LA CARICA DELLE POLTRONE…

Inviato da  gaspare110 il 2/3/2010 15:39:32
DIVIETI DI DOPPI MANDATI ED EMOLUMENTI: QUANDO L’ECCEZIONE SI FA REGOLA!


LA REGOLA: COSA PREVEDE LA LEGGE?

L’art. 62 del d.lg. n. 267 del 2000 (“Testo Unico degli Enti Locali”) prevede la “INCOMPATIBILITÀ” TRA LA CARICA DI SINDACO O PRESIDENTE DI PROVINCIA E QUELLA DI DEPUTATO O SENATORE.
Più precisamente, si prescrive l’“automatica decadenza” dalla carica di Presidente della Provincia o di Sindaco (di un Comune con una popolazione superiore a 20 mila abitanti) nel caso di accettazione della candidatura a deputato o senatore.

Gli art. 1 e 2 della legge n. 60 del 1953 (sulle “incompatibilità parlamentari”), inoltre, prevedono il “DIVIETO DI DOPPI INCARICHI” PER I PARLAMENTARI.
In particolare, si introduce il divieto di ricoprire cariche:
- in enti pubblici o privati (per nomina o designazione del Governo o di organi dell’Amministrazione dello Stato);
- o in associazioni o enti che gestiscano servizi per conto dello Stato o della Pubblica Amministrazione (o ai quali lo Stato contribuisca in via ordinaria).
La ratio è quella di evitare potenziali “conflitti d’interesse”, ossia l’abuso del proprio incarico al fine esclusivo di condizionare il voto di un pubblico vasto per un proprio tornaconto elettorale.

L’art. 3 della legge n. 1261 del 1965 (sul “trattamento economico dei parlamentari”), invece, prevede il “DIVIETO DI CUMULO” DELLE INDENNITÀ PER I PARLAMENTARI.
In pratica, si stabilisce il divieto di cumulare le indennità parlamentari (di deputato o senatore, pari a circa “13 mila euro” mensili) con altri salari derivanti:
- da incarichi di carattere amministrativo (conferiti dallo Stato, da enti pubblici, da banche di diritto pubblico, da enti privati concessionari di pubblici servizi, da enti privati con azionariato statale, da enti privati aventi rapporti d’affare con lo Stato o da Regioni, Province o Comuni);
- o da rapporti di pubblico impiego (i dipendenti dello Stato, di altre pubbliche amministrazioni nonché di enti ed istituti di diritto pubblico, eletti deputati o senatori, sono collocati d’ufficio in aspettativa per tutta la durata del mandato parlamentare).

L’art. 83 del d.lg. n. 267 del 2000, infine, prevede il “DIVIETO DI CUMULO” DELLE INDENNITÀ PER GLI ASSESSORI ED I CONSIGLIERI DI COMUNI E PROVINCE.
Questi, qualora eletti al Parlamento europeo, al Parlamento nazionale o al Consiglio regionale, se mantengono la loro carica presso l’ente locale, hanno diritto solo al gettone di presenza per la partecipazione ai Consigli o alle Giunte comunali o provinciali.


LO “STATUS QUO”: QUANDO L’ECCEZIONE SI FA REGOLA!

L’attuale legislazione relativa alla compatibilità tra il ruolo di parlamentare e quello di sindaco o presidente di provincia presenta, però, una lacuna evidente:
- mentre l’art. 62 del Tuel obbliga ogni sindaco o presidente di provincia, intenzionato a candidarsi alle elezioni politiche, a dimettersi dal proprio incarico di amministratore locale;
- la legge non vieta espressamente il contrario, ossia ad un parlamentare in carica di candidarsi alle elezioni locali (oppure ad un politico a candidarsi, nella stessa tornata elettorale, contestualmente alle elezioni locali e politiche).

Nel corso della prima Repubblica tale anomala eccezione non si è posta, vista la consuetudine politica di considerare comunque “incompatibili” le due cariche.
Nel corso della legislatura Berlusconi del 2001/2006, invece, la maggioranza politica di centrodestra (con l’avallo “complice” dell’opposizione) ha deciso di stravolgere questa prassi consolidata riconoscendo il diritto di ogni parlamentare:
- di candidarsi a sindaco (o presidente di provincia)
- e di mantenere, contestualmente, il proprio incarico da parlamentare!
Questo quanto ha stabilito per la prima volta la giunta delle elezioni della Camera dei Deputati in relazione al caso di Diego Cammarata (onorevole di Forza Italia dal 2001 al 2006 e, al contempo, sindaco di Palermo).
L’“eccezione Cammarata”, così, ben presto è divenuta “regola”: nelle more di una legge silente e contraddittoria sul punto, la giunta delle elezioni della Camera ha dichiarato finora “compatibili” ben 15 onorevoli che hanno assunto il doppio incarico (di deputato e sindaco)!

Il caso di parlamentari-sindaci, però, rappresentano solo la punta dell’iceberg di un “malcostume politico” ben più ampiamente e trasversalmente radicato.
Sindaci, presidenti di provincia, assessori e consiglieri locali, amministratori delegati di aziende e società, presidenti di fondazioni, ministri, parlamentari…: ricoprendo contestualmente più cariche, i nostri politici cumulano ormai con disinvoltura incarichi (ed emolumenti):
- anche quando ciò risulta “vietato dalla legge”
- e pur in presenza di tangibili “conflitti di interessi”!

Mentre molti italiani hanno difficoltà a mantenere il proprio posto di lavoro, così, tale preoccupazione è ben lontana dai pensieri di molti politici “tuttofare” (o “fantuttoni”) che godono dell’unico posto “fisso e inamovibile” rimasto!
Forse perché il Parlamento, di fatto svuotato delle sue funzioni dal Governo, risulta un luogo sempre più monotono, i nostri “poveri” parlamentari preferiscono mantenersi attivi e vitali ricomprendo una svariata infinità di cariche e funzioni!
Secondo i dati forniti da Camera e Senato (e pubblicati dal settimanale “l’Espresso” lo scorso 25 febbraio), in Parlamento attualmente cumulano più incarichi:
- 113 deputati (su 630);
- e ben 150 senatori (su 315).


DOPPI (O TRIPLI) INCARICHI: ECCO ALCUNI NOMI ECCELLENTI...

In questi anni i cittadini italiani hanno beneficiato di un alleato in più nella lotta contro i “fannulloni” e gli incapaci della pubblica amministrazione: il ministro “fantuttone” RENATO BRUNETTA, sempre pronto a stigmatizzare la condotta di quegli impiegati pubblici incapaci di restare incollati alla poltrona per tutto l’arco della giornata lavorativa…
I conti, però, sembrano non tornare più se è lo stesso Brunetta a rischiare di assentarsi parecchio dal proprio ufficio ministeriale per svolgere a tempo pieno un nuovo incarico che per lui si configura: quello di sindaco di Venezia!
Il “superministro” della Pubblica Amministrazione, infatti, si è reso disponibile a candidarsi a sindaco di Venezia solo a condizione di non rinunciare né al suo incarico di ministro né al ruolo di parlamentare, triplicando così i suoi impegni!
Il vero “unto dal Signore”, piuttosto che il Cavaliere, sembra essere proprio Brunetta: in confronto alla sua abilità nel moltiplicare incarichi e poltrone, infatti, Gesù Cristo apparirebbe oggi un dilettante nell’arte di moltiplicare soltanto pani e pesci!
Renato Brunetta sembra addirittura voler capitalizzare la propria influenza ministeriale:
- ottenendo da ben otto ministri di Governo l’impegno a sostenerlo in prima persona nella sua campagna elettorale;
- e servendo ai propri elettori su un piatto d’argento la promessa di ottenere ben “25 miliardi” di investimenti in favore della sua Città!
Alle critiche sulla sua “ingordigia di potere”, allora, il “ministrino” taglio corto, un po’ seccato e infastidito, ripetendo di essere un “superuomo” in grado di lavorare anche 18/20 ore al giorno…

LEGGI IL RESTO DELL’ARTICOLO SU:
http://spaziolibero.blogattivo.com/g-s-b1/LA-CARICA-DELLE-POLTRONE-parte-II-b1-p250.htm


Gaspare Serra

Blog “Spazio Libero”

Gruppo facebook “Riformiamo lo Stato, rinnoviamo la Politica, ravviviamo la Democrazia”

Re: LA CARICA DELLE POLTRONE…

Inviato da  OneTimePad il 2/3/2010 16:01:42
Citazione:
“Riformiamo lo Stato, rinnoviamo la Politica, ravviviamo la Democrazia”

Oh, l'ignaro incauto.




(Sento dei passi che si avvicinano… )

Re: LA CARICA DELLE POLTRONE…

Inviato da  florizel il 3/3/2010 0:52:32
“Riformiamo lo Stato, rinnoviamo la Politica, ravviviamo la Democrazia”

Vieni a raccontarcelo quando vi toglieranno anche la pratica dell'autosodomizzazione...


Sul voto.


"...E se un sottile filo lega politici, tecnocrati, economisti, industriali, manager e via dicendo nella responsabilità di questa situazione (questo è fuor di dubbio), è anche vero che tutta questa gentaglia viene legittimata dalla persona comune, dal cittadino carico di coscienza civile, spesso dagli stessi sfruttati, che rinchiusi all’interno di un’urna elettorale compiono un gesto in apparenza innocente e privo di responsabilità, ma che in realtà è il primo, necessario passo nella giustificazione e nel supporto a questo misero esistente..."


Dieci pugnalate alla politica.

"La politica è l’arte della separazione. Dove la vita ha perso la sua pienezza, dove il pensiero e l’azione dei singoli sono stati sezionati, catalogati e rinchiusi in sfere staccate — lì comincia la politica.

Avendo allontanato alcune attività degli individui (la discussione, il conflitto, la decisione in comune, l’accordo) in una zona a sé che pretende di governare — forte della sua indipendenza — tutte le altre, la politica è allo stesso tempo separazione tra le separazioni e gestione gerarchica della separatezza.

Così essa si rivela come specialismo, costretta a trasformare il problema irrisolto della propria funzione nel presupposto necessario per risolvere tutti i problemi. Proprio per questo il ruolo dei professionisti in politica è indiscutibile — e tutto ciò che si può fare è sostituirli di tanto in tanto.

Tutte le volte che i sovversivi accettano di separare i vari momenti della vita e di cambiare — partendo da questa separazione — le condizioni date, diventano i migliori alleasti dell’ordine del mondo. Proprio mentre aspira ad essere una sorta di pre-condizione della vita stessa, la politica soffia ovunque il proprio alito mortifero."




CHE SE NE VADANO TUTTI.

Re: LA CARICA DELLE POLTRONE…

Inviato da  Lezik85 il 3/3/2010 1:32:33
Citazione:
LA REGOLA: COSA PREVEDE LA LEGGE?


Andare in culo alla burocrazia e a quelli che belano al loro cospetto per chi riesce a raccattare voti a destra e a manca.

Citazione:
LO “STATUS QUO”: QUANDO L’ECCEZIONE SI FA REGOLA!


Credo che Dahrendorf ne sappia qualcosa...

Citazione:
Il caso di parlamentari-sindaci, però, rappresentano solo la punta dell’iceberg di un “malcostume politico” ben più ampiamente e trasversalmente radicato.
Sindaci, presidenti di provincia, assessori e consiglieri locali, amministratori delegati di aziende e società, presidenti di fondazioni, ministri, parlamentari…


Nonostante si siano dispensate crocette verso tutti i lati di tutte le barricate le cose non sono cambiate semplicemente perchè è la stessa schifosa croce che annebbia il cervello dell'elettore e lo ubriaca di potere...virtuale. Non sia mai che si nomini la deresponsabilizzazione individuale però, altrimenti si offende. Ma non il potere, sia ben chiaro.

Citazione:
“Riformiamo lo Stato, rinnoviamo la Politica, ravviviamo la Democrazia”


Se veramente c'è chi lo vuole o lo desidera questo Stato che se lo tenga, ma che non rompa le scatole a chi non lo vuole.
Ahimè la collettività

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=45&topic_id=5644