tuoi toni non sono diversi da quelli di un dibattito su un argomento puramente teorico, astratto, accademico. Ma senza una discriminante di partecipazione sentita, di identificazione personale, esiste solo un vagare formale, e sterile, in mezzo a una massa di parole: di per sé, nient’altro che segni e suoni. Ciò che può dare ad esse un senso concreto,
un valore reale, risiede eventualmente in noi stessi: è la nostra capacità di ricollegarle il più compiutamente possibile alla
realtà di cui sono i pallidi fantasmi, cercando di rammentare con la massima concretezza e pienezza la nostra relazione con quelle realtà che richiamano; se tale capacità si offusca (ed oggi lo è al massimo grado), anche su una cosa così
evidentemente raccapricciante come la soppressione in utero dei nostri figli
(dei nostri figli, perdio!) si riesce a fare esercizio di asettico intellettualismo, di cavilloso dibattito, col corollario delle coglionate sulla mancanza di
oggettività e
indiscutibilità del passaggio da
feto a
persona. Ma
vaffanculo un’altra volta! Enorme alienazione da sé stessi, enorme svuotamento di umanità: questo è ciò che emerge da certi interventi. Null’altro.
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da mangog il 3/11/2010 18:13:07
Citazione:
mangog ha scritto:
Pispax ogni occasione è buona per tirare in ballo il Vaticano ?
Ma tira in ballo le tue arogmentazioni per dimostrare la differenza tra un bambino a 2 mesi e 29 giorni ed un bambino a 3 mesi ed un giorno ancora entrambi in grembo della mamma.
Ti appelli al codice civile e penale anche tu?
Razionalmente ( E' deleterio appellarsi alla coscienza se si discute con persone favorevoli al diritto di abortire ) non è dimostrabile considerare l'aborto come un non omicidio. A meno chè Pispax non riesca a dimostrare che il bambino di 2 mesi e 29 giorni è una cosa diversa, PERCIO' NON UNA PERSONA, dal bambino di 3 mesi ed un giorno ( magari lo stesso bambino ).
La donna si autoconvince che non sta uccidendo nessuno proprio perchè lo fa in tempo, come il soldato ingegnere che non uccide "nessuno" perchè preme solamente un bottone a distanza e non vede nè sangue nè sofferenza.
Pispax sto aspettando ancora le tue argomentazioni per spiegare la differenza tra un bambino di 2 mesi e 29 giorni ed un bambino ( magari lo stesso ) di 3 mesi ed un giorno.
Non fare il prolisso come il solito per piacere...e non rispondere come hai risposto.. le opinioni non argomentate sono segno di pochezza.
Evita di rispondere con una stupidaggine alla Red...
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Notturno il 3/11/2010 18:13:33
Citazione:
Calvero ha scritto:
Citazione:
Gia'..... mellifluo e raccapricciante.
dal dizionario
MELLIFLUO: 1 spreg. Affettatamente, falsamente dolce e lusinghiero, leziosamente insinuante
.. con te chiudo il dialogo. Qui e in altri ipotetici Topic.
Buona continuazione su LC, Notturno.
Come preferisci.
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Notturno il 3/11/2010 19:13:49
Citazione:
Makk ha scritto:
Citazione:Notturno ha scritto:
Quindi Calvero, per quanto maschilista, è "genuinamente curioso", mentre io e Pispax siamo uomini di merda perché non condividiamo la tua "tesi".
Non ci hai la stoffa per le sintesi.
Calvero è in questo thread per capire e formarsi un'idea (aka "genuinamente curioso").
Tu no.
La "mia tesi" è che gente come te non è qui per capire. Ma per fare altro. Questo rende i tuoi/loro interventi disperatamenti disutili.
Ognuno decide il proprio motivo di scelta.
Se tu scegli di stare qui per capire, mi dispiace, ma hai fallito.
Poco male? E' vero.
In merito a Calvero, io non posso sapere perché lui sia qui.
Ma noto che in questa discussione ha assunto una posizione ben precisa: decidono le donne. Chi non può partorire si astenga (in verità ha usato altre espressioni, ma credo che il concetto fosse quello).
Io ritengo questa posizione priva di base logica, deteriore negli effetti e complessivamente infantile.
E ho anche motivato. Senz'altro ho motivato male, ho sbagliato ed ho detto un mucchio di cazzate, ma questo è quanto di meglio io sappia fare.
Dici che i miei interventi sono "disperatamente inutili"?
Pazienza.
Vorrò dire che in futuro leggerai quelli di Calvero e sorvolerai i miei.
Dura la vita, eh?
Citazione:
Il punto non è essere o meno "maschilisti". Si può essere maschilisti[*] e avere desiderio di dialogare. Nel qual caso l'essere dialoganti prevale sull'essere maschilisti.
No, makk. Non dici bene.
Il dialogo presuppone sempre la parità nelle posizioni di partenza. Altrimenti è insegnamento o confessione o comando o altre cose, tutto, ma non dialogo.
Rileggi le frasi di Calvero.
Tu ci vedi "parità" tra lui e la sua dolce metà?
Io no.
Ci vedo una certa benevolenza paterna.
Un (forte) uomo che coccola la sua (debole) compagna.
Questo può andar bene se si tratta di un divertissement della coppia.
Ma rispetto ed educazione, tra pari, non sono quelle manifestazioni lì.
Quelle frasi simboleggiano tutte un unico messaggio: "Io sono il più forte, ma scelgo di limitarmi".
D'altro canto è calvero stesso che lo dice:
Questo per me significa portare i pantaloni. Essere consci che i pantaloni sono metafora di spalle larghe, affinché la donna sia tutelata nella sua delicatissima figura di madre.A te questo immaginario di uomo forte e donna debole, cui l'uomo forte s'inchina per concessione, piace?
A me no.
Preferisco non guardare la mia compagna dall'alto.
Preferisco riconoscerle, senza inchini, la stessa mia forza.
Preferisco essere cosciente che deboli lo siamo entrambi, magari a turno, ma che ci sorreggiamo l'un l'altro.
Riconosco la delicatezza della figura materna che lei interpreta e le attribuisco la stessa criticità di quella paterna che, fra mille difficoltà, tento di interpretare io.
Mi aspetto che corra in mio aiuto con la stessa disponibilità con cui lo farei io per lei.
In buona sostanza, caro makk, non condivido quella visione cavalleresca dell'uomo in calzamaglia di ferro, erculeo ma benevolo, cui si contrappone la donna "delicata" e "debole" che non rifulge per alcun'altra virtù che non sia quella materna e/o familiare.
Allo stesso modo, però, mi ripugna l'idea di una donna che sia depositaria di misteri femminini insondabili e inconcepibili, da cui tragga una competenza specifica e assoluta nella gestione di gravidanza e aborto.
Io non pretendo di capire tutto quel che gli altri provano.
Non ci riuscirei mai abbastanza con nessuno: che sia uomo o donna.
Però questo non mi esime dal valutare le azioni altrui.
Non mi esime dal partecipare a una scelta come quella di abortire.
Perché?
Perché io sono uno dei due genitori, makk.
Uno di quei due esseri umani che cresceranno quel bambino.
Che occuperanno quasi tutte le loro forze e risorse per quel figlio.
E che lo faranno A VITA.
Nove mesi di condivisione di sangue, tessuti ed emozioni, di simbiosi quasi assoluta sono per me inconcepibili.
Ma io ho un ruolo. Ho una responsabilità. E ho dei doveri.
Negarlo è da miopi.
Oppure da persone che vivono il rapporto di coppia come "Io uomo forte. Tu dolce, debole e madre".
Citazione:
Oppure si può venire qui collo scopo di sfogare il proprio maschilismo, e quindi non essere nulla più che maschilisti, ovvero essere "il nulla", dal punto di vista dell'apporto a una discussione che per default impatta sull'essere donna. E' come essere daltonici e voler pontificare sulle nuances dei colori.
Il "nulla"?
Beh, può anche essere che io sia risultato incomprensibile e di questo mi dispiaccio.
Ma se rileggi scoprirai che uno dei problemi era stato posto proprio da Calvero, che, appunto, sosteneva che solo la donna potesse capire/decidere.
E non è stato l'unico.
Se ho rappresentato un punto di vista diverso, esponendone i motivi, come ho cercato di fare anche adesso con te, allora forse non c'era proprio il "nulla da leggere". Qualcosa c'era.
Magari non ti piaceva, magari non sei d'accordo sui contenuti. Ma qualcosa c'era e non l'hai visto.
Forse il problema non era il daltonismo. Era la cecità.
Citazione:
Quanto all'essere "omm'emmerda" o meno, ognuno si sente toccato come meglio crede (e merita):
ti senti mediocre e ti riconosci nella descrizione che ho fatto?
Sei un poveraccio terrorizzato perché questi nostri tempi tendono a sottrarre al maschietto il controllo sul grembo materno, come invece era in passato?
Allora sei libero di sentirti uomo di merda. Ma sono problemi tuoi.
Qui sei solo offensivo e disgustoso. Ma non è la prima volta, vero?
Citazione:
Citazione:Capisco la tua posizione.
Ovviamente no. Nessuna sorpresa. Non sei qui per capire. Hai altri obbiettivi. E lo dimostri ad ogni intervento.
Tu dici?
Vedi, makk, io non so come funziona il tuo modo di capire le cose.
Forse per te "tentare di capire" significa accogliere passivamente gli "insegnamenti" degli altri.
Per me, invece, funziona così.
Io confronto le mie idee con quelle altrui.
Anche accesamente e con durezza, a volte.
Le valuto e decido se reggono.
Se non reggono, sono pronto a cambiarle.
Tu dici che io avrei altri obiettivi?
Non so perché tu lo dica, ma ho notato spesso questo atteggiamento qui.
C'è sempre qualcuno che attribuisce strani intenti agli altri.
Credo che si tratti di un problema di arroganza.
L'arroganza di aver capito tutto del tuo interlocutore.
L'arroganza di sapere quale sia il suo intento.
Dovresti fare qualcosa per questo aspetto del tuo carattere.
E' deteriore.
Citazione:
[*] questo non implica che Calvero sia o meno maschilista (secondo la mia opinione lo è, ma il suo esserlo, oltre a non essere particolarmente grave in sé, è Off-Topic).
Si è auto-tacciato di maschilismo per amor di discussione. Una roba del tipo "ok, lo sono, e adesso andiamo avanti".
Può essere.
Ma a me sembrava molto legato all'argomento.
Come ho tentato di spiegarti prima, una visione paternalistica e maschilista del rapporto di coppia induce spesso a riservare ai due sessi compiti separati. Della serie: "Me Tarzan. Tu Jane."
Io forte vado a caccia e porto i pantaloni.
Tu, donna debole, sta' a casa e pensa ai figli, ché io non ne capisco niente.
Questo va anche bene.
Ma nella giungla.
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da florizel il 3/11/2010 22:30:01
A Makk e a Calvero: onestamente, da quello che scriveva Calvero nel suo post non mi pare di ravvisare alcuna forma di “maschilismo”, se a questo termine diamo il suo giusto significato.
Il maschilismo è molto più subdolo di quello che appare, ed oggi si afferma anche (ed ancora) con la pretesa di una esasperata “parità” che non contempla né le specificità dei generi (che sono DUE) né le aree di competenza e le differenze.
Che non implicano necessariamente inferiorità e/o superiorità, e che non escludono lo scambio vicendevole e la possibilità di imparare l’uno/a dall’altra/o.
Un percorso “femminile” che rivendicava tutto questo potenziale è stato subdolamente deviato, parecchio tempo fa.
Ci torno con più calma, anticipo solo che è un piacere leggere questo tipo di commenti, come lo scambio tra Makk e Calvero.
Almeno per quanto mi riguarda, li trovo appassionati, perché esplicativi di un impegno che non è solo “mentale” .
(Makk, sul “penale” naturalmente scherzavo. Ma nemmeno poi tanto…)
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Makk il 3/11/2010 23:28:59
Citazione:
Calvero ha scritto:
Citazione:
Nel post 280 hai solo riaffermato una visione ottocentesca (come dice Red). Che a me non dispiace, sono abbastanza ottocentesco anch'io. Ma 'sti cazzi.
edit
..a riprova della mia buona fede, già ti scrissi che il tuo primo intervento fu per me illuminante, ma forse non avevi compreso e/o non fui capace di farmi comprendere
Non so in che senso illuminante, te l'ho chiesto e non hai risposto
Continuo dunque a non sapere.
Il succo (e lo ribadisco per la 4ª o 5ª volta) è che qui si legge
la rabbia di aver perso il dominio sulla procreazione (la vacca fa i vitellini e non deve rompere).
Il portato di questo è che una donna perde il suo tempo a discutere, qui.
Si è votata l'aborto e adesso lo deve difendere. Anche se è una legge che fa cagare, che è violenta nei confronti della donna, se la deve difendere,
perché è tutto quello che ha ed è MOLTO meglio di quello che c'era prima.Sostenevo che il vissuto di una donna non era gran che preso in considerazione fino a quel momento del topic (mia opinione, ovvio). E che sarebbe andato avanti così (cosa che -sempre mia opinione- si è puntualmente verificata).
Se si parte dal concetto di assassinio è abbastanza ovvio che il terreno è impraticabile.
Per una donna si parte dal concetto di smettere di morire di aborto, come è stato da sempre, e da lì si snoda la discussione.
Discussione che, anche se fosse pacata (= quindi NON questa), sarebbe comunque lacerante per lei.
Lacerante perché si parla di strapparsi la vita da dentro, c'è bisogno di dirlo?
Sì, in questo topic c'è bisogno, perché hanno deliberato che la donna "moderna" non sente questa lacerazione.
Come ci si può confrontare con individui così aridi? Come può una donna dargli in pasto i propri sentimenti, le proprie riflessioni, i propri dubbi, sapendo che servono solo come pretesto per assalirla e dimostrare la loro tesi precostituita e confermare la loro condanna già emessa?
Lo riesci a vedere il tentativo di riaffermare la brutalità dell'oppressione sulla donna?
Ti ho parlato del referendum dell'81.Riparliamone.
La legge 194 fu fatta nel 78. Sotto pressione dei radicali e del movimento delle donne, senza grande convinzione delle altre sinistre (solidali solo i gruppuscoli extraparlamentari). Faceva schifo (sia la legge che la sinistra parlamentare).
Il referendum voleva abrogare una serie di art. della 194 fortemente sfavorevoli alle donne.
Un quesito complicatissimo che, fra l'altro, depenalizzava la responsabilità della donna e lasciava invece la punibilità dei medici. L'bbiettivo era colpire i cucchiai d'oro che obiettavano l'aborto legale ma praticavano (per le benestanti) quello clandestino. Ovviamente bisognava rispondere SI al quesito.
Ma i quesiti del referendum erano DUEInfatti, contemporaneamente,
il "movimento per la vita" proponeva un furbesco referendum contrario che peggiorava la 194, rendendo l'aborto praticamente inaccessibile per la quasi totalità dei già ristretti casi ammessi.
A questo secondo quesito bisognava rispondere NO.
La paraculata era a fottere il referendum, creando confusione agli elettori (rispondi SI a questo e NO a quell'altro).
La posta in gioco era troppo alta.
Il movimento (radicali e donne) si trovò costretto a decidere di dare indicazione di votare due NO. Cioè a lasciare inalterata la 194.
Riesci a capire
cosa significava per una donna dover decidere di dire NO al primo referendum e a dover
bocciare una votazione che punisse i medici abortisti che lucravano sul suo dolore?
Che per difendere il suo diritto a uscire dal medioevo doveva votarsi la galera?
Che aveva lottato per raccogliere le firme non ostante l'ostruzionismo dei suoi "alleati" di sinistra e nell'indifferenza dei media, e poi doveva
distruggere con le sue mani il proprio referendum e sancire con voto popolare che una legge di merda
andava bene così?
Io riesco a malapena a immaginarlo. Penso che sarei impazzito di rabbia.
Invece da bravo maschietto, la cosa non mi tange più di tanto e per tanto tempo ho pensato solo "beh, nell'81 abbiamo vinto, no?"
In effetti mi sono informato solo abbastanza di recente che cosa *esattamente* era stato votato nell'81.
I risultati:
il primo NO fu un plebiscito. 88,5%. Grazie al cazzo: votarono contro tutti.
Al secondo referendum i cattolici e i fascio-laici erano per il sì, i Don Abbondio di PCI e PSI lasciarono libertà di coscienza:
68%.
Praticamente votarono SI solo i maschi di centro-destra (i partiti di sinistra dimostravano già allora la capacità innata di non capire un cazzo della loro base).
Le donne cattoliche votarono NO in massa.
Sei abbastanza disgustato?
Capisci adesso quando dico che è inutile per una donna ragionare con certi maschi? Perché dico che deve limitarsi ad agire e non dialogare? Che tanto loro
non capiranno mai?
Sono riuscito a trasmetterti perché ritengo che non ci sia sbocco a tentare di usare questo topic per avere rapporti di dialogo proficui?
Troveresti comprensibile che per me è
estremamente significativo per capire il tenore delle discussioni il vedere che non una singola volta è stata usata la delicatezza di chiamarlo "interruzione volontaria di gravidanza"?
Nemmeno da me, beninsteso, né dalle donne intervenute.
E' un lapsus. Significativo. Una spia del tenore.
Ed è così (ripeto anche questo) da progetto. L'intento è sempre stato lo scontro.
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Makk il 3/11/2010 23:34:29
Citazione:
A questo punto, poiché sinceramente non so cosa possa significare maschilismo (se non nella sua accezione negativa, lì ci vuole poco)... ... dimmi tu se da quel che asserisco, sono maschilista (non è neanche lontanamente una provocazione):
Calvero, sinceramente: ti sembra davvero significativo?
L'argomento NON è "siamo o no rispettosi delle donne e della femminilità?"
Quello (il rispettare) dovrebbe essere
il prerequisito di una discussione su temi così delicati. Una cosa già risolta
prima di affrontarla. E da parte di tutti (salvo le rare eccezioni che fanno "colore")
E così non è.
Tutto il resto è poco rilevante (per me).
In un altro topic, più rilassato, razionale e nello stesso tempo rispettoso delle emozioni, ne parlerei volentieri. Qua dentro lo trovo fuori luogo. Anche se capisco il tuo dubbio esistenziale. Ma il topic non è su Calvero. E non so se riesci a capire che non la pongo come una cosa personale ma il fastidio che provo non mi consente di aumentare il rumore di fondo.
E, dopo tutto, non trovo
giusto che a rispondere al tuo dubbio sia un altro maschio. Al massimo potrei (altrove) partecipare a una discussione in merito. [Col che mi assumo la responsabilità di un'eventuale altra raffica di interventi di maschietti offesi che si sentono
privati del potere di discettare sulle donne]
A conferma hai una battuta di Flo
Come vedi io ti dico "secondo me sei pure maschilista ma la cosa non è grave" e lei mi smentisce.
Vuoi altra riprova che non sono "adeguato" a risolvere i tuoi dubbi in merito? [acc... ansia da prestazione in vista
]
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Calvero il 3/11/2010 23:50:53
Citazione:
Sei abbastanza disgustato?
edit
direi di sì...
... in mezzo a tanti riferimenti storico/politico/sociali forse potrei perdermi, ma non credo vi sia qualcosa da obiettare in ciò che hai scritto. Almeno da parte mia.
Comunque. La tua prima riflessione aveva focalizzato in me con più precisione (e mi aveva illuminato) quello che può essere lo stato d'animo altrui. In cui chi ha sulla propria pelle la possibilità di tale responsabilità si trova, ingiustamente, a dover sostenere una serie di matrioske in cui idealmente (e non solo) viene imprigionata da un retaggio ipocrita che con mille sfumature diverse (leggasi eufemismi), comunque tratta (la donna/madre) come un "fenomeno"... quello che ho chiamato metaforicamente "macchinetta del caffè". E ciò, come sopra detto, mi disgusta.
Citazione:
Calvero, sinceramente: ti sembra davvero significativo?
..infatti c'era questo mio passaggio che riporta una connessione per cui comunque Calvero è solo un pretesto per cercare un denominatore a come il "maschio" prende, non prende, o ha dei dubbi su certe posizioni
non credo siamo andati tanto Of Topic per poter comprendere che attingere a questo Spirito nei confronti della nostra esistenza, significa profondamente avere l'umiltà (oltre alla curiosità che hai individuato) di sapere o cercare di comprendere CHI e COSA siamo.
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Calvero il 4/11/2010 0:28:43
Citazione:
Non arrabbiarti Calvero ma le poche volte che leggo i tuoi post traspare in quello che scrivi un complesso di inferiorità.. Comunque mal comune mezzo gaudio perchè solamente 2 o 3 hanno fatto propria l'arte del bel scrivere in questo forum.
Non mi arrabbio Mangog. Su come scrivo io, per la maggiore, vi sono pareri discordanti e non univoci, ...e anche persone che sono contrarie all'aborto, stanno ben lontani dai tuoi pruriti di inquisitore mancato.
E' vero, ho il complesso di inferiorità. Soprattutto quando trovo persone come Santaruina (che mi diede una lezione) o come RED (per la sua compostezza) e oltretutto con entrambi non vado quasi mai d'accordo; o come Massimo (per la sua tenacia ed etica) o come Astro7 (che riesce a tenere pacatezza e dignità con un Cafone rivestito a festa come te) ....
... che mi fanno sentire piccolo a volte su questo Forum. Poi sai... in Vita, nessuno può avere certezze di qualcun altro. Ma anche in questo caso tu fai un eccezione: nulla di così matematico può definirti per quel che enunci attraverso le tue espressioni vergognose: anche su un altro pianeta, non solo sulla Terra saresti un uomo di plastica. Non sei neanche biodegradabile come tutti gli altri. Sei un riciclo di dogmi stantii, che puntualmente, come ora, sfogano le frustrazioni verso ciò che non comprendono.
PS
Citazione:
Comunisti o atei deliranti che ci sia un nesso ?
Non ne imbroccano una nella vita e vogliono fare i maestrini.
Questa perla mi era sfuggita
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Calvero il 4/11/2010 1:28:41
Citazione:
benitoche ha scritto:
Calvero,quando si parla non l'ho si fà per compiacere
Si parla e si è disposti a difendere le propie idee,non perchè siano giuste in generale,ma perchè intimamente le si ritiene corrette
Essere uomini come una volta,a mio modesto parere, non è una pecca,ma un pregio,oggi però il decadimento è di moda,scendere a compromessi è la regola
ti dò ragione
Citazione:
Attendo pazientemente che i tempi portino le sventure annunziate dai più,solo allora le persone serie riceveranno nuovamente il rispetto dovuto,oggi sono altri i parametri di valutazione,mi sta bene,preferisco essere l'ultimo dei coglioni,che il primo dei venduti
Ciò, però, può essere inteso relativamente a diversi tipi di prese di posizione.
Ovviamente è condivisibile, ma rimane soggettivamente legato a cosa uno pensa e a quali valori mira. Per il resto, lo ripeto di nuovo e aggiungo una cosa. Apprezzo di cuore la tua posizione di esserti comunque messo in prima persona, e stai pur certo che un seme hai lasciato nella mia coscienza .... lungi da me difendere l'aborto come altri vorrebbero fare intendere. Dico che sei partito in quarta, questo dico...
...e forse proprio in ragione di una "scottatura" pesante, e stai pur certo che quello "di compiacere" non mi è mai riguardato.
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Calvero il 4/11/2010 1:34:49
Citazione:
florizel ha scritto:
A Makk e a Calvero: onestamente, da quello che scriveva Calvero nel suo post non mi pare di ravvisare alcuna forma di “maschilismo”, se a questo termine diamo il suo giusto significato.
... d'altronde Florizel, su questi termini e concetti hanno fatto girare (alla rovescia) la storia del mondo. O meglio, ogni collettività a dovuto fare i conti con una equazione mai messa debitamente a fuoco. Probabilmente gli intellettuali stessi e le buone intenzioni hanno fatto i peggiori casini. Meriterebbe un topic a parte solo la questione "femminismo" e "maschilismo". E in questo comunque ci sono delle connessioni rilevanti sul problema etico dell'aborto.
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da benitoche il 4/11/2010 2:18:12
Citazione:
Calvero ha scritto:
...e forse proprio in ragione di una "scottatura" pesante, e stai pur certo che quello "di compiacere" non mi è mai riguardato.
Quoto
Un sassolino mi è rimasto nella scarpa carissimo,(ma solo in quanto per una strana forma di empatia inconscia ci tengo a te)questo tuo prendere come esempio la minorenne stuprata,da sempre cavallo di battaglia degli abortisti
Non ti chiedo assolutamente nessuna spiegazione
Non voglio nessuna risposta,ti prego non darmela
Ci tenevo solo a fartelo presente
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da benitoche il 4/11/2010 2:56:56
Visto che chi più chi meno ha espresso la propia opinione
Sarei felice se ora cercassimo,sempre se qualcuno lo ritiene degno di interesse,di guardare le cose da un punto di vista esterno,come a dire che fino ad ora si è camminato per le via della città ed ora la si guarda da una prospettiva diversa,diciamo dall'alto di una montagna senza alcun coinvolgimento morale personale,obbiettivamente
Avevo già riportato qualcosa a riguardo ma,i tempi non erano giusti,ci riprovo;e quì cerco di dare anche una risposta a Pispax quando mi chiede:
Citazione:
Tornando seri:
Per quale motivo in questo contesto tu ritieni che il termine "gojim" per me sia un'insulto?
Anzi, meglio: per quale motivo in questo contesto il termine "gojim" per TE è un insulto?
Dal trhead sul coinvolgimento israeliano nell'11/9:
1)
"Riguardo i sinistroidi,
questo è un regalo per Redvorrei rammentare ai più che il primo soviet dopo il massacro dei Romanoff,era composto da 545 membri di cui 447 di origine giudaica,i russi erano appena una decina i restanti minoranze etniche di vario genere(slavi tedeschi etc..)
I primi frutti:
L'aborto libero e legale, cioè riconosciuto dalla legge come diritto, come cosa giusta, appare per la prima volta nella storia con la rivoluzione comunista del 1917: il comunismo parte dal presupposto che la famiglia non sia un istituto naturale, come dice il giusnaturalismo, ma un portato della storia, un istituto artificiale. La famiglia sarebbe tipica di un mondo ingiusto e corrotto, quello borghese, che riconosce la proprietà privata dei beni materiali e quella che per i comunisti è la "proprietà privata degli affetti", la famiglia, appunto. Per Lenin, che si colloca sulla scia dei pensatori social-comunisti - Dom Deschamps, Morelly, Babeuf (Settecento), Fourier e Marx (Ottocento)-, abolizione della proprietà privata significa dunque anche abolizione dei rapporti familiari moglie-marito, genitori-figli: per questo introduce, coerentemente, il divorzio e l'aborto
Da un mio post precedente
2)
Circa una ventina scarsa di anni più tardi l'aborto viene legalizzato per la seconda volta nella storia in un regime nato nel 1933 in Germania: il nazional-socialismo. Al pari dei comunisti, i nazisti introducono subito divorzio ed aborto. Il presupposto filosofico non è chiaramente precisato: sicuramente si parte, come in Russia, dalla negazione di un'anima personale, cioè da una sorta di materialismo o di "materialismo-panteistico". In secondo luogo entrano in azione le dottrine eugenetiche: la prima società naturale non è la famiglia ma lo Stato, la Comunità politica, l'entità astratta detta Volk, popolo. Nell' interesse di quest'ultimo occorre che la gioventù sia fisicamente sana, forte, razzialmente pura: come in una novella Sparta i deboli vengono eliminati, soppressi, e, con loro, inevitabilmente, anche gli indesiderati. La violazione della sacralità della vita al suo inizio diventa poi violazione della vita tout court: poco prima e durante la guerra verranno legittimate anche la sterilizzazione, l'eutanasia, la soppressione degli handicappati…
Ora non posso non notare come,partendo da presupposti differenti,dovuti chiaramente a due visioni della vita contrapposte,stranamente entrambi si ritrovino a legiferare in perfetta sintonia
Qualcuno a citato pensieri antecedenti a questi di stampo Maltusiano,io dico che si potrebbe giungere persino in Grecia,da Socrate a Platone,ma il tutto è inutile e dispersivo
Di certo c'è che il femminismo è solo l'ultima delle armi usate per propinarci queste teorie
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Red_Knight il 4/11/2010 3:02:03
@benitoche
Citazione:
Riguardo i sinistroidi,questo è un regalo per Redvorrei rammentare
Che minchia dici?
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Pispax il 4/11/2010 3:56:20
Citazione:
mangog ha scritto:
Citazione:
mangog ha scritto:
Pispax ogni occasione è buona per tirare in ballo il Vaticano ?
Ma tira in ballo le tue arogmentazioni per dimostrare la differenza tra un bambino a 2 mesi e 29 giorni ed un bambino a 3 mesi ed un giorno ancora entrambi in grembo della mamma.
Ti appelli al codice civile e penale anche tu?
Razionalmente ( E' deleterio appellarsi alla coscienza se si discute con persone favorevoli al diritto di abortire ) non è dimostrabile considerare l'aborto come un non omicidio. A meno chè Pispax non riesca a dimostrare che il bambino di 2 mesi e 29 giorni è una cosa diversa, PERCIO' NON UNA PERSONA, dal bambino di 3 mesi ed un giorno ( magari lo stesso bambino ).
La donna si autoconvince che non sta uccidendo nessuno proprio perchè lo fa in tempo, come il soldato ingegnere che non uccide "nessuno" perchè preme solamente un bottone a distanza e non vede nè sangue nè sofferenza.
Pispax sto aspettando ancora le tue argomentazioni per spiegare la differenza tra un bambino di 2 mesi e 29 giorni ed un bambino ( magari lo stesso ) di 3 mesi ed un giorno.
Non fare il prolisso come il solito per piacere...e non rispondere come hai risposto.. le opinioni non argomentate sono segno di pochezza.
Evita di rispondere con una stupidaggine alla Red...
Credevo di essere stato assolutamente chiaro, ma visto che insisti lo dico con parole ancora più semplici: tranne 2 giorni in più di vita, non ci sono differenze.
Per semplicità possiamo dire che la differenza è nulla.
E questo ci porta a poter sostenere una cosa ovvia, cioè che il limite dei 90 giorni è una enorme cazzata.
Dal punto di vista logico infatti è assolutamente legittimo poter abortire fino al 269° giorno di vita del feto, PROPRIO PERCHE' NEL CASO CHE DICI TU NON CI SONO DIFFERENZE.
Non ti facevo così abortista, mangog.
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da Pispax il 4/11/2010 4:11:45
Citazione:
benitoche ha scritto:
Visto che chi più chi meno ha espresso la propia opinione
Sarei felice se ora cercassimo,sempre se qualcuno lo ritiene degno di interesse,di guardare le cose da un punto di vista esterno,come a dire che fino ad ora si è camminato per le via della città ed ora la si guarda da una prospettiva diversa,diciamo dall'alto di una montagna senza alcun coinvolgimento morale personale,obbiettivamente
Avevo già riportato qualcosa a riguardo ma,i tempi non erano giusti,ci riprovo;e quì cerco di dare anche una risposta a Pispax quando mi chiede:
Citazione:Tornando seri:
Per quale motivo in questo contesto tu ritieni che il termine "gojim" per me sia un'insulto?
Anzi, meglio: per quale motivo in questo contesto il termine "gojim" per TE è un insulto?
Dal trhead sul coinvolgimento israeliano nell'11/9:
1)
"Riguardo i sinistroidi,questo è un regalo per Redvorrei rammentare ai più che il primo soviet dopo il massacro dei Romanoff,era composto da 545 membri di cui 447 di origine giudaica,i russi erano appena una decina i restanti minoranze etniche di vario genere(slavi tedeschi etc..)
I primi frutti:
L'aborto libero e legale, cioè riconosciuto dalla legge come diritto, come cosa giusta, appare per la prima volta nella storia con la rivoluzione comunista del 1917: il comunismo parte dal presupposto che la famiglia non sia un istituto naturale, come dice il giusnaturalismo, ma un portato della storia, un istituto artificiale. La famiglia sarebbe tipica di un mondo ingiusto e corrotto, quello borghese, che riconosce la proprietà privata dei beni materiali e quella che per i comunisti è la "proprietà privata degli affetti", la famiglia, appunto. Per Lenin, che si colloca sulla scia dei pensatori social-comunisti - Dom Deschamps, Morelly, Babeuf (Settecento), Fourier e Marx (Ottocento)-, abolizione della proprietà privata significa dunque anche abolizione dei rapporti familiari moglie-marito, genitori-figli: per questo introduce, coerentemente, il divorzio e l'aborto
Da un mio post precedente
2)
Circa una ventina scarsa di anni più tardi l'aborto viene legalizzato per la seconda volta nella storia in un regime nato nel 1933 in Germania: il nazional-socialismo. Al pari dei comunisti, i nazisti introducono subito divorzio ed aborto. Il presupposto filosofico non è chiaramente precisato: sicuramente si parte, come in Russia, dalla negazione di un'anima personale, cioè da una sorta di materialismo o di "materialismo-panteistico". In secondo luogo entrano in azione le dottrine eugenetiche: la prima società naturale non è la famiglia ma lo Stato, la Comunità politica, l'entità astratta detta Volk, popolo. Nell' interesse di quest'ultimo occorre che la gioventù sia fisicamente sana, forte, razzialmente pura: come in una novella Sparta i deboli vengono eliminati, soppressi, e, con loro, inevitabilmente, anche gli indesiderati. La violazione della sacralità della vita al suo inizio diventa poi violazione della vita tout court: poco prima e durante la guerra verranno legittimate anche la sterilizzazione, l'eutanasia, la soppressione degli handicappati…
Ora non posso non notare come,partendo da presupposti differenti,dovuti chiaramente a due visioni della vita contrapposte,stranamente entrambi si ritrovino a legiferare in perfetta sintonia
Qualcuno a citato pensieri antecedenti a questi di stampo Maltusiano,io dico che si potrebbe giungere persino in Grecia,da Socrate a Platone,ma il tutto è inutile e dispersivo
Di certo c'è che il femminismo è solo l'ultima delle armi usate per propinarci queste teorie
Questa l'ho quotata per intero perché era troppo bella.
Fammi capire benitoche: te vent'anni fa non sei stato abbastanza lesto a tirarlo fuori e hai messo incinta quella fanciulla con cui strombazzavi allegramente da poco tempo.
Poi ti si è posto un problema: mica eri tanto sicuro di volerci passare la vita insieme e/o di voler affrontare una paternità.
E allora, anche se lei tentennava un po', tu l'hai convinta ad abortire.
(queste cose le hai dette tu: #8).
Fatto il raschiamento e levato il pensiero, e stappate le doverose bottiglie di champagne con gli amici, poi inaspettatamente le cose fra te e lei sono andate bene.
E ora rimpiangi la scelta che TU allora hai fatto LIBERAMENTE,
e che all'epoca sei stato ben felice di fare.
Ma sia mai che ammetti con te stesso di aver fatto una cazzata: è stata colpa del
gomplottone nazigiudaicomunista!
Ovvio!
Dio, patisco tanto...EDIT: veniamo adesso a scoprire che il NWO tesse segretamente le sue oscure trame sul controllo della popolazione fin dal XIII secolo a.C., quando a Sparta già si uccidevano i neonati imperfetti.
Qui il mistero s'infittisce assai: non solo nazismo e comunismo erano parole ignote, ma anche le 12 tribù di Israele all'epoca erano solo 4 beduini che si nutrivano di locuste - quelle che avanzavano agli egiziani.
Non parliamo poi dei
sionisti, visto che mancano all'incirca 100 anni all'insediamento in Palestina.
Senti me: ma invece di riempire pagine su pagine di giustificazioni deliranti, proprio non ce le avevi 5.000 lire da investire in un pacchetto di profilattici?
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
Inviato da benitoche il 4/11/2010 6:42:15
Citazione:
Pispax ha scritto:
Di certo c'è che il femminismo è solo l'ultima delle armi usate per propinarci queste teorie
Questa l'ho quotata per intero perché era troppo bella.
Fammi capire benitoche: te vent'anni fa non sei stato abbastanza lesto a tirarlo fuori e hai messo incinta quella fanciulla con cui strombazzavi allegramente da poco tempo.
Poi ti si è posto un problema: mica eri tanto sicuro di volerci passare la vita insieme e/o di voler affrontare una paternità.
E allora, anche se lei tentennava un po', tu l'hai convinta ad abortire.
(queste cose le hai dette tu: #8).
Fatto il raschiamento e levato il pensiero, e stappate le doverose bottiglie di champagne con gli amici, poi inaspettatamente le cose fra te e lei sono andate bene.
E ora rimpiangi la scelta che TU allora hai fatto LIBERAMENTE, e che all'epoca sei stato ben felice di fare.
Scusa Pis,la cosa è andata esattamente come tu dici,tranne che per le bottiglie di champagne,ok?
Ora, appurato questo,adesso parlo di altro,non puoi ripeterti,o mi dici è una stronzata,non ci credo,per me esageri,è tuo diritto giusto?
Ma ti prego,smettila di giocare con la mia storia,tu devi far conto che io questa storia non l'abbia mai detta
La prima volta hai detto di trovarti in imbarazzo a parlarne,ti ho voluto credere,ma adesso non posso più farlo,l'imbarazzo si sta trasformando in cattiveria gratuita,di basso lignaccio,infimo da Pis-ciaturi direi
sii uomo,
Hai voglia di litigare?Attraverso un pc?E' patetico dai,smettila ...
Se ti sto sul cazzo ci incontriamo e mi picchi,puoi portare anche qualche amico se vuoi,vengo io a casa tua ,così non ti faccio spendere neanche i soldi del viaggio,
quello che altrimenti ti chiedo è semplicemente un pò di rispetto
Grazie pis,ciao
Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=42&topic_id=6000