Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  Red_Knight il 25/4/2010 17:27:06
Già, se non ho capito male secondo Garlaschelli l'immagine sarebbe formata da una traccia chimica lasciata dalle impurità del pigmento (ocra) utilizzato per fabbricare la sindone nel medioevo. Cioè l'"artista" avrebbe creato un banale dipinto, cancellatosi nei secoli, che avrebbe indirettamente lasciato una tenue traccia superficiale ossidando le fibre.

Il che è anche plausibile ma a questo punto non riesco a capire perché abbiano condotto l'esperimento in quel modo.

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  sitchinite il 25/4/2010 17:04:48
Non ne ho idea...
a proposito delle macchie di sangue c' é da dire che nella sindone originale, sotto le macchie, non c' è immagine del corpo... in quella di garlaschelli si perchè le ha 'aggiunte' dopo. Insomma il risultato 'finale' come immagine somiglia, ma il prodotto in se no, per vari motivi.

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  Red_Knight il 25/4/2010 16:03:22
Vista al negativo la sindone di Garlaschelli sembra piuttosto somigliante, a parte le macchie di sangue un po' più intense (ma non deve essere identica). C'è decisamente bisogno di più informazioni, ma a occhio l'esperimento mi sembra fallito.

Che fina ha fatto la teoria secondo cui sarebbe stata una foto di Leonardo?

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  sitchinite il 25/4/2010 14:54:29
Miaccodo qui perchè non so se c' era già qualche thread che ne parla...
qualcuno di voi ha seguito la patetica vicenda di Luigi Garlaschelli e la sua 'seconda sindone'?



l' unico articolo che ho trovato finora di analisi di questa vicenda viene dal sito Sindonology:

http://www.sindonology.org/archives/2009/index2009.shtml

l' analisi...


Here are the major differences of this reproduction compared to the Shroud of Turin:

* The anatomical details of the face and body do not have the precision of the Shroud.
* The 3D effect does not have the precision found on the Shroud. On the tentative reproduction there are many locations where no image appears whereas one is perceivable on the Shroud of Turin. This is due to the technique used: an image made by contact.
* The color of images of the reproduction has a red hue (images after washing red ocre) whereas on the Shroud of Turin it has a yellow-straw hue.
* No microphotographies of the reproduction are provided. They should show that the images are superficial like the Shroud of Turin. Based on the technique used to create these images, we can infer that the images are not superficial.

In summary, the tentative reproduction of Luigi Garlaschelli is very far from being a reproduction of the Shroud of Turin.


Che ne pensate?
Chiunque avesse altri links in merito me li segnala?
Grazie in anticipo.

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  Kolza il 8/6/2006 23:34:25
X Javaseth
La datazione al radiocarbonio non è affidabile al 100%. Numerose controversie archeologiche dimostrano che il problema di datare un reperto è tuttora attuale. Il mio ex prof di Diritto Romano, Giorgio Luraschi, ogni anno all'Università conduceva una relazione dei suoi studi sulla Sindone.
Essendo veramente colto, citava diversi studi su come si può taroccare la datazione. Inoltre, a quanto mi ricordo, citava un aggiustamento che venne operato sulla Sindone, mediante una pezza databile 1200-1300. Guardacaso fu quella una delle parti analizzate dagli esperti.

X Gaia
Conosci Mario Moiraghi? Io ho un suo articolo pubblicato da Chi, in cui parla delle sue tesi su Ugo de Paganis, alias Hugo de Payns, conte di Champagne. Pensa te che l'autore è di Varenna (Lecco). Se vi interessa l'articolo, fatemi sapere!

Saludos
Kolza

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  _gaia_ il 8/6/2006 20:56:39
Citazione:
Gli autori poi partono dal presupposto che i templari fino all'epoca della loro soppressione custodissero un tesoro antico, da qui le monete di epoca imperiale.


Mh... la storia fatta con i condizionali...
Non mi va molto a genio ma leggo spesso certi libri perché mi stimolano i neuroni.
Spesso sondare strade nuove è la chiave giusta per poter vedere con occhi nuovi le vecchie strade...

Bafometto con le basette?
Attorno ai Templari, tali e tante sono le fantasie create nei secoli, che oggi si fatica per trovare basi storiche sicure su cui ragionare.

A tal proposito, vorrei consigliare a tutti la lettura di un ottimo libro: "L'italiano che fondò i Templari" di Mario Moiraghi.
Se ne scopre una ogni giorno...

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  Santaruina il 8/6/2006 20:47:51

Se fosse vera l'ipotesi De Molay, come spiegare (fra le altre cose) l'impronta di monete sugli occhi, monete del tempo di Cristo, e la presenza di pollini di piante tipiche della Palestina?

Ciao Gaia

Dimentichi che i templari all'epoca non avevano del tutto rotto i ponti con la terrasanta.
Gli autori poi partono dal presupposto che i templari fino all'epoca della loro soppressione custodissero un tesoro antico, da qui le monete di epoca imperiale.

Comunque quella dei simpatici piccoli massoni è solo una ipotesi, divertente e in qualche modo sostenuta da un certo ragionamento.

Il bafometto? con la barba o senza?

Blessed be


Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  _gaia_ il 8/6/2006 20:34:00
Se fosse vera l'ipotesi De Molay, come spiegare (fra le altre cose) l'impronta di monete sugli occhi, monete del tempo di Cristo, e la presenza di pollini di piante tipiche della Palestina?

Le butto lì, senza pretese.
La Sindone è un grande mistero (non intendo esoterismo o che altro: è un mistero perché nessuno può ancora dire di essere sicuro di averla capita).
E forse... è meglio che rimanga tale.

Un po' come il più grande Mistero: la nascita della vita.
Ma mi sto facendo trasportare. Cosa dicevate del Bafometto?

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  fiammifero il 8/6/2006 20:22:34
Ulteriori notizie sulla SINDONE

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  javaseth il 8/6/2006 16:30:12
Ciao Santa,

Jacques de Molay quando fu arrestato, fu a lungo torturato, inchiodato ad una porta e fustigato

Si, mentre qualcuno leggeva il vangelo....

Sinceramente questa teoria la trovo un po' eccessiva. Chiaro però che non ho letto il libro.

Quello che so della Sindone è, a parte la storia della datazione al radiocarbonio (che comunque sarebbe successiva anche alla morte di Molay, visto che si parla di 1400 e qualcosa), che il corpo impresso nel telo mostra tutti i segni della passione di Cristo.

Quindi, qual'ora la datazione sia attendibile al 100% e dunque la Sindone sia un manufatto, sempra certo che chi l'ha fatta l'ha fatta ispirandosi alla morte dell'uomo descritto nei vangeli.

Altra curiosità che mi sembra di ricordare della Sindone è che, anche se fosse un manufatto, nessuno ad oggi sa dire con certezza come sia stata prodotta ne sarebbe capace di riprodurla.

Anche il fatto che la fotografia, e dunque il concetto di negativo, nascerebbe come tecnica qualche secolo dopo, è di per se un fatto interessante.

By the way, l'ipotesi di questi scrittori è sicuramente affascinante...

Ciao
-javaseth

P.S. ma i Templari non adoravano Bafometto?

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  Santaruina il 8/6/2006 16:07:03
Ciao Javaseth

Jacques de Molay quando fu arrestato, fu a lungo torturato, inchiodato ad una porta e fustigato.

Poi semimorente fu avvolto in un lenzuolo di lino ed appoggiato in un giaciglio.

Rimase così molte ore, poi piano piano si riprese.

Mesi dopo fu anche processato e poi messo al rogo.

L'ipotesi dei due scrittori è che nel momento in cui il de Molay si trovava in quelle condizioni, il sudore e il sangue che evaporavano abbiano in qualche modo "impressionato" il lenzuolo.

Questo lenzuolo subito dopo fu deposto in un baule e vi rimase chiuso per venti anni.

Secondo gli scrittori in questo periodo l'immagine del de Molay si sarebbe sviluppata al negativo esattamente come una foto in una camera oscura.

Danno anche delle dimostrazioni tecniche.

La cosa curiosa è che è storicamente accertato che questo lenzuolo apparteneva alla famiglia che qualche secolo dopo espose la "Sindone" di Gesù.

Blessed be


Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  javaseth il 8/6/2006 15:56:04
il misterioso uomo della sindone altri non sarebbe che Jacques de Molay

Non sapevo l'avessero fustigato e crocifisso, credevo l'avessero messo al rogo.

Ciao
-javaseth

Re: Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  Santaruina il 8/6/2006 15:40:34
Secondo i simpatici massoni Knight e Lomas, il misterioso uomo della sindone altri non sarebbe che Jacques de Molay , venerato secondo loro dai Templari quale secondo Messia.

La “divinità” attribuita all’ultimo maestro templare sarebbe secondo i due scrittori uno dei segreti massonici meglio celati.

Il libro per quanto fantasioso è di piacevole lettura, e i due autori, massoni di 5° grado del RSAA, fanno una ricerca atta ad apprendere le origini della organizzazione a cui appartengono e i segreti celati dagli iniziati di grado superiore.

Blessed be



Nuovi indizi sulla Sindone

Inviato da  Kolza il 8/6/2006 15:03:24
A prescindere da ciò che ognuno di noi pensa sulla Sindone, mi pare una lettura interessante

Il Giornale
8 Giugno 2006
Pag. 18

http://www.ilgiornale.it/lp_n.pic1?PAGE=27514

Andrea Tornielli

Quanto era alto Gesù? «Un metro e 87 centimetri», sentenzia senza ombra di dubbio il professor Nicolò Cinquemani, che non è arrivato a questi risultati sulla base delle cronache evangeliche ma studiando alcune fotografie della Sindone di Torino, il lino conservato nella cappella del Duomo, il telo che secondo un’antica tradizione avrebbe avvolto il corpo di Cristo nel sepolcro.
Ancora una volta, dunque, quel lungo pezzo di stoffa dov’è visibile l’effigie di un uomo flagellato e crocifisso che riproduce inmaniera sorprendente il racconto evangelico, fa discutere. Il professore, neurochirurgo ed ex primario della Divisione di traumatologia cranica all’ospedale San Giovanni di Roma propone questo risultato in base a calcoli effettuati sulle foto a luce trasmessa scattate nel 1978 da Barrie M. Schwortz che hanno registrato i coaguli di sangue presenti sul lino.
Secondo Cinquemani, la foto dorsale a luce trasmessa dimostrerebbe «come nel sepolcro il capo e il corpo fossero in completa estensione. E questo si deduce anche dalla posizione dei coaguli sanguigni che permettono anche il calcolo della statura». «La distanza tra la superfice plantare del calcagno destro e l’ala iliaca destra indicata dalla corda del perizoma è di 114 centimetri. L’impronta delle natiche, delle regioni poplitee e delle gambe tracciata dal sangue in modo continuo indica inoltre – a detta del neurochirurgo – la completa estensione degli artiinferiori. La distanza fra l’ala iliaca destra e il coagulo a forma di N che indica il punto di appoggio del piano occipitale sul piano sepolcrale è pari a 63 centimetri. Il totale è dunque di 177 centimetri». A questa altezza, prosegue Nicolò Cinquemani, si devono aggiungere 10 centimetri che separano il piano occipitale dal vertice del cranio alto 23,4. Di conseguenza, l’altezza dell’uomo della Sindone sarebbe di un metro e ottantasette. Un’altezza che, a detta del professore, sarebbe facilmente riscontrabile grazie a un manichino in scala 1:3,74 del quale lui si è servito arrivando persino a ipotizzare i movimenti eventualmente intervenuti al momento della resurrezione.
Cinquemani immagina che Gesù sia passato dalla posizione orizzontale a quella verticale ancora ricoperto dalla Sindone. «Avrebbe ruotato il capo verso il basso tenendo il collo in estensione. Avrebbe inoltre spostato la mano destra di 8 centimetri in basso e la mano sinistra in basso a destra di 5 centimetri.
Nella posizione verticale del corpo la punta del piede sinistro gravava sul lembo anteriore. La punta del piede destro si trovava sotto il lembo anteriore. Questa trazione ha sollevato la Sindone dal panno ripiegato che ricopriva trasversalmente la volta cranica. Per questo motivo esso rimase aderente ai coaguli dei capelli».
Bisogna ricordare che questi risultati resi noti dal neurochirurgo non sono i primi né gli unici riguardanti ipotesi sull’altezza dell’uomo sindonico. E che proprio questo dato dell’altezza è tra i più discussi dagli studiosi che a vario titolo nel corso degli ultimi anni si sono confrontati sulla Sindone. «Uno dei problemi della Sindone – spiega al Giornale il professor Pierluigi Baima Bollone, medico legale, già direttore del Centro internazionale di Sindonologia di Torino e massima autorità in materia, autore di numerosi saggi scientifici sul sacro lino – è che la figura visibile sul telo è in realtà più lunga nella parte posteriore rispetto alla parte anteriore e questo è dovuto al fatto che il capo era reclinato in avanti e già fissato dalla rigidità cadaverica. Sta di fatto – fa notare il professore – che nessuno dei ricercatori che si è cimentato in questo calcolo ha mai dato la stessa altezza: c’è chi ha detto che l’uomo della Sindone era alto un metro e sessantacinque, chi un metro e ottantadue.
C’è poi un problema legato all’esposizione verticale della Sindone lungo i secoli che avrebbe causato uno stiramento del telo, e dunque anche dell’immagine, di alcuni centimetri. L’unica cosa che possiamo davvero affermare, in realtà, al di là delle ipotesi più o meno precise sulla sua statura, è che quell’uomo aveva un aspetto longilineo ed era alto».

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