Nel 1600 a.C. è avvenuto il cataclisma di Santorini
audisio ha scritto:
In tutti e due i casi c'è qualcosa che non va.
Big Bang a Ginevra, il terrore corre sulla Rete
...
C’è chi ha trovato anche la citazione di Nostradamus adatta all’occasione. Recita così: «Tutti dovrebbero lasciare Ginevra. Saturno si trasforma da oro in ferro. Il raggio opposto al positivo sterminerà ogni cosa». Come al solito, potrebbe andare bene per qualsiasi evento, ma gli estensori del blog su cui si trova la citazione sono sicuri che l’astrologo francese quando, in pieno XVI secolo, faceva la sua profezia si stesse riferendo proprio all’esperimento che prenderà il via oggi al Cern.
Se qualcuno non fosse convinto, può guardare un disegno attribuito a Nostradamus (ma forse opera di suo figlio) in cui si vede un arciere che spara contemporaneamente due pesci in direzione opposta in quella che sembra la sezione di un tubo. Due pesci non sono esattamente due fasci di protoni ma le conoscenze della fisica delle particelle a quell’epoca non consentivano di fare meglio. Ancora qualche dubbioso? I bloggisti non demordono e fanno notare che «LHC dovrebbe cominciare a funzionare esattamente quando la popolazione mondiale raggiunge 6,66 miliardi di persone». E 666 non è forse il numero dell’anticristo?
Ma l’opposizione all’acceleratore di particelle più potente del mondo non è solo fatta da millenaristi un po’ folli. Nel grande calderone c’è posto per tutti, anche per associazioni contro la globalizzazione che dicono la loro contro gli «scienziati Frankestein». C’è poi il sito ufficiale dei cittadini che sono contrari a LHC (Lch Defense) il cui scopo principale è ricorrere ad azioni legali per bloccarlo. L’associazione basa le sue attività sulle affermazioni di Walter Wagner e Franck Wilczek, due fisici americani che scrissero una lettera a «Scientific American» già nel 1999 per allertare il mondo sui possibili pericoli che l’attività degli acceleratori di particelle avrebbe provocato. Le argomentazioni sono quelle riprese nei giorni scorsi: lo scontro tra protoni ad altissima energia può provocare la formazione di micro buchi neri che potrebbero inghiottire la Terra, ma anche di «strangelets», materia diversa da quella che conosciamo. Il Cern risponde con un rapporto sulla sicurezza di LCH stilato nel 2003: i micro buchi neri, seppure si dovessero formare, si disintegrerebbero immediatamente, mentre gli strangelets si sarebbero dovuti produrre già in altri acceleratori di particelle, cosa mai avvenuta.
Ma la guerra in Rete si combatte soprattutto a suon di filmati. C’è ad esempio quello che si trova sul sito Lhc Defense che termina mostrando le immagini di una Terra progressivamente inghiottita dall’oscurità. La risposta viene da un filmato prodotto da alcuni fisici del Cern che, a ritmo di rap, spiegano cosa fa e perché non è pericoloso LHC. C’è poi chi lascia filmati-testimonianza sulla civiltà umana e su come sia stato bello vivere sulla Terra. Della serie: non si sa mai.
E su YouTube si può trovare il filmato dal significativo titolo: «Chi controlla la scienza?» dove si ascolta (in spagnolo) Otto Roessler, il biochimico tedesco che ha chiesto alla Corte europea per i diritti dell’uomo di fermare l’esperimento di Ginevra, che spiega le sue ragioni. Sul sito del quotidiano inglese «Guardian» è apparso un articolo su questo tema in cui si chiedeva il commento dei lettori. Si sono aperte le cateratte del pessimismo: «Se il mondo finirà non avremo perso niente». O ancora, se i micro buchi neri falliscono «ci penserà il buco nero della nostra civiltà che succhia ogni giorno la vita a 200 specie viventi».
ivan ha scritto:
Redna, non è così, se ricordi bene c'è qualcuno (in realtà piu' di uno ) che si illumina d'immenso; uno di questi mi pare che adesso governi una regione , ... vatti a ricordare quale ...
Poi, mi pare di ricordare, che adesso sia piu' in voga il dichairare di essere unti da chi sta in alto, molto in alto.
Ciao!
La fine del mondo può attendere
L'esperimento di Ginevra è riuscito, smentiti i timori di un'apocalisse
Che delusione. Che peccato per i «credenti» che si aspettavano la fine di tutto o l’inizio della fine. Il mondo c’è ancora e loro sono costretti a cominciare un’altra giornata qualunque, con cappuccino e brioche o con alghe e tè. Il buco nero dell’Apocalisse non si è visto, ma intorno al Cern di Ginevra è stato impossibile telefonare per ore, suscitando i peggiori sospetti.
Intanto le mail continuavano a riversarsi sugli indaffarati fisici: le scientifico-deliranti («si rischia un wormhole quantico che alteri i rapporti spazio-tempo), le scientifico-caserecce («ci si basa sul Modello Standard, che non è affatto soddisfacente»), le religiose («non giocate a fare Dio»), le psicologiche («sono troppo coinvolti, non possono tornare indietro») e le apocalittiche («tutto quadra con le profezie maya») e di minaccia. Il crescendo si è abbattuto sul Premio Nobel americano Frank Wilczeck, a cui qualcuno non smette di augurare una morte tragica.
Nel cybermondo la psicosi si autoalimenta. Oltre ai buchi neri, vengono evocati «strangelets» e «mono-poli magnetici», giocando senza scrupoli con le più fantasiose interpretazioni della Relatività, ma «abituarsi al mondo delle particelle non è affatto semplice»: se lo diceva una star della fisica, Richard Feynman, c’è da credergli e, quando si è accesa la più grande macchina del più grande esperimento mai tentato, l’emozione è stata sincera. I complottisti regolavano il loro personale conto alla rovescia e i 3 mila fisici del centro e le altre migliaia collegati da ogni continente fremevano d’orgoglio, mentre John Ellis, uno dei teorici del team, ripeteva che la ragione è impotente contro gli imbecilli. La prova? «I raggi cosmici che colpiscono la Terra sono 100 mila volte più energetici e noi siamo sempre qui». Intatti. La verità è che da ora al futuro lontano, il 2010, e oltre, ci si inoltra in un altro mondo. Di più. «Si spalancano le porte del Paradiso», spiega dalla Control room Lucio Rossi, capo del team «Magnets, Cryostats and Superconductors Group» che si occupa delle apparecchiature con cui domare i protoni.
Se non li si controlla a dovere, infatti, niente test e niente scoperte.
Ieri, il primo fascio di particelle è partito alle 9,32 e, settore dopo settore, con la lentezza esasperante richiesta dai controlli multipli, ha completato il primo e storico giro dentro l’Lhc: acronimo di Large Hadron Collider, è un acceleratore a forma di anello, lungo 27 km e sepolto a un centinaio di metri sotto Svizzera e Francia. Costato soldi (8 miliardi) e tempo (un decennio). Un motivo c’è: nei prossimi mesi si dovrà «caricare il fucile»: si spareranno 3 mila «pacchetti», ciascuno carico di 100 miliardi di protoni, vale a dire microscopiche «palline» che si trovano nei nuclei degli atomi, e - non contenti - li si farà scontrare a una velocità vicina a quella della luce con un’energia mai raggiunta in precedenza: 14 Tev, che a noi non dicono niente, ma che sono valori capaci di eccitare qualunque ricercatore, perché significano un inedito mega-botto, pari a 900 auto a 100 all’ora.
Tutto questo perché? Ieri, i «super-capi» del Cern - Lyn Evans e Robert Aymar - hanno provato a spiegarlo: poche settimane e si comincerà a tornare indietro nel tempo, ricreando le condizioni di un trilionesimo di secondo dopo il Big Bang, l’istante della nascita dell’Universo. Ma la tribù di 500 reporter era confusa sul da farsi: pretendere l’ennesima spiegazione sui pericoli del presunto buco nero, previsto da un rabbioso gruppetto di scienziati «alternativi»? Oppure fare finta di niente e tentare una lezione sull’Universo da propinare a lettori, telespettatori e internauti? Buttarsi nel «gossip» dell’infinitamente piccolo, facendo una pernacchia a Stephen Hawking, che ha calcolato perché non aver paura di un mini-«black hole» che si richiuderebbe in frazioni di frazioni di secondo, o rischiare la noia delle audiences con la relazione di un serioso briefing durato nove ore?
Di certo, dal mattino alla sera, i 500 sono stati travolti da numeri, video, spiegazioni, annunci e annunci sull’annuncio. «Ecco il fascio che parte», dice Evans, balbettando per l’emozione. «Comincia la sfida davanti al mondo», sottolinea Boris Bellesia, uno dei responsabili dell’hardware, «Ricostruiremo la storia della materia», osserva Paolo Giubellino, portavoce di Alice, l’esperimento con il nome più poetico. Sembrava l’efficace anticipazione delle cascate di dati che si riverseranno sui computer: l’equivalente di 100 mila cd ogni secondo (non è un’esagerazione!) per anni e anni. Roberto Saban, responsabile del collaudo dei sistemi tecnici, era tra la folla di cervelloni della «Control room», spiando i display, dove il primo e il secondo fascio ogni tanto si mostravano con un innocente flash.
«E’ come giocare con il trenino elettrico - spiega -. La struttura è delicata. Se un’imperfezione non è assorbita, questa può amplificarsi e far perdere il fascio». In poche parole, ci vogliono 1232 mega-magneti - bestioni da 32 tonnellate a pezzo - per far girare in tondo i protoni e, perché si trasformino in superconduttori, temperature vicine allo 0 assoluto (-273°). «Ecco il motivo per cui abbiamo caricato mezzo milione di litri di elio refrigerante».
I numeri sono mostruosi al Cern. E’ un kolossal, ideato per rispondere a enigmi da scombussolare cervelli e coscienze: che cos’è la materia, che cosa la tiene assieme, perché la materia ha prevalso sull’antimateria, che cosa sono la materia oscura e l’energia oscura. E si possono aggiungere altri interrogativi: quali sono i rapporti spazio-tempo? Ci sono dimensioni extra? Esistono Universi paralleli, in cui - chissà - si specchiano nostri cloni più fortunati o più sfigati? E a questo punto non può non affacciarsi la Domanda Estrema: se Dio esiste, dove si nasconde?
Non è un caso che, ieri, la parola che si rincorreva fosse un nome sfuggente: «Bosone di Higgs». L’Lhc andrà alla ricerca, prima di tutto, della famosa «Particella di Dio», quella che fornisce la massa a ciò che conosciamo. Ecco una formula-slogan che dà istantaneamente l’illusione a chiunque di capire che cosa combineranno tutti quei fisici di tutte le nazionalità (600 sono italiani). E’ la stessa che consentirà di impegnare molte menti millenaristiche in labirintiche ipotesi sui fenomeni - per loro devastanti - provocati dagli scontri di protoni. L’LHC è tanto sofisticato da alimentare sia leggende planetarie sia le sfide intellettuali per il XXI secolo. Anche su Youtube, una stagista del Cern, Kate McAlpine, ha lanciato un video a tempo di rap per annunciare che da ieri è iniziato il grande party del sapere. Deve contrastare un’algida animazione in cui la Terra implode su se stessa, fino alle dimensioni di un puntino oscuro. Ha già superato il milione di contatti contro i 300 mila dei ragazzi in camice bianco ed elmetto che ballano e scandiscono un nuovo inizio del sapere, alla faccia degli jettatori che ieri maledivano i telefoni bloccati.
Anche Bergamo c'è ancora.
P.S. Ivrea c'è ancora.. e siam terribilmente vicini! Mi dicono che anche Aosta c'è.
Anche Bergamo c'è ancora.
So, we know that the Large Hadron Collider is big, and you might be forgiven for thinking if it is big enough, powerful enough, to get some scientists talking about it having the potential to end the world.
Forgiven, but wrong. In the world of particle physics, it would seem, bigger is better. To prove it, let me introduce you to the International Linear Collider.
Not only will the ILC be bigger than the LHC, a 31km dead straight tunnel is planned for the first stage of the project but the current baseline design already allows for an upgrade to 50km if needed.
Mad scientists plan an even bigger bang with a bigger Collider
14.09.2008
If you thought the kafuffle over the switching on the Large Hadron Collider (LHC) this week and the threat of an Earth-sucking black hole, then think again because scientists are planning an even bigger particle smashing machine 40 to 50 times larger.
The LHC at CERN has only just kicked into action and the largescale experiments a certain group of scientists fear could bring about the word’s demise will take place over the coming weeks and months.
But results-hungry scientists don’t intend to stop there and are planning a massive particle collider called the International Linear Collider that will make the LHC seem like a child’s toy.
ivan ha scritto:
Citazione:
P.S. Ivrea c'è ancora.. e siam terribilmente vicini! Mi dicono che anche Aosta c'è.
Anche Bergamo c'è ancora.
Non è ancora detta l'ultima.
Vogliono costruire un HC ancora piu' grande.
Hanno già il nick: "Einstein’s Telescope".
Dicono qui:
Citazione:
So, we know that the Large Hadron Collider is big, and you might be forgiven for thinking if it is big enough, powerful enough, to get some scientists talking about it having the potential to end the world.
Forgiven, but wrong. In the world of particle physics, it would seem, bigger is better. To prove it, let me introduce you to the International Linear Collider.
Not only will the ILC be bigger than the LHC, a 31km dead straight tunnel is planned for the first stage of the project but the current baseline design already allows for an upgrade to 50km if needed.
Il sito del nuovo H.C. : http://www.linearcollider.org/cms/
Un commento in merito: link
Citazione:
Mad scientists plan an even bigger bang with a bigger Collider
14.09.2008
If you thought the kafuffle over the switching on the Large Hadron Collider (LHC) this week and the threat of an Earth-sucking black hole, then think again because scientists are planning an even bigger particle smashing machine 40 to 50 times larger.
The LHC at CERN has only just kicked into action and the largescale experiments a certain group of scientists fear could bring about the word’s demise will take place over the coming weeks and months.
But results-hungry scientists don’t intend to stop there and are planning a massive particle collider called the International Linear Collider that will make the LHC seem like a child’s toy.
Tra i siti proposti per la realizzazione c'è l'intera Sicilia oppure una grossa porzione della pianura padana.
Guasto dell'Lhc del Cern di Ginevra:
il super acceleratore si fermerà per due mesi
Il tunnel dell'Lhc (foto Trezzini - Ap)
ROMA (20 settembre) - Il super acceleratore di particelle del Cern di Ginevra, Large Hadron Collider (Lhc) si fermerà per due mesi dopo l'avvio lo scorso 10 settembre. Ad annunciarlo lo stesso Cern. Lo stop è dovuto a un incidente avvenuto ieri in un settore. Gli esami preliminari hanno indicato che molto probabilmente lacausa del problema è elettrica e riguarda la connessione fra due magneti.
....
Obiettivo delle attività del Large Hadron Collider andare indietro nel tempo fino al Big Bang, la gigantesca esplosione che ha fatto nascere l'Universo 14 miliardi e più di anni fa. Un viaggio a ritroso nella storia della vita per cercare la "particella di Dio", il bosone di Higgs.
"El laboratorio LHC tiene un 75% de probabilidad de extinguir la Tierra"
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El CERN busca crear materia de máxima masa, para estudiar los tres horizontes evolutivos de masa en el universo, nuestra masa ligera, la masa extraña mas pesada, componente de las estrellas de neutrones y la masa tau, probable componente de los agujeros negros.
El problema es que la masa extraña y la masa tau se alimentan cuando alcanzan la estabilidad en ambientes de alta energía de la materia radiante de nuestro universo, convirtiéndola en materia oscura, pues son formas de materia más evolucionada. En los modelos evolucionistas de la cosmología, se comparan esos tres horizontes con los tres horizontes de muchas especies.
A nivel cosmológico esas tres formas de masa probablemente son responsables de la creación de tres tipos fundamentales de cuerpos cosmológicos, estrellas, estrellas de neutrones y agujeros negros que se consideran el predador supremo del Universo, el papel que tiene hasta ahora el hombre en la tierra. No parece pues una buena idea invitar al tiranosaurio de la galaxia a nuestra casa.
Strange Incident at CERN
Did the LHC Create a Black Hole?
And if so, Where is it Now?
...
Telephone Conversation, Sunday, September 21, 2008, between
George Paxinos (GP) and “An Iowan Idiot” (II) :
GP : Good Evening, II!
II : 'Evening, George!
GP : II, early yesterday morning my time in your own wee hours, you
left a message on my answering machine saying you had expected
something like Friday's (September 19, 2008) incident at the CERN
Large Hadron Collider facility in Switzerland. A tonne of Helium
apparently escaped from cryo-refrigeration for superconducting coil
magnets. You had previously expressed an expectation of a potential
vacuum leak. I remember you telling me this on the phone some
weeks ago. Why were you expecting a vacuum leak?
...
Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=54&topic_id=4581