Re: Le scoperte di Pier Mario Biava--Cellule staminali per sconfiggere il cancro

Inviato da  Redazione il 23/5/2009 21:01:22
io lo so perchè me l'hai mandato, perchè vuoi che pubblichi anche questo, così ti diverti come un pazzo a vedere i casini che succedono

Le scoperte di Pier Mario Biava--Cellule staminali per sconfiggere il cancro

Inviato da  ahmbar il 23/5/2009 11:19:32
Pier Mario Biava, primario di medicina del lavoro all'Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico Multimedica di Milano, presidente della Fondazione per la ricerca delle terapie biologiche del cancro e Vice Presidente del WWF Italia ha trovato un nuovo approccio alla malattia ed alla maniera di sconfiggerla.



Anziche' utilizzare l'attuale metodo della guerra mediante mezzi di distruzione di massa (chemioterapia, radioterapia), il Dr Biava ha scoperto che nel nostro organismo sono gia' presenti sin dalla fase embrionale i mezzi per "convincere" le cellule tumorali a riprogrammarsi ed a tornare alla loro normale funzione.
La cosa sbalorditiva e' che se le cellule rifiutano la riprogrammazione vengono... convinte al suicidio


Pier Mario Biava Staminali e Cancro

Link alle parti da 2 a 9





le prove ottenute dallo studio delle interazioni fra tessuti embrionali e cellule tumorali indicano che la crescita tumorale viene soppressa quando i tumori sono trattati con estratti embrionali prelevati durante l'organogenesi.

Lo sviluppo embrionale e la genesi dei tumori sono strettamente correlati: i due processi hanno in comune diversi percorsi e molecole regolatrici, per cui il cancro può essere visto come una deviazione evolutiva suscettibile di controllo da parte dei regolatori della differenziazione cellulare.

Molecole presenti durante alcuni stadi decisivi della differenziazione embrionale sono in grado di rallentare la crescita di diverse linee cellulari tumorali in vitro. Pertanto, la differenziazione cellulare costituisce un percorso chiave per la comprensione del comportamento delle cellule sia normali che tumorali.

Il genoma della cellula tumorale contiene in genere un numero estremamente alto di geni alterati, la maggior parte dei quali svolge -quando normali- un ruolo importante nello sviluppo dell'embrione.

Infatti, durante la genesi dei tumori vengono attivati o mutati alcuni geni embrionali (protooncogeni ed oncogeni), il che porta la cellula ad un programma di moltiplicazione incontrollata.

E' possibile che nelle cellule tumorali venga interamente o parzialmente disattivato il programma della differenziazione cellulare. Dunque, le cellule tumorali possono essere considerate cellule che condividono configurazioni geniche simili a quelle delle cellule di embrioni in fase evolutiva.

In effetti le cellule tumorali e quelle embrionali condividono alcuni antigeni superficiali. Pertanto, per riscrivere nelle cellule tumorali il programma che è stato cancellato l'unica via è quella di somministrare il network regolativo presente nell'embrione durante la differenziazione cellulare e non singole molecole, che avrebbero scarso effetto informativo.

Perciò se nelle cellule tumorali è disattivato il programma della differenziazione cellulare, allora la terapia del cancro non può fondarsi sulla distruzione delle cellule tumorali, in quanto nel disordine provocato dal cancro è impossibile regolare il processo con singole molecole.

Solo una terapia basata su specifici regolatori della differenziazione cellulare può ripristinare il programma che è stato distrutto nelle cellule tumorali, by-passando le mutazioni che sono all'origine della trasformazione maligna.

Ciò comporta un cambio del paradigma scientifico: dal riduzionismo alla complessità, che indica come le reti biologiche in certe condizioni siano in grado di auto-organizzarsi, di ripararsi e di tendere all'ordine.


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