Questione di vita o di morte

Inviato da  Santro il 14/8/2006 9:18:51
Ragazzi, qui si sta mettendo veramente male. Tra pochissimo dire una cosa tipo: "Gli islamici non vogliono distruggere l'occidente", implicherà l'accusa di essere un nemico interno o, se volete, negazionista(!!!).

Presto i "terroristi islamici" non avranno, verso "l'occidente", più nessuna libertà da odiare.

La notte della ragione stà per calare nuovamente sul mondo; i suoi mostri assetati di sangue stanno premendo alla porta.

Leggete questo articolo di Angelo Panebianco e lo scritto di Blondet.
Confesso di provare paura e sono sicuro di non essere il solo.

Bisogna fare qualcosa, svegliare più gente possibile finchè sarà possibile parlare di queste cose senza essere arrestati come "collaborazionisti del nemico"!
Qui non si tratta più di essere allarmisti; la macchina è in movimento ed è REALE.

Grazie

Edit:
Non riesco a correggere il link!
Troverete quello giusto sul post di gaia

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Tubo il 14/8/2006 9:28:37
ok thanx _gaia_

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  _gaia_ il 14/8/2006 9:31:06
Dovrebbe essere questo il link che intendeva Santro.

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Santro il 14/8/2006 9:44:59
Grazie a gaia e Tubo.

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  fiammifero il 14/8/2006 9:52:35
altro esempio eclatante e risposta di MONI OVADIA mentre un'attivista della pace chiede il continuo della guerra in Libano

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  yarebon il 14/8/2006 10:09:57
io sono sconcertato oggi nel sentire i comunisti italiani che fino a un mesetto fa dicevano "via dall'Iraq senza se e senza ma", appoggiare l'intervento di una forza multinazionale in Libano "purchè non sia una missione offensiva", ma che cavolo vuol dire questa frase? Anche per l'Iraq dicevano che non era una missione offensiva!
Non si rendono conto che la storia del Libano sembra replicare quella dell'Iraq? Non si impara mai dalla storia! Altri militari mandati al'estero, altri morti, altri rapimenti, altre parate patriottiche, altri funerali nazionali pomposi, altra retorica nazional-patriottica!

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  fiammifero il 14/8/2006 10:32:14
Devo cominciare seriamente a mettere sù un commercio di Kippah e relative clips sarà la moda dei prossimi anni

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Linucs il 14/8/2006 10:43:23
Confesso di provare paura e sono sicuro di non essere il solo.

Occhio, che di questo passo ad aver paura potrebbe essere qualcun altro: non è scritto da nessuna parte che il "civile occidente" debba necessariamente abbassare la testa di fronte a qualunque povero stronzo si presenti berciando amenità. A forza di tirare, la corda si spezza, gli altarini si scoprono e gli scheletrini escono dall'armadio...

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Kolza il 14/8/2006 10:53:54
[ironic mode: ON]
Eh no cara Fiammifero... devi anche arruolarti in Tsahal e imparare Ivrith. Altrimenti come farai a superare i posti di blocco dei nazional-sionisti italioti? Suonando il violino come a Gaza?

[ironic mode: OFF]
I pezzi postati all'inizio di questo thread (Panebianco e Blondet, seppur da diverse angolazioni) sono estremamente interessanti: il primo perchè ci "svela" la nuova posizione dell'intelighenzia italiota, il secondo perchè mette in evidenza questo sotterraneo (ma neanche troppo) intento dei media italioti.
Non so se Panebianco abbia scritto quel fondo sul Corsera per mantenere le laute prebende (un po' in stile Romano, con la differenza che il buon Sergio sa scrivere) e francamente non me ne interesso. Quel che conta è che ci sia una giustificazione della tortura come modus operandi per i servizi di intelligence. Uno sdoganamento mentale e materiale che fa a pugni con la tradizione giuridica dell'Occidente, sia essa di civil o di common law.
Ma questo Panebianco lo sa, e quindi deve correre ai ripari. Difatti, a metà circa del suo editoriale inizia a diversificare i sostenitori dello stato di diritto: da un lato i liberali (come lui, presumo) usi ed adusi ad ogni compromesso per la salvezza della Repubblica, dall'altro i neofiti, pericolosi ex comunisti, che fino all'altroieri hanno complottato per far invadere dalle cosacche armate russe il libero e democratico Occidente.
Come già scrissi in un altro post, a questo punto ho pensato di trovarmi su Libero, notorio quotidiano di Feltri e dell'Agente Betulla (in questo periodo ha pure pubblicato un libercolo sulla Gladio rossa), ma ho sgranato gli occhi quando ho letto l'intestazione Corriere della Sera. Sarà che la direzione di Paolo Mieli mi fa sentire un patridiota, ma autorizzare un proprio editorialista a dividere il mondo in bianco e nero (cosa che da Magdi Allam in poi sembra essere di moda, no?) è il peggior servizio che si può rendere al proprio lettore.
Non sarò vissuto nel XVIII secolo, ma un classico come Dei Delitti e Delle Pene mette in guardia dall'uso della tortura. Anche perchè non è detto che quel mezzo di coercizione ci dia le risposte giuste (Candidati Manciuriani?), a meno di aver un telepate tra i nostri aguzzini.
Da ultimo, ma non meno importante, se si utilizza la tortura (anche per interposto Stato) cosa differenzia le democrazie occidentali dagli Stati più biechi della Storia? Nulla.

Saludos
Kolza


Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Pausania il 14/8/2006 11:00:18
Il signor giornalista in questione io lo leggo sempre con attenzione, per avere il polso della situazione su come la pensano i moderati liberali non radicali nemici di ogni razzismo.

Quando ho letto l'ultimo articolo del suddetto non mi sono certo stupito

Ho però compiuto un florilegio dei suoi scritti in prima pagina.

Se vi va è qui. Adesso non ho il tempo di mettermi a riscrivere tutto di nuovo e non voglio occupare spazio nel thread copiaincollando. Spero non sia un gesto contrario alle regole del sito, nel qual caso provvederò a togliere il link o lo farà un moderatore.

Vi dico solo che l'uomo si è fatto ardito dopo aver risposto ad un certo appello e aver partecipato ad una certa manifestazione...

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Pandora il 14/8/2006 11:18:44
Citazione:
A forza di tirare, la corda si spezza, gli altarini si scoprono e gli scheletrini escono dall'armadio...


Può darsi, Linucs. Però anche quando succede cambia qualcosa? A me sembra che tutto passi nell'indifferenza generale.
Il caso Iraq ne è un esempio. Guerra preventiva è stata chiamata. Poi, dopo 3 anni le famose armi di distruzione di massa non sono mai uscite. Quindi? Quindi avanti con il Libano.

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Enoch il 14/8/2006 18:22:42
Oggi ero casualmente in un posto e ti trovo "La sicilia" su una panchina, lo prendo e lo leggo perchè c'è d'aspettare. Ma cosa ti vedo in prima pagina?

"Caos voli, rivolta contro i divieti
Aerei in ritardo, bagagli smarriti, compagnie in difficolta. <>

L'articolo dice che sia i responsabili di Londra che quelli di Washington hanno promesso la rimozione delle misure di controllo più severe... Oh, vuoi vedere che davvero il popolino s'è rotto di subire a testa china? Se davvero riuscissero a non far inasprire le norme vigenti (non quelle straordinarie) credo sarebbe già un gran risultato, avremmo mandato in fumo l'operazione in un certo senso.

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Kolza il 14/8/2006 18:33:56
Sarà che il popolino s'è rotto le scatole di aspettare per presunti pericoli... ma io sto cogitando questo: tutti i commentattori allineati (bello il neologismo? ) impongono queste misure come necessarie per il bene della Repubblica: il problema è che lo Stato non può essere autoreferenziale, altrimenti non siamo più in democrazia quanto nell'assolutismo.
Lo Stato è un contenitore tra le varie istanze (bisogni, idee, utopie, necessità: chiamatale come volete) della Nazione, un mediatore democratico per creare un qualcosa di condivisibile tra tutti i suoi cittadini. Se autorizziamo le torture per "la salvezza dello Stato", veniamo meno a ciò che i nostri padri e i nostri nonni hanno voluto e creato. Ergo svuotiamo di ogni contenuto condivisibile la Repubblica, mandando al macero la Costituzione ed assolutizzando la struttura burocratica governativa. Con quali esiti non c'è bisogno di dirlo...
Per fortuna oggi Magris, dalle stesse pagine del Corsera, tenta di rimettere in pari le cose...

Saludos
Kolza

Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Tubo il 14/8/2006 18:56:17
Citazione:

Linucs ha scritto:
Confesso di provare paura e sono sicuro di non essere il solo.

Occhio, che di questo passo ad aver paura potrebbe essere qualcun altro: non è scritto da nessuna parte che il "civile occidente" debba necessariamente abbassare la testa di fronte a qualunque povero stronzo si presenti berciando amenità. A forza di tirare, la corda si spezza, gli altarini si scoprono e gli scheletrini escono dall'armadio...


Illustre Linucs , quel che dici è proprio vero.
C'e' però da chiedersi se , a corda spezzata , la situazione volgerà al meglio per i cittadini.Non è avventato pensare che avvenga il contrario.
In un paese implicato in ogni dove e in ogni come ,sul modello del nostro , anche facendo saltare molte teste , si verrebbe solo a creare il pericolosissimo vuoto di potere che spianerebbe la strada al più veloce ed organizzato nuovo leader.Magari cattivo e carismatico.

Non dimentichiamo mai però la vera natura della fu nostra terra : la rampa di lancio più orientale dell'impero...

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