Re: lettera aperta a Umberto Veronesi

Inviato da  ivan il 16/9/2008 20:43:40
"se trovassero un rimedio per la prevenzione e la cura del cancro lo applicherebbero? "

E perchè non dovrebebro applicarla, scusa ? Sono mica tutti appartenenti all'oscura setta illuminata che cospira al servizio delle demoplutocrazie.

Ma il punto non è questo.

La prevenzione per il cancro c'è ed è ormai legge (vedi la 626/94 ) .

La cura per il cancro ... una volta si diceva malattia incurabile, male incurabile, che non erano termini coniati a caso .
Poi arrivò il marketing: si dice cancro , non malattia incurabile;

Inoltre è stata messa in giro la velina che il cancro si potrà un dì curare e magari potremmo essere un dì tutti vaccinati, così l'incosncio popolar-colletivo si tranquillizza e non pianta grane al sorgere di nuove e vecchie nocività ambientali.

Re: lettera aperta a Umberto Veronesi

Inviato da  sever il 16/9/2008 17:43:04
Voglio aggiungere che, visto che i poteri forti fanno il bello e il cattivo tempo e che cambiare qualcosa è praticamente impossibile, perché questi scienziati che ricevono una barca di soldi per la ricerca sul cancro non li inviano come aiuti a coloro che muoiono di fame? Perché non mandano cibo e medicinali? Sono convinto che fanno finta di fare ricerche per rubare soldi allo stato e a quanti inviano oboli volontariamente. Il mio scetticismo nasce da una semplice domanda: se trovassero un rimedio per la prevenzione e la cura del cancro lo applicherebbero? E se sì, che fine farebbero tutti gli oncologici e i ricercatori di questo mondo?

Re: lettera aperta a Umberto Veronesi

Inviato da  Linucs il 14/9/2008 14:06:25
Non una parola sulla logica capitalistica, globale, che è la regola fondamentale che muove ogni cosa nel nostro mondo, dove le merci arrivano dove ci sono i soldi per pagarle, appunto agli obesi dell’occidente, mentre spesso quelli che producono queste merci muoiono di fame.
Quei vermi che affermano che il mercato è il supremo regolatore e che bisogna affidarsi a esso per risolvere fame e squilibri sono criminali che tirano l’acqua al loro mulino, perché la fame e gli squilibri avanzano e con la legge del profitto non si riforma l’agricoltura mondiale.


Non oso immaginare le risate nel momento in cui qualche tuo amico deciderà di "riformare l'agricoltura mondiale", non si sa bene dall'alto di quale autorità. Statisticamente, quando si "riforma l'agricoltura" tendono ad accadere alcuni noti fenomeni.

I politici non contano niente e nessuno, destra e “sinistra”, mette in discussione questa dittatura.

Se i politici non contano niente, allora chi scrive le leggi a favore delle "multinazionali?"

Mastro Geppetto?

Come possiamo far diminuire i consumi di carne, come possiamo riformare l’agricoltura in senso biologico, sostenibile, poco idroesigente, se le decisioni alimentari li prendono i capi dei supermercati e non i saggi e gli scienziati?

Notare, dopo la difesa della democrazia, l'appello alle decisioni di "saggi e scienziati". Che, insieme alla "riforma agricola mondiale", dove ci porta?

Rispondiamo a questi quesiti!

Ecco bravo, spiegaci come funziona la "riforma mondiale" dell'agricoltura e del "mercato" amministrata dai "saggi" e dagli "scienziati", naturalmente aiutati dai "politici" che finalmente dovrebbero cominciare a contare qualcosa, perché oggi "poverini" non contano un cazzo (ma pigliano soldi ugualmente, guarda caso).

Poi magari spiegaci anche come funzionano i campi di rieducazione alimentare.

Un altro schifoso inno al controllo ed alla coercizione mascherato da pietismo solidale, come se qualcuno fosse così coglione da voler vivere nella dittatura di Veronesi perché quattro miserabili coglioni nello Zimbabwe non hanno ancora capito come si coltiva un pezzo di terra.

lettera aperta a Umberto Veronesi

Inviato da  padegre il 14/9/2008 10:57:32
- lettera aperta a Umberto Veronesi -
a cura di Paolo De Gregorio, 14 settembre 2008

Nel penultimo numero de “l’Espresso” Umberto Veronesi osserva: “milioni di persone soffrono di malnutrizione e muoiono di fame da una parte del mondo e milioni che si ammalano per eccesso di cibo dall’altra. I prodotti agricoli a livello mondiale sarebbero sufficienti a sfamare tutti e soprattutto se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare il bestiame d’allevamento. Per nutrire il bestiame d’allevamento si utilizza il 50% di tutti i cereali prodotti, ma gli animali trasformano in carne da consumo solo il 10% del cibo che ricevono. Per 1 kg di carne di manzo ci vogliono anche 15.000 litri di acqua. E’ chiaro che la dieta carnivora crea danni enormi agli abitanti della terra.”
Sagge e illuminanti informazioni che ci dà lo scienziato, ma sul “che fare” incespica e balbetta cose del tipo mangiare meno carne, e si affida a scienza e cultura.
Non una parola sulla logica capitalistica, globale, che è la regola fondamentale che muove ogni cosa nel nostro mondo, dove le merci arrivano dove ci sono i soldi per pagarle, appunto agli obesi dell’occidente, mentre spesso quelli che producono queste merci muoiono di fame.
Quei vermi che affermano che il mercato è il supremo regolatore e che bisogna affidarsi a esso per risolvere fame e squilibri sono criminali che tirano l’acqua al loro mulino, perché la fame e gli squilibri avanzano e con la legge del profitto non si riforma l’agricoltura mondiale.
Perché di questo si tratta, riformare in senso sostenibile e per i consumi interni le varie agricolture di ogni nazione, esattamente il contrario di ciò che ha fatto la globalizzazione e la logica delle multinazionali di imporre le sementi Ogm.
Perché uno scienziato come Lei non si misura con la realtà economica e politica?
Eppure si dovrebbe che come ministro della Sanità in Italia Lei non riuscì a riformare un bel niente, e ciò dimostra che non basta avere le idee, ma bisogna eliminare la cupola mafiosa che ha in mano tutto, ossia la mafia mediatica ed economica del capitalismo che tutto controlla e tutto orienta, consumi compresi.
La classe che domina è quella che produce e importa merci, la stessa possiede le strutture di distribuzione (supermercati) e sono sempre gli stessi ad avere il 100% del potere mediatico per far diventare di moda, quasi obbligatoria, consumi e stili di vita e di abbigliamento che poi ti vendono.
Quando si decide cosa produrre, cosa importare, quando si ha il potere di orientare i consumi con la pubblicità, quando si hanno le strutture e i negozi per vendere queste merci, ecco che il circuito è chiuso e la dittatura del capitale è totale e inattaccabile.
I politici non contano niente e nessuno, destra e “sinistra”, mette in discussione questa dittatura.
Come possiamo far diminuire i consumi di carne, come possiamo riformare l’agricoltura in senso biologico, sostenibile, poco idroesigente, se le decisioni alimentari li prendono i capi dei supermercati e non i saggi e gli scienziati?
Rispondiamo a questi quesiti!
Altrimenti tutte le analisi, anche le più etiche e giuste, rimarranno solo sulla carta.
Paolo De Gregorio

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