Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  invisibile il 21/6/2013 20:10:26
Mi sto affezionando a quest'uomo...

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 23/6/2013 15:50:46
Acc...

link aggiornamento Unesco 22 novità

E com'è che mancano due nomi ?

Eh, la burocrazia...

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  Spiderman il 26/6/2013 13:07:25


Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 27/6/2013 22:29:07
Girando sul sito http://www.scientificamerican.com/ ad un certo punto vi e' una paginetta dove propongono per dieci dollari circa dei vecchi numeri della rivista.

Cosa interessante certo.

Pero'scorrendo i titoli si notano le linee di tendenza del pensiero sotteso.

E un trend di pensiero lascia turbati ed inquieti, questo:
link civil war innovation

La guerra vista non come immane tragedia che travolge vite e destini e affetti e quant'altro ma la guerra vista come portatrice di innovazione, di progresso, in sintesi, come portatrice di nuovi mondi a loro dire migliori dei precedenti.

Se ci si fa caso e' il trend sotteso in tante divulgazioni scientifiche geografiche e storiche (anzi nella stragrande maggioranza, dei casi) .

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ohmygod il 28/6/2013 15:12:35
Ivan
E un trend di pensiero lascia turbati ed inquieti, questo:
link civil war innovation

E un trend di pensiero lascia turbati ed inquieti, questo:
Monitor Tecumseh

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  invisibile il 29/6/2013 12:53:20
Quando la burocrazia domina le menti... Sembra una cosa tratta dal film "Brazil"...

Sei morto? Ricordati di avvisare il Comune

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 29/6/2013 14:23:31
Citazione:

ohmygod ha scritto:
Ivan
E un trend di pensiero lascia turbati ed inquieti, questo:
link civil war innovation

E un trend di pensiero lascia turbati ed inquieti, questo:
Monitor Tecumseh


link Bombe al napalm in casa di un 17enne ... voleva fare una strage nel suo liceo ....Secondo notizie diffuse dalla Cnn l'adolescente voleva imitare il massacro di Columbine: arrestato dalla polizia prima che mettesse in atto il suo piano. Perquiasita anche la scuola

Sono messi davvero male in nord america.

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 29/6/2013 14:34:12
Potere ed assiomi

Dice l'articolo " Però questa è l'Italia".

Poveri noi.

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 29/6/2013 14:46:24
Citazione:

invisibile ha scritto:
Quando la burocrazia domina le menti... Sembra una cosa tratta dal film "Brazil"...

Sei morto? Ricordati di avvisare il Comune


link La particina nel film non blocca la pensione
di Gianluca Greco » 28 giugno 2013 alle 17:00

BRINDISI – Fine dell’incubo per l’esodato brindisino Ennio D’Alesio. Il 61enne rischiava di perdere la pensione per aver fatto da controfigura all’attore Toni Servillo in una scena del film “E’ stato il figlio”, girata a Brindisi. Nella giornata di ieri, il tribunale del lavoro ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Giacomo Greco, legale dell’assistito, contro il provvedimento della Direzione provinciale del lavoro. ... Il calvario, in realtà, inizia nel novembre del 2012, quando la Direzione provinciale del lavoro comunica al 60enne che ha perso il diritto ai benefici concessi agli esodati dalla legge Fornero, proprio per quella particina recitata sul set del Paradiso: “Lei – gli fanno sapere – non potrà più percepire la pensione”. ...


Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 3/7/2013 16:24:48
Niente piu' ipotesi del terrorista cosmico ante litteram, la colpa fu dell'attrattore di Lorenz:


link E adesso dimenticate asteroidi e vulcani:
"A uccidere i dinosauri furono le farfalle" ... Nuova teoria sostiene che nel Cretaceo, all'incirca tra i 66 e 65 milioni di anni fa, i bestioni si estinsero per un motivo alimentare. I lepidotteri si nutrivano di foglie come i dominatori della terraferma. Che via via furono ridotti all'indigenza


Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  invisibile il 5/7/2013 18:01:22
Secondo il proggettista degli F16 gli F35 sono una sola. Spiega i difetti...

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  effeviemme il 5/7/2013 21:28:23
@ invisibile

puoi verificare se nel tuo link sugli F35 non ti sia sfuggita un'imprecisione?
mi interesserebbe, ma il mio firefox mi rimanda a questa stessa pagina: spero
non sia il mio browser a compiere l'errore....
un saluto ed un grazie

fvm

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  invisibile il 5/7/2013 21:59:48
Ciao fvm, ben trovato.

Ho corretto il link.

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  effeviemme il 5/7/2013 23:14:28
Grazie invisibile
mi ero imbattuto mesi fa in un articolo che informava di vari "problemi" nella messa a punto di questi cosi, ma non l'ho saputo ritrovare.
il video l'ho visto e salvato: molto interessante.
ciao
fvm

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  invisibile il 5/7/2013 23:38:18
Prego fvm e grazie a te della segnalazione dell'errore.

Certo che se i difetti di cui si parla sono veri si tratta di una specie di truffa... Una macchina costosissima... solo per essere costosissima...

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  Merio il 11/7/2013 19:16:52
Questo direi che è abbastanza da piangere...



Link...

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 29/7/2013 7:42:09
Su un 3ad di la' dice un utente

Citazione:

Red_Knight ha scritto:
Quello foto è relativa ad Apollo 17.

Questa è dell'Apollo 11.
http://lunarscience.nasa.gov/wp-content/uploads/2012/03/Apollo_11.png

Se ti scordi perfino di controllare il nome del file, tu che di solito te la cavi abbastanza bene a fiutare le stronzate a miglia di distanza, pensa a quanto sei prevenuto sulla questione.

Comunque volevo ribadire solo ed esclusivamente quell'elenchino che ho scritto su. Ci sarebbe molto da dire sul moon hoax, ma quella delle foto del LRO è davvero una questione spiacevole perché si dicono minchiate sapendo benissimo che sono già state sbugiardate. Inoltre la cosa ha effetti negativi a largo raggio sulla comprensione della tecnologia da parte del pubblico, ed è proprio intollerabile.


"Comprensione della tecnologia da parte del pubblico": su quest'argomento c'è un articolo CDC ( link ) su come la propaganda ormai sia ubiquitaria, sopratutto nel mondo della scienza.

L'articolo e' questo:

Citazione:



LA SCIENZA COME STRUMENTO DI PROPAGANDA
Postato il 27/07/2013 di cdcnet


L'USO INDUSTRIALE DELLA SCIENZA

DI NOLWENN WEILER
Bastamag

Studi di parte, pseudo-perizie, finanziamenti occulti: a partire dagli anni ’50 gli industriali hanno iniziato a manipolare la scienza a loro beneficio. Le tecniche di depistaggio della scienza, inaugurate dai giganti della sigaretta, sono oggi utilizzate dai produttori di pesticidi e dagli scettici del riscaldamento globale. La decimazione delle api è diventata un “mistero” e il cambiamento climatico “relativo”. Strategie decifrate da Stéphane Foucart, giornalista scientifico, nella sua opera "La fabbrica della menzogna, in che maniera gli industriali ci mentono mettendoci in pericolo".


Basta!: Gli industriali hanno scelto di storcere la scienza, voi dite, per neutralizzare quello che potrebbe nuocere alle loro attività. Per esempio le rivelazioni sui disastrosi effetti sanitari di alcuni prodotti. Come fanno?

Stèphane Foucart: La tecnica “d’utilizzo della scienza” fu teorizzata da John Hill, un grande comunicatore americano. Gli industriali della sigaretta lo chiamarono a soccorso nel 1953, nel momento in cui venivano pubblicati i primi lavori scientifici sulla relazione tra sigaretta e cancro. A seguito di una riunione d’emergenza (1), John Hill stese un breve testo dove sosteneva, in sostanza: “La scienza è uno strumento molto potente, nel quale le persone hanno fiducia. Non la si può attaccare direttamente. Bisogna procedere diversamente. Bisogna quindi appropriarsi della scienza stessa, orientarla, metterla nelle nostre mani”. John Hill propose in particolare di creare un organo comune ai giganti della sigaretta, per finanziare la ricerca accademica, condotta in seno a laboratori universitari, per esempio. Centinaia di milioni di dollari saranno quindi introdotti nella ricerca tramite quest’organo. Per finanziare gli studi che conducono all’assenza di pericolo nel tabacco, ma non solamente. Hanno per esempio finanziato la ricerca genetica funzionale, che analizza i meccanismi molecolari allo scatenarsi delle malattie.

B: Questo tipo di ricerca è benefico per gli industriali: le origini ambientali delle malattie, e specialmente del cancro, sono “dimenticate” e occultate....

SF: Robert Proctor, storico delle malattie, americano, ha passato molto tempo a spulciare i famosi “documenti del tabacco”, milioni di documenti dell’industria del tabacco, resi pubblici dalla giustizia - messaggi interni, rapporti confidenziali e resoconti delle ricerche (2). I produttori di sigarette americani avevano capito che ogni disciplina scientifica produce una maniera di vedere il mondo. E che avevano interesse a influenzare certi punti di vista piuttosto che altri. Quando qualcuno si ammala, ci si può chiedere con cosa è entrato in relazione nel suo ambiente, o interessarsi ai meccanismi molecolari che hanno permesso alla malattia di scatenarsi. L’interesse dei produttori si situa piuttosto dalla parte dei meccanismi molecolari: hanno quindi sovvenzionato fortemente la genetica funzionale.

In sostanza questo significa che, se vi ammalate, è perché qualche cosa, in voi, ne è la causa. L’ambiente è privato di valore. Questa maniera di vedere le cose è ancora molto comune. Si sente parlare frequentemente di predisposizione genetica al cancro del seno. O predisposizione genetica all’obesità. I geni giocano senz’altro un ruolo importante nelle patologie evocate, ma questo occulta completamente altri parametri, specialmente le cause ambientali delle grandi malattie metaboliche. Una strategia riscoperta e ripresa nel corso degli anni da numerosi industriali, messi a confronto con pubblicazioni scientifiche imbarazzanti per loro. Per gli industriali, anche la scienza è uno strumento di propaganda.

B: Il comitato permanente amianto, in Francia, ha adottato la stessa strategia?

SF: Ci sono diversi modi per strumentalizzare la scienza: si può finanziare la ricerca, come fanno gli industriali del tabacco o del settore agro-chimico. Ma si possono influenzare le perizie in maniera da distorcere la percezione di una problematica da parte dei decisori e del grande pubblico. Il comitato permanente amianto (CPA), che ha diretto la politica sanitaria francese su questa questione, si è posizionato su questa seconda strategia. Non ha mai iniettato denaro negli studi ma si è posto come esperto. Non c’era quindi nessun ricercatore specialista degli effetti sulla salute a seguito dell’esposizione a piccole dosi di amianto in questa assemblea. Questa era infatti composta da rappresentanti dell’industria e da alti funzionari. Creato all’inizio degli anni ’80, il CPA ha sostenuto la tesi secondo cui si potrebbe fare un utilizzo controllato dell’amianto. Consultato da politici e giornalisti, forniva dei pareri contrari a ciò che si sapeva. Il primo studio epidemiologico che ha messo in evidenza gli effetti dell’amianto sulla salute di persone che non lavoravano a contatto con la fibra risalgono agli anni ’60. Nel 1980, si sapeva quindi da 20 anni che anche in dosi “ridotte”, l’amianto provocava dei mesoteliomi. Le CPA fornivano in realtà delle pseudo-perizie. Che hanno permesso agli industriali di commercializzare l’amianto fino al 1996!

B: Anche negli Stati Uniti, si ha a che vedere con gli scettici circa il riscaldamento globale...

SF: Negli Stati Uniti, gli scettici del clima procedono nella stessa maniera che usò a suo tempo il CPA. Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change ) è molto aperto, lavora con l’insieme della comunità scientifica. Siamo dentro un processo di produzione delle conoscenze molto democratico e trasparente. Gli esperti di Exxon Mobil, di Greenpeace o del governo cinese possono esprimersi e interrogare i dati su soggetti che stanno loro a cuore. Il processo è molto difficile da distorcere. Gli scettici circa il riscaldamento globale hanno quindi iniziato ad appoggiarsi ai media e ai politici. Negli Stati Uniti esistono dei gruppi di lavoro finanziati apertamente dagli industriali, i cui membri scrivono libri e diventano esperti “legittimi” sull’argomento, senza avere competenze effettive. Sono costantemente sollecitati dai media. Ci sono anche delle manovre di intimidazione verso i ricercatori che pubblicano risultati dannosi alle industrie, fino ad arrivare a campagne discriminatorie. Tutto ciò disturba la realtà.

B: Ciò partecipa alla “fabbricazione del dubbio” che additate come parte integrante di questa deviazione della scienza da parte degli industriali, per il solo loro profitto.

SF: L’enorme numero di controversie che ritardano la presa di coscienza è una tecnica effettivamente provata, e largamente utilizzata. Ciò passa solitamente per il fatto di pregiudicare il corpus scientifico. Come procedono gli industriali? Attaccando gli studi che sono loro sfavorevoli. Con un metodo scientifico, per vedere se funziona, se è solido, si riproduce un’esperienza di cui i risultati sembrano poco convincenti. Se i dubbi sono confermati, si fanno subito dei commenti tecnici, che sopraffanno i colleghi. Un po’ sul modello del diritto di risposta nell’ambito della stampa. E’ un processo normale e corrente nella procedura scientifica. Gli industriali conoscono questa procedura di scetticismo. Cercano quindi di attaccare gli studi che a loro non convengono. Il problema, è che non procedono sempre a viso scoperto.

B: E’ questo il caso degli studi che mettono in evidenza l’impatto dei pesticidi sulle api...

SF: Nel 2012, per esempio, la rivista Science ha pubblicato i risultati di uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Istituto Nazionale della ricerca agronoma (Inra) sugli effetti dei neonicotinoidi (una classe di insetticidi) sulle api. Con un’esposizione a delle dosi straordinariamente basse (dell’ordine del miliardesimo di grammo) di thiamethoxam, la molecola attiva del Cruiser commercializzato da Syngenta, il tasso di ritorno delle api all’alveare era largamente diminuito. Lo studio metteva dunque chiaramente in evidenza che gli insetticidi partecipano all’ecatombe di api che osserviamo da una quindicina d’anni. Qualche mese dopo, lo studio è stato contestato da un ricercatore tramite un commento tecnico, basato su delle argomentazioni facilmente opinabili, pubblicato su Science. Ma l’autore del commento ha taciuto i suoi legami con Syngenta, che finanziava il suo laboratorio, a partire dal giorno della pubblicazione. Altro fatto inquietante: la redazione di un comunicato stampa, per pubblicizzare tale commento. Cosa molto rara! Gli argomenti utilizzati non sono molto convincenti! E la procedura disonesta. Ma ciò che importa è che tutti gli scienziati non sono d’accordo, e che gli effetti della molecola sono finalmente sotto stretta osservazione. Allora, perché inquietarsi?

B: Gli industriali hanno inoltre il controllo sulla valutazione dei loro prodotti, specialmente nel settore agro-chimico...

SF: Le industrie agro-chimiche controllano l’insieme della catena regolamentare di prodotti che vende. In Europa, tutto il processo al termine del quale si autorizza l’uscita sul mercato dei prodotti è elaborata dagli industriali stessi. Sono gli industriali che valutano i prodotti che desiderano mettere sul mercato. Ed è sulla base dei risultati che pubblicano che si autorizza o meno la vendita del prodotto! Anche se sappiamo che l’origine di un finanziamento ha un impatto sui dati ai quali portano le perizie: è ciò che si chiama il Funding effect. E’ un’assurdità che anche un bambino è in grado di capire! In più, gli industriali eseguono essi stessi i test e, quel che è peggio, definiscono il protocollo sperimentale stesso che sarà utilizzato. Ora, la definizione del protocollo è evidentemente essenziale, definendo l’acutezza di uno studio. Se io decido che il mio studio avrà luogo nello spazio di un metro quadrato con due api e che una di esse non rientra all’alveare a causa di un’esposizione di prodotto di cui chiedo la messa sul mercato, potrò concludere che il mio prodotto non pone alcun problema. Una sola ape non rappresenta una quantità “inquietante”. Ma il metodo mancherebbe in serietà...

B: Cosa ne è dei protocolli di valutazione dei pesticidi riversati in miliardi di tonnellate nelle campagne?

SF: I protocolli attivati dalle industrie a livello europeo per ottenere la loro autorizzazione dell’immissione sul mercato sono detti “ciechi”. Per esempio, i test in laboratorio si limitano a determinare la dose letale acuta delle sostanze: cerchiamo di sapere in che quantità il prodotto è capace di uccidere un’ape immediatamente, o quasi. Non si cerca di conoscere gli effetti di deboli esposizioni ripetute sull’insetto. Altro esempio: i test all’aria aperta consistono dello disporre una colonia molto piccola in 2500 mq di campo trattato... il che rappresenta meno dello 0,5% della superficie visitata da un’ape attorno al suo alveare. Ciò significa che l’esposizione al prodotto durante i test è potenzialmente miliardi di volte inferiore a quello che può essere in natura, in zone di grandi culture. L’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa - European Food Safety Authority), interrogata dalla Commissione Europea a tal proposito, ha convenuto nell’aprile 2012 che i protocolli erano totalmente inadeguati. Lo si sa da almeno 10 anni, ma bisognava che fosse un’autorità ufficiale a dirlo perché ciò facesse effetto. A seguito di questa dichiarazione, l’Efsa è stata nuovamente chiamata in causa, con l’obbligo di ritestare i prodotti incriminati. Nello specifico, i neonicotinoidi (3). Ciò ha causato dei risultati negativi e la sospensione dal commercio di questi prodotti, a partire da dicembre 2013. L’Efsa sta lavorando ora a nuovi protocolli per i test. Ma le industrie hanno guadagnato più di 10 anni, durante i quali hanno fatto scorrere enormi quantità di prodotti.

B: I responsabili politici non potrebbero accelerare le cose e fare un po’ di chiarezza?

SF: La letteratura scientifica ci fornisce molte informazioni sulle conseguenze sanitarie gravi legate al perturbamento endocrino: perché l’incidenza del cancro al seno è triplicata dopo il dopoguerra? Perché quella del cancro alla prostata è quintuplicata? Perché il numero dei tumori alla tiroide o al testicolo non smette di aumentare? L’agenzia nazionale francese per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro (Anses) ha appena pubblicato una perizia collettiva sul Bisfenolo A, una molecola onnipresente, utilizzata in numerose plastiche o resine alimentari. Vi si può leggere che circa un quarto delle donne incinte sono probabilmente esposte a delle dosi di Bisfenolo A capaci di accrescere il rischio di cancro al seno per il feto! E’ un’informazione incredibile! Ancor più considerando che i pericoli riconosciuti dagli esperti sono spesso al di sotto del rischio reale. Il Bisfenolo A appartiene a una categoria di molecole - i perturbatori endocrini - dei quali i ricercatori sanno che hanno degli effetti deleteri in dosi più deboli che quelle considerate come senza pericolo dalla maggior parte delle agenzie di sicurezza sanitaria. Rimane ancora un numero enorme di cose che si ignorano, sui meccanismi di assimilazione delle popolazioni e sulla tossicità di queste molecole. Ma si dispone comunque, per il Bisfenolo A, di più di 300 studi che documentano degli effetti a piccole dosi, per i tumori, la metabolizzazione dei grassi e degli zuccheri, l’espressione di certi geni nel cervello... la potenza pubblica può aspettare che si sia capito tutto circa le piccole dosi, prima di agire. Oppure fare riferimento a questo enorme corpus di conoscenze. In Francia, sul Bisfenolo A, la politica è stata un importante acceleratore, poiché la proposta di legge sulla proibizione di tale prodotto è stata depositata dal deputato Gérard Bapt (PS), prima che il rapporto degli esperti venisse presentato. Ma purtroppo questo genere di procedure è raro.

]u]Da leggere: La fabrique du mensonge : Comment les industriels manipulent la science et nous mettent en danger. Stéphane Foucart. Editions Denoël [/u]

Note:
1. Conosciamo la data e il contenuto di questa riunione grazie ai “tobacco documents”, declassificati nel 1998
2. Questi documenti sono stati resi pubblici grazie al Master Settlement Agreement, che raggruppa le accuse avanzate da 46 stati americani contro i produttori di sigarette, nel 1998. Leggere “Les cospirateurs du tabac”, Le Monde, 25/02/2012
3. Queste nuove generazioni di insetticidi, che si presentano sotto forma di granuli o rivestimento di semi, sono concepite da Bayer, Syngenta o BASF per penetrare nel cuore del sistema vascolare della pianta, la quale secerne il prodotto tossico per tutta la durata della sua crescita.

NOLWENN WEILER
Fonte: www.bastamag.net
Link: http://www.bastamag.net/article3182.html
08.07.2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di BARBARA SIMONA LEVA




Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  perspicace il 2/8/2013 19:35:26


Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 20/8/2013 8:51:46
Da qui link apprendiamo che gli eventi di Chelyabinsk del febbraio u.s. hanno avuto il loro lo strascio di polvere cosmica sul pianeta.

Quel che e' interessante nel servizio e' il video:




La computer grafica ci illustra come si e' evoluta nella nostra atmosfera la nube di polvere conseguente all'impatto con le meteoriti .

Alcune cose saltano all'occhio:
- Le plebee automobili russe sono dotate di telecamere che hanno registrato in maniera chiara e limpida l'inaspettato evento ( la dotazione di telecamere delle auto in quelle contrade e' dettata dalla necessità di difendere le proprie ragioni in caso d'incidente - vedi i tanti filmati su youtube). Tecnologia equivalente e' invece assente nel vario ambaradam di veicoli spaziali visto che alla fine quel che vien proposto ' computer grafica.
- Nella computer grafica proposta fanno un fugace cenno le stelle e ancora una volta compare orione. C'è un significato esosterico in cio ' o e' ancora un caso ?

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 21/8/2013 23:24:44
Citazione:

perspicace ha scritto:
http://youtu.be/hwq2oXDfOT4
(Il videomessaggio dopo una ben nota la sentenza )


Dalla stampa:

1. seguiti




2. che tocca leggere

link è Gandhi, no è Gesù

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  Sertes il 23/8/2013 13:22:11


Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 24/8/2013 3:03:18
Utilitaria cattiva solo per gli yankee pero':

link ..... molto Cattiva: svelata in California sarà solo per gli americani

"Cattiva", forse non ho letto bene, devo cambiare occhiali .

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 24/8/2013 7:16:12
link Basta con la bufala dell'Imu .... di Massimo Riva .... Le tasse sulla casa esistono tutto il mondo, anche più alte delle nostre. Da noi, invece, quelle che pesano troppo sono le imposte sul lavoro: che uccidono l'occupazione e soffocano la ripresa. Perché nessuno ha il coraggio di dirlo? ....Se davvero si volessero preservare i certi deboli, sarebbe sufficiente portare la franchigia da 200 a 400 euro. Poi però la si smetta di fare demagogia ....

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ohmygod il 24/8/2013 14:33:11
Ivan
bufala

Da quello che scrive il "Massimo" lo si potrebbe definire
una Mozzarella "Riva".
Massimo Riva

e la firma era d'oro era firma di re
Andrea=De Andrè

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 25/8/2013 4:55:15
Dopo decenni di finanziarie "lacrime e sangue" che hanno tagliato welfare, pensioni e servizi e privatizzato tutto il privatizzabile - regalandoci cosi' servizi a qualità ridotta e a tariffe maggiorate-, ecco i risultati che si sono ottenuti:

link Il balzo della spesa pubblica:
in 15 anni cresciuta del 69% ... In termini assoluti, dal 1997 ad oggi le uscite sono aumentate di quasi 300 miliardi. Di contro, le entrate fiscali hanno registrato un aumento del 52,7% e il gettito si è rimpolpato di 240 miliardi. Il boom delle imposte locali (+204%) e l'aumento dei costi della macchina pubblica testimoniano il fallimento del tentativo federalista
...
MILANO - Il problema dell'Italia sono i conti pubblici, il suo debito, l'incapacità di ridurlo. Come si è arrivati ad indebitarsi per il 130% del proprio prodotto interno lordo? Spendendo più di quello che ci si poteva permettere. Dal 1997 ad oggi, segnala l'Ufficio studi della Cgia, la spesa pubblica, al netto degli interessi sul debito, è aumentata del 68,7%. In termini assoluti è cresciuta di quasi 296 miliardi: alla fine di quest'anno le uscite, sempre al netto degli interessi, ammonteranno così a 726,6 miliardi.


In questo scenario surreale fa sempre presa il politico che promette l'abolizione delle tasse.

E' sempre incredibile dove possa mai arrivare la mancanza di serieta' di politici e governi (e di di chi li riconferma sempre ad ogni tornata elettorale).

Ovviamente in questi ultimi venti anni non hanno governato i politici che promettono il taglio delle invise tasse (http://youtu.be/m5-odx_MG0I ).


Dice un articolo linkato nei commenti liberi in home:

" La grafica, la disposizione, i processi di lavoro, non sono stati concepiti a caso, bensì con l'obiettivo di soddisfare l'utilizzatore e indurre la creazione di dopamina, il cui uso smodato si traduce in dipendenza. La nostra società è ormai incastrata in un circolo vizioso di scambio continuo "di piacere e di dati" con queste macchine..."


Lo stesso vale anche e sopratutto per la propaganda politica.

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 25/8/2013 14:04:08
link Nella Sardegna del lusso uno scontrino da 120 euro per il succo e un aperitivo

La foto dello scontrino ha fatto il giro di Twitter

Il turista spennato si vendica sul web
Briatore: costo folle, è una vergogna


Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 25/8/2013 15:34:47
link IMU ET CIRCENSES – ..... Silvie Toupè insiste inoltre a dire che bisogna far sparire l’Imu dalla faccia della Terra. Quando aveva tolto l’Ici per vincere le elezioni l’aveva fatto per pura demagogia, però infine quando Monti l’aveva ripristinata (il governo era sostenuto dai Silvidi, però quello era un momento in cui il leader era tenuto zitto a forza) non era stata una bella cosa, anche perché era proprio una fase in cui noi italiani eravamo conciati male. Diciamo che questa casta che ci sta pelando vivi ci aveva fatto un regalino che adesso, quando tornano dalle loro lussuose vacanze da ricchi, ci vogliono togliere. Invece è meglio tenerselo, questo si fa per dire dono, perché tanto altri sconti non ce ne fanno. Già paghiamo Iva su tutto, che si facciamo bastare quella. Gli ultimi comunisti invitano anche i poveri in canna a versare imposte a mai finire fino a ridursi oltre il lastrico, la Lega ci sprona a pagare di tutto e di più e solo a Silvio viene in mente che siamo stufi di essere limoni spremuti. Come ogni imperatore romano, sa come si gestiscono i contentini per la plebe insoddisfatta e vessata da tasse pensate da governanti rapaci e insensibili. Quasi quasi uno se si distrae rischia di dimenticarsi che lui fa parte appunto della categoria dei politici. .....

Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 25/8/2013 17:37:43
link IMU e dintorni

Citazione

Com’è che un attimo dopo la condanna di B. è tornata così di moda l’Imu?

Il nesso che c’è tra le due cose è molto forte e soprattutto mediatico: ma sappiamo quanto mediatico e politico purtroppo siano spesso sinonimi, in Italia, da vent’anni.

Allora, ricapitoliamo: il 1 agosto condannano B. e lui è furioso come un puma.

Però in Parlamento c’è il Pd che gli ha sempre salvato le chiappe, perché non dovrebbe farlo questa volta che sono pure alleati? Tanto più che al Quirinale c’è Napolitano che alle larghe intese tiene moltissimo.
Allora il 4 agosto B. va in piazza e dice che il governo non cade.

Ovviamente si aspetta riconoscenza, cioè una qualche forma di salvacondotto, si parla molto di amnistia.

Invece il 7 agosto il reggente piddino fa un’intervista a sorpresa in cui spiega che questa volta intende abbandonare B. al suo destino giudiziario (non approfondiamo qui sul perché lo fa: c’è un misto di tatticismo, di speranza di riguadagnare consensi, magari l’idea sotto traccia di andare al voto con l’avversario ai domiciliari, vedete voi).

Allora B. è ancora più furioso e soprattutto si sente tradito: ma come, il governissimo doveva servire proprio a salvarlo dai giudici e adesso invece il Pd lo molla come un cane su un’autostrada?
Ecco che allora bisogna alzare la pressione e minacciare di scassare tutto. Non c’è più altra scelta.

Già, ma quando aveva fatto il governissimo Berlusconi mica lo aveva detto in pubblico che serviva a garantire lui dalla cella, è ovvio: aveva detto che era ‘per il bene del Paese’, certo, e soprattutto per non farci pagare l’Imu. Cosa gradita alla maggioranza delle persone, è ovvio anche questo, nessuno è contento di pagare più tasse.

Allora, voila, il Cavaliere decide di minacciare il governo facendo credere di farlo per le nostre tasche, mentre in realtà l’unica cosa che gli interessa è come sempre la sua ghirba.
In altre parole, lega furbescamente la sua salvezza personale ai 40 o 400 euro della nostra Imu.

Si sta comprando il salvacondotto: e lo sta comprando direttamente da noi – o meglio da chi fra noi possiede un immobile.
Questo è quanto.

Poi, se volete, possiamo pure cento talk show a discutere se l’Imu è bene o male, quanto si paga in Francia o quanto negli Usa, quanto incassano i comuni eccetera eccetera.
L’importante è sapere che è in realtà stiamo solo parlando del culo di B.


Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  Sertes il 26/8/2013 10:18:44


Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 26/8/2013 15:49:13
In effetti ....

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