Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  florizel il 11/2/2009 0:42:07
In barba a qualunque evidenza, il Tribunale di Genova emette la motivazione della sentenza che il 13 novembre scorso assolse i vertici della polizia e altri 16 imputati per le violenze durante il G8 di Genova del 2001.

"I magistrati ammettono che le violenze alla Diaz durante i G8 di otto anni fa furono "inaccettabili" e che la Polizia cercò di proteggere gli autori delle violenze, ma i pestaggi dei no global "non furono frutto di un piano preordinato" e non ci sono prove certe, ma "solo indizi e per giunta neppure univoci", che i vertici della Polizia sapessero delle due bottiglie incendiarie portate nella scuola dagli agenti e non dai manifestanti."

Morale della favola, si salvano capre e cavoli: la polizia tutta in quanto NON avrebbe pianificato il massacro, e i singoli accusati sulla base di "ricordi confusi": "La confusione e l'agitazione di quei momenti può aver reso i ricordi imprecisi e confusi".

Neppure il fatto che "... gli agenti agirono con tanta violenza perché avevano ottenuto dai loro superiori una "promessa" di impunità." sembra costituire per i giudici una premeditazione di quello che sarebbe avvenuto in quei giorni.

«A parte la carenza di prove concrete - scrivono i giudici - appare assai difficile che un simile progetto possa essere stato organizzato e portato a compimento con l'accordo di un numero così rilevante di dirigenti, funzionari e operatori della polizia».

(Mi ricorda qualcosa avvenuto l'11 settembre 2001... appariva difficile anche per quello che ci fosse l'accordo di un rilevante numero di dirigenti, funzionari, ed operatori...ma quella è un'altra storia...o no?)

Ma se il massacro e le violenze furono il risultato di una sorta di tacito accordo tra alcuni dirigenti e gli agenti del VII nucleo del Reparto Mobile, che garantiva "la certezza dell'impunità", c'era o non c'era il "complotto"??!

"Dal documento emerge oggi come non ci siano prove che l'ex vicedirettore dell'Ucigos Giovanni Luperi e l'ex direttore dello Sco Francesco Gratteri fossero consapevoli dei pestaggi, mentre il comportamento omissivo e il silenzio sulle violenze degli agenti del VII nucleo del Reparto Mobile, di Vincenzo Canterini (ex dirigente reparto mobile di Roma, condannato a quattro anni) e di Michelangelo Fournier (ex vice dirigente reparto mobile di Roma, condannato a due anni) confermano una sorta di accordo per garantire l'impunità per comportamenti illeciti e violenti."

Giovanni Luperi.

Francesco Gratteri.

Vincenzo Canterini.

Neppure le dichiarazioni di Michelangelo Fournier hanno costituito, per i giudici, un elemento valido a delineare quel massacro troppo "disinibito" ed organizzato per non essere stato premeditato.

"Non può ritenersi provato che Luperi abbia assistito alla fase iniziale dell'aggressione e agli atti di violenza e non può escludersi che, come da lui dichiarato, possa aver ritenuto che gli agenti stessero terminando una legittima operazione per superare un atto di resistenza", scrivono i magistrati che rilevando analoghe osservazioni rispetto a Gratteri, sottolineano come "la situazione, dopo giorni di violenze e di 'guerriglia urbanà, fosse tale che nulla era più in grado di stupire o essere giudicato secondo criteri logici o normali".

"Legittima operazione per superare un atto di resistenza".

Di fatto, se la magistratura si esprime sulla base di motivazioni simili, questo costituisce un precedente per tutti, atto a diluire altri abusi simili in futuro.

Se perfino il presdella repubblica, in merito alla base di Vicenza, ha detto che "le piazze non sono il sale della democrazia", nessuno si meravigli più di questa "giustizia".

E nessuno si stupisca se le "cariche di alleggerimento" diventano "prove di democrazia".

"Nella Storia che parte da Genova 2001 a quella di Vicenza 2009, ci stanno dentro tutte le prove che mutando gli Ordini dei Soggetti Istituzionali, non cambia il risultato."

Le piazze e le strade di Vicenza, come quelle di Genova allora, sono ancora oggi piene di gente.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  florizel il 16/1/2009 13:54:19
Notturno
Citazione:
Finché le masse verranno pilotate dai media gestiti in questo modo assurdo e impensabile per qualunque Stato civile, non potrà mai migliorare.

Eccotelo qua, lo "stato civile", direttamente da uno spazio web per poliziotti, messo a disposizione dal ministero dell'interno, l'autocelebrazione degli eroi:

Il blog dei cattivi poliziotti.

"Finita sulle prime pagine dei giornali con sei rotondi anni di ritardo, la "macelleria messicana" del dottor Fournier era stato un potente lassativo. Il forum era impazzito. Genova, troppo lontana e spaventosa per sembrare ancora vera, era diventata solo l'occasione per un outing collettivo. La prova, ammesso ce ne fosse bisogno, che il tempo era stato una pessima medicina. Che odio chiama odio."

E' quanto racconta in libro edito dalla Einaudi Carlo Bonini.

Mentre, per quella mattanza, ancora si aspetta un minimo di "giustizia".

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  ahmbar il 14/11/2008 19:01:48
Lo avevamo gia' visto per l'11 settembre: quando i responsabili del piu' grande fallimento della difesa e dell'intelligence anziche' essere cacciati a calci vengono promossi, significa che hanno fatto esattamente quello che era stato loro chiesto

E qui e' successo lo stesso

Ho la nausea

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Al2012 il 14/11/2008 14:53:50


Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  audisio il 14/11/2008 14:20:54
Questa sentenza è l'ennesima prova che la democrazia
occidentale è una meravigliosa presa per il culo.
Per me chi massacra di botte prigionieri inermi e tortura perfino
dei minorenni non ha neanche la dignità di essere definito mio
nemico.
E questo qualcuno è stato protetto e coperto da tutti gli organi
dello Stato, Magistratura compresa, in un'ottica pienamente omertosa.
Quindi ciò conferma quello che ho sempre pensato:
PER ME STATO E MAFIA PARI SONO.
E AD ENTRAMBI BISOGNA RIBELLARSI.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Notturno il 14/11/2008 13:30:22
Nausea..... nausea e sconforto...

Lo so, la Redazione potrà anche pensare che sono un "falso illuminato", un cinico disilluso.... ma in realtà io ho perso ogni speranza.

Questa situazione peggiorerà ancora.... e di parecchio.

Finché le masse verranno pilotate dai media gestiti in questo modo assurdo e impensabile per qualunque Stato civile, non potrà mai migliorare. Solo peggiorare.

E per quanto mi riguarda, l'unica cosa a cui so pensare è che i miei figli NON DOVRANNO ESSERCI!

Qualunque altro posto, ma non qui.

Lo dico con estremo dolore.... profondo e cupo.

Per anni ci hanno fatto studiare il Diritto (con la maiuscola).

Per anni ci han detto che questo è uno "Stato di Diritto", in cui lo Stato non si erge a Principe/Dittatore.

Che le Leggi hanno sempre una "ratio" logica e legittima.

E poi, invece, dei pazzi scatenano il finimondo, macellano decine di ragazzi, pestano a sangue gli innocenti e gli indifesi e questo è tutto ciò che lo Stato sa architettare come "reazione".

Non esiste alcuna logica che possa giustificare tutto questo.

Non esiste nessun modo per tacitare il senso di ripulsa contro questa sentenza. Contro tutta questa storia.

I miei figli NON DOVRANNO ESSERCI.

E questo, se non s'era capito, suoni esattamente come una dichiarazione di fallimento.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  LoneWolf58 il 14/11/2008 11:56:14
Citazione:

Dusty ha scritto:
E come al solito...

G8, Diaz: assolti vertici polizia

Per l'irruzione alla scuola Diaz nel G8 del 2001 il Tribunale di Genova ha assolto per non aver commesso il fatto 16 dei 29 imputati al processo. Tra questi Francesco Gratteri (oggi direttore del Servizio anticrimine), Giovanni Luperi al vertice dell'Aisi, e Gilberto Caldarozzi, direttore dello Sco. Le condanne sono state 13 per un totale di 35 anni e sette mesi. Alla lettura della sentenza in aula si è levato dal pubblico il grido "vergogna!".
[...]
Non senza provare un senso di delusione... se non altro per l'entità delle condanne, sono curioso di leggere il dispositivo della sentenza e ripenso all'esternazione del picconatore folle...

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Dusty il 14/11/2008 11:06:39
E come al solito...

G8, Diaz: assolti vertici polizia

Per l'irruzione alla scuola Diaz nel G8 del 2001 il Tribunale di Genova ha assolto per non aver commesso il fatto 16 dei 29 imputati al processo. Tra questi Francesco Gratteri (oggi direttore del Servizio anticrimine), Giovanni Luperi al vertice dell'Aisi, e Gilberto Caldarozzi, direttore dello Sco. Le condanne sono state 13 per un totale di 35 anni e sette mesi. Alla lettura della sentenza in aula si è levato dal pubblico il grido "vergogna!".
[...]


Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  gubbo il 13/11/2008 13:44:44
Dichiarazioni di Bertinotti su quella sera.
Chiamò il prefetto De Gennaro per chiedergli di
intervenire e lui rispose: "Cosa vuole che faccia.....quella
non è un'ambasciata....."

LINK

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  shm il 12/11/2008 12:26:57
Diaz, l´ultima immagine dello scandalo ecco l´uomo che porta le molotov

http://genova.repubblica.it/dettaglio/Diaz-l-ultima-immagine-dello-scandalo-ecco-l-uomo-che-porta-le-molotov/1544310

EDIT:

...esempio di "false-flag" nostrana: dopo 7 anni e un morto si sa qualcosa...

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  florizel il 16/10/2008 23:46:31
Il Pm Francesco Albini Cardona ha chiesto la condanna a 2 anni e 3 mesi di reclusione per Alessandro Perugini all’epoca dei fatti del G8 vice capo della Digos di Genova, il funzionario di polizia immortalato dalle foto mentre sferra un calcio al ragazzo di Ostia con il volto tumefatto.

Dopo 7 anni, è arrivata la sentenza. E la condanna.

Ma si ha ben donde di dubitare che costui veda le sbarre di una prigione.

«Abbiamo dovuto affrontare - ha detto - un compito difficilissimo. La violenza ha superato ogni previsione, anche la peggiore. Noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio..."

Di essere i più violenti, appunto.

Marco Mattana (questo è il nome del ragazzo) fu selvaggiamente pestato da Perugini e da altri poliziotti, riportando traumi e ferite, in particolare all'occhio, dove aveva subito molti forti colpi. E oggi Perugini è imputato nel processo per quei fatti. Insieme a lui Antonio Del Giacco, Stefano Pinzone, Enzo Raschellà e Luca Mantovani, tutti poliziotti che collaborarono a quel pestaggio.

In cinque contro un minorenne. Da veri difensori dello stato.

"Pene pesanti? Se pensiamo che alcuni manifestanti sono stati condannati a 11 anni per aver lanciato qualche sasso o distrutto una macchina, direi di no. Anche perchè questi reati ricadono nell'indulto che cancella tutti i reati al di sotto dei 3 anni."

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  florizel il 20/8/2008 0:53:46
Citazione:
quel giorno ci potrebbe essere stata un'altra storia.

In effetti la storia è molto più semplice di quanto vogliano (CHI?) complicarla: il proiettile è partito da quel defender, lo stesso nel quale si trovava Placanica, e sono 7 anni che quest'ultimo propone versioni sempre diverse di come sarebbero andate le cose, senza mai fare i nomi dei componenti presenti nel veicolo in dotazione.

Il più importante degli interrogativi è quanti erano sul defender e chi ha sparato.

Mercoledì 29 novembre 2006 Mario Placanica rompe il silenzio durato ben cinque anni e quattro mesi e rilascia al quotidiano calabrese un'intervista shock nella quale afferma: "Non ho sparato a Carlo Giuliani, sono un capro espiatorio usato per coprire qualcuno". E poi aggiunge: " Perché alcuni militari hanno "lavorato" sul corpo di Giuliani? Perché gli hanno fracassato la testa con una pietra".

Sempre su "Calabria Ora" del 5 dicembre 2006 Placanica rilascia nuove rivelazioni affermando di non aver mai compreso perché il suo collega, l'autista del defender Cavataio, gli prese la pistola d'ordinanza dopo gli spari di Piazza Alimonda ed afferma che a suo avviso è stato sparato un terzo colpo in Piazza Alimonda "magari dall'alto" visto che "una signora che abita al terzo piano di un palazzo che affaccia su Piazza Alimonda pochi minuti prima di quel tragico evento ha ricevuto la visita di un ufficiale dei carabinieri". (...)

Dopo queste rivelazioni riportate immediatamente da tutta la stampa nazionale, il 14 marzo 2007, dopo neanche tre mesi, sempre dalla colonne di "Calabria Ora", il carabiniere calabrese, di fronte all'eventualità di essere convocato per un interrogatorio davanti alla Corte di Strasburgo, cambia atteggiamento e con grande sorpresa dei cronisti dichiara : "Di sicuro non andrò a testimoniare da nessuna parte, neanche se dovessero chiamarmi. In queste cose non mi intrometto. Non voglio sapere niente".


Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Infettato il 16/8/2008 21:57:56
Non riesco a capire se è un classico cavillo , oppure quel giorno ci potrebbe essere stata un'altra storia.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Pausania il 16/8/2008 19:53:51
G8: Placanica denuncia ignoti

(ANSA)- GENOVA,13 AGO - L'ex carabiniere calabrese accusato di aver ucciso Carlo Giuliani durante il G8 del 2001 ha presentato denuncia contro ignoti per l'omicidio. In seguito ad una comparazione tra le perizie di parte che indicherebbe l'assenza, nel corpo di Giuliani, di residui di camiciatura del proiettile che uccise il giovane no global. La denuncia di Mario Placanica e' stata depositata a Catanzaro e trasmessa alla procura di Genova per competenza.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Infettato il 18/7/2008 14:49:20
A prescindere dalle condanne (ormai sicure)
dalla probabile impunità ecc. ecc.
Gli "uomini" del G8? Tutti promossi o quasi mi ricorda un'altra vicenda del 2001.

n.b. non posto la faccina adatta per l'occasione perchè non disponibile.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  carloooooo il 18/7/2008 14:01:12
The Guardian:

The bloody battle of Genoa

When 200,000 anti-globalisation protesters converged on the Italian city hosting the G8 summit in 2001, all but a handful came to demonstrate peacefully. Instead, many were beaten to a pulp by seemingly out-of-control riot police. But was there something more sinister at play? And will the victims ever see proper justice? Nick Davies reports

It was just before midnight when the first police officer hit Mark Covell, swiping his truncheon down on his left shoulder. Covell did his best to yell out in Italian that he was a journalist but, within seconds, he was surrounded by riot-squad officers thrashing him with their sticks. For a while, he managed to stay on his feet but then a baton blow to the knee sent him crashing to the pavement.

Lying on his face in the dark, bruised and scared, he was aware of police all around him, massing to attack the Diaz Pertini school building where 93 young demonstrators were bedding down on the floor for the night. Covell's best hope was that they would break through the chain around the front gates without paying him any more attention. If that happened, he could get up and limp across the street to the safety of the Indymedia centre, where he had spent the past three days filing reports on the G8 summit and on its violent policing.

It was at that moment that a police officer sauntered over to him and kicked him in the chest with such force that the entire lefthand side of his rib cage caved in, breaking half-a-dozen ribs whose splintered ends then shredded the membrane of his left lung. Covell, who is 5ft 8in and weighs less than eight stone, was lifted off the pavement and sent flying into the street. He heard the policeman laugh. The thought formed in Covell's mind: "I'm not going to make it."

The riot squad were still struggling with the gate, so a group of officers occupied the time by strolling over to use Covell as a football. This bout of kicking broke his left hand and damaged his spine. From somewhere behind him, Covell heard an officer shout that this was enough - "Basta! Basta!" - and he felt his body being dragged back on to the pavement.

Now, an armoured police van broke through the school gates and 150 police officers, most wearing crash helmets and carrying truncheons and shields, poured into the defenceless building. Two officers stopped to deal with Covell: one cracked him round the head with his baton; the other kicked him several times in the mouth, knocking out a dozen teeth. Covell passed out.

There are several good reasons why we should not forget what happened to Covell, then aged 33, that night in Genoa. The first is that he was only the beginning. By midnight on July 21 2001, those police officers were swarming through all four floors of the Diaz Pertini building, dispensing their special kind of discipline to its occupants, reducing the makeshift dormitories to what one officer later described as "a Mexican butcher's shop". They and their colleagues then illegally incarcerated their victims in a detention centre, which became a place of dark terror. [continua]

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Freeman il 14/7/2008 10:33:02
Stasera la sentenza.

Più che la spada di Damocle, quella della prescrizione è ormai una certezza.
Impunità a go-go, insomma.

Anche se sul piano civile, è tutta un'altra musica:

In caso di condanna, la sentenza di primo grado sarà penalmente sorpassata dalla prescrizione. Che nel caso dei reati in questione scatta dopo sette anni e mezzo, e cioè il prossimo gennaio. Nessuno farà un giorno di galera, tanto per intenderci. Ma il primo giudizio darà il via libera alle cause civili. In quei giorni del luglio 2001 da Bolzaneto transitarono 252 tra arrestati e fermati. Le vittime accertate sono 209, e tutte hanno chiesto che vengano loro risarciti i danni. Si parla in media di settantamila euro a testa, che fa in tutto circa quindici milioni. Nel corso del dibattimento l´Avvocatura dello Stato non ha solo chiesto "scusa" ai no-global che furono fatti prigionieri durante il G8. Ha annunciato che, essendo venuto meno il "nesso organico" - le forze dell´ordine non si comportarono come tali - , i ministeri di appartenenza non tireranno fuori un centesimo. Ripudiati. Carabinieri, poliziotti, guardie dovranno pagare di tasca propria. In alcuni i casi i legali degli imputati, cui lo Stato non ha naturalmente anticipato le spese, hanno già iniziato le pratiche per pignorare case e stipendi. "Ma i veri colpevoli sono ai vertici dell´amministrazione, sono quelli che dovevano organizzare il G8 e non sono stati in grado di farlo", ha replicato tra gli altri l´avvocato di Alessandro Perugini, l´ex numero 2 della Digos genovese che rischia tre anni e mezzo di reclusione.

"A Bolzaneto fu torura", hanno ribadito i pm nella loro requisitoria. Ma a differenza di tutti gli altri paesi, l´Italia non si è mai adeguata alla Convenzione europea dei diritti dell´Uomo. L´ha sottoscritta nell´89, però il codice penale quel reato non lo ha mai disciplinato. Altrimenti, gli imputati avrebbero rischiato pene molto più pesanti. Gli avvocati delle vittime sono comunque pronti a ricorrere a Strasburgo. I magistrati insistono: "I trattamenti provati come inflitti a Bolzaneto sono stati inumani e degradanti". Torture fisiche e psicologiche che "si sono potute realizzare per il grave comportamento anche omissivo di pubblici ufficiali, o comunque con il loro consenso tacito o espresso". Dita spezzate, pugni, calci, manganellate su persone inermi, bruciature con accendini e mozziconi di sigaretta, bastonate alle piante dei piedi. Teste sbattute contro i muri, taglio dei capelli, i volti spinti nella tazza del water. Insulti, umiliazioni. "Sono stati adottati tutti quei meccanismi che vengono definiti di 'dominio psicologico´ al fine di abbattere la resistenza dei detenuti e di ridurne la dignità. Tutto ciò è potuto avvenire grazie a quel meccanismo fatto di omissioni, per cui i responsabili non vengono puniti e le vittime terrorizzate hanno paura di denunciare i maltrattamenti subiti. La parola chiave è stata: impunità". fonte


Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  gubbo il 4/7/2008 17:50:18
E purtroppo pende la spada di
damocle della prescrizione

QUI

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  florizel il 4/7/2008 16:17:05
G8 a Genova, il pm accusa"Alla Diaz fu un massacro"

"E' stato questo massacro - ha aggiunto Cardona - e non certo il reato associativo contestato dalla polizia, ad accomunare le 93 vittime di questo processo, di varie nazionalità, che prima neppure si conoscevano".

Questi, i termini della requisitoria sul massacro alla Diaz durante il G8.

Ovviamente, una requisitoria NON E' IL processo.

I tempi lunghi della burocrazia giudiziaria sembrano fatti apposta per utilizzare strumentalmente episodi del genere.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  gubbo il 17/6/2008 16:44:04
Ecco.....manvava solo questa:

«Atto eversivo, saltano i processi sul G8»

Non commento perchè sti giorni ho il dente troppo avvelenato contro
Silvio IV, direi sproloqui

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  ultimo il 2/4/2008 17:29:41
V E R G O G N A ! ! !

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  gubbo il 2/4/2008 15:11:47
Le recenti dichiarazioni del signor Gianfranco Fini sui
fatti di Bolzaneto:

QUI

complimenti vivissimi........

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Infettato il 2/4/2008 14:35:35
La procura cita alcune telefonate di Colucci dopo la discussa testimonianza - "Ho dato due legnate al pm (...) il capo mi ha chiamato per ringraziarmi, mi ha detto che li ho sbaragliati" - e denuncia il "circuito di solidarietà" tra i protagonisti di questa vicenda: "Un circuito che unisce gli autori delle condotte criminose, i vertici dell'amministrazione, gli attuali imputati nella loro difesa e i testimoni del processo".

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  florizel il 29/3/2008 13:29:03
«G8, De Gennaro va processato»

"La Procura di Genova chiede il rinvio a giudizio per Gianni De Gennaro, indagato dal giugno 2007 per aver istigato Colucci, (promosso prefetto dal 15 febbraio scorso) a rendere falsa testimonianza durante un'udienza del processo Diaz, che vede imputati alcuni dei principali funzionari della Polizia italiana.
...
Viene chiesto il processo anche per Spartaco Mortola, il funzionario che raccoglie le confidenze di un Colucci ignaro di essere intercettato in quanto indagato in una inchiesta sulla sparizione delle false bombe molotov che dovevano servire per «incastrare» i 93 manifestanti arrestati durante il blitz alla Diaz. "


L'ex capo della polizia, ora commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, aveva depositato il 18 gennaio scorso in procura una memoria difensiva in cui aveva ribadito di non aver mai indotto Francesco Colucci a rendere falsa testimonianza.

De Gennaro si ammanta del "senso di responsabilità" verso lo stato e verso l'incarico che gli è stato affidato:

E' una vicenda di cui mi occuperò con i miei legali al momento opportuno. Ora sono impegnato ad assolvere un delicato compito che il Governo mi ha affidato".

Per il mondo politico, un uomo buono per tutte le "stagioni", una vera garanzia.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  BigLie il 26/3/2008 12:43:06
Citazione
Che fai Redazione ci siamo calmati tutti e riaccendi gli animi?
------------------------------------

HI HI HI HI HI
In effetti, è un intervento un pò fuori tempo massimo.
Mi ricorda, tanto per riaprire una ferita sanguinante nel mio
costato, lo sciagurato scivolone di Ferrari su Vieri che provocò
un calcio di rigore, a partita ormai vinta, in Fiorentina-Roma
del girone d'andata.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Al2012 il 24/3/2008 9:32:22
Segnalo questo video

G8 Genova - Testimonianze Bolzaneto, scuola Diaz
http://it.youtube.com/watch?v=lL-6WBs7BEI

tratto da articolo sul blog di Grillo.

====

Altri video:

http://it.youtube.com/watch?v=4Mo2tm6IpLY&feature=related

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  blackhawk il 23/3/2008 19:44:17
Che fai Redazione ci siamo calmati tutti e riaccendi gli animi?


Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Redazione il 22/3/2008 12:40:05
Il primo che fa un nuovo commento ad personam sarà sospeso.

Questo non è uin asilo infantile, e le regole le conoscete tutti molto bene.

M.M.

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  florizel il 20/3/2008 13:37:01
Freeman
Citazione:
Se la polizia mente sapendo di mentire, e le sue menzogne sono "coperte" dalle istituzioni, significa che qualcosa puzza, e che in qualche modo c'è un conflitto tra il ruolo che formalmente dovrebbero svolgere, e quello che, de facto svolgono sul campo.


Credo di poter affermare di essere assolutamente d'accordo con te.
Ci tenevo a segnalare a blackhawk come, appunto, ci fosse una completa discordanza fra il trattamento riservato ai partecipanti al corteo ed il completo stato di "libertà" in cui sono stati lasciati agire alcuni gruppetti che pure sembrebbero essere stati ampiamente identificati.

D'altra parte, anche il caso Aldrovandi ed il caso Bianzino, per citarne solo due tra i più recenti, parlano chiaro, in merito al "ruolo" svolto dalle "forze dell'ordine".

Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Freeman il 20/3/2008 13:12:07
florizel:

Citazione:
Al di là del fatto che BigLie ha specificato che "bruciare le macchine"e "spaccare le vetrine" rientra nell'abituale premessa arbitraria e "propagandistica" di cui si servono le autorità istituzionali per "giustificare" cariche altrimenti immotivate, come dimostrato da filmati, testimonianze e documentazioni;

Beh, non molto al di là, in effetti: questo fa parte del nucleo del problema, ossia il ruolo delle c.d "forze dell'ordine".
Se la polizia mente sapendo di mentire, e le sue menzogne sono "coperte" dalle istituzioni, significa che qualcosa puzza, e che in qualche modo c'è un conflitto tra il ruolo che formalmente dovrebbero svolgere, e quello che, de facto svolgono sul campo.
Anche nei recenti scontri a Pustarza (Savignano Irpino), la prima reazione della polizia allo sdegno popolare per il massacro è stata "siamo stati provocati, con lancio di pietre e bottiglie". Peccato per loro che ci fossero le telecamere a raccontare una storia totalmente diversa.
Ed anche in quel caso nessuno ha pagato e nessuno pagherà.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=1893