è dalle donne - ha concluso il ministro - che bisogna ripartire per rialzare questo Paese”."
tradotto dalla neolingua dovrebbe significare?
florizel ha scritto:
hanno diritto alla loro femminilità senza essere fraintese
Pyter
Citazione:tradotto dalla neolingua dovrebbe significare?
Una volta era politicamente molto di "tendenza" affermare che portare la minigonna non implicava essere fatte oggetti di "attenzioni" particolari.
Oggi, "diritto alla femminilità" significherebbe, a quanto pare, che farsi sbattere su un qualsiasi calendario come mamma ci ha fatte per guadagnare fama e meriti politici, o utilizzare il proprio armamentario fisico per farsi spazio nel "difficile mondo maschile", non implica essere messe automaticamente al pari di qualunque sgualdrina.
Fa poi molta specie che si consideri la "femminilità" limitatamente ad un aspetto "fraintendibile".
Una forma inconsapevole di excusatio non petita?
Ri-SIGH.
devo intuire che per i cessi lo stesso discorso non vale, ma allora ci sono donne di serie A e B altro che pari opportunita'
Poca gente ad accogliere il Papa, Alemanno e la questura: piazza gremita
ROMA (9 marzo) - Poca gente in piazza del Campidoglio oggi ad attendere l'arrivo di Benedetto XVI. Quando alle 11 esatte il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha accolto il papa sul colle capitolino, la piazza era ancora semivuota. Più affollata invece la piazza quando il pontefice, alla fine della vista, ha salutato i romani.
«Voglio sottolineare che la piazza era piena, era strapiena. C'era la statua che poteva coprire una parte della superficie, in realtà c'era moltissima gente per essere lunedì mattina. E poi cerchiamo di non
essere faziosi», ha detto Alemanno rispondendo alle domande di giornalisti dopo la visita del Papa del Campidoglio. «Non eravamo a San Pietro la domenica mattina. Comunque non ho visto spazi adibiti rimasti vuoti, ma completi», ha aggiunto la moglie del sindaco, Isabella Rauti, ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla scarsa presenza dei cittadini in piazza del Campidoglio.
Anche la questura ha emesso un comunicato per dire che la piazza era affollata. «In occasione della visita di papa Benedetto XVI sono stati rigorosi i servizi di ordine e sicurezza disposti dalla questura di Roma con 300 uomini delle forze dell'ordine impegnati a fronte di una piazza del Campidoglio gremita», si legge nella nota.
«Sorpresi dalla scarsa partecipazione popolare, Piazza Venezia era semi-deserta», si sono detti invece i Radicali, che hanno sottolineato l'eccessiva mobilitazione della forza pubblica e le difficoltà create al traffico: «Al passaggio della papamobile a Piazza Venezia c'erano soltanto poco più di un centinaio di turisti incuriositi, per lo più si trattava di giapponesi».
Quella leggina fatta apposta per i notai bocciati
5312 sono i notai in Italia
Si abbassa la soglia di ammissione agli orali. Ma è polemica: la riforma vale solo per il 2004
RAPHAËL ZANOTTI
ROMA
Dopo le leggi «ad personam» approda in Senato la legge «ad concorsum». Questa nuova figura
giuridica, evidentemente nata nei retrobottega dei partiti, ha un unico scopo: far intervenire la politica laddove non è arrivata la preparazione del candidato amico.
Funziona così: a giochi fatti, e con vincitori già nominati da anni, un emendamento abbassa la soglia del punteggio minimo necessario per accedere agli esami orali. Una specie di «ripescaggio». Si badi, però, la grazia vale solo per quel particolare concorso.
Per gli altri, esperiti prima e dopo, tutto rimane come prima. Voilà. Il concorso in questione è quello per notai del 1° settembre 2004, a Roma. In ballo 200 posti, agli scritti si presentarono in 1948. Il meccanismo di valutazione era quello di sempre: tre prove controllate una per una. Se la prima raggiungeva il punteggio minimo di 30, la commissione passava alla seconda. E quindi alla terza. Alla fine solo i candidati che avevano raggiunto un punteggio complessivo di 105 potevano approdare alla fase degli esami orali. Con quel concorso 187 nuovi notai entrarono nella professione. Ma qualcuno degli esclusi dev’essersela presa più di altri. Almeno due hanno presentato ricorso al Tar e hanno ottenuto vittorie importanti (secondo i giudici amministrativi la commissione non aveva giustificato per iscritto il punteggio ottenuto dai candidati), ma la Consulta aveva poi invalidato tutto. Altri hanno preferito arrivarci per altre vie e in questi cinque anni ha smosso mari e monti, contattato politici di ogni fronte, per riuscire a superare l’esame nonostante la valutazione insufficiente che aveva ottenuto. Già nella precedente legislatura qualcuno contattò l’allora Guardasigilli Clemente Mastella chiedendogli di aprile le maglie di quel concorso allo stesso modo. Mastella si rifiutò.
Ora, a un lustro di distanza e con altri due concorsi nel frattempo svolti, i «nostalgici» del 2004 potrebbero farcela. Ed ecco come si ottiene il risultato. Nell’ambito della monumentale discussione sul ddl 1082, quello sulle disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile, una «manina» ha infilato un emendamento. Si tratta del 2 bis presentato dal senatore di An Giuseppe Valentino, avvocato di Reggio Calabria. L’emendamento recita: «La disciplina prevista dall’art. 11 del decreto legislativo 24 aprile 2006, legge n. 166 si applica anche ai candidati che abbiano partecipato al concorso notarile indetto con decreto direttore generale della giustizia civile 1° settembre 2004. Sono pertanto ammessi a sostenere le prove orali coloro che hanno conseguito in ciascuna delle tre prove scritte il punteggio minimo di 30 e un punteggio complessivo pari o superiore a 90 e inferiore a 105». In soldoni per la prima e unica volta nella storia del notariato italiano 66 candidati potranno sostenere gli esami orali con 90 punti invece di 105. E questo non solo alla faccia di chi è diventato notaio ma persino per chi ha dato i concorsi del 2006 e del 2008 a cui l’emendamento non si applica.
Perché solo per i candidati del 2004? Misteri della politica. Il «salvanovantini», come l’emendamento è già stato ribattezzato dai praticanti notai, potrebbe andare incontro a problemi di incostituzionalità (nei forum dei praticanti avvocati non si parla d’altro) ma questo non sembra aver preoccupato più di tanto i politici. L’emendamento 2 bis, infatti, è stato approvato a tempo di record e con altrettanta straordinaria celerità è già stato stralciato e inviato alla commissione permanente giustizia e alla commissione bilancio per la necessaria copertura economica. È stato, insomma, blindato. Ma differenza dei suoi «colleghi» che procederanno secondo il normale e tortuoso iter, il «salvanovantini» potrà essere ritirato solo da chi l’ha presentato. A meno che non si voglia mettere in discussione l’intero ddl 1082. Sui forum si è già aperta la caccia ai raccomandati del ‘94 che passeranno grazie all’emendamento. Tanto che l’amministratore del sito è stato costretto a cancellare i post più offensivi, o quelli che facevano nome e cognome di chi poteva essere dietro la manovra politica. «Ho in mente “un’amica” novantina figlia di notaio e moglie di neo notaio a cui da due giorni non prende il cellulare» scrive un praticante sul forum romoloromani.it. Altri hanno indicato colleghi molto vicini al centrodestra. C’è chi chiede un intervento pesante del Notariato. E chi ironizza: «Era meglio mandare l’emendamento alla commissione antimafia piuttosto che a quella bilancio». I più si domandano se la legge «ad concorsum» non sia incostituzionale.
VERONA - Sposarsi a casa di Giulietta adesso si può, anche di domenica. Ma è un 'privilegio' che costa. E il prezzo sale a seconda della provenienza degli innamorati: 600 euro per i veronesi, 100 euro in più per le coppie residenti fuori comune, mentre la tariffa sale a 800 euro per i cittadini della Comunità europea, fino ad arrivare ai 1.000 che devono pagare gli extracomunitari che vogliono dire sì nel luogo simbolo dell'amore.
Il progetto "Sposami a Verona" è stato lanciato dalla giunta comunale con una delibera che estende i luoghi e i giorni (anche festivi) per la celebrazione dei matrimoni a sale e palazzi prestigiosi della città, fra cui il cortile della casa di Giulietta con il balcone reso immortale da Shakespeare, dove entro pochi giorni sarà possibile dire sì.
"I prezzi più alti per i non veronesi non sono certo una differenziazione 'etnica' - spiega il sindaco Flavio Tosi a scanso di equivoci - ma dipendono dal fatto che per loro l'amministrazione comunale deve sostenere maggiori spese".
La volontà della giunta è di far diventare Verona "capitale dei matrimoni" come Las Vegas, che già da anni - spiega l'assessore Daniele Polato sulle pagine dei giornali locali - propone 'pacchetti' turistici completi, nozze comprese.
"E' un modo per valorizzare le bellezze artistiche dalla città - sottolinea l'assessore a cui si deve l'iniziativa - e un volano importante anche per il turismo".
il prezzo sale a seconda della provenienza degli innamorati: 600 euro per i veronesi, 100 euro in più per le coppie residenti fuori comune, mentre la tariffa sale a 800 euro per i cittadini della Comunità europea, fino ad arrivare ai 1.000 che devono pagare gli extracomunitari che vogliono dire sì nel luogo simbolo dell'amore.
"I prezzi più alti per i non veronesi non sono certo una differenziazione 'etnica' - spiega il sindaco Flavio Tosi a scanso di equivoci - ma dipendono dal fatto che per loro l'amministrazione comunale deve sostenere maggiori spese".
ivan ha scritto:
Insomma, come si diceva una volta "palombaro-ciclista"; il prezzo maggiorato in funzione di quanto è forestiero il richiedente non è maggiorato perchè il medesimo è forestiero ; ma allora cosa determina le maggiori spese ?
Mancate promesse elettorali: perde causa contro Berlusconi
Aveva citato in giudizio Silvio Berlusconi per mancato mantenimento di promesse elettorali, ma alla fine il Tribunale civile gli ha dato torto. La singolare causa era stata avviata da Andrea Casamassima, che accusava il premier di aver fatto dichiarazioni non rispettate nel corso della trasmissione "Porta a Porta" dell'8 maggio 2001. In quella occasione, Berlusconi aveva dato lettura del "Contratto con gli italiani", in cui si impegnava a non ripresentare la propria candidatura se al termine dei cinque anni di governo non fossero stati raggiunti i traguardi enunciati. Malgrado tali promesse non fossero state realizzate, Berlusconi sarebbe rimasto in lizza nelle successive elezioni politiche.
Dovrà pagare i danni - Da qui una richiesta di risarcimento simbolico formulata nella misura di 5 mila euro, che però la prima sezione del Tribunale civile ha respinto sostenendo che quelle dichiarazioni non potevano avere valore contrattuale. Per effetto di questa decisione, il promotore della causa è stato condannato a pagare 500 euro al presidente del Consiglio oltre alle spese di giudizio fissate in 7.551 euro.
La cosa più grave non è il conflitto di interessi, ma il fatto che agli italiani palesemente non importi nulla. Berlusconi non sarebbe lì senza le sue tv. La sua è la vittoria della cultura dello spettacolo; anzi, lui stesso è lo spettacolo. Perciò non venderà mai. Anche questo è un segno dell’involuzione etica della democrazia, evidente in tutto il mondo.
Ora che è nato un partito dal 40%, come in Italia non si vedeva dai tempi della Dc, il berlusconismo sopravvivrà a Berlusconi?
«No. I partiti carismatici sono effimeri: non stanno insieme senza il carisma del leader. Il Pdl è come una bouillabaisse: saporita, ma eterogenea. Ci sono i conservatori e i riformatori, gli statalisti e i liberali, i cattolici e i radicali, gli uomini della vecchia destra e gli ex socialisti. Berlusconi non ha luogotenenti né delfini, né li può avere. Lui è irripetibile. Autoreferenziale, perché il suo unico riferimento è se stesso. Solo un Berlusconi jr potrebbe succedere al padre. Ma l’Italia non è la Corea del Nord».
Si, si, certo, l'Italia non è la Corea del Nord
Tremiti, l'isola di Pianosa in vendita «Gheddafi vuole comprare»
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il sindaco delle Tremiti vuole vendere l'isola di Pianosa. E in attesa che l'Ufficio tecnico erariale e quello comunale fissino la base d'asta, il primo cittadino Giuseppe Calabrese ha fatto un prezzo: 10 milioni di euro.
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...l'«ultimissimo sondaggio: siamo al 44% ...
Università e parentopoli. «L'università deve cambiare. No alla moltiplicazione dei corsi di laurea a vantaggio di parenti e amici per dare gli incarichi da docenti e ricercatori. Sì, invece, a premiare solo le università con l'offerta formativa migliore: 135mila studenti meritevoli di fasce sociali più deboli avranno vere borse di studio per andare avanti».
Fini ai giovani: "La mafia è una dittatura
Bisogna ribellarsi con le armi della legalità"
E ha sottolineato che "contro le dittature si usano le armi, contro la mafia le 'armi' sono la legalità e il rispetto delle leggi".
"Se non vogliamo che ci siano legami con la mafia, chi rappresenta il popolo, la politica, deve garantire trasparenza e la forza dell'esempio e del comportamento", ha proseguito il presidente della Camera, rimarcando che "c'è ancora da fare".
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