Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Teba il 5/4/2009 17:48:44
L'ho appena finito di leggere tutto: minchia!

...avete visto la comparazione degli "XEDS spectrum" tra la thermite usata da paragone e le sfere originate dalla reazione in laboratorio ?





Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Tuttle il 5/4/2009 17:51:57
Citazione:
...avete visto la comparazione degli "XEDS spectrum" tra la thermite usata da paragone e le sfere originate dalla reazione in laboratorio ?



Si! E' imbarazzante...







Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  LoneWolf58 il 5/4/2009 18:05:56
Citazione:
Thus, the energetic nano-composite can be sprayed or even “painted” onto surfaces
e meno male che i lavori erano per mettere a norma gli edifici contro gli incendi...
Comunque mi chiedo da quanto avevano questo studio nel cassetto?
Oppure c'è qualcuno che crede ci abbiamo messo 7 anni per completarlo?

Diversamente che certezza c'è della provenienza dei campioni?

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Tuttle il 5/4/2009 18:10:54
Lone...ma l'hai letto?

C'è scritto tutto e chiaramente. Pagina 8 e 9 del documento:

MATERIALS AND METHODS
1. Provenance of the Samples Analyzed for this Report

I campioni sono stati ricevuti nel 2006, 07 e 08. A questo aggiungi lo sforzo nel trovare fondi, personale e attrezzature (che non sono pinzellacchere..).



EDIT:

Citazione:
Diversamente che certezza c'è della provenienza dei campioni?


C'è scritto tutto...basta leggere.

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  LoneWolf58 il 5/4/2009 18:26:18
Citazione:
C'è scritto tutto...basta leggere.
Prova ad invertire i ruoli... campioni del genere li useresti in un processo li accetteresti?
Citazione:
On the morning of 9/12/2001, Mr. Stephen White of New York City entered a room in his apartment on the 8th floor of 1 Hudson Street, about five blocks from the WTC. He found a layer of dust about an inch thick on a stack of folded laundry near a window which was open about 4 inches (10 cm). Evidently the open window had allowed a significant amount of dust from the WTC destruction the day before to enter the room and cover the laundry. He saved some of the dust and, on 2/02/2008, sent a sample directly to Dr. Jones for analysis.

Come sono stati conservati i campioni? siamo sicuri non siano stati manomessi?
Non c'è nessun altro che detiene "ufficialmente" campioni di polvere di quel periodo?
Lo studio è interessante... le novità (per me), specie quella sulla "Super-thermite" rilevanti... ma prevedo un bel "dibattito"...
evvai si torna ai bei vecchi tempi...
Ero stufo di parlare di prostituzione...

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Tuttle il 5/4/2009 18:42:15
Tutto è possibile. Ma tutto è verificabile....o quasi.


PS: bella l'immagine di alcuni cittadini di NY che manipolano i detriti del WTC... brav.

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  shm il 5/4/2009 20:27:59
It is possible and likely, however, that even if grain boundary melting did not occur, substantial penetration by a solid state diffusion mechanism would have occurred as evidenced by the high concentration of sulfides in the grain interiors near the oxide layer.

(Appendix C, FEMA)

http://911research.wtc7.net/wtc/evidence/metallurgy/WTC_apndxC.htm

Tra l'altro si trovano grafici molti simili a quelli visti nell'analisi effettuata sui 4 campioni.

...allora, concludeva così:

The severe corrosion and subsequent erosion of Samples 1 and 2 are a very unusual event. No clear explanation for the source of the sulfur has been identified. The rate of corrosion is also unknown. It is possible that this is the result of long-term heating in the ground following the collapse of the buildings. It is also possible that the phenomenon started prior to collapse and accelerated the weakening of the steel structure. A detailed study into the mechanisms of this phenomenon is needed to determine what risk, if any, is presented to existing steel structures exposed to severe and long-burning fires.

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  edo il 6/4/2009 9:40:03
wireless: complimenti all'autore della scoperta,scovare un particolare di 3-4 mm o addirittura 300 micron(3/10 di mm) non è assolutamente semplice,soprattutto su migliaia di detriti.

Ora serve fare la controanalisi sui pochi campioni prelevati e conservati "ufficialmente", ma sorge una domanda: Obama lo consentirà?

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Maggiolino il 6/4/2009 11:31:45
Ti pareva......

Letto e debunkato.....

Per chi ha lo stomaco forte vi rimando al sito attivissimo

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  czar il 6/4/2009 11:56:06
Per shm:

Non so a cosa ti riferisci con precisione quando parli dei cani come sirius.

Se può essere utile, vi dico quello che so avendo fatto parte per due anni di un gruppo di cani da maceria.
L'addestramento per tutti i tipi di cane è abbastanza simile, quando segnalano un odore vengano premiati (in cibo, con il loro gioco preferito, ecc.).
Quello che cambia è l'odore per cui si specializza l'animale, che ovviamente non conosce il concetto generico di esplosivo o droga.
Cambia anche il modo di segnalare il ritrovamento di tale sostanza, ho visto lavorare cani da esplosivi in una esercitazione a la spezia, ed il loro modo di segnalare è in pratica fermarsi e/o accovacciarsi,guardare il conduttore, ecc, insomma molto "intimo" fra il conduttore e lui.
ovviamente non possano raspare o abbaiare o peggio saltare come indemoniati come a volte facevano i nostri Labrador per ricerca persone.

Da queste considerazioni direi 2 cose:

1 dubito fortemente che la termite possa far parte delle sostanze con cui specializzare un cane da esplosivo, non è la cosa con cui fare un autobomba ed è molto specialistica, ci vorrebbe un valido motivo per voler addestrare un cane a tale sostanza invece che ai vari plastici o alle "ricette" esplosive casalinghe .

2 Se anche fosse in grado, probabilmente nessuno si accorgerebbe della segnalazione se non il suo conduttore.
Vi assicuro che anche sui crolli, i vigili spesso si avvicinano per chiedere " ma ha segnalato?" "cosa sta facendo il cane nero?".

Non so se questo contributo potrà essere utile.....

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  shm il 6/4/2009 18:21:07
Sembra che ci arrivino soltanto i “debunker” a chiarire tutto, come al solito!

Eppure, se si dovesse usare la stessa metodologia di Atty nell’inquadrare le fonti che ha elencato, in sostegno di un avvaloramento di una sua obiezione, presunta ignorantemente sulla base del nulla totale, dovremmo ricordarci tutte le volte che ce la tira fuori, che JREF è stata fondata da un prestigiatore accusato di pedofilia e poi assolto per mancanza di prove, che ha fornito prove false per difendersi in un processo, che è membro dell’FMSF(False Memory Sybdrome Foundation: criticata per difendere gli accusati dai reati di pedofilia) e che è stato costretto a lasciare lo CSI, ex-CSICOP(CICAP americano) e rifondarsi la sua organizzazione pseudo-scettica con la presunzione di educare il prossimo: James Randy Educational Foundation…

(Anche il CICAP non osa parlarne di certi trascorsi di Randy…)

Inutile aggiungere che il forum di JREF ospita tutti quegli utenti (“tecnici”, secondo il pro-bufala) fanatici sostenitori di una vistosa “versione ufficiale” del 9/11 intrisa di buchi e vizi di ogni sorta!

E Attivissimo è un loro fedele sostenitore…

Il quadretto più che comico risulta squallido prospettando già i lineamenti di quello che sarà un “verdetto” (…si! L’ha chiamato proprio così!) irrilevante e imposto dalla inconcludente e fallimentare attività screditatoria del “debunker”…

Aveva visto giusto Pier…

Non so se avete notato quali autori ha citato:

“Alcuni di questi nomi saranno familiari ai lettori di Undicisettembre: Steven Jones e Kevin Ryan, per esempio, sono fra i più assidui assertori delle teorie di demolizione controllata del World Trade Center; Roberts e Gourley sono membri di associazioni che sostengono queste ed altre teorie di complotto riguardanti gli eventi dell'11 settembre 2001.”

…ha recensito gli autori conosciuti come sostenitori dell’auto-attentato per etichettarli e quindi scartarli … e ha glissato sugli altri:
- Niels H. Harrit, Department of Chemistry, University of Copenhagen, Denmark
- Jeffrey Farrer, Department of Physics and Astronomy, Brigham Young University,
- Daniel Farnsworth, Department of Physics and Astronomy, Brigham Young University

Avrà provato a controllare dove sono recensiti gli studi per esempio di Harrit?

La storia sembra ripetersi costantemente e stupidamente ancora una volta per i “debunker” sia italiani che americani che non leggono ciò che con tanto odio scherniscono in partenza:

“Ma i tecnici del JREF notano che c'era un'altra cosa che al WTC conteneva ossido di ferro (ruggine) e alluminio: la struttura stessa degli edifici. Le Torri Gemelle, infatti, erano costruite in acciaio (ossia ferro e carbonio) e rivestite in alluminio, e le vernici protettive anticorrosione che si applicano all'acciaio spesso contengono alluminio e ossido di ferro (come si può vedere per esempio qui e qui).

Detta così, è come stupirsi di aver trovato sabbia nel deserto o acqua nel mare. Sembra che Jones e colleghi, invaghiti della teoria della termite e ansiosi di trovare conferme, siano stati troppo frettolosi nell'escludere le altre possibili cause dei risultati analitici.”
(Paolo Attivissimo)

Detta così sembrerebbe che Atty neanche stavolta si sia informato prima di sparare le solite sciocchezze…

Si legge infatti nell’analisi che questa ipotesi è stata invece presa in considerazione:

- Initially, it was suspected these might be dried paint chips, but after closer inspection and testing, it was shown that this was not the case.
- Several paint samples were also tested and in each case, the paint sample was immediately reduced to fragile ashes by the hot flame. This was not the case, however, with any of the red/gray chips from the World Trade Center dust.
- 7. Could the Red Chip Material be Ordinary Paint? (…è dedicato un paragrafo apposito!) Un estratto: If a paint were devised that incorporated these very energetic materials, it would be highly dangerous when dry and most unlikely to receive regulatory approval for building use.

Secondo voi l’ha letta l’analisi?

Direi proprio di no.

L’intento di Attivissimo, visti i risultati, appare chiaramente quello di disinformare il pubblico…


@maggiolino:

Era una battuta riferita ai “debs”! …il punto comunque è proprio quello che hai scritto. E i cani sono addestrati al reperimento di esplosivi semplici… Nel caso delle shaped charge, prima di poter dire “se ci fosse stato esplosivo i cani se ne sarebbero accorti e avrebbero dato l’allarme”, si dovrebbe sapere per quali ritrovamenti di tipi di esplosivi erano addestrati!

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Maggiolino il 6/4/2009 19:49:44
@ shm

A chi altri poteva essere riferita?

Hai visto tu stesso che analisi approfondita hanno fatto...
lettura del titolo, abbuffata di focaccia, lettura della fine e debunkata..
metodo professionale doc

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Mande il 6/4/2009 20:25:55
Shm
Citazione:

Le Torri Gemelle, infatti, erano costruite in acciaio (ossia ferro e carbonio) e rivestite in alluminio, e le vernici protettive anticorrosione che si applicano all'acciaio spesso contengono alluminio e ossido di ferro (come si può vedere per esempio qui e qui).

Varrebbe la pena spiegare a "melladdettomiocuggino" attivissimo che a questi trucchi ci cascano solo i bambini...

Come si può vedere qui e qui...
Guardate signori e signori... guardate qui e qui...
http://www.faqs.org/patents/app/20090072199
http://www.cmmp-france.com/ironorgb.html

Se poi qualche inqualificabile sospettoso va a guardare effettivamente li e li alluminio non ne trova!
Ma che cosa ci viene a raccontare bufallissimo?
Che le vernici vengono fatte con la termite?

Ammesso poi, ma come sempre non concesso che l'acciaio fosse realmente rivestito di alluminio (Un documento su questo non lo fornisce?).
La termite funziona quando nel materiale sono presenti sia alluminio che ossido di ferro (anche altre varianti).
Anche ipotizzando che l'alluminio rivestisse realmente le colonne di acciaio vorrebbe semplicemente dire che l'acciaio sottostante non poteva ossidarsi.
Niente ossido di ferro e niente reazione.
Senza considerare che un conto è una reazione in miscela ed un conto è una per la sola parte di contatto e dunque altamente inferiore.

Dì ad attivissimo da parte mia:
"Ma mi faccia il piacere... torni quando avrà una minima idea di quello che va cianciando".

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  wireless il 6/4/2009 21:16:21
Citazione:

Maggiolino ha scritto:
Ti pareva......

Letto e debunkato.....

Per chi ha lo stomaco forte vi rimando al sito attivissimo


mi dispiace il mio antivirus non mi permette di accedere al sito di Attivissimo.....si può avere un riassunto

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Teba il 6/4/2009 23:04:45
Discussion, Capitolo 7:

"il materiale analizzato può essere semplice vernice?"

1-Dalla misurazione della resistività
2-Dal test di reazione comparata con il solvente
3-Dalla composizione particolare (nelle geometrie) e dalla distribuzione degli elementi nella matrice.
4-Dalla risposta al test (con video) di ignizione.
5-Dalla formazione di "micro sfere" di ferro post ignizione.
6-Dalla comparazione delle immagini XEDS con la thermite di uso commerciale.

la ricerca conclude:

"If a paint were devised that incorporated these very energetic materials, it would be highly dangerous when dry and most unlikely to receive regulatory approval for building use.

traduz:

"Se una vernice fosse creata includendo questi materiali altamente energetici, essa sarebbe estremamente pericolosa una volta asciutta e soprattutto non risulterebbe idonea per poter ricevere un'approvazione regolare nell' uso edile".


Sembrerebbe piuttosto chiaro.


Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  shm il 7/4/2009 9:06:24
@czar e maggiolino: scusate! ...il messaggio rivolto a maggiolino era in realtà la risposta a quello di czar!

--

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  czar il 8/4/2009 10:24:51
@ shm
Ok !

Avrei anche approfondito l'argomento con il mio istrutture, ma adesso sono impegnati nelle ricerche in abruzzo.

Spero che ci arrivino altre buone notizie !

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  shm il 8/4/2009 11:56:33
...sarebbe un'ottima cosa czar!

Intanto volevo evidenziare il masochismo di bufalissimo in un suo nuovo "articolo" sul suo fake-blog:

"Se la presunta "supertermite" brucia violentemente già a 430 °C ed era spalmata a rivestire tutte le colonne delle Torri Gemelle, come mai i grattacieli non si sono accesi come immensi fiammiferi non appena sono state incendiate dagli aerei?"

(Paolo Ativvisimo)

...e se invece non fosse stata spruzzata su tutte le colonne?!

E' qui che si vede la fallimentarietà del "debunking". Non hanno in mano niente ma si permettono di porre domande retoriche sulla base di ipotesi di cui l'oggetto si fonda sulla loro incredulità ...

C'è un altra mistificazione di Atty nel suo "articolo" precedente in cui richiama le FAQ del NIST del 2006 per concludere con un assunto ingannevole...
A breve se ho tempo lo esporrò.

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  shm il 8/4/2009 13:06:53
E' stato imposto l'invio delle credenziali ad un utente: OTC.
Non si capisce invece ottusissimo/arrogantissimo/presuntuosissimo, a parte scracthare, che titolo abbia per scrivere di chimica o avvalorare altre ipotesi...

Comunque OTC scrive in un commento:

"Scusa Attivissimo mi faresti gentilmente veder dove nell'articolo in questione si parla di "termite spalmata su tutte le colonne del WTC" ? Dove c'è l'analisi dell'innesco su tali colonne ?

Si parla solo di (presunto se vuoi) materiale termitico ritrovato in frammenti del WTC. Punto. Si discute di questo, non di altro.

Se vuoi sbufalare tale articolo ti ho già spiegato più volte quello che devi fare, ma te lo ripeto: pubblicarne un altro in peer review su rivista analoga dove:

a) si dimostra che i risultati non sono riproducibili
b) si dimostra che gli stessi risultati si ottengono con altri dati iniziali

Jones sarà pure un ciarlatano come dici tu (e molti altri), ma questo suo intervento, dove spiega come andrebbe confutato il suo articolo, non fa una grinza:

http://www.911blogger.com/node/19780

Leggilo, Attivissimo, avete molto da imparare da quelle parole.

In una risposta ad un post precedente, mi chiedevi se ce l'ho con te. Ovviamente no, assolutamente niente di personale. Non ci conosciamo nemmeno.

C'e l'ho con chi non ha rispetto per il lavoro degli altri, per la ricerca scientifica e le sue regole (cospirazionisti compresi ovviamente). Per alcuni anni ho svolto attività di ricerca, so quanto studio, fatica impegno richiede se fatta seriamente. E la ricerca seria va rispettata, ed ha le sue regole: le pubblicazioni, il peer-review, ecc.

Se dopo un articolo come quello in questione, pubblicato in peer-review (con eventuali dubbi del caso, ma non è questo il punto) costato molti mesi di esperimenti, dove il primo nome è un esperto della materia (nanomateriali) con oltre 30 anni di esperienza, leggo sul vostro blog che "ha trovato la sabbia nel deserto" e che "aspettiamo il verdetto dei nostri chimici", la prima cosa che mi viene da pensare è che siate affiliati ad un centro di ricerca o collaborate con ricercatori di fama internazionale.

Poi si scopre che una pubblicazione costata mesi di lavoro di un professore di nanomateriali con 30 anni di esperienza (contestabile quanto si vuole, ma seguendo le regole) viene deriso da gente che non ha alcun titolo nè competenza per farlo, che non ha mai fatto ricerca e che non è nemmeno laureata, beh dimmi tu se non ci si deve arrabbiare."

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  shm il 8/4/2009 15:28:33
...è irresistibile la necessità di esprimere l'insopportabilità delle chiacchiere dell'ignorante dj:

http://tpoint-syndicate.blogspot.com/2009/04/materiali-base-di-termite-attiva_07.html

http://tpoint-syndicate.blogspot.com/2009/04/materiali-base-di-termite-attiva.html

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  shm il 8/4/2009 21:42:02
Sembra che ci siano anche dei quotidiani che stiano iniziando a pubblicare la notizia.
Finora ho trovato questo:

Deseret News

http://www.deseretnews.com/user/comments/save/1,5237,,00.html


EDIT:

...pare non sia possibile copiare il link diretto all'articolo.

Homepage:

http://www.deseretnews.com/home/

>most popular

Attualmente è 5° in classifica...

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  GgCc il 8/4/2009 22:06:20
Ho appena finito di leggere il rapporto dei ricercatori. In sintesi la conclusione è: tutti i reperti usati per i test indicano la presenza di thermite, per essere precisi una sua variante caratterizzata da nanotecniche disponibile fin dal 2000. L'esplosivo è stato inserito nelle strutture sotto forma di gel. Il WTC è stato demolito attraverso una implosione controllata. Fine. Il rapporto è scaricabile a questo link: http://www.bentham-open.org/pages/content.php?TOCPJ/2009/00000002/00000001/7TOCPJ.SGM. Il WTC fu sottoposto ad ammodernamento nelle settimane precedenti l'11 Settembre. Credo che Silverstein ed il Comune di New York debbano dare qualche risposta, no?

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Sertes il 8/4/2009 23:05:03
Citazione:

shm ha scritto:
E la ricerca seria va rispettata, ed ha le sue regole: le pubblicazioni, il peer-review, ecc.

Se dopo un articolo come quello in questione, pubblicato in peer-review (con eventuali dubbi del caso, ma non è questo il punto) costato molti mesi di esperimenti, dove il primo nome è un esperto della materia (nanomateriali) con oltre 30 anni di esperienza, leggo sul vostro blog che "ha trovato la sabbia nel deserto" e che "aspettiamo il verdetto dei nostri chimici", la prima cosa che mi viene da pensare è che siate affiliati ad un centro di ricerca o collaborate con ricercatori di fama internazionale.

Poi si scopre che una pubblicazione costata mesi di lavoro di un professore di nanomateriali con 30 anni di esperienza (contestabile quanto si vuole, ma seguendo le regole) viene deriso da gente che non ha alcun titolo nè competenza per farlo, che non ha mai fatto ricerca e che non è nemmeno laureata, beh dimmi tu se non ci si deve arrabbiare."


Ovviamente mi associo, ricordando che nemmeno "Fourteen Points" è stato confutato da alcuna pubblicazione peer-review

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Sertes il 8/4/2009 23:25:26
Ecco l'articolo di Jones su 911blogger:

Since the days of Sir Isaac Newton, Science has proceeded through the publication of peer-reviewed papers. Peer-review means a thorough reading, commentary and even challenge before publication by "peers", that is, other PhD's and professors. This paper was thoroughly peer-reviewed with several pages of tough comments that required of our team MONTHS of additional experiments and studies. It was the toughest peer-review I've ever had, including THREE papers for which I was first author in NATURE. (Please note that Prof. Harrit is first author on this paper.) We sought an established journal that would allow us a LONG paper (this paper is 25 pages long) with MANY COLOR IMAGES AND GRAPHS. Such a scientific journal is not easy to find. Page charges are common for scientific journals these days, and are typically paid by the University of the first or second author (as is the case with this paper) or by an external grant.

A peer-reviewed journal is also called a "refereed" journal. Peer-reviewers are almost always anonymous for scientific publications like this -- that is standard in the scientific world. While authors commonly recommend potential peer-reviewers, editors choose the referees and usually pick at least one or two reviewers that the authors did NOT mention -- and that is almost certainly the case with this paper (based on commentary we received from the reviewers). In the end, all the reviewers -- who were selected by the editor(s) -- approved publication. Thus, the paper was subjected to peer review by the editor or editors, and it passed the peer-review process.

Debunkers may raise all sorts of objections on forums, such as "Oh, it's just paint" or "the aluminum is bound up in kaolin." We have answered those questions in the paper, and shown them to be nonsense, but you have to read to find the answers. I may also provide answers here and in emails, often quoting from the paper to show that the answers are already in it.

Here's what you need to know (especially if you are not a scientist): UNLESS AN OBJECTOR ACTUALLY PUBLISHES HIS OR HER OBJECTION IN A PEER-REVIEWED ESTABLISHED JOURNAL (yes that would include Bentham Scientific journals), THEN THE OBJECTION IS NOT CONSIDERED SERIOUS IN THE SCIENTIFIC COMMUNITY. YOU SHOULD NOT WORRY ABOUT NON-PUBLISHED OBJECTIONS EITHER.

So how do you, as a non-scientist, discern whether the arguments are valid or not? You should first ask, "is the objection PUBLISHED in an ESTABLISHED PEER-REVIEWED JOURNAL?" If not, you can and should say -- "I will wait to see this formally published in a refereed scientific journal. Until then, the published peer-reviewed work by Harrit et al. stands. "

BTW, there also has been no PUBLISHED REFEREED paper yet that counters either the "Fourteen Points" paper or the "Environmental Anomalies" papers we published last year.

IF it is so easy to publish in Bentham Scientific journals, or if these are "vanity publications" (note: there is no factual basis for these charges) -- then why don't the objectors write up their objections and get them peer-reviewed and published?? The fact is, it is not easy, as serious objectors will find out.

Our results have passed the gauntlet of peer-review (including in this case, review at BYU consistent with the fact that there are two authors from BYU).

We say that this paper has the "imprimatur of peer-review". That is a significant breakthrough. You cannot say that of big-foot or Elvis sightings... We are now in a different world from such things, the world of the published scientific community. CAN YOU APPRECIATE THE DIFFERENCE? I hope so. And this is what has our opponents so worried IMO...

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Teba il 11/4/2009 12:23:43
Visibility 9-11 intervista Niels Harrit, esperto chimico e co-autore della pubblicazione in questione:Intervista audio.

QUI la pagina su Visibility 9-11.

Buon ascolto.

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Sertes il 12/4/2009 12:55:28
Intervista a Niels Harrit, co-autore della ricerca, sulla TV danese.



Attenzione sono immagini forti!: un giornalista televisivo che pacatamente fa domande a tema, e ascolta le risposte; in pratica un giornalista che fa il suo lavoro. Roba da non credere, per chi è abituato alla TV italiana.

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  Teba il 12/4/2009 21:51:02
Un regalo a chi non ama leggere l'inglese.
Questa è la traduzione dell'intervista al dot. Niels, video postato da Sertes qui sopra.

Non è una trascrizione precisa "parola per parola".
Fate presente eventuali errori.
Fate presente suggerimenti per una miglior forma e contenuto.
Grazie!

+++++

Giornalista: Ricercatori internazionali hanno trovato tracce di esplosivi nelle macerie del WTC. Una nuova pubblicazione scientifica conclude che gli impatti dei due aerei dirottati non hanno causato i collassi nel 2001.
Portiamo ora la nostra attenzione all’11 settembre: il più grande degli attacchi in New York. Apparentemente l’impatto dei due aerei non causò il collasso delle torri, secondo una pubblicazione scientifica uscita di recente. I ricercatori hanno scoperto un esplosivo chiamato “nano-thermite” tra le macerie, il quale non può provenire dagli aerei. Essi ritengono che molte tonnellate di esplosivo erano stati collocati negli edifici in precedenza.
Niels Harrit, lei a altri otto ricercatori concludete in questa pubblicazione, che è stata la nano-thermite a causare la caduta di questi edifici. Cos’è la nano-thrmite?

Harrit : Abbiamo trovato nano-thermite nelle macerie. Non stiamo comunque dicendo che sia stata utilizzata solamente nano-thermite. La thermite si ricorda dal 1893. Si tratta di una miscela di alluminio e ossido di ferro, che reagisce a creare calore intenso. La reazione produce ferro, a 2500 ° C. Questa può essere usata per eseguire le saldature. Può anche essere usata per fondere altro ferro. La nanotecnologia fa le cose in scala ridotta. Quindi, nella nano-thermite, questa polvere, conosciuta dal 1893, è ridotta a minuscole particelle, perfettamente miscelate tra loro. Quando queste reagiscono, l'intenso calore si sviluppa molto più rapidamente. Nano-thermite può essere miscelata con additivi per dare calore maggiormente intenso, o fungere come un esplosivo molto efficace . Essa può generare più energia rispetto alla dinamite, e può essere utilizzata come combustibile per razzi.

Giornalista: Ho fatto una ricerca con Google sulla nano-thermite, e non sembra esserci molto di scritto circa questo composto. E’ una sostanza ampiamente conosciuta a livello scientifico? O è così recente che altri scienziati difficilmente ne sono a conoscenza?

Harrit: E’ un nome generico che indica sostanze ad alto livello di energia. Se ricercatori civili ( come me) non sono familiari con queste sostanze, è molto probabile che ciò sia dovuto al fatto che essi non lavorino molto con materiali esplosivi. Per quanto riguarda scienziati militari, dovresti chiedere a loro. Non ho idea di quanto siano familiari con la nanotecnologia.

Giornalista : Allora lei ha trovato questa sostanza nel WTC; perché pensa che ne abbia causato il crollo?

Harrit: Beh, è un esplosivo. Per quale altro motivo sarebbe stata presente?

Giornalista: Lei crede che il calore intenso abbia fuso la struttura di sostegno in acciaio degli edifici, e ne abbia causato il crollo come un castello di carte?

Harrit: Io non posso dire con sicurezza, se questa sostanza possa essere stata usata per entrambi gli scopi. Essa può sia esplodere e tranciare cose, sia fondere le cose. Da quel che vedo, probabilmente ne sono stati sfruttati entrambi gli effetti. Diversi minuti prima del collasso, vi era metallo fuso che cadeva dalla torre sud, questo indica che l’intera struttura era stata indebolita in precedenza. In un secondo momento gli esplosivi di tipo tradizionale entrarono in gioco. La sequenza di collasso doveva essere perfettamente sincronizzata, fino giù alla base.

Giornalista: Di che quantità stiamo parlando?

Harrit: Grandi quantità. Vi erano solo due aerei, ma crollarono tre grattacieli. Noi sappiamo grossolanamente quanta polvere si formò. Le immagini ne mostrano enormi quantità, tutto, eccetto l’acciaio, si polverizzò. Noi sappiamo inoltre, in modo approssimativo, quanta thermite ancora reattiva abbiamo trovato. Questa è la “pistola pronta a sparare”: materiale che per qualche ragione non ha fatto reazione. Stiamo parlando di tonnellate, sopra le 10 tonnellate, forse 100.

Giornalista: Dieci tonnellate, forse 100, in tre edifici? E queste sostanze non sono comunemente presenti in edifici come questi?

Harrit: No. Questi materiali sono estremamente avanzati.

Giornalista: Come si applicherebbe materiale come questo in un grattacielo, su tutti i piani?

Harrit: Come faresti a portarlo dentro?

Giornalista: Si.

Harrit: Se io avessi da trasportarne in quantità come quelle userei pallets: prenderei un camion e le trasporterei su pallets.

Giornalista: Perché tutto questo non è stato scoperto prima?

Harrit: E da chi?

Giornalista: I custodi, per esempio. Se si muovono da 10 a 100 tonnellate di nano-thermite in giro, e la piazzi su tutti i piani…sono semplicemente sorpreso che nessuno abbia notato questo.

Harrit: Come giornalista lei dovrebbe rivolgere questa domanda alla compagnia responsabile della sicurezza al WTC.

Giornalista: Quindi lei non ha nessun dubbio che quel materiale fosse presente?

Harrit: Non puoi falsificare questo tipo di scienza. Noi l’abbiamo trovata: thermite ancora reattiva.

Giornalista: Quali risposte ha ricevuto la vostra ricerca nel mondo? Per me, questa è una cosa completamente nuova.

Harrit: E 'stata pubblicata solo lo scorso venerdì. E’ un po’ troppo presto per dirlo. Ma l'articolo potrebbe essere non così innovativo e sconvolgente, rispetto a quello che si può pensare. Centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo, sanno da tempo che i tre edifici sono stati demoliti. Questo è stato chiarissimo. La nostra ricerca è solo “l'ultimo chiodo della bara”. Questa non è la "smoking gun" ma è la "pistola pronta a sparare." [loaded gun] Ogni giorno, migliaia di persone si rendono conto che il WTC è stato demolito e questo è qualcosa di inarrestabile.

Giornalista: Perché, in precedenza, nessuno aveva scoperto che vi era nano-thermite negli edifici? Sono passati quasi dieci anni.

Harrit: Intendi nella polvere?

Giornalista: Si.

Harrit: E’ stato per caso che qualcuno si è messo a guardare nella polvere con un microscopio. Vi sono microscopiche “piastrine” rosse, le più grandi sono di 1mm di lunghezza, e possono essere viste a occhio nudo. Ma si ha bisogno di un microscopio per vederne la stragrande maggioranza. E’ stato per caso che qualcuno le abbia osservate un paio di anni fa. Ci sono voluti 18 mesi per preparare la pubblicazione scientifica alla quale lei si sta riferendo. E’ un articolo completo basato su una ricerca approfondita.

Giornalista: Lei era da diversi anni che stava lavorando su questa materia, perché ai suoi occhi tutto ciò non aveva senso.

Harrit: Si, in realtà da oltre due anni. Tutto cominciò quando vidi il crollo dell’edificio 7, il terzo grattacielo. Cadde sette ore dopo le torri gemelle ma ci furono soltanto due aerei. Quando vedi un edificio di 47 piani, alto 186 metri, che cade in sei secondi e mezzo, e sei uno scienziato, pensi: “Cosa?!”. Ho dovuto osservarlo più volte, avrò schiacciato il “play” dieci volte mentre rimanevo sempre più a bocca aperta. Innanzitutto non avevo mai sentito parlare di quell’edificio prima di allora e non vi era nessuna ragione evidente del perché avesse dovuto cadere in quella maniera, dritto giù, in sei secondi e mezzo. Non ho avuto pace da quel giorno.

Giornalista: Fin dal 9 / 11 vi sono state ampie speculazioni, e teorie cospirative. Cosa vorrebbe dire agli spettatori che hanno sentito parlare della vostra ricerca e dicono: "Abbiamo già sentito queste cose da tempo, ci sono un sacco di teorie cospirative." Che cosa direbbe loro per convincerli che questo è diverso?

Harrit: Penso che ci sia solamente una teoria del complotto che valga la pena tirare in ballo, quella che vede coinvolti 19 dirottatori. Io credo che i lettori dovrebbero chiedersi quali evidenze hanno visto a supporto della teoria cospirativa ufficiale. Se qualcuno ha visto qualcosa, mi piacerebbe venirlo a sapere. Nessuno è stato accusato formalmente, lo stiamo ancora aspettando. Noi speriamo che i nostri risultati saranno usati come evidenza tecnica quando arriverà il giorno.

Giornalista: Niels Harrit, incantevole. Grazie per essere venuto.

Harrit: il piacere è stato mio.

+++++


QUI il testo in Inglese.

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  edo il 12/4/2009 22:54:53
Un regalo a chi non ama leggere l'inglese.

Tenchiù!

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  wireless il 13/4/2009 10:22:56
Citazione:

Sertes ha scritto:
Intervista a Niels Harrit, co-autore della ricerca, sulla TV danese.


Attenzione sono immagini forti!: un giornalista televisivo che pacatamente fa domande a tema, e ascolta le risposte; in pratica un giornalista che fa il suo lavoro. Roba da non credere, per chi è abituato alla TV italiana.


Già programmata l'intervista sulle reti rai:il giornalista che proporrà le domande Corrado Augias(ricordate l'intervista a Giulietto Chiesa?) mentre la traduzione istantanea sarà affidata a Paolo Attivissimo(ricordate.....?)

Re: metallo fuso ...altra prova da 16 tons?

Inviato da  shm il 13/4/2009 17:39:59
chiuso il 3d aperto dai "tecnici" di JREF:

"This thread is no longer on topic, and has attracted a large amount of mod attention. Therefore I am closing it."

http://forums.randi.org/showthread.php?t=139293&page=46

...aperto un 3d da Henry62 su JREF:

http://forums.randi.org/showthread.php?t=140115

Metamars scrive:


Originally Posted by Henry62 View Post
Hi friends,
here is avaiable an English article about the last prof. Jones' paper:

http://11-settembre.blogspot.com/200...laimed-in.html

ciao
Henry


-----------------------------

Visit the English section in my blog:

http://11-settembre.blogspot.com/200...h-section.html
While I'm glad that somebody is thinking about the reliability of MEK treatment as a precursor of judging elemental Al content, you have looked at this in just the opposite way that I have. You write

Quote:
If the intention of the researchers was to break up the carbon matrix of the red layer to allow analysis of the nanoparticles embedded in it, the result regarding the presence of aluminum does not appear to be compatible with this goal, since it is well-established that MEK might react more or less violently with elemental aluminum.
In "normal" nano-aluminothermics, the elemental Al is encased in Al-oxide. Therefore, if the MEK cannot get past the Al oxide, it cannot do anything to the Al. So, the first question is "can MEK dissolve Al oxide"? If it cannot, we do not expect it to react with elemental Al protected behind the Al oxide encasing.

Now, let's say that Jones, et. al., are mistaken, and the Al is really in the form of Al-oxide, entirely. In this case, if the MEK can strip away the oxide, leaving elemental Al, and when the MEK is withdrawn, an oxide layer can form without igniting all of the Al, then it would be unsurprising if Jones measured elemental Al, but it was not there, to begin with.

This is why I have questioned whether or not the MEK method empoyed by Jones is foolproof, or not.

If what you say is true, however, about it being "well-established that MEK might react more or less violently with elemental aluminum", then this is an argument for why this second option is forbidden. Thus, this would constitute an argument for why Jones, et. al., are correct. (For which they are likely thankful for your input. )


Quote:
The logical conclusion is that one should therefore hypothesize the very opposite of what is claimed in the study, i.e., that there is no elemental aluminum in the compound and that aluminum is present in chemical bonds, or that elemental aluminum is present but in highly oxidized conditions and therefore scarcely reactive.
In light of the above, this statement is false, as written. The Al oxide forms a protective layer around the Al, in the normal spherical Al nano-aluminothermics. You are implying, I believe, that it not only protects the Al from reacting at room temperature, from it's oxidizer neighbors, but that it can also protect it from MEK. Thus, you have arrived at exactly the wrong conclusion, for the case of spherical nano-aluminothermics.

It remains to be seen what the situation is for Jones' platelets.


Quote:
This appears to be a rather important methodological error by the researchers, since such a test might yield inconsistent results depending on whether the temperatures are suitable for the triggering of chemical reactions.
Well, in light of the above, it doesn't look like an "important methodological error" to me. However, since the second scenario, for a chemistry ignoramus like myself, is not a sure thing, one does have to wonder whether or not the Jones team even thought this through. Do they even know that MEK might react more or less violently with elemental aluminum? Because it's obviously an important point, though not for the reason you are indicating. It's important because it makes their case stronger if the Al is protected by Al oxide, as it is in "normal" nano aluminothermics, and the MEK will not dissolve the Al oxide.

But, let's say that the platelets found by Jones have Silicon or SO2 as protection on one of their sides (I doubt this, but I'm not a chemist. I'm just guessing - reasonably, I hope - that silicon nano-platelets were used to deposit Al, on both sides of it, and an oxide layer formed over that. So, just like the normal, spherical Al particles in nano-aluminothermics, the Al is protected exclusively by Al oxide.) If the MEK can dissolve the SO2, then it can react with the Al.

So, this is something that needs to be checked for. In this scenario, your observation would also be important, however it would cast doubt on Jones' argument, not buttress it.


...un altro 3d aperto su JREF:

http://forums.randi.org/showthread.php?t=140017

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=4&topic_id=505