L’Italia dei bulli e degli analfabeti

Inviato da  crociato il 20/11/2005 19:44:52
Maurizio Blondet
Per fortuna l'Italia può esibire alcune statistiche in crescita.
In impetuosa avanzata il fenomeno, idiota prima che teppistico, del «bullismo», rivelato da un sondaggio Eurispes: venti bambini su cento (dai 12 ai 17 anni) si dicono perseguitati e minacciati da loro coetanei.
Dieci su cento hanno detto di essere stati derubati di oggetti (il telefonino specialmente, il feticcio della gioventù neo-primitiva) o anche del cibo (le merendine) a scuola.
Il 27 % anche per la strada.
Come si vede, è superfluo domandarsi, come hanno fatto parecchi italiani davanti ai roghi delle banlieues francesi, se anche da noi «può avvenire» qualcosa del genere.
Sta già avvenendo.
I bulletti delle nostre scuole sono, antropologicamente, la stessa spazzatura sub-umana che brucia a migliaia le utilitarie dei vicini nelle periferie di Parigi.
La stessa ignobiltà del prendersela con i deboli e i meno difesi, l'insaziabile voglia di appropriarsi degli oggetti di consumo altrui o, altrimenti, di distruggerli; nella convinzione che appena si è in branco tutto sia permesso dietro l'anonimato incivile.
La medesima assenza di un io, se non informe, perché sono degli «io» incompleti quelli che fanno branco.
Con il fondo di un razzismo da grado zero della civiltà: «noi» contro «loro», contro chi è un po' diverso, un po' migliore.
Se il problema da noi ostinatamente non allarma, è solo per un particolare: i teppisti anonimi delle banlieues sono di colore, mentre la nostra teppa di ragazzini è bianca, e spesso di famiglia benestante.
Sono i gioielli, i ragazzini viziati della nostra società.
E' ovvio da chi abbia appreso la prevaricazione, l'arroganza, la sete di consumo ad ogni costo e l'insensibilità verso il prossimo: dai loro genitori.
E' da papà e mammà che hanno imparato «fatti i fatti tuoi», «prima io poi gli altri», l'adorazione imbecille per i capi «firmati», ancorché dozzinali (e la stima degli altri commisurata alla percentuale di capi firmati che indossano); la «libertà» da ogni impegno morale, la teoria del «non farsi mettere i piedi in testa da nessuno».
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Re: L’Italia dei bulli e degli analfabeti

Inviato da  goldstein il 20/11/2005 20:16:04
Lascio questo post, e cancello gli altri due (Irving - evoluzionismo): Crociato avvisato, mezzo salvato.
Ma almeno capire che le notizie vanno pubblicate in "Pubblica una notizia", e non nei commenti liberi, e' cosi difficile? Se non ci arrivi non e' un mio problema, quantomeno non lamentarti se ti vengono rimossi.
Inoltre, mi ripeto ancora, ci sono un miliardo di fonti tra cui selezionare gli articoli: avresti potuto rispettare le regole che tante volte ti sono state suggerite, e visto che volevi postare a proposito di Irving. avresti potuto scegliere questo ottimo articolo di Massimo Fini, tanto per dirne uno.

Riguardo all'articolo: stavo proprio stampandone un po' di copie, anche per farlo leggere a mia madre, insegnante, ed a mio fratello, che va alla scuola media ed e' l'unico della classe a non possedere un telefonino, perche' fortunatamente non lo desidera affatto.
Mi rivolgo di nuovo a te crociato: invece di contravvenire alle regole che ti sono state dette, potresti ciclostilarne un po' di copie anche tu, no? Sarebbe certamente piu' costruttivo ed intelligente, non credi? Invece di diffonderlo qui nella sezione e nei modi sbagliati, ottenendo con tutta probabilita' l'effetto contrario.

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