Re: Il piano di pressione israeliana sulla U.E.

Inviato da  benitoche il 3/1/2007 4:03:20
Sarà interessante ascoltare come gli amici difenderanno Israele nei prossimi anni,saranno anni in cui Israele e non l america in prima persona entrerà in guerra.
Propabilmente ciò che cercano è un finto consenso per gli atti che si apprestano a realizzare,basterà cliccare sulla tastiera per inondare di danaro i conti in banca dei loro futuri protettori
In Primis il pannella Group.

Re: Il piano di pressione israeliana sulla U.E.

Inviato da  Linucs il 28/12/2006 20:44:33
Colgo l'interessante spunto:

Intervista di Yossi Lempkowicz (European Jewish Press), a Bruxelles, a Dimitri Dombret, direttore della organizzazione European Friends of Israel in merito agli obiettivi della stessa.

Una semplice domanda: perdonate le mie parole perentorie, ma quante scarpate nel culo dovranno volare affinché questa gente smetta di rompere i coglioni una volta per tutte con le proprie lobby di merda?

Essì, ho scritto proprio scarpate nel culo e lobby di merda. Succede a forza di udire sempre il medesimo piagnisteo: si tende a perdere l'empatia storica, per chi vuol capire.

DD: Non vogliamo essere paragonati alla AIPAC.

Neanche gli scarafaggi, che tra l'altro sono parecchio simili ai parlamentari: noto un forte deficit di biodiversità.

Suggerisco che gli amici europei d'Israele si comportino da veri amici, prendano i loro fottuti soldi e li spediscano in Skodellistan per costruire qualche altro muro o per far sterilizzare tutti gli arabi cattivi, purché poi ci si trasferiscano e vadano cortesemente fuori dai coglioni. Graaazie! L'Europa ringraaazia! Graaazie! Così almeno smetteremo di giocare alla guerra al terrorismo per il piacere di pulire il sederino d'oro a lorsignori. Graaazie! Se non è troppo disturbo eh? Oppure dobbiamo pagare qualche altro "risarcimento" fino al 2050?

Il piano di pressione israeliana sulla U.E.

Inviato da  mabuse il 28/12/2006 19:50:43
Traduzione di una...

Intervista di Yossi Lempkowicz (European Jewish Press), a Bruxelles, a Dimitri Dombret, direttore della organizzazione European Friends of Israel in merito agli obiettivi della stessa.

Un’ente pan-europea pro-Israele per approfondire i rapporti tra U.E. e Istraele sta per essere inaugurata formalmente questa settimana a Bruxelles. La nuova organizzazione, chiamata European Friends of Israel nasce nel momento in cui i rapporti tra U.E. e Israele son piuttosto tesi, nel quadro della recente guerra tra Israele e Hezobollah; tale organizzazione lavorerà a livello dei 25 paesi membri della U.E., più due futuri paesi membri: Bulgaria e Romania.

EJP: Perché l’European Friends of Israel ora?

DD: Siamo giunti alla conclusione che vi sono diversi gruppi di supporto a Israele in Europa, coordinati a livello nazionale; e ci sono molti membri del parlamento europeo simpatizzanti d’Israele. Tuttavia, c’è la mancanza di una struttura europea a ombrello finalizzata a federare tutto questo supporto pro-Israele in Europea. L’European Friends of Israel darà un valore aggiunto a questi parlamentari, sia a livello della E.U. sia a livello nazionale, per aiutare e accompagnarli nel lavoro quotidiano, fornendo informazioni e organizzando missioni parlamentari in Israele.

EJP: E’ questo il solo obbiettivo?

DD: Per nulla: si intende insieme migliorare le relazioni tra l’U.E. e Israele. Israele è oggi in una fase di stretta cooperazione con l’U.E., e tuttavia è necessaria una migliore e più forte ricognizione di questo rapporto privilegiato con l’Europa, sul piano economico, culturale e democratico [sic!]. Vogliamo allargare il supporto europeo a Israele.

EJP: Non ci son già delle lobby pro-Israele in Europa?

DD: Si, e tuttavia l’European Friends of Israel è la prima iniziativa trans-nazionale. Siamo in contatto con tutti i gruppi di parlamentari esistenti nei prossimi 27 stati membri della U.E.

EJP: Ciò sarà cioè limitato alla U.E.?

DD: Si, certamente.

EJP: L’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee) è il vostro modello?

DD: Non vogliamo essere paragonati alla AIPAC. Qui, si tratta di una iniziativa presa dai parlamentari simpatizzanti per Israele che riconoscono la necessità di una simile struttura. Noi abbiamo poi compreso che non si conoscono tra di loro e che necessitano di una piattaforma che li aiuti nel loro lavoro. Il comitato di guida dell’European Friends of Israel è formato da 11 deputati europei di differenti partiti politici e di differenti nazioni, e precisamente Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Svezia, U.K.

EJP: Quale sarà l’attività dell’European Friends of Israel?

DD: Il primo dei tanti scopi è di accrescere la rete che abbiamo stabilito coi gruppi amici d’Israele nei diversi parlamenti. Noi abbiamo la necessità di individuare i loro bisogni [sic!] e provvedere alla loro assistenza [sic!] mediante il nostro segretariato: essi saranno informati mediante un sito web che verrà inaugurato nelle prossime settimane, con una newsletter. Poi, tra le altre attività programmate dall’European Friends of Israel ci saranno delle conferenze e delle missioni parlamentari in Israele.

(...)

EJP: Che cosa pensa riguardo ai MEP (Model European Parliament) che sono contro Israele o almeno non pro-Israele?

DD: Siamo attivi con un nucleo di 150 membri del MEP in diversi gruppi politici: partiamo con il gruppo dei simpatizzanti amici, e tuttavia il progetto è di allargarci ai primi. La nostra speranza è che i parlamentari diffondano il messaggio ai loro colleghi, sia a livello della E.U. sia a livello nazionale.

Pubblicata sul mio blog: http://dottormabuse.blogspot.com

Fonte: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=20060914&articleId=3228

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