La libertą del velo islamico

Inviato da  AteNa il 15/3/2007 0:25:16
Daniela Santachč, deputato di AN, ha scritto un libro "La donna negata" che io non ho letto, ma mi ha colpito un'articolo, scritto da quest'ultima, su una rivista, dal titolo "Nessuna donna, mai, deve essere costretta sotto un velo".

Vi riscrivo solo la conclusione, che in se racchiude tutto l'articolo:
"Velare le donne significa diffondere nelle cittą europee la visone del mondo dell'Islam pił oltranzista. Sottolinea la volontą di non integrazione, il rifiuto dei valori occidentali, la condanna dell'emancipazione femmminile e dell'ugualianza fra i sessi. Significa per fondamentalisti ed estremisti tenere unito il loro gregge: ammonire i fedeli a non avventurarsi al di lą del pascolo che gli č stato assegnato se non vogliono violare i principi della loro fede."

1) Ma obbligare una donna a non indossare un indumento non č anch'esso una privazione della libertą personale?
2) Ma lo stesso discorso vale anche per i mormoni in europa? Seguono un loro stile di abbigliamento, le donne si vestono con colori spenti e indumenti fuori moda, indossano i cartellini identificativi, anche questa č una forma di non integrazione, no? O forse non č la stessa cosa poichč i mormoni sono americani ed i mussulmani tutti terroristi?

Re: La libertą del velo islamico

Inviato da  florizel il 15/3/2007 1:43:23
"Nessuna donna, mai, deve essere costretta sotto un velo".

Evidentemente, la suddetta, che i veli tende a toglierseli tutti, č convinta che l'integrazione (forzata?) delle donne islamiche debba equivalere necessariamente alla grande balla dell'emancipazione (leggi "reclutamento del genere femminile al grande spettacolo della partecipazione sociale"). Che, nel suo caso, significa circa 18mila euro di stipendio per delirare dagli studi televisivi di talk-show a sfondo giornalistico, o dagli scranni del palazzo, quando non č dal parrucchiere, dal chirurgo plastico o in qualche boutique.
O, ancora, quando non č particolarmente impegnata ad allenare il dito medio in occasione di manifestazioni studentesche.
Cosa dire, AteNa, se non che a questi elementi gli si paga anche lo stipendio? (Anche quello, a forza).

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