Il Peyote Non Distrugge Il Vostro Cervello

Inviato da  Paxtibi il 4/11/2005 13:54:38
Questa la metto qui, visto che siamo in tema...

Il Peyote Non Distrugge Il Vostro Cervello
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di Randy Dotinga
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Nel primo studio di questo tipo, i ricercatori hanno scoperto che il peyote - al momento l'unica droga allucinogena legale negli Stati Uniti - col tempo non
sottrae potenza al cervello dei consumatori abituali.

Mentre i risultati direttamente non indicano nulla circa la sicurezza delle droghe psichedeliche come il LSD o i funghi, suggeriscono che almeno un allucinogeno è possibile usarlo, per mesi o persino anni.

"Realmente non siamo stati in grado di trovare alcun deficit (mentale)", ha detto il Dott. John Halpern, direttore associato della ricerca sull'abuso di sostanze all'ospedale di McLean in Belmont, Massachusetts, e co-autore dello studio pubblicato oggi nel numero del 4 novembre del giornale Biological Psychiatry. Le droghe allucinogene hanno a lungo affascinato i ricercatori, che adesso ne studiano il potenziale nel trattamento delle malattie mentali come la depressione ed il disordine ossessivo-compulsivo.

Ma poco è conosciuto sugli effetti di lunga durata dell'uso di allucinogeni. Parte del problema è che molti consumatori - quali gli aficionados di LSD - usano una varietà di altre droghe, così da rendere difficile l'identificazione degli effetti specifici delle droghe psichedeliche.

Prendiamo il peyote, attualmente l'unica droga allucinogena il cui uso è legale fuori dei laboratori di ricerca (anche se questo può cambiare). Rispetto al LSD ed ai funghi, il peyote è un po'oscuro, il suo uso - almeno legalmente - è limitato ai riti sacramentali della chiesa nativa americana, che conta qualcosa come 300.000 membri. Molti consumatori di peyote non prendono altre droghe, rendendoli gli oggetti ideali per la ricerca allucinogenica.

Il peyote viene dalle parti superiori di un cactus che si sviluppa nel Messico e nel nord del Texas. I mietitori tagliano la parte superiore, l'asciugano e la vendono in "bottoni", dice Halpern. Generalmente, i consumatori mangiano i bottoni interi o li macinano in una polvere che può essere mescolata agli alimenti o essere fermentata in un tè. Quando sufficiente peyote è stato ingerito, i consumatori entrano in uno stato di allucinazione grazie al suo ingrediente attivo, l'agente chimico mescalina. Halpern ed i colleghi hanno reclutato tre gruppi di navajos - 61 membri della chiesa nativa americana - i quali hanno mangiato regolarmente il peyote, 36 alcolisti rimasti in astinenza per almeno due mesi e 79 persone che hanno fatto poco o nessun uso di alcool o droghe. I ricercatori gli hanno quindi assegnato test cognitivi e di salute mentale.

Soltanto gli alcolisti hanno mostrato segni di problemi al cervello. Sul versante psicologico, i consumatori nativi americani di peyote erano in realtà in una forma emozionale migliore di coloro che non hanno usato la droga.

Perchè? Per una cosa, la chiesa fornisce ai suoi membri supporto emozionale in abbondanza, detto Dennis J. McKenna, conferenziere senior del Centro per la Spiritualità & e la Cura all'Università del Minnesota. Per un altro, i Nativi americani fanno attenzione a come usano il peyote. "Il contesto dell'uso è una cosa realmente importante," spiega McKenna. "La maggior parte della gente, usando i funghi o l'LSD a scopo ricreativo, in realtà non ha un contesto per questo tipo di uso," quale un'enfasi sulla messa in scena, à la Timothy Leary, noto guru psichedelico .

Al contrario, sia l'alcool che la marijuana sono considerati dannosi per il cervello se abusati. Anche se c'è tuttora abbondanza di dibattito, alcune ricerche suggeriscono che l'uso pesante dell'erba può nuocere alla memoria per giorni, dopo l'ultima dose. E, naturalmente, esiste la prova aneddotica di danni al cervello da tutto che abbia conosciuto un "stonato" alla Jeff Spicoli.

I danni della marijuana sembrano essere provvisori, mentre i danni relativi all'alcol sembrano essere più permanenti, ha detto il co-autore dello studio dr. Harrison Pope Jr, direttore del laboratorio di psichiatria biologica all'ospedale di McLean. La giuria è ancora fuori, ha detto, sui danni che l'LSD farebbe al cervello, se e per quanto tempo.

Entrambi i ricercatori avvertono che i risultati sul peyote non dovrebbero far pensare che l'LSD ed i funghi siano sicuri.
Le droghe sono chimicamente differenti e sembrano anche funzionare diversamente. Nè Pope nè Halpern, per esempio, hanno mai sentito dire da un consumatore di peyote di aver avuto un flashback. Anche una persona con danni alla memoria probabilmente se ne ricorderebbe.




Re: La Marijuana potrebbe causare la nascita di nuove cellule neuronali

Inviato da  UTO il 22/10/2005 21:02:41
Citazione:
Jacob ha detto che forse il THC e l'HU210 non hanno lo stesso effetto sulla crescita delle cellule. Potrebbe anche essere il caso che i cannabinoidi si comportano in modo differente in specie di roditori diverse


MI chiedo allora: perche' non hanno testato il derivato di sintesi e il THC sullo stesso tipo di cavie?
I misteri della scienza.....

Ad ogni modo c'e' da dire che, anche se HU210 e THC agiscono sullo stesso recettore (CB1) a livello dell'ippocampo, HU210 sembra essere 100 volte piu' attivo del THC che si trova nella pianta insiema a tante altre sostanze che probabilmente potrebbero essere le responsabili di effetti collaterali quali la riduzione della memoria a breve termine....per l'articolo originale in inglese
vedi

Chi vivra' vedra'...

mbUTO




La Marijuana potrebbe causare la nascita di nuove cellule neuronali

Inviato da  goldstein il 22/10/2005 19:23:11
Una sostanza chimica sintetica simile al principio attivo della Marijuana fa crescere nuove cellule nel cervello del topo. Per di piu', nei topi tale fenomeno sembra esser collegato alla riduzione di ansia e depressione. I risultati suggeriscono che la marijuana, o i suoi derivati, potrebbero davvero essere positivi per il cervello.
Nei mammiferi, nuove cellule nervose vengono costantemente prodotte in una parte del cervello chiamata ippocampo, che e' associata ad apprendimento, memoria, ansia e depressione. E' stato dimostrato che altre droghe ricreative, come alcool, nicotina e cocaina, impediscono tale crescita. Xia Zhang insieme ai suoi colleghi dell'Universita' Saskatchewan di Saskatoon, nel Canada, hanno deciso di testare gli effetti di un cannabinoide sintetico chiamato HU210 sui cervelli dei topi.
Hanno scoperto che somministrando ai topi alte dosi di HU210 due volte al giorno per dieci giorni e' aumentato il tasso di formazione di cellule nell'ippocampo, detto neurogenesi, di circa il 40%.

Proprio come il Prozac?

Uno studio precedente ha dimostrato che anche l'antidepressivo fluoxetine (Prozac) aumenta la crescita di nuove cellule, e che i risultati hanno indicato che era tale crescita a causare l'effetto ansiolitico del Prozac. Zhang si chiedeva se questo fosse anche il caso dei cannabinoidi, e cosi ha testato i topi per eventuali cambiamenti comportamentali.
I topi che avevano ricevuto il cannabinoide, messi sotto stress, hanno mostrato meno segni di ansia e depressione di quelli che non avevano ricevuto il trattamento. Quando la neurogenesi è stata stoppata in questi topi usando i raggi X, l'effetto e' scomparso, indicando che la crescita di nuove cellule potrebbe essere la causa delle modifiche nel comportamento.
In un altro studio, Barry Jacobs, un neuroscienziato dell'Università di Princeton, ha dato al topo il cannabinoide naturale contenuto nella marijuana, il THC (d9-tetraidrocannabinolo). Tuttavia egli sostiene di non aver rilevato nessuna neurogenesi, pur avendo provato trattamenti con diverse dosi e durata. Presentera' i risultati al meeting della Societa' per le Neuroscienze a Washington a Novembre.
Jacob ha detto che forse il THC e l'HU210 non hanno lo stesso effetto sulla crescita delle cellule. Potrebbe anche essere il caso che i cannabinoidi si comportano in modo differente in specie di roditori diverse – fatto che lascia aperta la questione sugli effetti sull'uomo.
Zhang crede che sia necessaria ulteriore ricerca prima che sia chiaro se i cannabinoidi potranno essere usati un giorno per curare la depressione.

Fonte: NewScientist

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